Gli uccelli
Lo stagno
di Salone è una importante zona di rifugio, svernamento e nidificazione
per molte specie di uccelli acquatici. E’ luogo di nidificazione
probabile di una specie vulnerabile, il falco di palude,
e certo di due specie rare, airone
rosso e pollo sultano.
Il pollo sultano
è presente con un numero di coppie nidificanti superiore all'1% dell'intera popolazione
nazionale della specie, che è esclusiva della Sardegna: questo
indica l'area come zona umida di importanza nazionale. Le
specie di uccelli nidificanti certe o probabili sono 66; ad esse vanno
aggiunte 28 specie svernanti, tra cui va segnalata la regolare presenza di
oltre 500 anatre e oltre 500
folaghe. Le specie di passo sono 42 e tra di esse alcune
sono particolarmente rare come la cicogna nera, il fistione
turco, il mignattaio, la spatola
e il falco pescatore.
Complessivamente negli ultimi 6 anni sono state osservate
136 specie di uccelli, pari a circa il 40% delle specie documentate per la
Sardegna: anche questo dato, considerata l'esiguità dell'area, conferma la
sua importanza naturalistica.
Il Pollo Sultano
Nel
1842 Gaetano Cara nel suo “Elenco degli uccelli che trovansi nell’isola
di Sardegna” cosi’ descriveva il pollo sultano:
Genere: Porfirione o Talera, Porphyrio (Brisson).
I Porfirioni, che diconsi anche Galline sultane,
sono dei leggiadri uccelli acquatici, coperti per la maggior
parte di colori turchini brillantissimi: abitano
i fiumi e le rive, ma più sovente i laghi e le
paludi, e i bassi fondi che nella stagione delle piogge sono coperti
d'acqua, la quale si ferma per una parte dell'anno. Nella loro maniera di
vivere essi differiscono assai poco dalle Gallinelle,
soltanto vedendosi nutrirsi, andare in traccia di frutta e di semi a
preferenza delle foglie e d’altre parti vegetali, non che del pesce a cui
s’adattano il piu’ d’ordinario le Gallinelle: quindi per tali motivi
si trovano essi piu’ spesso a terra, occupati in tale ricerca e correndo
attraverso i campi coltivati e seminati di riso e di mais, sopratutto di
quello, galleggianti o immergentesi nel seno delle acque. Quantunque questi
uccelli privi delle larghe membrane che fan le veci di remi ai palmipedi,
pure sanno con destrezza e agevolezza mirabile esercitare tutti i generi del
nuoto, anzi ne spiegano più ancora degli altri, e godono inoltre del
vantaggio d'essere egualmente pronti ed agili nel corso.
Specie: Porphyrio hiacentinus (Temminck) Talève porphyrion Gallina o
Pollo sultano Puddoni C.M.
Un bell'azzurro turchino copre le guance, la gola, tutta la parte anteriore
e i lati del collo: occipite, nuca, cosce e basso ventre di un azzurro
d'indaco molto carico, e poco vivo; petto, dorso, coperture delle ali,
grandi penne delle medesime, e coda d'un azzurro d'indaco risplendente:
placca frontale e coronale e il becco di un rosso vivo. Di passaggio in
autunno, in alcuni anni più numeroso, in altri scarso ed in altri
rarissimo: la parte che sogliono più frequentare è quella di Elmas. Il
genere Porphyrio
trovasi nelle regioni calde e temperate. Il pollo
sultano oggi ha il nome scientifico di Porphyrio porphyrio, appartiene
all'ordine dei Gruiformi
ed alla famiglia dei Rallidi. Il maschio è più
grande della femmina ed anche becco e placca frontale nel maschio sono più grandi: si
tratta però di differenze non rilevabili sul campo. Ha
dita lunghissime che utilizza come vere e proprie "mani": esse
gli permettono di arrampicarsi e correre agevolmente nel fitto del canneto
e di impugnare saldamente e strappare rizomi e foglie di piante acquatiche
oltre ai frutti di ninfee. Il sottocoda bianco, spesso mosso ritmicamente,
ha funzione segnaletica nei confronti del partner nel fitto della
vegetazione palustre. Il pollo sultano vola per
brevi tratti piuttosto basso, con le lunghe zampe penzoloni che superano
notevolmente la coda; le ali arrotondate lo fanno apparire un mediocre
volatore. Se disturbato scappa rumorosamente e si
nasconde tra la vegetazione emettendo il grido d'allarme. Per attraversare gli specchi d'acqua nuota con movimenti
ritmici ma a differenza della gallinella tiene le punte delle ali accuratamente fuori
dall'acqua; in caso di pericolo può anche tuffarsi ed allora emerge ogni tanto con la
testa per respirare. La voce è varia e comprende una
rapida successione di suoni simili ad un "cri-cricri-cri" in
crescendo che
somigliano molto ad una strombazzata. Per
questo è facilmente identificabile dalla voce; sono inconfondibili anche
le tracce che lascia con le lunghe dita nel fango ed i residui delle tife
e dei giunchi sparsi al suolo in prossimità dell'acqua che rivelano la
presenza di questo rallide piuttosto riservato. Ha
la vista molto acuta e quando si accorge di movimenti sospetti può
sostare a lungo immobile nel canneto avvicinandosi poi cautamente per
verificare la situazione. Il pollo sultano vive in
canneti e giuncheti più o meno estesi, confinanti o interrotti da specchi
d'acqua in genere poco profondi, come stagni e laghi costieri, con acque
dolci o salmastre. Localmente frequenta anche risaie e prati asciutti. Il
pollo sultano è prevalentemente monogamo, anche se casi di promiscuità
all'interno di un gruppo sembrano essere frequenti e si manifestano nella
partecipazione di tutti i membri all'allevamento della prole. L'aspetto
del ciclo riproduttivo più interessante in Sardegna è l'apparente
mancanza di un ritmo biologico annuale. Sono stati trovati piccoli in
tutte le stagioni dell'anno, ma si vanno delineando due periodi
preferenziali di deposizione comprendenti i mesi di novembre, dicembre e
gennaio e di marzo, aprile e maggio. Soltanto in ottobre mancano
osservazioni di nidi con uova e polli. Le risorse alimentari, costituite prevalentemente da vegetali,
comprendono anche insetti, molluschi, uova e pulli di altri uccelli
acquatici (tra cui gli aironi), nonché pesci e serpenti. Piccoli,
immaturi ed a volte anche gli adulti possono diventare preda del falco di
palude. In Sardegna, come nella restante parte del suo areale di
distribuzione, la specie sembra essere
prevalentemente stanziale: compie spostamenti locali, sulla cui entità le informazioni disponibili sono ancora scarse. E'
probabile tuttavia che alcuni avvistamenti e catture recenti, effettuati
in Corsica, si riferiscano ad animali di provenienza sarda. L'unica
regione italiana in cui il pollo sultano si riproduce regolarmente è la
Sardegna che vanta presumibilmente tra il 25 ed il 35% della popolazione
totale della sottospecie nominale. Gode di
protezione legale nell'isola dal 1971 e dal 1977 anche in base alla
normativa nazionale (legge n' 968), mentre la Legge Regionale n. 32 del
1978 e la legge dello Stato no 503 del 1981 relativa alla Convenzione di
Berna accordano al Pollo sultano una particolare protezione, come pure la
Direttiva CEE
n. 409/1979 non ancora recepita dallo Stato Italiano. Il calendario venatorio, decretato ogni anno dall'Assessore all'Ambiente della
Regione Sardegna, prevede per i trasgressori una sanzione amministrativa di 5 milioni di
Lire. Il divieto di caccia e l'istituzione di 4 oasi
permanenti di protezione faunistica in alcuni stagni dell'area di
Cagliari, oltre a quella di Salone creata il 7/7/79, hanno favorito negli
ultimi 15 anni un sensibile recupero della specie in molte zone e la
comparsa di nuovi insediamenti, rilevati tra il 1971 ed oggi. Per la sua rarità, la circoscrizione dell'areale distributivo e
l'elevato potenziale evolutivo, il pollo sultano è stato inserito come
"specie rara" nella Lista Rossa degli Uccelli Italiani.
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