Tuttavia, elementi di
rilievo sono venuti alla luce nel corso dei lavori di demolizione dell'avancorpocentrale e stabili antistanti via porcile. Oltre a un cippo sepolcrale
(già documentato in passato dal GCC), è stata scoperta una cisterna campaniforme di
dubbia origine romana e probabile impronta pisana.
La cavità idrica, profonda cinque metri, era dotata di
attingitoio a muro (ormai distrutto), che favoriva il prelievo delle acque piovane
contenute, tramite un secchio legato a una corda. Quest'ultimo veniva calato da una
adiacente struttura abitativa dell'albergo che tra breve cederà il posto ad un
maxi-parcheggio in sotterranea.
Il nostro gruppo, particolarmente sensibile al rapporto
cavità-attività umana, ha inviato diverse documentazioni alle varie Soprintendenze
archeologiche e dei Beni Ambientali di Cagliari, proponendo la salvaguardia del manufatto
sotterraneo, ma finora non abbiamo ricevuto alcuna risposta mentre il futuro dello stesso,
è incerto.
Le ultime scoperte documentate dal GCC sono circoscritte
nel balzo di roccia visibile da via Torino. Infatti, nel mese di settembre 2000 sono
emerse profonde canalette per il convogliamento delle acque. Tuttavia, ancor oggi, non
possiamo stabilire con certezza l'utilizzo delle stesse poiché ricoperte da cumuli di
terra che aspettano un'accurata indagine archeologica per meglio focalizzare il contesto
in cui sono inserite. |