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Superbo e austero si erge sul
torrente Ventena, Palazzo Corbucci. I signori del paese erano soliti organizzare
per "La notte delle streghe" feste bellissime con artisti, cartomanti,
poeti, giullari e musicanti. Si racconta che anche il grande compositore
Arturo Toscanini,sia stato ospite qui,in occasione della notte di San Giovanni,
proprio alcuni anni prima del suo trasferimento negli Stati Uniti. Da alcuni
elementi in nostro possesso, sembra infatti che il Maestro, sovente consultasse
una nobildonna del paese, un'eccellente pianista, che leggeva il futuro
con i tarocchi e la lettura della mano |
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L'ORACOLO
DI ARTEMISIA
L'antico oracolo sulla notte delle streghe, che ci ha tramandato
Artemisia, la strega buona della Valconca, vuole Paolo e Francesca,
i due sventurati amanti della tragedia dantesca, vittime di un intrigo
d'amore ordito nel borgo medievale di San Giovanni in Marignano,
nel riminese, il granaio dei malatesta. La potente famiglia trascorreva
qui, con la corte al gran completo, la notte del solstizio d'estate
per partecipare ai festeggiamenti e ai riti di questa magica e misteriosa
notte, in cui la luna si sposa con il sole riversando sulla terra
influssi benefici. La leggenda narra che i due amanti abbiano dato
più ascolto ai consigli di una strega di un paese delle vicine
Marche che alle parole sagge di una maga che viveva nell' antico
borgo. E proprio d'avanti alla casa di Artemisia, sulla piazzetta
del teatro, esisteva già nel medioevo "il pozzo della
felicità" dal quale si attingeva l'acqua di San Giovanni
per "il rito di purificazione" nella notte degli innamorati
e al quale, sempre secondo la leggenda, i due non avrebbero partecipato,
assoggettati ormai al volere della loro perfida strega consigliera.
Da questo punto del paese, bagnate le mani e i piedi per propiziarsi
la buona sorte, iniziava "la passeggiata romantica portafortuna
nel granaio dei Malatesta". Artemisia, che quasi sicuramente
visse tra la fine del '700 e gli inizi dell'800, consigliava di
esprimere un desiderio durante la passeggiata, da effettuarsi possibilmente
nelle notti di luna piena. La maga tramandava la leggenda di Paolo
e Francesca esercitando qui l'arte della divinazione con "il
rito dell'olio" e la lettura dei tarocchi ai tanti ospiti che
arrivavano da ogni dove, offrendo loro le sue deliziose e prelibatissime
pozioni, in segno di ospitalità, amicizia, buona fortuna!
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La torre medievale del granaio
dei Malatesta, dove secondo un antico oracolo, fu ordita la congiura a
Paolo e Francesca. La leggenda vuole infatti, che il sortilegio d'amore,
fatale ai due sventurati amanti della tragedia dantesca, sia stato escogitato
qui, proprio in occasione di una magica, misteriosa "notte delle streghe". |
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