.... ha frequentato
l’Avviamento di S. Francesco. Le aule erano piccole e illuminate da un
balcone e nei giorni di pioggia usavano una lampadina, i ragazzi e ragazze potevano vestirsi come
volevano e le classi erano divise in maschi e
femmine.
Mio padre e mia zia hanno frequentato l’avviamento a
Montalbano.
Mia zia come mia madre ha frequento a S.
Francesco le scuole medie e superiori e ricorda che in prima l’aula
era piccola in seconda e terza erano abbastanza grandi e i corsi erano A
B C, le aule erano miste cioè maschi e femmine erano nella stessa aula,
le classi erano illuminate da balconi e nelle giornate cupe usavano le
lampadine. L’educazione fisica la facevano in una stanza o nel
corridoio quando pioveva senno in cortile;
in un secondo tempo fu costruita la
palestra, ma era piccola e scarsamente attrezzata.
Erano obbligatori i
grembiuli neri con colletto bianco e fiocco blu per le femmine e neri con
colletto bianco i maschi. Di incontri scuola famiglia non se ne
facevano, se qualcuno voleva informarsi per sapere dei loro figli
dovevano andare nelle ore di lezione. Laboratori ce n’erano solo 2
dattilografia e stenografia ed anche questi si svolgevano nelle ore di
lezione mia zia si ricorda che nella stenografia li facevano scrivere
con dei strani segni e ne ricorda solo alcuni.
I miei cugini hanno frequentato la Scuola Media
Statale V. Bellini nella sede che c’è adesso e hanno raccontato che
non c’erano i termosifoni che
erano sostituiti da piccole stufe mal funzionanti che riscaldavano poco,
mentre un bel calduccio regnava in presidenza che nasceva da tre o
quattro stufe ben funzionanti e la preside del tempo era Amalia Mangiò.