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Ieri e oggi

Si estende su una superficie di 11,14 kmq. E’ situata sulla strada provinciale 125 a 3km da Barumini ad un’altitudine di 148 m sul livello del mare.

E’ un piccolo centro contadino di circa 250 abitanti, appartenente un tempo a una Curatoria del Giudicato di Arborea. Successivamente gli Aragonesi ne fecero sede di Baronia affidata alla famiglia Zapata che dominò quelle terre dall’alto di un castello, oggi quasi completamente distrutto.

L’attenzione del visitatore è colpita dalla collina che sovrasta il paese, solitario nella pianura, con le rovine dell’antico castello che si stagliano verso il cielo. Sono le spoglie di un’antica fortezza che si pensa sia stata costruita su un antico nuraghe, al pari di "Su Nuraxi", più conosciuto per la sua fama.

IL castello risale al periodo giudicale e fu eretto su ordine di Eleonora d’Arborea, per avere la dominazione dell’intera valle che si estende dal Campidano di Cagliari a quello di Oristano.

Oggi il castello è importante come testimonianza storica, ed è diventato un’attrazione turistico – culturale, insieme al museo storico - etnografico, che ripercorre le vicende storiche del paese e si sofferma sulle attività economiche prevalenti attuali: la pastorizia e l’agricoltura.

L’amministrazione comunale sta attuando diverse opere per il recupero e la valorizzazione della collina e del Castello.

L’estrema piccolezza del paese non ha impedito che si siano sviluppate numerose espressioni artistiche e artigianali, come la lavorazione della pietra e la costituzione di gruppi musicali di vecchia data, tutte persone che hanno imparato da sole ad esprimersi attraverso l’arte.

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Ritrovamenti

Notevole è stato il rinvenimento di una grossa fornace tardo-punica.

Di forma rettangolare, lunga quattro metri circa e alta quasi un metro e mezzo, era completamente rivestita in argilla e nella sommità aveva dei fori di sfiatamento; oltre ciò sono stati rinvenuti un gran numero di frammenti di ceramiche puniche, laterizi con bolli e frammenti di lucerne. Ciò dimostra che la storia del paese comunque, non è legata solo ai resti del Castrum medievale, infatti, evocano il passato i numerosi resti megalitici d’età nuragica situati nelle campagne: i nuraghi Etzi, Bruncu e Forru, Perdeddu, S’Uraxi, l’insediamento preistorico di Su Pranu e la tomba di Giganti di Mesedas.

Di tutto ciò purtroppo non è rimasto molto poiché questi insediamenti vennero riutilizzati successivamente nell’era punica e durante la dominazione romana.

Altrettanto degna di nota è senza dubbio il ritrovamento effettuato nell’abitato: un’iscrizione romana. Risalente al I secolo dell’era Cristiana, il blocco d’arenaria marnosa avente un metro di lunghezza, 60 centimetri d’altezza e 35 centimetri di larghezza reca un’iscrizione la cui traduzione è la seguente: "Gli Uneritani, abitanti del pagus, con il loro denaro curarono la costruzione di un tempio e lo dedicarono a Giove Ottimo Massimo. L’epigrafe da la certezza che il paese trae origine da un insediamento rurale d’origine punica e romana, ciò è confermato come già detto dai numerosi ed importanti rinvenimenti riferibili all’età Romana.

E’ affascinante pensare che il tempio del più importante dei del Campidoglio romano fosse ubicato proprio sulla sommità del colle dove successivamente fu costruito il castello. Dovunque esso sorgesse non è dato sapere, poiché molto probabilmente andato in rovina, i materiali di risulta della struttura vennero poi impiegati nella costruzione di qualche edificio in Età Medievale.

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Gastronomia

La gastronomia tradizionale privilegia soprattutto i formaggi, la selvaggina, i funghi e le verdure.

I vini MONICA, Nuragus e Malvasia sono veramente ottimi ma la produzione e limitata al solo uso familiare.

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Le sagre

I patroni di Las Plassas sono Santa Maria Maddalena e San Sebastiano per il quale è tradizione ogni 19 gennaio accendere il falò benedetto e in ricordo del santo martire, nella domenica successiva, si distribuiscono in tutte le case delle arance, accompagnate da un folclorico suono della fisarmonica che accende un clima festoso nel tranquillo paese.

I riti per Santa Maria Maddalena si celebrano nell'antica parrocchiale, costruita nella seconda metà del XVIII secolo, che oggi si trova in campagna ( a causa dello spostamento dell'abitato), nei pressi dei ruderi del castello.

Il culto per Santa Maria di Monserrato è legato ad una statua di Nostra Signora de Morenita, rinvenuta nel monte Montserrat, in Catalogna, nell'anno 883. Il simulacro è conservato nell'omonimo monastero Benedettino che sorge nella stessa montagna. A Las Plassas si festeggia per due giorni, nella chiesa campestre di Santa Maria.

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Trattore addobbato per la festa di Santa Maria che trascina il simulacro della Santa

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Le chiese

Volgendo lo sguardo al centro dell’abitato, suscitano un certo interesse storico-artistico due chiese solitarie, situate in due poli opposti alla periferia del borgo. Ai piedi del castello sorge la chiesa Parrocchiale dedicata a Santa Maria Maddalena, la sua edificazione risale al 1669, però, la pianta a croce greca modificata successivamente a croce latina, ne fa intravedere un’origine più antica. Con una cupola ottagonale bella e slanciata e ai lati due ampi capelloni, la chiesa non può naturalmente nascondere un certo gusto rinascimentale. Attualmente non è stata ancora riaperta al culto poiché gli innumerevoli lavori di ristrutturazione non sono stati ultimati.

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Chiesa di Santa Maria Maddalena

Sul versante opposto al paese invece, si trova la piccola chiesetta di Santa Maria, dislocata proprio dove in origine si stanziò l’abitato, detto Croxiu. La chiesa è molto particolare poiché al suo interno si trova un pozzo nuragico che testimonia l’antica pratica del culto delle acque.

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