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Il disturbo antisociale:
Fa parte dei disturbi di personalità del gruppo B.
Si manifetsa con un quadro pervasivo di inosservanza e violazione dei diritti degli altri.
Il soggetto con disturbo antisociale di personalità differisce da un normale criminale perché agisce con incurante abbandono ed è pertanto destinato ad essere sicuramente scoperto.
Da un punto di vista interpersonale manifesta un modello di inappropriato desiderio di controllare gli altri, attuato in maniera distaccata; il forte bisogno di essere indipendente e autonomo, di non essere controllato dagli altri, spesso disprezzati. Si presenta amichevole e socievole, ma da una posizione di distacco e di insensibilità.
Rispetto alla storia familiare è spesso presente l’esperienza di grave trascuratezza interpersonale.
In genere erano presenti situazioni caratterizzate da violenza, alcolismo, caos o difficoltà economiche.
La mancanza di riflessione viene spesso associata alla negligenza dei genitori: il soggetto con disturbo antisociale non è stato aiutato a sviluppare la capacità di anticipare le circostanze e avere cura di sé.
Tende a rimanere isolato, a non legare. I suoi atteggiamenti sono inadeguati o di sfruttamento, controllo, biasimo sporadico e inadeguato.
Le problematiche associate a questo disturbo sono in genere l’abuso di sostanze, la prostituzione, il crimine, i disturbi depressivi o di somatizzazione.
Da un punto di vista cognitivo La loro visione del mondo è personale, piuttosto che interpersonale, perciò non possono tenere in considerazione il punto di vista dell’ altro. Le azioni sono influenzate da convinzioni disfunzionali su se stessi, sul mondo e sul futuro che sono mantenute attraverso esperienze selettive di conferma.
Nell’intervento occorre in primo luogo tener presente che I soggetti antisociali accettano una terapia generalmente per pressioni esterne. Possono anche entrare volontariamente per usufruire delle facilitazioni per ottenere prescrizioni mediche per sostanza psicoattive. È pertanto di massima importanza individuare i tentativi di manipolazione.
La terapia mira ad uno sviluppo del comportamento sociale e morale attraverso un potenziamento del funzionamento cognitivo. Questo implica un passaggio da operazioni concrete e dall’autodeterminazione verso operazioni cognitive più formali di pensiero astratto e considerazione interpersonale
.

La diagnosi secondo i criteri del DSMIV-TR:
A
. Un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri, che si manifesta fin dall'età di 15 anni, come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:
1)incapacità di conformarsi alle norme sociali per ciò che concerne il comportamento legale, come indicato dal ripetersi di condotte suscettibili di arresto
2)disonestà, come indicato dal mentire, usare falsi nomi, o truffare gli altri ripetutamente, per profitto o per piacere personale
3)impulsività o incapacità di pianificare
4)irritabilità e aggressività, come indicato da scontri o assalti fisici ripetuti
5)inosservanza spericolata della sicurezza propria e degli altri
6)irresponsabilità abituale, come indicato dalla ripetuta incapacità di sostenere una attività lavorativa continuativa, o di far fronte ad obblighi finanziari
7)mancanza di rimorso, come indicato dall'essere indifferenti o dal razionalizzare dopo avere danneggiato, maltrattato o derubato un altro.
B. L'individuo ha almeno 18 anni.
C. Presenza di un Disturbo della Condotta con esordio prima dei 15 anni di età.
D. Il comportamento antisociale non si manifesta esclusivamente durante il decorso della Schizofrenia o di un Episodio Maniacale.

Diagnosi Differenzaile: Si differenzia dal Borderline in quanto non teme l’abbandono; dal Narcisista poichè non è presente la sensazione dell’”aver diritto “ per natura; dall’Istrionico e dal Borderline per la mancanza della componente di dipendenza dagli altri.

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