Picture

 ... Per  il paziente...

I diritti del paziente
Domande allo
psicolog
o
Consulenza on line
Tariffe

 ...Sullo psicologo...

Lo Psicologo:
le principali differenze
tra Psicologo e Psicoterapeuta

Il modello A.T.:
Descrizione dei principi
fondamentali del Modello dell’Analisi
Transazionale e del mio approccio

Chiedere aiuto:
Quando e perchè rivolgersi allo Psicologo o allo Psicoterapeuta

La Consulenza:
Le principali differenze tra Consulenza e Psicoterapia

I Modelli teorici:
I principali Orientamenti e Modelli teorici in Psicoterapia

La Diagnosi:
I principali passi e gli strumenti utilizzati per l’ elaborazione di una
diagnosi psicologica
 

 Collaborazioni

Inviate le vostre
proposte di 
collaborazione
all’ indirizzo: 
idalopiano@tiscali.it

Picture

  :: Servizi di Prevenzione e Trattamento del Disagio Psicologico

Picture

  Via Lorenzo il Magnifico, 42 (p.zza Bologna) - Roma  e  Via Troilo il Grande, 82 (Casal Monastero) - Roma

  06.76984532    320.0450719    idalopiano@tiscali.i

Home

Perizie

Consulenza e Psicoterapia

Formazione

Articoli

Link

Contattaci

Picture
Rectangle

Il disturbo ossessivo compulsivo:
L’OCD è un disturbo di personalità del gruppo C insieme all’Evitante ed al Dipendente.
Si manifesta con un quadro pervasivo di preoccupazione per l’ordine, il perfezionismo e il controllo, ed è presente in vari contesti.
Ciò che distingue il disturbo (o nevrosi) Ossessivo-Compulsivo dall’OCD di Personalità è la differenza tra sintomi e tratti di carattere duraturi.
Il paziente che soffre della nevrosi ossessiva è tormentato da pensieri ricorrenti dal contenuto spiacevole ed è spinto a mettere in atto comportamenti rituali. I sintomi sono egodistonici, nel senso che il paziente le riconosce come problematiche e desidera liberarsene.
Al contrario i tratti che costituiscono la diagnosi del OCD di personalità secondo il DSM-IV sono schemi comportamentali duraturi ed egosintonici.
Alcune caratteristiche:
-INTIMITA’.  Le sensazioni generate dalle relazioni di intimità sono percepite come minacciose poichè possono fare “perdere il controllo”.
-CONTROLLO. Il bisogno di controllare gli altri nasce dalla sensazione  che le sorgenti esterne di affetto siano effimere e possano scomparire da un momento all’altro.
-SCARSA STIMA DI SE’. Questa sensazione infantile di non essere valorizzato induce la persona a pensare che gli altri preferirebbero non avere a che fare con lui.
-SENTIMENTI DI AGGRESSIVITA’/DISTRUTTIVITA’. La persona teme che la sua distruttività possa allontanare gli altri o provocare una controaggressione.
-PERFEZIONE. Nutre il segreto convincimento che se sarà perfetto  potrà finalmente ottenere dai genitori l’approvazione e la stima che non ha avuto nell’infanzia.
-STILE COGNITIVO. Cerca di essere perfettamente razionale, logico. I  pensieri sono rigidi e dogmatici. Teme ogni situazione emotivamente non controllata. Pone attenzione al dettaglio a scapito  di spontaneità e flessibilità. Rimugina sulle piccole decisioni perdendo di vista l’obiettivo centrale. Le componenti maladattive sono in genere il perfezionismo, il bisogno di certezza, l’attenzione eccessiva alle regole e al dettaglio che conducono all’indecisione
e alla tendenza a mettere da parte le proprie emozioni e desideri.
I disturbi di solito associati sono: il disturbo d’ansia generalizzato, la depressione, i disturbi psicsomatici, i disturbi sessuali.
Dal punto di vista interpersonale è presente la paura di fare un errore o di essere accusati per l’imperfezione. La ricerca dell’ordine porta ad una posizione interpersonale di biasimo e controllo sconsiderato degli altri. Il controllo si alterna con l’obbedienza cieca all’autorità o a un principio. C’è un’autodisciplina eccessiva, oltre che la limitazione dei sentimenti, una dura autocritica e la trascuratezza nei propri confronti.
Riguardo alla storia familiare, spesso il soggetto veniva giudicato come un bambino terribile; punito perché imperfetto e non ricompensato per i successi; assisteva alla punizione dei fratelli per la loro imperfezione.
Non c’era molto affetto in famiglia, mentre venivano valorizzati perfezione e ordine.
L’incertezza, l’indecisione, l’incapacità di andare avanti o il programmare ed il pianificare sono le conseguenze del suo bisogno di essere perfetti.
Nell’intervento il terapeuta dovrà fare attenzione ai tentativi della persona con questo disturo di essere un paziente perfetto. Poiché l’ostilità è un correlato importante del controllo, il soggetto sarà spesso sul punto di arrabbiarsi. La rabbia deriva dal bisogno di forzare le cose alla perfezione.
Vi è di frequente il rischio di una lotta su chi dovrà assumere il potere. Dando però al paziente una descrizione convincente di sè stesso e una spiegazione ragionevole del come e del perché ha sviluppato questi stili, il paziente diventa collaborativo.
E’ fondamentale, dal punto di vista degli obiettivi della terapia che la persona raggiunga una visione di sé e degli altri “multidimensionale”, relativistica, priva di giudizi e reversibile. E’ inoltre importante l’intervento sui pensieri disfunzionali del paziente: il terapeuta dovrà lavorare insieme al paziente per modificare o reinterpretare le sue convinzioni, in modo da cambiare ccomportamenti ed emozioni.

La diagnosi secondo i criteri del DSMIV-TR:
Un quadro pervasivo di preoccupazione per l'ordine, perfezionismo, e controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità, apertura ed efficienza, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
1)attenzione per i dettagli, le regole, le liste, l'ordine, l'organizzazione o gli schemi, al punto che va perduto lo scopo principale dell'attività
2)mostra un perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti (per es., è incapace di completare un progetto perché non risultano soddisfatti i suoi standard oltremodo rigidi)
3)eccessiva dedizione al lavoro e alla produttività, fino all'esclusione delle attività di svago e delle amicizie
4)esageratamente coscienzioso, scrupoloso, inflessibile in tema di moralità, etica o valori (non giustificato dall'appartenenza culturale o religiosa)
5)è incapace di gettare via oggetti consumati o di nessun valore, anche quando non hanno alcun significato affettivo
6)è riluttante a delegare compiti o a lavorare con altri, a meno che non si sottomettano esattamente al suo modo di fare le cose
7)adotta una modalità di spesa improntata all'avarizia, sia per sé che per gli altri; il denaro è visto come qualcosa da accumulare in vista di catastrofi future
8)manifesta rigidità e testardaggine.

Diagnosi differenziale
A differenza de soggetti con disturbo antisociale e borderline, non manifesta comportamenti irresponsabili, nè presenta eccessi emotivi come l’istrionico e il borderline. Non manifesta infine il disprezzo e sfida dell’autorità tipici del passivo-aggressivo.

 

[Home] [Perizie] [Consulenza e Psicoterapia] [Formazione] [Articoli] [Link] [Contattaci]