Gehennom (vedi sopra) - Secondo gli scritti del cabalista Yosef ben Abraham Giqatilla, è il nome del primo e meno profondo dei sette "gironi" infernali: lì i peccatori bruciano in fiamme 60 volte più calde dello stesso fuoco.
Ghilgul (dall'ebraico: rotolamento) - Termine cabalistico con il quale si indica la reincarnazione o metempsicosi, concetto estraneo alla religione ebraica. Viene metaforicamente chiamato così perché esso è visto come il rotolamento dell'anima da un corpo umano all'altro.
Giardino dell'Eden (dall'ebraico Gan Eden) - Viene chiamato anche paradiso terrestre. E' il giardino dove Dio collocò il primo uomo, Adamo: Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, ad oriente, e vi collocò l'uomo che aveva modellato. Il Signore Dio fece spuntare dal terreno ogni sorta d'alberi, attraenti per la vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita nella parte più interna del giardino, insieme all'albero della conoscenza del bene e del male. Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino; poi di lì si divideva e diventava quattro corsi. Il nome del primo fiume è Pison: esso delimita il confine di tutta la regione di Avila, dove c'è l'oro; l'oro di quella terra è fine; ivi c'è il bdellio e la pietra d'onice. E il nome del secondo fiume è Ghison: esso delimita il confine di tutta la terra di Etiopia. E il nome del terzo fiume è Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. E il quarto fiume è l'Eufrate. Poi il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. (Genesi II 8-15)
Gnosticismo (dal greco gnwsis, cioè gnosis: conoscenza) - Setta cristiana molto diffusa nei secoli II e III d.C., secondo la quale gli angeli (chiamati dagli gnostici eoni, parola del greco classico che significa coloro che sono o esistono), benché siano dei puri spiriti, sono, come gli esseri umani, differenziati sessualmente: vi sono angeli maschili e femminili. [Nota del curatore: gli insegnamenti etici e la dottrina spirituale degli gnostici non sono ovviamente solo questi, ma non sono argomento di questo sito]
Gran Drago - Immagine che Giovanni apostolo usa per descrivere Satana: E apparve un altro segno nel cielo; ed ecco un gran dragone di color rosso-vivo, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi. E la sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra. (Apocalisse XII 1-2) Qui sotto proponiamo un'interpretazione di questa immagine: il drago è simbolo di astuzia ma anche di malvagità; le molte teste sono simbolo di sapienza (sette teste ragionano meglio di una sola) e di conoscenza (con quattordici occhi si vede meglio che con due); le corna sono un simbolo orientale che rappresenta potenza, il potere in senso lato; i diademi sono simbolo del potere politico e/o del comando; il rosso è il colore che rappresenta la carità, ma in questo caso la superbia, ovvero il suo esatto contrario; le sette teste sono simbolo dei sette peccati capitali; le dieci corna sono le dieci violazioni dei dieci comandamenti.
Gul - Demoni della cultura persiana, poi passato in quella islamica. I gul sono diavoli che insidiano i viaggiatori: assumono l'aspetto di belle donne per irretirli e, in seguito, mangiarli.
Heikhalot (dall'ebraico: palazzi) - Nella mistica ebraica del I, III secolo d.C. così sono denominati i sette cieli che sovrastano la Terra, in quanto ognuno di loro è un salone, un palazzo (in ebraico heikhalah) della residenza di Dio, dove, andando avanti, si svelava pian piano la maestà del Signore.
Hamabiel o Hamaliel - In The Magus di Francis Barrett (1801 d.C.) è uno degli angeli dello Zodiaco, quello del segno zodiacale della Vergine (in latino Virgo), uno dei principi del coro delle Virtù. In Dictionnaire Infernal (1825-1826) di Collin De Plancy è l'angelo del mese di Agosto.
Hemah - Nella tradizione rabbinica, è uno degli arcangeli della punizione insieme ad Af, suo fratello gemello; è l'angelo della morte degli animali addomesticati, nonché tormentatore dei dannati dell'inferno. E' intemperante come il fratello.
Huri - Nella religione musulmana, è un essere femminile che risiede sempre nell'Aden (vedi Paradiso), ma che non è un angelo. E' descritta come una giovane donna con occhi neri e straordinariamente bella. Ognuno dei musulmani morti per la fede quando arrivano in cielo, divengono mariti di 72 di esse. Ogni huri benché passi innumerevoli notti di piaceri con il suo sposo, rimane vergine.
Iblis (nome arabo) - Nell'islamismo è il nome che aveva al-Shaitan (in ebraico Satan) prima di essere scacciato dal cielo. Nella sura VII del Qur'an si legge: Eppure vi abbiamo creati, poi vi abbiamo formati, poi abbiamo detto agli angeli: "Prostratevi davanti ad Adamo!". E si prostrarono tutti eccetto Iblis, che fra i prostrati non fu. E disse Dio: "Che cosa ti ha impedito di prostrarti, quando te l'ho ordinato?". E quegli rispose: "Io sono migliore di lui: me tu creasti di fuoco e lui creasti di fango!". E Dio rispose: "Via di qui! Non ti è lecito fare il superbo! Fuori! Oramai tu sei un essere spregevole." Rispetto alla tradizione cristiana, al-Shaitan non si pone in competizione con Dio, poiché perfino lui sa benissimo che non vi è uno e un solo Signore, ma nondimeno manifestava la propria superbia e il proprio odio nei confronti dell'uomo.
Inferno (dall'aggettivo latino infernus-a-um: che è sotto, sotterraneo oppure inferiore) - Nella teologia cristiana e mussulmana è il luogo di tormento eterno dei peccatori, creato inizialmente da Dio come prigione per gli angeli ribellatisi a Lui, come si evince da Matteo XXV 41: Poi dirà anche a quelli alla sua sinistra: "Via, lontano dame, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e i suoi angeli (...)" Nella Apocalisse di Giovanni apostolo è descritto e definito come "lo stagno di zolfo e di fuoco" (vedi Ap XX 10 e 14). Per Agostino è "cosa temeraria" dire quali punizioni vi siano all'inferno per gli empi, benché sia certa la punizione che si evince da Marco IX 48 che cita Isaia LXVI 24, ovvero quella per la quale "il verme non muore e il fuoco non si estingue". Allegoricamente il verme è simbolo del rimorso e il fuoco è simbolo della colpa. Secondo gli scritti del cabalista rabbi Yosef ben Abraham Giqatilla è diviso in sette "gironi", in sette livelli sovrapposti uno sull'altro. In La Commedia, Dante lo descrive come una grandissima voragine (vedi Abisso), che dalla superficie della Terra arriva al suo centro, divisa in nove cerchi concentrici chiamati gironi. Dante attribuisce la creazione dell'inferno a Lucifero: infatti dopo essersi ribellato a Dio, viene sconfitto e scaraventato dal Paradiso sulla Terra, ma anche la Terra ne ha orrore e quindi per non toccarlo si ritrae, generando così la voragine infernale. Nelle tradizioni extra-coraniche è suddiviso in sette "gironi". Nella mitologia giapponese, il re dell'inferno è Emma-O e i suoi servitori sono gli oni, demoni di color rosso e di dimensioni gigantesche.
Irin Qaddisin (dall'ebraico: i Santi Vigilanti) - Nella Apocalisse di Enoch, sono una coppia di angeli gemelli che fa parte degli otto angeli della Merkabah; loro due sono gli unici dei duecentodue angeli Vigilanti (vedi Egrigorei) che non hanno trasgredito le disposizioni divine.
Ishim (dall'ebraico: gli Uomini) - Nella Bibbia è la parola usata per indicare gli angeli quando essi si trovano sulla Terra in incognito per ordine del Signore. Nella gerarchia celeste proposta dal cabalista spagnolo rabbi Mosè Maimonide, sono il decimo, per importanza, dei dieci ordini celesti dell'Olàm ha-Yezirah, dove ricevono la luce della santa sephirah di Malkhut, con la quale controllano il mondo umano, La Terra (Ha-Arez in ebraico); il loro comandante è l'arcangelo Sandalphon.
Izra'il (nome arabo: Dio Aiuta) - Nel Qur'an è il secondo dei 4 arcangeli, l'angelo della morte. Sul suo corpo, che ha 4mila ali e 70mila piedi, ci sono tanti volti quanti sono gli abitanti della Terra. Quando una persona nasce, gli occhi di uno dei suoi volti si aprono e ne scrive il nome sul libro della vita; quando muore ne cancella il nome dal Libro e gli occhi di quel volto, che si erano aperti quando nacque, si chiudono.
Jabannam - Nel Qur'an è così chiamato l'inferno. Nelle tradizioni extra-coraniche, è il primo e meno profondo dei sette "gironi" infernali: lì espiano i loro peccati i musulmani poco osservanti per ascendere, presto o tardi, al Paradiso; in chiave cristiana è assimilabile al Purgatorio.
Jehudiel (tradotto in latino come Gloria Dei, La Gloria di Dio) - Negli antichi messali della Chiesa cattolica (in seguito cancellati nel XIX secolo), era il nome di uno dei 7 angeli "che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore" (vedi Tobia XII 15).
Karma o Karman (dal sanscrito: opera) - In età vedica, indicava un atto rituale o sacrificale. Più tardi tutte le religioni del subcontinente indiano, come l'induismo o il buddhismo, adottarono tale termine per indicare il peso, il fardello, il bagaglio, costituito dall'insieme delle azioni attive e passive, buone e cattive, anche appartenenti alle vite precedenti, compiute da ogni individuo. Tali azioni producono un frutto od una conseguenza (in sanscrito phala) che costringono l'anima (in sanscrito atman) all'emigrazione di esistenza in esistenza, determinando così la sofferenza e la reincarnazione. Quando un individuo estingue totalmente il proprio karma, come il Buddha, per lui a termine il ciclo del dolore e delle reincarnazioni.
Kyriel - E' uno dei 28 angeli che controllano le fasi della Luna sotto la guida dell'arcangelo Gabriel; a seconda delle fonti domina il 20esimo, il 22esimo o il 24esimo giorno del ciclo lunare.
Laila o Lailah (dall'ebraico: notte) - Nome derivato da un'esegesi rabbinica di Giobbe III 3: perisca il giorno nel quale sono nato, e la notte che ha detto: "E' stato concepito un uomo!". Nella mitologia ebraica, Lailah viene considerato sia un angelo che un demone con potere sulla notte ed chiamato principe della concezione perché ha potere sulle nascite; è paragonato a Lilith, demone della concezione.
Lete (dal greco lhqh, cioè lète: oblio) - Nell'Eneide (libro VI) del poeta latino Virgilio, è uno dei cinque fiumi infernali; le anime dei buoni, dopo aver passato mille anni nei Campi Elisi, ne bevono l'acqua per dimenticare la vita precedente e poter reincarnarsi sulla Terra. In La Commedia di Dante è il fiume in cui le anime del Purgatorio lavano via da loro stesse (metaforicamente e letteralmente) le tentazioni di questo mondo, le quali ritornano al loro generatore, Lucifero, perché le acque del Lete sboccano in quelle del Cocito.
Leviatàn (dall'ebraico: ciò che si raccoglie in pieghe) - In Giobbe XL è il dragone marino, è l'animale più forte dopo Behemot, creati il quinto giorno insieme e come tutti i viventi del mare (vedi Genesi I 20-21). Nel Salmo CIV versetto 26 si dice: Lo percorrono le navi ed il Leviatàn / che per trastullarsi tu hai plasmato. Nel capitolo 60 del Libro delle Parabole di Enoch è il primordiale drago femminile, uno dei due mostri della malvagità (l'altro è Behemot) con dominio sul mare e sulle acque. Al versetto 4 del capitolo XXIX dell'Apocalisse siriana di Baruc (testo apocrifo) si dice che sono i due esseri che il Signore farà vivere fino alla fine del mondo, quando lì farà morire per sfamare gli eletti: e Behemot si rivelerà dal suo luogo e Leviatàn salirà dal mare, entrambi i grandi draghi che ho creato il quinto giorno della creazione e ho custodito fino a quel tempo, e allora diverranno cibo per tutti coloro che saranno rimasti. L'interpretazione razionalista della Bibbia lo identifica con il coccodrillo. Nelle scritture rabbiniche è associato o identificato con il drago femminile del mare Rahab , come simbolo dei nemici del popolo di Israele in Isaia XXVII 1 ("In quel giorno il Signore punirà / con la sua spada dura, grande e potente / il Leviatàn, serpente fuggente, / il Leviatàn, serpente tortuoso, / ed ucciderà il dragone del mare.") o come nel Salmo LXXIV versetto 13 un essere dell'abisso primordiale e quindi avverso al progetto creativo di Dio e da Lui sconfitto: Tu fracassasti il capo al Leviatàn, / lo desti in pasto ai mostri marini. Nel medioevo diviene il simbolo del Diavolo in accordo a Apocalisse XII 1-2. Nel L'arte di evocare gli spiriti di Arbatel, Leviathan (è il nome in cui viene traslitterato in latino) è un demone, un angelo decaduto, uno dei quattro "principi" o "spiriti superiori" a capo dell'ordinamento infernale.
Lez (dall'ebraico: buffone) - Nelle leggende popolari ebraiche, è un tipo di demone inferiore che lancia e/o muove in giro i vari di una casa oggetti (tale fenomeno viene chiamato poltergeist).
Libro della Vita - Nella Qabbalah è il libro in cui l'angelo Metatron registra, in quanto segretario del Signore, tutte le azioni umane (sia buone che cattive). Nel Qur'an è il libro nel quale arcangelo Izra'il scrive i nomi di tutte le persone che vivono sulla Terra. Nell'Apocalisse di Giovanni apostolo è il libro chiuso da sette sigilli in cui vi sono scritti i nomi degli eletti. Infatti sta scritto: Quindi chi non si trovò scritto sul libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco [= inferno]. (Ap XX 15)
Lilith - Secondo l'interpretazione ebraica della Bibbia, Eva non è stata la prima donna creata, ma la seconda, poiché nella Bibbia ci sono due versioni divergenti sulla creazione della donna. "Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; secondo la immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò." (Genesi I 27), e questa donna è Lilith. Successivamente si legge: "Allora il Signore Dio fece cadere un sonno profondo sull'uomo, che si addormentò, poi gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio costruì la costola, che aveva tolto all'uomo, formandone una donna. Poi la condusse all'uomo." (Genesi II 21-22), e questa donna è Eva. Nel testo cabalistico Alfabet de-Ben Sira sta scritto: Adam e Lilith non trovarono mai pace insieme, per quando lui desiderava mentire con lei: Perché devo mentire al di sotto di te?" lei chiese. "Io anche fui creata dalla polvere, e sono quindi a te eguale". Dato che Adam tentò di costringerla all'obbedienza con la forza, Lilith, in collera, pronunciò il magico nome di Dio, si levò in aria e lo lasciò. Adam si lamentò con Dio: "Io sono stato abbandonato dalla mia compagna". Allora Dio mandò gli angeli Senoy, Sansenoy e Semangeloph ad andare a prendere Lilith e farla tornare. "Torna da Adam senza ulteriore indugio", dissero gli angeli, "o noi dovremo annegarti". Lilith chiese: "Come posso tornare da Adamo e vivere come una onesta moglie di casa, dopo il mio soggiorno accanto al Mar Rosso?" "Sarà la morte il tuo rifiuto!", risposero. "Come posso morire?", Lilith replicò. "Non sapete che io sono stata creata per lo scopo di indebolire e punire i bambini, gli infanti, i neonati. Io ho potere su di loro fino a che essi non hanno otto anni se ragazzi, dodici anni se ragazze." E quando i tre angeli ascoltarono le sue parole, essi desiderarono di affogarla con la forza, ma lei li implorò di lasciala alla sua vita, e loro cedettero. In Ammud ha-Semali del cabalista Mosè ben Solomon ben Shim'on di Burgos, è a capo della nona delle 10 schiere demoniache ed è il decimo demone più potente del mondo infernale. A partire dal periodo posteriore, nell'alto medioevo, il nome di Samael viene sempre accostato a quello di Lilith, e nel Sefer ha-Zohar di Mosè de' Leòn si dice che siano sposati e che siano il re e la regina di tutti i diavoli.
Liuet - Nella tradizione mandeana (religione gnostica fiorita nel I e II secolo d.C. in Mesopotamia, l'attuale Iraq) era un uthra (così viene chiamato un angelo), quello dell'invenzione, colui che stimola l'inventiva nelle persone, protegge coloro che hanno nuove idee e li incoraggia nelle loro ricerche.
Lucifero (dal latino Lucifer: colui che porta la luce) - Nome latino per l'ebraico helal (= stella del mattino). Secondo l'apologista cristiano Tertulliano, vissuto nel II secolo d.C., era il nome di Satana prima della sua ribellione, interpretando in chiave allegorica un apostrofo che il profeta Isaia applicò a Nebuchadnezzar, re di Babilonia: Come mai sei caduto dal cielo, / o astro del mattino, figlio dell'aurora! / Come mai sei atterrato, / tu che calpestavi le nazioni? / Tu dicevi in cuor tuo: "Io salirò in cielo, / eleverò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; / io m'assiderò sul monte dell'assemblea, / nella parte estrema del settentrione; / salirò sulle sommità delle nubi, / sarò simile all'Altissimo". / Invece t'hanno fatto discendere nel soggiorno dei morti, / nelle profondità della fossa [= sheol in ebraico]!. (Isaia XIV 12-15) Tale interpretazione, seguita pure da Gregorio Magno, venne accolta dalla Chiesa e in La Commedia anche Dante parla di Lucifero, il più bello dei Serafini (che sono i più belli tra gli angeli, che a loro volta sono le più belle delle creature), il peggiore dei peggiori peccatori (i traditori dei propri benefattori, e nel di lui caso il suo è Dio), chiamandolo "la creatura ch'ebbe il bel sembiante", "lo 'mperador del doloroso regno" (vedi Inferno XXXIII 18 e 28). La causa della sua ribellione, il suo volersi fare "simile l'Altissimo", fu dibattuta fra i teologi cristiani, i quali arrivarono a differenti conclusioni. Nel De casu diaboli di Anselmo d'Aosta, la sua pretesa di essere come Dio fu il voler diventare completamente autonomo: Satana ha voluto qualche cosa che egli conosceva senza averla. Ora, egli conosceva Dio. In particolare, egli sapeva che Dio è totalmente autonomo e ha voluto a sua volta essere totalmente autonomo, come Dio: ha voluto agire "propria voluntate" [= secondo la propria volontà] senza riferimento al suo Creatore. In Ammud ha-Semali del cabalista Mosè ben Solomon ben Shim'on di Burgos, è a capo della terza delle 10 schiere demoniache ed è il quarto angelo decaduto più potente del mondo infernale. In L'arte di evocare gli spiriti di Arbatel, Lucifero è uno dei quattro "principi" o "spiriti superiori" a capo dell'ordinamento infernale.
Machen o Machonon - Nella cosmologia degli Heikhalot, è il quarto dei sette cieli. Nel Libro dei Segreti (capitoli XI-XVII) di Enoch è la sede degli angeli del carro del Sole e di quelli del carro della Luna. Nel Libro di Astronomia di Enoch (testo canonico della Chiesa copta) è in più la sede degli angeli delle stelle e delle costellazioni, dove risiedono gli angeli comandati dall'arcangelo Uriel.
Machon o Mathey - Nella cosmologia degli Heikhalot, è il quinto dei sette cieli. Nel Libro dei Segreti (capitolo XXVIII) di Enoch è la sede della milizia angelica degli Egrigori.
Madonna (contrazione di mia donna, nel senso latino di domina, signora) - Nel Medioevo titolo di riguardo per le donne e, specialmente allora come esclusivamente adesso, appellativo di Maria di Nazaret.
Malahidael, Malchidiel, Malchidael, Melkejal o Melkajal (dall'ebraico: Pienezza di Dio) - In The Magus di Francis Barrett (1801) è uno degli angeli dello Zodiaco, quello del segno dell'Ariete (in latino Aries), membro del coro dei Serafini. In Dictionnaire Infernal (1825-1826) di Collin De Plancy è angelo del mese di Marzo.
Manicheismo - Religione fondata in Mesopotamia dal persiano Mani, nato nel 216 e morto in carcere o giustiziato dall'impero persiano nel 276 o 277 d.C.: essa associava all'elemento cristiano, che ne è il nucleo essenziale, altri derivati dallo zoroastrismo e dal buddhismo. Si basava su una concezione dualistica della realtà, nella quale operano sempre e ovunque due principi primordiali, eterni ed increati: il Bene, o la Luce, e il Male, o le Tenebre. In principio erano separati, ma la loro successiva commistione ha dato origine a tutto l'universo. Agostino vi aderì, per poi combatterlo aspramente sia sul piano teologico che su quello filosofico. Il manicheismo sopravvisse fino al XII secolo.
Mammon (dall'aramaico mamonah e dall'ebraico mamon: proprietà) - Nelle scritture occulte, un angelo decaduto che domina l'Inferno, uno dei demoni dell'Arco e del principe dei temperamenti (caratteri). È identificato con Lucifero, Satana, Beelzebub e perfino con il re di Babilonia Nebuchadnezzar. Mammon è il demone dell'avarizia (vedi i sette peccati capitali). "Detiene il trono di questo mondo" come Francesco d'Assisi ha osservato in una delle sue 93 visioni. E' citato in Matteo VI 24: Nessuno può servire due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire Dio e Mammona.
Melekhim (dall'ebraico: i Re) - Nella gerarchia celeste proposta dal cabalista spagnolo Mosè Maimonide, sono il sesto, per importanza, dei dieci ordini celesti dell'Olàm ha-Yezirah dove ricevono la luce della santa sephirah di Tipheret, con la quale controllano il quarto cielo, il cielo del Sole (Shemesh in ebraico). Il loro comandante è l'arcangelo Raphael.
Merkabah (dall'ebraico: carro da guerra) - Il termine viene tradotto spesso in Carro Divino. Dio è una realtà infinita ma tutte le realtà dell'universo, compreso l'universo stesso, sono realtà finite, quindi è necessario un qualcosa che gli permetta di poter scendere, di poter calarsi in questo universo per lui troppo "stretto": questo qualcosa è la Merkabah. Viene descritta dal profeta Ezechiele in una visione inviatagli da Dio nel cosiddetto Ma'aseh Merkabah (dall'ebraico: L'Opera del Carro), cioè in Ez I 1-28. Nella cosmologia cabalistica, la sua sede è nell'Olàm ha-Beri'ah.
Metatron (nome di origine ignota; potrebbe derivare dalla storpiatura delle parole greche meta qronos, ovvero metà thronov, significanti presso il trono; quindi il loro significato è colui che sta presso il trono) - Nel Sefer ha-Zohar del cabalista spagnolo rabbi Mosè de' Leòn (e nella Qabbalah in generale) viene descritto come l'angelo più grande del cielo, dotato di 36 ali e di 265.000 occhi; in realtà questi era semplicemente un comune mortale, Enoch, che Dio volle trasformare in angelo. Per il cabalista spagnolo rabbi Mosè Maimonide, è il primo, per importanza, dei dieci arcangeli, è il fratello gemello di Sandalphon, è a capo dei Chayyot ha-Qadesh, vive e governa con altri arcangeli l'Olàm ha-Beri'ah, dove riceve la luce della santa sephirah di Keter Elyon che rappresenta la Corona Eccelsa di Dio ed è il segretario del Signore, colui che registra sul libro della vita tutte le azioni umane, sia buone sia cattive.
Michael (dall'ebraico Micha El, Simile a Dio) - E' uno dei tre angeli (con Raphael e Gabriel) il cui sia nominato nei 46 libri del Vecchio Testamento, e quindi riconosciuto dalla Chiesa cattolica, per la quale è il più importante, tanto da averlo proclamato santo (mai sentito parlare di San Michele!?), in quando guidò gli angeli fedeli a Dio contro quelli ribelli guidati da Satana (vedi Apocalisse XII 7-9). Negli antichi messali della Chiesa cattolica (in seguito cancellati nel XIX secolo) era il nome (tradotto in latino come Quis ut Dei?, Chi come Dio?) di uno dei 7 angeli "che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore" (vedi Tobia XII 15). Per la Chiesa Cattolica (che lo festeggia il 29 settembre) è il suo protettore ed è l'angelo della morte, colui che pesa su una bilancia le anime dei defunti, le quali sono condotte da lui in Paradiso se in vita sono state giuste o le lascia in balia dei diavoli se sono state empie. In Daniele X 21 si dice che è "il principe" di Israele, ovvero il protettore del popolo ebraico. Nel Libro delle Parabole di Enoch è uno dei 4 angeli della presenza, quello che veglia sui misericordiosi e sugli afflitti. Nel Vangelo degli Ebrei (testo apocrifo) sta scritto che Maria di Nazaret, la madre di Gesù, non era altro che "una alta potenza del cielo, che aveva nome Michael" che Dio "chiamò (...) e gli affidò Cristo". Nel Sefer Razi'el è uno dei settanta angeli il cui nome, se scritto su un amuleto, protegge i bambini che dormono dagli spiriti maligni. Secondo il cabalista spagnolo rabbi Mosè Maimonide, è l'ottavo, per importanza, dei dieci arcangeli, è a capo dei benei elohim (vedi figli di Dio), vive e governa con altri arcangeli l'Olàm ha-Beri'ah, dove riceve la luce della santa sephirah di Hod che rappresenta la Maestà divina.
Moloch - Divinità maschile cananea, adorato dal popolo degli ammoniti, al quale sacrificavano i loro figli. Nella Torah sta scritto: Chiunque tra i figli di Israele e i residenti in Israele dia [sacrifichi] suo figlio a Moloch, sia messo a morte; la gente del paese lo lapidi. (Lv XX 2) In Ammud ha-Semali del cabalista Mosè ben Solomon ben Shim'on di Burgos, insieme a Satan è a capo della prima delle 10 schiere demoniache e loro due sono gli angeli decaduti più potenti del mondo infernale. In Paradise Lost (libro II) dello scrittore inglese John Milton è uno dei comandanti dei demoni, riunitisi nel Pandemonio per decidere cosa fare dove la loro cacciata dal cielo: propone di attaccare il cielo.
Muriel - In The Magus di Francis Barrett (1801 d.C.) è uno degli angeli dello Zodiaco, quello del segno zodiacale del Cancro (in latino Cancer), uno dei principi del coro delle Dominazioni. In Dictionnaire Infernal (1825-1826) di Collin De Plancy è l'angelo del mese di Giugno.
Negromanzia (in greco nekromanteia, cioè negromanteìa; da nekros, necròs, morto, e da mantis, màntis, indovino) - Arte divinatoria che consiste nell'evocare gli spiriti dei morti per conoscere il passato e/o il futuro. Nella Torah si proibisce di seguire tale pratica e addirittura si sanziona con la morte chi la compie, perché basta consultare il Signore con le sorti (ovvero tirare a sorte), con i sogni e con i profeti. (...) non praticate divinazioni né incantesimi. (Levitico XIX 26) Non rivolgetevi agli spettri e agli indovini; non interrogateli, rendendovi impuri con essi. Io sono il Signore Dio vostro. (Lv XIX 31) Un uomo e una donna fra voi che sia un negromante o indovino sia messo a morte: li lapiderete. Il loro sangue ricada su di loro. (Lv XX 27)
Nephilim (parola ebraica tradotta in greco come gigantes, ovvero gìgantes: giganti) - Nel Libro dei Vigilanti di Enoch, si dice che sono uomini dall'incredibile statura, nati dall'unione proibita tra donne mortali, chiamate "figlie dell'uomo", e un gruppo ribelle di 200 angeli della milizia angelica degli Egrigorei: E [gli angeli] si presero, per loro, le mogli ed ognuno se ne scelse una e cominciarono a recarsi da loro. E si unirono con loro ed insegnarono ad esse incantesimi e magie e mostrarono loro il taglio di piante e radici. Ed esse rimasero incinte e generarono giganti la cui statura, per ognuno, era di tremila cubiti [= circa 1575 metri]. Costoro mangiarono tutto il frutto della fatica degli uomini fino a non potersi, gli uomini, più sostentare. E i giganti si voltarono contro di loro per mangiare gli uomini. E cominciarono a peccare contro gli uccelli, gli animali, i rettili, i pesci e a mangiarsene, fra loro, la loro carne e a berne il sangue. La terra, allora, accusò gli iniqui. (capitolo VII, versetti 1-6) Per i loro peccati furono uccisi dall'angelo Gabriel per diretto ordine divino (vedi capitolo X, versetti 9-10). A loro si fa riferimento nella Bibbia in Genesi II 4, dove si dice che: C'erano i giganti sulla terra a quei tempi (...).
Olàm ha-Asiyyah (dall'ebraico: mondo dell'azione oppure mondo del fare) - Nella cosmologia cabalistica, è il più basso e l'ultimo mondo ad essere stato creato: è il mondo dove ciò che conta è l'agire, i risultati e la materia, dove il male tende a prevalere, costituito da dieci sfere concentriche (la Terra e i nove cieli a essa sovrastanti). E' la residenza dell'uomo, ma anche delle Qelippot e degli spiriti malvagi.
Olàm ha-Azilut (dall'ebraico: mondo dell'emanazione o meglio ancora mondo dell'emanare) - Nella cosmologia cabalistica, è il più alto e il primo mondo ad essere stato creato: è il mondo della divinità (perciò fuori dal tempo) e degli archetipi, ovvero delle dieci sephirot (vedi sephirah), perciò fondamento degli altri tre mondi.
Olàm ha-Ber'iah (dall'ebraico: mondo della creazione o meglio ancora mondo della creatio ex nihilo) - Nella cosmologia cabalistica, è il secondo mondo ad essere stato creato: è il mondo (come direbbe Agostino) della creatio ex nihilo, quando dal nulla si passa al qualcosa; sede della Merkabah e residenza dei dieci arcangeli.
Olàm ha-Yezirah (dall'ebraico: mondo della formazione) - Nella cosmologia cabalistica, è il terzo mondo ad essere stato creato: è il mondo dove risiedono gli angeli, tutti raggruppati in dieci schiere, le quali controllano le dieci sfere dell'Olàm ha-Asiyyah.
Oni - Nella mitologia giapponese, demoni giganteschi protagonisti di numerose leggende. Si classificano in rossi e in verdi: i primi dimorano nell'inferno e dipendono da re Emma-O, al quale consegnano le anime dei peccatori, i secondi sono invisibili e spaziano sulla terra per infastidire gli uomini con la loro malvagità. Secondo un'altra versione, gli oni sarebbero di colore rosso, giallo, blu e grigio hanno tre piedi e tre dita, possono volare, molestano le donne e non brillano per intelligenza.
Pandemonio (dal greco classico pas daimwn, cioè pas daimon: tutto demone) - In Paradise Lost (libri I e II) dello scrittore inglese John Milton è lo splendido palazzo, situato all'Inferno e fatto interamente d'oro, dove Satana e gli altri comandanti dei demoni tengono consiglio.
Paradiso (dal greco paradeisos, cioè paràdeisos: parco, giardino, e dall'iranico-avestico pairidaeza, da pairi, tutt'intorno, e daeza, baluardo) - Nella religione cristiana significa sia lo stato di felicità perpetua dopo la morte, concesso come premio ai giusti sia il luogo in cui tale felicità viene vissuta. Come tale si distingue quindi dal cosiddetto paradiso terrestre (vedi giardino dell'Eden). Nei Vangeli viene più spesso chiamato il "seno di Abramo" (vedi in Lc XVI 20), il "regno dei cieli" oppure il "regno di Dio", poiché questo termine compare solo tre volte nei testi neotestamentari (Lc XXIII 4 - II Cor XII 4 - Ap II 7). In La Commedia di Dante è formato dai dieci cieli che sovrastano la Terra: le anime dei beati si trovano nel decimo dei cieli, l'Empireo, la residenza degli angeli e di Dio. Nella religione islamica il suo nome è Aden (traduzione araba di Eden).
Peccato originale - Peccato commesso da Adamo ed Eva, i primi due esseri umani, i quali violarono l'ordine divino di non mangiare il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male (Genesi II 9), dando così avvio a tutti i peccati dell'umanità e facendo conoscere al genere umano dolore, fatica, fame e morte: Alla donna [il Signore Dio] disse: "Moltiplicherò / le tue sofferenze e le tue gravidanze, / con doglie dovrai partorire i figli. / Verso tuo marito ti spingerà la tua passione / ma egli vorrà dominare su te." E all'uomo disse: " Perché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, per il quale t'avevo comandato: : Maledetto sia il suolo per causa tua! / Con affanno ne trarrai il nutrimento, / per tutti i giorni della tua vita. / Spine e cardi farà spuntare per te, / mentre tu dovrai mangiare / le erbe della campagna. / Con il sudore della tua fronte mangerai pane, / finché tornerai alla terra, / perché da essa sei stato tratto [vedi Gn II 7], / perché polvere sei e polvere tornerai". (Gn III 16-19)
Phaleg - Secondo Arbatel, è uno dei sette "spiriti olimpici" (gli angeli dei sette pianeti), il protettore del quinto cielo, il cielo di Marte, ed è pure l'angelo della guerra; si alterna con Advachiel al comando del coro degli Angeli.
Phanuel - Nel Libro delle Parabole di Enoch è uno dei quattro angeli della presenza, quello che vigila sulle persone, che pentendosi sinceramente dei propri peccati, hanno la speranza della vita eterna. Nel Sefer Razi'el è uno dei sette angeli che stano da vanti al trono di Dio.
Podestà o Potenze (dal greco dunamis, cioè dynamis, potenza) - Nella gerarchia celeste dello pseudo-Dionigi l'Areopagita sono il sesto coro più importante, facenti parte del seconda gerarchia (quella preposta al controllo dell'ordine cosmico). Il compito è vigilare sugli angeli decaduti e mantenere l'equilibrio tra bene e male. Tale coro è citato nella Bibbia da Paolo in Efesini I 21 e in Colossesi I 16.
Principati o Principi (in latino principes) - Nella gerarchia celeste dello pseudo-Dionigi l'Areopagita sono il settimo coro più importante, facenti parte del terza gerarchia (quella preposta alla vigilanza umana). Il loro compito è governare l'ascesa e la caduta di popoli e nazioni, supervisionano anche le varie religioni. Tale coro è citato nella Bibbia da Paolo in Efesini I 21 e in Colossesi I 16.
Principi delle nazioni o Principi (in ebraico sarim) - Secondo la tradizione rabbinica e nella Qabbalah, quando gli uomini erano un solo popolo, poiché parlavano una sola lingua, cercarono di costruire una torre che arrivasse a toccare il cielo. Dio, perciò, punì quel loro atto di superbia creando altre 71 lingue: così divise l'umanità in 72 popoli. Tale interpretazione parte dal brano biblico in Genesi XI 1-9. Da quel giorno, ogni popolo venne affidato alla protezione di un angelo, che ne divenne il suo sar (principe in ebraico). Per la cronaca l'angelo che protegge il popolo d'Israele è Michael. Dubbiel, il principe della Persia, sobillò gli altri 70 principi contro Israele e quindi contro Michael, ma vennero sconfitti e cacciati dal Paradiso.
Qabbalah (dall'ebraico: dalla bocca all'orecchio, cioè tradizione orale) - La cabala giudaica (che è cosa diversa da quella napoletana!!!) è una corrente del misticismo ebraico, secondo la quale nella Torah, la Legge divina, oltre a esservi un insieme di precetti che il Signore ha dato a tutto il Suo popolo, il cosiddetto gufe Torah (ovvero i corpi della Legge, le 613 norme che il popolo eletto deve rispettare), vi sono pure degli insegnamenti nascosti da Lui Stesso riservati solo a pochi sapienti. Essa è quindi una conoscenza nascosta di tipo iniziatico. Alcuni grandi cabalisti, nominati in questa pagina, sono: rabbi Mosè de' Leòn, rabbi Mosè Maimonide, rabbi Isaac Luria e rabbi Yosef ben Abraham Giqatilla.
Qaddisin (dall'ebraico: i Santi) - Nella Apocalisse di Enoch, sono una coppia di angeli gemelli che fa parte degli angeli della Merkabah.
Quattro Arcangeli - Nel Qur'an sono i quattro angeli più importanti, messaggeri e servitori diretti del Signore, protettori del Suo trono. In ordine di importanza, sono: Mika'il, Djibril, Israfil ed Izra'il.
Quattro Mondi - Nella cosmologia cabalistica, l'universo è suddiviso in quattro mondi; in ordine di creazione tali mondi (olamòt in ebraico) sono: l'Olàm ha-Azilut, l'Olàm ha-Beri'ah, l'Olàm ha-Yezirah e l'Olàm ha-Asiyyah. Tale visione dell'universo è già menzionata nel Sefer ha-Zohar (XIII scolo), e il cabalista Isaac d'Acri chiamava i Quattro Mondi con l'acronimo abiya.
Rahab - Nella Qabbalah è un drago femminile, un demone femminile che ha potere sui mostri del mare: Dio non ritira la sua collera, / sotto di lui si curvano le legioni di Rahab. (Giobbe IX 13) Rahab è anche un demonio che ha potere sul paese Egitto, quindi quando Isaia profetizza la caduto di tale nazione annuncia: Risvegliati, risvegliati, rivestiti di forza / o braccio del Signore, / risvegliati come nei giorni antichi, / al tempo delle generazioni passate! / Non sei tu quello che hai spezzato Rahab / ed hai trafitto il dragone? (Isaia LI 9) Nelle scritture rabbiniche associata e identificata con Leviatàn come un essere dell'abisso primordiale e quindi avverso al progetto creativo di Dio e da Lui sconfitto (in Giobbe XXVI 12 sta scritto: "Con la sua forza sconvolge il mare, / con la sua intelligenza sfracella Rahab." e nel Salmo LXXXIX versetto 11 si dice: "Tu calpesti Rahab come si calpesta / un caduto in battaglia. / Con la potenza del tuo braccio / disperdesti i tuoi nemici."
Raphael (dall'ebraico Rafa El: Dio Guarisce) - E' uno dei tre angeli (con Gabriel e Michael) il cui sia nominato nei 46 libri del Vecchio Testamento, e quindi riconosciuto dalla Chiesa cattolica (che lo festeggia il 24 ottobre): per essa è il terzo angelo per importanza, quello della conoscenza, della scienza e della salute. Negli antichi messali della Chiesa cattolica (in seguito cancellati nel XIX secolo), era il nome (tradotto in latino come Virtus Dei, La Virtù di Dio) di uno dei 7 angeli "che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore" (vedi in Tobia XII 15): con queste parole Raphael si rivelò a Tobia al momento di congedarsi, al quale si era presentato con l'aspetto di un comune mortale, dicendo di chiamarsi Azaria, figlio di Anania. Nello stesso libro sconfigge il "pessimo" demonio Asmodeus: L'odore del pesce arrestò il demonio che fuggì nelle regioni dell'alto Egitto. Raphael lo seguì sull'istante e ivi lo incatenò legandolo mani e piedi. (Tobia VIII 3) Nel Sefer Razi'el è uno dei sette angeli che stano davanti al trono di Dio ed è uno dei settanta angeli il cui nome, se scritto su un amuleto, protegge i bambini che dormono dagli spiriti maligni. Nel Libro delle Parabole di Enoch è uno dei quattro angeli della presenza, quello che ha potere sulle malattie e sulle ferite. Nel Sefer ha-Zohar (il Libro dello Splendore) del cabalista spagnolo Mosé de' Leon è considerato l'angelo della guarigione e resurrezione poiché si legge che "...e i morti assumeranno i corpi che avevano in precedenza, come sta a indicare il termine refa'im, cioè "spettri", omologo alla radice rafa, che significa "curare", nel senso che verranno ripristinate loro condizioni fisiche di un tempo...". Nel Libro dei Vigilanti di Enoch (capitolo X) è l'angelo a cui Dio ordina di punire l'angelo ribelle Azazel. Per il cabalista spagnolo rabbi Mosè Maimonide, è il sesto per importanza, dei dieci arcangeli, è a capo dei Melekhim, vive e governa con altri arcangeli l'Olàm ha-Beri'ah, dove riceve la luce della santa sephirah di Tipheret che rappresenta la Bellezza divina.
Raqia o Raquie - Nella cosmologia degli Heikhalot, è il secondo dei sette cieli. Nel Libro dei Segreti (capitolo VII) di Enoch là si trova il terribile carcere di fuoco e di tenebra in cui sono rinchiusi i duecento Egrigorei ribelli. Nella Apocalisse di Enoch è il cielo protetto dall'arcangelo Baraqiel.
Raziel (dall'ebraico Razi El, Araldo di Dio) - Nel Libro dei segreti di Enoch, Raziel è un angelo del primo cielo: è l'angelo dei terremoti. Nel Sefer Razi'el, il Libro di (dell'angelo) Raziel, di sé dice di essere l'angelo della conoscenza e dei misteri (custodisce le 1500 chiavi dei misteri dei mondi, vedi i quattro mondi) e di essere stato il precettore di Adamo quando era nel giardino dell'Eden.Secondo il cabalista spagnolo rabbi Mosè Maimonide, è il secondo, per importanza, dei dieci arcangeli, è a capo dei Auphanim, vive e governa con altri arcangeli l'Olàm ha-Beri'ah, dove riceve la luce della santa sephirah di Chokhmah che rappresenta la Sapienza divina.
Rosiel - Secondo A dictionary of angels di Gustav Davidson, Rosiel è angelo decaduto, ex membro del coro delle Dominazioni. Si presenta come un uomo di straordinaria bellezza, necessaria per i suoi compiti: è infatti un demonio tentatore come il Mefistofele di Faust.
Sagun o Shehaqim - Nella cosmologia degli Heikhalot, è il terzo dei sette cieli. Nel Libro dei Segreti di Enoch è la sede del "giardino di giustizia", dove, alla fine dei tempi, saranno accolti i giusti (capitoli VIII-IX), mentre nel settentrione di questo cielo si trova il terribile carcere di fuoco e di tenebra preparato per gli empi (capitolo X). In II Corinzi XII 2 Paolo racconta che il Signore lo portò a vedere le meraviglia indicibili del "terzo cielo".
Salmi (dal greco yalmoi, ovvero psalmoì: canto al suono della lira) - Inni liturgici, cantati e accompagnati da strumenti a corda. Essi sono 150, raccolti (manco a dirlo) nel Libro dei Salmi, contenuto (sia secondo il canone ebraico che per quello cattolico) nell'Antico Testamento. In ebraico sono chiamati tèhillim (= inni) oppure tèphillot (= preghiere). Molti salmi sono stati composti da re David.
Sandalphon (nome di origine oscura; potrebbe derivare dalla storpiatura della parola greca sunadelfos, ovvero sundalphos, significante Confratello) - Per il cabalista spagnolo rabbi Mosè Maimonide, è il decimo, per importanza, dei dieci arcangeli, è il fratello gemello di Metatron, è a capo degli Ishim, vive e governa con altri arcangeli l'Olàm ha-Beri'ah, dove riceve la luce della santa sephirah di Malkhut che rappresenta il Regno divino. E' l'angelo che determina, la differenziazione sessuale degli esseri umani e degli esseri viventi in generale.
Samael (dall'ebraico Sami El, Cieco di Dio) - Nella religione ebraica, equivalente cristiano di Satana; nel Talmud (per l'ebraismo sacro libro di commento alla Bibbia), per la precisione in Rabbah del Deuteronomio 11 di lui si dice: "Samael il malvagio, il capo di tutti i diavoli"; egli è l'angelo che si ribella a Dio in quanto "cieco", incapace di vedere la verità. Successivamente, a partire dall'alto medioevo, è stato considerato l'angelo della morte, interpretando il suo nome in Sam El, ovvero Veleno di Dio, poiché portò il "veleno" della morte nel mondo. A partire dal quel periodo, il nome di Samael viene sempre accostato a quello di Lilith, e nel Sefer ha-Zohar di Mosè de' Leon si dice che siano sposati e che siano il re e la regina di tutti i diavoli.
Satana o Satan (dall'ebraico satan: accusatore) - Nel Vecchio Testamento è l'angelo che accusa, o meglio calunnia il pio Giobbe di fronte a Dio cercando di piegare la sua fede con una sequela di sciagure (vedi in Giobbe I-II 1-10). Nel Nuovo Testamento si fa a lui un accenno, estremamente sintetico ma preciso: è l'angelo che si ribellò a Dio per spodestarlo, guidando in questo tentato "golpe" un terzo degli angeli, e che è la causa del male nel mondo: E vi fu battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono col dragone, e il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e il luogo loro non fu più trovato nel cielo. E il gran drago, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù: fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati gli angeli suoi (Apocalisse XII 7-9). Nel cristianesimo il nome che aveva prima della sua ribellione era Lucifero, mentre nell'islamismo era Iblis. In Ammud ha-Semali del cabalista Mosè ben Solomon ben Shim'on di Burgos, insieme a Moloch è a capo della prima delle 10 schiere demoniache e loro due sono gli angeli decaduti più potenti del mondo infernale. Nel romanzo Il Maestro e Margherita dello scrittore russo Michajl Afanasevic Bulgakov, Satana è l'incontrastato re dei demoni. In L'arte di evocare gli spiriti di Arbatel, Satan è uno dei quattro "principi" o "spiriti superiori" a capo dell'ordinamento infernale.
Scaltiel (in latino tradotto come Verbum Dei, La Parola di Dio) - Negli antichi messali della Chiesa cattolica (in seguito cancellati nel XIX secolo), era il nome di uno dei 7 angeli "che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore" (vedi Tobia XII 15).
Sephirah (parola aramaica) - Termine cabalistico di etimologia incerta (per non dire ignota) e usato con il significato di "manifestazione divina". Le dieci sephirot (plurale di sephirah), la cui sede è l'Olàm ha-Azilut, sono le dieci manifestazioni, i dieci nomi, i dieci attributi di Dio; sono gli archetipi, i modelli in base ai quali si è costruito tutto il resto dell'universo. Benché tra i vari cabalisti non vi sia accordo, l'ordine comune delle sephirot e i loro nomi generalmente utilizzati sono: 1- Keter Elyon (= corona eccelsa); 2- Chokhmah (= sapienza); 3- Binah (= intelligenza); 4- Chesed (= amore); 5- Geburah (= forza) e/o Din (= giustizia); 6) Tipheret (= bellezza); 7) Nezach (= costanza); 8) Hod (= maestà); 9) Yesod (= fondamento); 10) Malkhut (= regno). Il loro insieme costituisce l'Albero della Vita.
Serafini (dall'ebraico seraphim: i serpenti che bruciano oppure gli ardenti, coloro che bruciano) - Nella gerarchia celeste dello pseudo-Dionigi l'Areopagita sono il coro più importante, facenti parte della prima gerarchia (quella i cui membri sono servitori diretti di Dio); in loro si rispecchia la prima essenza del Signore: l'Amore. Il loro compito è di cantare notte e giorno le lodi al Signore, in accordo a Isaia VI 2-3: Dei serafini stavano sopra di lui; ognuno di essi aveva sei ali; con due si coprivano la faccia, con due si coprivano i piedi e con due volavano. L'uno all'altro gridavano dicendo: "Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti; tutta la terra è piena della sua gloria". Nel Libro dei Segreti di Enoch, i Serafini sono una delle tre milizie che attorniano il trono di Dio, per la precisione al capitolo XXI si dice che: "(gli angeli) con sei ali coprivano il suo trono, cantando davanti al volto del Signore". Nella gerarchia celeste proposta dal cabalista spagnolo Mosè Maimonide, sono il quinto, per importanza, dei dieci ordini celesti dell'Olàm ha-Yezirah, dove ricevono la luce della santa sephirah chiamata Gheburah e/o Din, con la quale controllano il quinto cielo, il cielo di Marte (Madim in ebraico); il loro comandante è l'arcangelo Camael. Una curiosità: la parola seraphim indica pure i serpenti velenosi, il cui veleno "brucia", che vivono nel deserto (vedi nella Bibbia in Dt VIII 15 e Nm XXI 6).
Serpente - Termine etimologicamente connesso alla parola drago: infatti entrambi derivano dal sostantivo greco dracòn (drakwn). Simbolo del male nelle tre grandi religioni monoteiste. "Il serpente era la più astuta di tutte le fiere della steppa che il Signore Dio aveva creato" si legge in Gn III 1. E' colui che spinge Adamo ed Eva a commettere il peccato originale, facendoli trasgredire l'ordine divino di non mangiare il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male (Gn II 9) e per questo maledetto da Dio: Allora il Signore Dio disse al serpente: "Perché hai fatto questo, / maledetto sii tu fra tutto il bestiame / e tra gli animali della campagna: / sul tuo ventre dovrai camminare / e polvere dovrai mangiare / per tutti i giorni della tua vita (...)" (Gn III 14). Satana o il Diavolo, nell'Apocalisse di Giovanni apostolo, è denominato il "serpente antico" (Ap XII 9) proprio perché è lui quel serpente che tentò i primi due esseri umani. In Paradise Lost (libro IX) dello scrittore inglese John Milton è la forma che assume Lucifero nel giardino dell'Eden per tentare l'uomo. Una curiosità: nell'ebraico antico, benché sia una lingua alfabetica, sopravvivono forme ideografiche. Ognuna delle 22 lettere che ne compongono l'alfabeto ha anche un significato: ad esempio la nona lettera, il teth, significa serpente. Nello gnosticismo il serpente che si morde la coda è, invece, simbolo dell'eternità. In molte culture viene visto come simbolo di vita, di rigenerazione e di resurrezione in quanto questo animale cambia periodicamente la propria pelle.
Sesso degli angeli - Nella religione islamica, si condanna il riconoscimento negli angeli di creature femminili (si ricordi che una huri non è un angelo), infatti nella Sura XLIII 19 sta scritto: Gli idolatri attribuiscono il sesso femminile agli angeli, i quali sono servi di Dio! Forse erano presenti alla loro creazione? Quanto essi affermano verrà registrato sul rotolo e dovranno risponderne a Noi nel giorno del Giudizio. La teologia cristiana (e specialmente quella cattolica) affermano che gli angeli siano asessuati, privi di un sesso, poiché, come Dio, sono puri spiriti. Questo tema venne discusso anche dal filosofo francese Cartesio (al secolo René Descartes): egli sosteneva che la differenziazione sessuale nasce dalla res extensa (in latino la cosa estesa, cioè la materia) e non dalla res cogitans (in latino la cosa che pensa, cioè l'anima), ma essendo gli angeli puri spiriti, ovvero fatti solo di res cogitans (mentre gli esseri umani sono fatti di ambedue), non possono avere un sesso. Al contrario nello gnosticismo si ritiene che gli angeli abbiano una differenziazione sessuale.
Settantadue / 72 - E' il "numero divino", perché somma dei valori numerici delle quattro lettere che formano il Nome Ineffabile del Signore: YHVH. Nella religione ebraica 72 sono gli attributi di Dio e nella Qabbalah gli angeli che attorniano il suo trono sono 72.
Sette Angeli - Nel Libro di Tobia, l'angelo Raphael, che si era presentato a Tobia con l'aspetto di un comune mortale, dicendo di chiamarsi Azaria, figlio di Anania, al momento di congedarsi così si rivelò al giovane: "Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore" (Tobia XII 15): per questo nella teologia cattolica sono considerati gli angeli più importanti del cielo. Durante un Sinodo diocesano convocato da papa Zaccaria e svoltosi a Roma nel 745, da una parte si condannò tutti i nomi degli angeli non evinti chiaramente dalle Scritture, dall'altra si decise una lista ufficiale dei 7 Angeli, che venne inserita nei messali della Chiesa cattolica e cancellata solo nel XIX secolo. Sono chiamati i "7 Occhi del Signore" (vigilano costantemente sulla rettitudine umana), i "7 Troni" (sono gli esecutori della giustizia divina), le "7 Luci Ardenti" (hanno il privilegio di stare davanti al trono del Signore) e i "7 Reggitori del Mondo" (hanno il controllo dei 7 pianeti). In ordine alfabetico erano: Barchiel, Gabriel, Jehudiel, Michael, Raphael, Scaltiel e Uriel. Vedi pure angeli della Presenza.
Sette Arcangeli - Nella Apocalisse di Enoch sono i sette angeli che proteggono i sette cieli, i sette Heikhalot: ognuno di loro comanda su una milizia di 496.000 miriadi (ovvero 4 miliardi e 960 milioni) di angeli.
Sette Peccati Capitali - Secondo la teologia scolastica, si può peccare in tre diversi modi: 1- rivolgere il proprio amore a oggetti sbagliati; 2- amare il bene troppo poco; 3- desiderare il male del prossimo. Nel primo caso si dà origine ai peccati (che sono qui ordinati dal meno al più grave) di [1] Lussuria (= eccessiva volontà di soddisfare i propri piaceri sessuale), [2] Gola (= disordinato ed eccessivo desiderio di mangiare soddisfacendo la propria volontà) e [3] Avarizia (= eccessivo attaccamento ai beni materiali e ai soldi, totale mancanza di generosità); nel secondo caso si origina [4] l'Accidia (= lentezza e pigrizia dello spirito nel fare e nel conseguire il bene). Nel terzo si originano [5] l'Ira (= spropositata manifestazione di rabbia per le ingiurie subite perseguendo il male del prossimo, mancanza della capacità divina del perdono), [6] l'Invidia (= desiderio di possedere/avere le cose degli altri, la posizione sociale, i beni o le abilità oppure di rovinare gli altri per il timore di perdere potere, onore e fama perché essi li possiedono in maggiormente) e [7] la Superbia (= desiderio di primeggiare sugli altri desiderandone la rovina: è il peccato da cui traggono origine tutti gli altri), che è pure chiamata Orgoglio o Vanità.
Sette sigilli - Nell'Apocalisse di Giovanni apostolo, sono i sigilli che sigillano il libro della vita: E vidi alla destra di Colui che siede sul trono [= Dio] un libro scritto dentro e fuori, sigillato con sette sigilli. Vidi poi un angelo possente che proclamava a gran voce: "Chi è degno di aprire il libro rompendo i sette sigilli?". E nessuno, né in cielo, né in terra né sotto terra, era capace di aprire il libro e leggervi. (Ap V 1) Sono simbolo dell'impenetrabilità del mistero e del disegno divino, inaccessibile sia agli uomini sia agli angeli.
Shabbat (dall'ebraico: riposo) - La Shabbat (perché, diversamente dall'italiano, è un nome femminile) è il Sabato ebraico; inizia col tramonto del venerdì, e termina con l'apparire delle stelle, il sabato sera. Viene celebrata astenendosi dalle 39 attività prescritte nella Torah, e dedicando il proprio tempo allo studio, alla preghiera, al canto e alla vita famigliare. Parte della celebrazione è il Qiddush, la benedizione recitata sul vino e sul pane, all'inizio dei primi due dei tre pranzi festivi della Shabbat. Ma Shabbat, a partire dall'XI secolo, divenne nel cristianesimo la Sabba, una riunione di streghe e demoni, che avveniva i ben determinati giorni (tipo nella notte di Ognissanti) e ben determinati luoghi (tipo sotto il noce di Benevento), i cui partecipanti adoravano il Diavolo, dandosi a pratiche magiche ed a orge.
Shamain o Shamayim - Nella cosmologia degli Heikhalot, è il primo dei sette cieli. Nel Libro dei Segreti (capitoli III-VI) di Enoch è la sede degli ordini degli angeli dei fenomeni atmosferici (pioggia, neve, vento, nuvole, rugiada, grandine...) e di quelli delle stelle e costellazioni.
Shateiel - Secondo A Dictionary of Angels di Gustav Davidson, è l'angelo del silenzio.
Sheol (dall'ebraico: tomba, sepolcro, fossa) - Nella Vecchio Testamento è la regione sotterranea, limite estremo dell'universo, dove confluiscono tutte le anime dei morti, siano esse empie o pie. Esso è luogo di tenebra e di silenzio, senza vita come il deserto, ma di riposo per i defunti: Là cessa il furore dei malvagi, / là riposano gli spossati; / tranquilli vi vivono tutti i prigionieri, / senza più udire la voce dell'aguzzino. / Là si trovano piccoli e grandi, / e lo schiavo è libero dal suo padrone. (Giobbe III 17-19) In molte traduzioni è traslitterato come "inferi" e, benché non si afferma mai che sia stato creato da Dio, soggiace comunque alla Sua autorità: Se si apriranno un varco negli inferi, / di laggiù la Mia mano li afferrerà; / se saliranno al cielo, di lassù li tirerò giù. (Amos IX 2) Secondo gli scritti del cabalista Yosef ben Abraham Giqatilla, è il nome del settimo e più profondo dei sette "gironi" infernali: lì bruciano, in fiamme 420 volte più calde dello stesso fuoco, gli idolatri, i non-circoncisi e gli ebrei che in vita non rispettarono la Shabbat.
Sodoma & Gomorra - Nel libro della Genesi, due città i cui abitanti sono particolarmente empi: gli uomini di Sodoma erano omosessuali, mentre le donne di Gomorra erano prostitute. In Gn XVIII 20-21 sta scritto: Disse allora il Signore: "C'è il grido di Sodoma e Gomorra che è troppo grande, e c'è il loro peccato che è molto grave! Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto il male di cui mi è giunto il grido, oppure no; lo voglio sapere!" Appurato ciò da due angeli che il Signore inviò laggiù, le due città furono spazzate via: Allora il Signore fece piovere sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco, proveniente dal Signore, dal cielo. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti della città e la vegetazione del suolo. (Gn XIX 24-25) Questi passi sono in accordo alla prescrizione del versetto 22 del capitolo 18 del Levitico: Con un uomo non giacerai come si giace con una donna. È un abominio! Secondo l'interpretazione razionalista, questa vicenda biblica riporta alla luce le antiche pratiche della prostituzione sacra delle donne e di quella omosessuale degli uomini: i culti cananei con i quali si poteva entrare in contatto con gli dei per avere fecondità e fertilità.
Soqedhozi - Nella Apocalisse di Enoch è l'angelo a cui è affidata la spada di Dio e che pesa su una bilancia i meriti e i peccati degli uomini: per questi due compiti è uno degli otto angeli della Merkabah.
Stella di Davide (dall'ebraico Magen David: Scudo di Davide) - Esagramma, o stella a sei punte (dalla quale deriva il suo nome più famoso, benché parzialmente errato), formato da due triangoli equilateri che hanno lo stesso centro e sono posti in direzioni opposte; il suo nome deriva dal fatto che era il simbolo sullo scudo di re David, il secondo re del popolo di Israele. Pur essendo un simbolo antichissimo, contrariamente a quello che si possa pensare, divenne simbolo del popolo ebraico solamente a partire dagli ultimi anni del '700, i cui membri cercavano un simbolo semplice come la croce dei cristiani per rappresentare la propria fede. Secondo rabbi Elio Toaff è il simbolo che rappresenta l'unione tra di Dio e l'uomo, rispettivamente il triangolo che è rivolto verso il basso e quello rivolto verso il basso.
Stige (in greco Stux ovvero Styx; da stugein, cioè stygeìv: avere timore) - Nella mitologia greca, uno dei cinque fiumi infernali. In La Commedia di Dante (vedi Inferno, canti VII-VIII) scorre nel quinto girone dell'inferno: quello degli iracondi e degli accidiosi. Nelle sue acque fangose, sono immersi tali peccatori.
Teiaiel - Nella Qabbalah è un angelo con il potere di poter prevedere il futuro, e per questo è chiamato angelo del futuro, ma non è il solo ad avere questa capacità e quindi tale titolo.
Temurah (in ebraico: cambio, permutazione) - Così sono chiamate due distinte tecniche della Qabbalah pratica che permettono di ricavare rapporti tra le parole. Con la prima, una lettera di una parola è sostituita ad un'altra che la precede o la segue nell'alfabeto (ebraico), così da poter formare un'altra parola. Con la seconda, l'alfabeto ebraico (che consta di 22 lettere) viene piegato a metà nel mezzo e una metà è sovrapposta all'altra: cambiando alternatamene la prima lettera, o le prime due, si possono ottenere 22 commutazioni diverse. Inoltre, Temurah è anche il nome di un alfabeto usato dai cabalisti, alternativo a quello ebraico.
Trisagium (latinizzazione del greco tris agios, ovvero trìs àgios: tre volte santo) - Inno di lode a Dio che ne esalta la Sua santità riferendogli tre volte l'attributo "santo"; viene cantato dai Serafini dinanzi al Signore e al Suo trono, quindi è anche chiamato "inno serafico". Nella Bibbia è presente in due versione: la prima si trova al versetto 3 capitolo VI del Libro del profeta Isaia ("Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti; / tutta la terra è piena della sua gloria"), mentre la seconda al versetto 8 del capitolo IV dell'Apocalisse di Giovanni apostolo ("Santo, santo, santo / è il Signore Dio, l'Onnipotente / Colui che era, che è e che viene!").
Troni (dal greco qronoi, cioè tronoi: troni) - Nella gerarchia celeste dello pseudo-Dionigi l'Areopagita sono il terzo coro più importante, facenti parte della prima gerarchia (quella i cui membri sono servitori diretti di Dio). Il loro compito è di essere gli esecutori della divina giustizia, infatti in loro si rispecchia la terza essenza del Signore: la Giustizia. Tale coro è citato nella Bibbia da Paolo: Poiché in lui sono stati tutti gli esseri / nei cieli e sulla terra, / i visibili e gli invisibili: / Troni, Dominazioni, Principati, Potenze. / Tutte le cose sono state create / per mezzo di lui e in vista di lui; (Colossesi I 16)
Universo: vedi i Quattro Mondi e gli Heikhalot.
Uriel (dall'ebraico Ur El: Fiamma di Dio) - Nel Libro di Astronomia di Enoch è un arcangelo al comando degli angeli del quarto cielo (quelli del Sole, della Luna, delle stelle e delle costellazioni). Nel Sefer Razi'el è uno dei sette angeli che stano davanti al trono di Dio ed è uno dei settanta angeli il cui nome, se scritto su un amuleto, protegge i bambini che dormono dagli spiriti maligni. Negli antichi messali della Chiesa cattolica (in seguito cancellati nel XIX secolo), era il nome (in latino tradotto come Lux et Ignis Dei, Luce e Fuoco di Dio) di uno dei 7 angeli "che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore" (vedi Tobia XII 15). In The Magus di Francis Barrett (1801 d.C.) è uno degli angeli dello Zodiaco, si alterna con l'angelo Zuriel come quello del segno zodiacale del Bilancia (in latino Libra). In Dictionnaire Infernal (1825-1826) di Collin De Plancy è l'angelo del mese di Settembre.
Verchiel - In The Magus di Francis Barrett (1801 d.C.) è uno degli angeli dello Zodiaco, quello del segno zodiacale del Leone (in latino Leo), un comandante delle Potenze. In Dictionnaire Infernal (1825-1826) di Collin De Plancy è l'angelo del mese di Luglio.
Virtù (dal greco exousia, cioè exusìa: autorità) - Nella gerarchia celeste dello pseudo-Dionigi l'Areopagita sono il quinto coro più importante, facenti parte del seconda gerarchia (quella preposta al controllo dell'ordine cosmico). Il loro compito è di dare coraggio a tutti coloro che combattono il male. Tale coro è citato nella Bibbia da Paolo: al di sopra di ogni principe, virtù, potenza, dominazione e di ogni altro secolo, ma anche in quello avvenire. (Efesini I 21)
YHVH (dall'ebraico: io sono, ero e sarò colui che è, era e sarà) - E' il Nome Ineffabile del Signore, quello con il quale Si definì a Mosé sul "monte di Dio", chiamato "Oreb" oppure Sinai (vedi Esodo III 14): per questo nella religione ebraica è il nome più santo di Dio quello che precede e da cui derivano tutti gli altri. Durante la lettura della Torah al suo posto viene letto "Adonai" (Signore in ebraico) poiché, nell'ebraismo, il solo pronunciarlo è considerato una bestemmia. Viene anche chiamato Sacro Tetragramma o semplicemente Il Tetragramma (dal greco tetragrammaton, ovvero tetragrammaton: parola di quattro lettere). L'esatta pronuncia di questa parola è Jahveh, ma ancora oggi è in auge la pronuncia Jehovah o Geova, elaborata dai teologi cristiani medievali che combinarono erroneamente le vocali con le consonanti Hod, , Vau ed . Ogni lettera del tetragramma YHVH ha anche un valore numerico: questi numeri sommati danno il numero 72.
YHVH minore (vedi sopra) - Sconcertante epiteto dell'angelo Metatron per la religione ebraica, poiché mette, o potrebbe mettere, in discussione il monoteismo. Questo epiteto ha origine nell'Apocalisse di Abramo (testo apocrifo dell'inizio del II secolo a.C.), dove al capitolo 10 si dice che l'angelo Yahoel ha in sé il Nome del suo creatore (ovvero Yaho), rendendolo il possessore di un potere superiore a qualsiasi altro angelo. In seguito tale attributo passerà a Metatron.
Zadqiel (dall'ebraico Zedeq El: Giustizia di Dio) - Secondo il cabalista spagnolo rabbi Mosè Maimonide, è il quarto, per importanza, dei dieci arcangeli, è a capo dei Chashmalim, vive e governa con altri arcangeli l'Olàm ha-Beri'ah, dove riceve la luce della santa sephirah di Chesed che rappresenta l'Amore divino.
Zaphqiel (dall'ebraico: Visione di Dio) - Secondo il cabalista spagnolo rabbi Mosè Maimonide, è il terzo, per importanza, dei dieci arcangeli, è a capo dei Aralim, vive e governa con altri arcangeli l'Olàm ha-Beri'ah, dove riceve la luce della santa sephirah di Binah che rappresenta la Conoscenza o Intelligenza divina.
Zebul (dal caldeo: dimora oppure residenza) - Nella cosmologia degli Heikhalot, è il nome del sesto dei sette cieli. Nel Libro dei Segreti (capitolo XIX) di Enoch è la sede degli angeli della creazione.
Zuriel - In The Magus di Francis Barrett (1801 d.C.) è uno degli angeli dello Zodiaco, si alterna con Uriel come angelo del segno zodiacale del Bilancia (in latino Libra), membro dei Principati. Nel Sefer Razi'el è uno dei settanta angeli il cui nome, se scritto su un amuleto, protegge i bambini che dormono dagli spiriti maligni.

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Unità increata
(unità creata)

La dualità
                 
Introduzione
al ternario

Riordinamento
Angelico Cristiano

Gli Angeli dopo
il Concilio di Nicea


Angeli nella
forma demoniaca

Una visione personale
degli Angeli

Origine della vita

Il ternario

Il quaternario

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Il senario

Il settenario

l'ottonario

Il novenario

Suddivisione dei
piani nella materia

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Saturno, Giove
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