The Killer (1989)

Gli eroi non hanno vie d'uscita.

"Tu credi in Dio?"

- "Mai visto in faccia"

 

Regia John Woo, con Chow Yun-Fat, Danny Lee, Sally Yeh, Chu Kong, Tsang Kong

(Hong Kong, 1989, col., 110')

Un killer, Jeffrey, interpretato da un insuperabile Chow Yun Fat, è preso dal rimorso per aver reso cieca una cantante (Sally Yeh) durante una sua azione. Pentito, decide di prendersene cura, senza riverarle nulla su di lui. Sulle sue tracce ci sono, però, dei Killer mafiosi che hanno deciso di farlo fuori. Aiutato dal poliziotto Lee Yong (Danny Lee), l'indimenticabile battaglia finale avrà luogo all'interno di una chiesa.

Hanno scritto:

"Il canto del cigno dell'eroismo, dell'amicizia e del senso dell'onore: Woo accetta fino in fondo le regole del noir e del melodramma, ma sceglie le soluzioni più pessimiste, e non offre vie di scampo o di riscatto. Il cinema di genere viene presto superato, i personaggi sono a tutto tondo, pieni di sfumatore e contraddizioni, ma al tempo stesso Woo travolge lo spettatore con un senso dell'azione e del ritmo che hanno fatto epoca. La violenza, come hanno detto in centinaia, è messa in scena sì come un balletto , ma ha anche una qualità fisica e concreta che invano si cercherebbe nei film americani. Mitico il finale alla Peckinpah, che in coda evoca e stravolge Duello al sole. Un capolavoro all'altezza della sua fama" ( Paolo Mereghetti, Dizionario dei Film, 1998 Baldini e Castoldi)

 

" Fra le tante novità, The Killer, ci mostra un inconfondibile caratteristica del lessico wooiano, in seguito letteralmente saccheggiata dal cinema di tutto il mondo. Si tratta del Mexican stand off, termine intraducibile che indica il momento in cui gli attori parlano tranquillamente tra loro, puntandosi a un centimentro dal volto le rispettive pistole. Gli imitatori non si contano: si può dire che in ogni film d'azione moderno non manca mai un Mexican stand off" (Maurizio Colombo, Almanacco del giallo di Nick Raider, 1998, Sergio Bonelli editore).

 

"E' forse il migliore film di Woo, e il più rappresentativo del new wawe del cinema d'azione violenta di Hong Kong. Libero rifacimento di Frank Costello faccia d'angelo, di Melville, è una rivisitazione del cinema nero americano degli anni '70, in particolare dei film scritti da Schrader e diretti da Scorsese. Riesce a far convivere una violenza iperrealistica e graficamente trasfigurata, con l'approfondimento dei personaggi e una straziata nostalgia di pace e di requie; combina i temi del ciname classico americano (l'amicizia virile, un codice d'onore cavalleresco), con quello religioso della salvazione. Il titolo originale in mandarino significa "due proiettili eroici". (Morando Morandini, Dizionario dei Film 2001, Zanichelli)

"Nella sostanza il film di John Woo è tre cose. La prima, fondamentale: è il capolavoro del cinema d'azione hongkonghese... La seconda, nella quale entrano in gioco prospettive più personali, riguarda l'aspetto formale: The Killer è una sorta di balletto geometrico sull'estetica dell'eccesso. A cominciare dal numero di pallottole che vengono esplose...La terza è è uno spostamento generale dell'asse prospettico, che rende il capolavoro di John Woo unico: in una cinematografia di clonazioni come quella hongkonghese, i suoi film sono dei rari e riusciti esmpi di cinema di citazione... (Bruno Vecchi, tratto dall'opuscolo all'interno della videocassetta di The killer, edito da L'U multimedia - L'Unita cult n. 16)

Il film è stato distribuito per la vendita da L'U multimedia nella collana Gli Introvabili n. 16, oltre ad avere una bellissima confezione, la videocassetta contiene un interessantissimo opuscolo redatto da Bruno Vecchi, dove si puo' trovare non solo la critica del film, ma anche storia, influenze cinematogarfiche e riflessioni sugli attori e sulla musica narrate dallo stesso Woo.

A Better Tomorrow - A Better Tomorrow II - The Killer - Hard Boiled - Senza Tregua - Nome in Codice Broken Arrow - Face/Off - Mission Impossible II - Filmografia - Woo in rete