GLI ITINERARI
DEL LITORALE ADRIATICO
 
GLI ITINERARI
DELLA COSTA JONICA
 
GLI ITINERARI
DELL'ENTROTERRA
 
 
  1. ITINERARIO:
    LAGHI ALIMINI
  2. ITINERARIO:
    CAPO D'OTRANTO
  3. ITINERARIO:
    PORTO BADISCO
  4. ITINERARIO:
    CANALONI DEL CIOLO
 
  1. ITINERARIO:
    BACINI DI UGENTO
  2. ITINERARIO:
    PORTO SELVAGGIO
  3. ITINERARIO:
    SAN MAURO
 
  1. ITINERARIO:
    VERNOLE
  2. ITINERARIO:
    GIURDIGNANO
  3. ITINERARIO:
    SERRA DI POGGIARDO
 
     

IL LITORALE ADRIATICO E JONICO

Procedendo lungo la costa adriatica da nord a sud, si incontra dapprima un litorale pianeggiante e a volte sabbioso caratterizzato da varie zone umide e paludose: oltre allo stagno di Acquatina, dopo Torre Chianca, si trova, subito a sud di S. Cataldo, l'oasi naturalistica delle Cesine, e infine, poco prima di Otranto, l'altra notevole area palustre dei laghi Alimini, deformazione dell'originale toponimo Limini. Dopo Otranto il litorale adriatico del Salento comincia a mostrare il suo aspetto più imponente, fatto di alte e bianche scogliere affacciate a strapiombo sull'azzurro del mare e incise da numerose grotte marine, oltre che da cale e da fiordi, dove si annida il verde della macchia mediterranea. Più bassa di quella adriatica, la costa fonica è caratterizzata da un susseguirsi di spiaggie e insenature poco elevate, dove i tavolati calcarei si alternano a lunghe distese sabbiose orlate di dune, di fronte a un mare limpidissimo e dai bassi fondali sabbiosi.

L'OASI NATURALISTICA DALLE CESINE

L'area protetta della Cesine, gestita dal WWF, prende il nome da una masseria poco lontana. L'oasi, un tempo occupata da una vasta paludé iniziata a bonificare nella seconda metà del secolo scorso, è ora in gran parte ricoperta da una vasta pineta con un ricco sottobosco e vanta la presenza di numerosi uccelli migratori che durante í periodi di passo, dall'autunno alla primavera, si fermano in questa zona protetta, che ha un litorale sabbioso di ben 6 chilometri. Oltre ai moriglioni, anatre selvatiche che sono divenute il simbolo dell'oasi, si possono osservare, da appositi capanni ben mimetizzati nella vegetazione e prospicienti lo specchio d'acqua dolce del pantano Grande, folaghe, cormorani, morette, alzavole, fischioni, marzaiole, germani reali, aironi, garzette e falchi pescatori. Egualmente ricca è la flora: tra le specie caratteristiche dell'area sono da ricordare la fillirea, un arbusto resistente al vento che deve il suo nome alla ninfa Filira che, disperata per aver generato un centauro, chiese agli dei di essere trasformata in pianta; il lentisco, da cui gli antichi ricavavano un profumo per gli ambienti e un olio per ungersi i capelli; l'ipomea sagittata, una specie palustre paleotropicale; l'erica pugliese e l'orchidea acquatica.
Per le visite guidate all'oasi naturalistica delle Cesine occorre rivolgersi alla cooperativa l'Oasi, di Vernole. Tel. 0832/89.22.64 - 0336/86.80.70.

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