Ci siamo proposti di realizzare un progetto con la
collaborazione della scuola elementare "C. Abba" con alcune classi prime che
in precedenza avevamo già conosciuto. Il nostro intento è stato quello
svolgere un'attività di manipolazione ed espressione creativa che si
è conclusa con uno spettacolo di burattini.
Primo incontro
Appena entrate nell’edificio abbiamo fatto un “piano
di lavoro” con l’aiuto della professoressa Oliva, dopo di che
abbiamo raggiunto le classi per salutare i bambini nella speranza che si
ricordassero ancora di noi! Dopo essere state assalite
contemporaneamente da una massa di circa 20 bambini, ci siamo
organizzate con le insegnanti che hanno ritenuto opportuno dividere i
bimbi in tre gruppi; il nostro stato d’ansia cresceva ogni istante di
più: l’idea di dover gestire da sole un gruppo di 10 piccole pesti ci
terrorizzava parecchio!
Il primo intervento che ho fatto nella mia classe è stato
molto singolare, anche perché la “maestra Pina” mi ha lasciata sola
ad introdurre l’argomento davanti a 10 paia di occhietti vivaci!
Io, molto goffa, agitata ed inesperta ho esordito
con: ”ALLORA BAMBINI, VI PIACCIONO I BURATTINI?”, è stato in quel
momento che, in mezzo a nove bambini che urlavano:”siiiiiiii”, una
bambina mi disse: ”A ME NON PIACCIONO I BURATTINI!”, gentilmente le
chiesi che cosa le piacesse; mi rispose svogliatamente che le piacevano
le barzellette e allora per spezzare l’agitazione che si sentiva nella
classe ho fatto raccontare ai bambini alcune barzellette che
conoscevano. Dopo aver riso un pò tutti assieme ho sviato
l’argomento sulla fiaba chiedendo ai bambini se ne conoscevano; con mia
meraviglia mi risposero di no, ma io incredula, ho ulteriormente domandato
loro da che cosa si fossero travestiti a carnevale, e dalle loro
risposte abbiamo ricavato dei personaggi delle fiabe che ci hanno
aiutato a narrarne le storie.
Con l’aiuto di Pina, che nel frattempo aveva bevuto 25 caffè e fumato 15
sigarette, abbiamo ripercorso alcune fiabe focalizzando l’attenzione
sui personaggi e i loro compiti. Per concludere il lavoro delle giornate,
e perché i bambini erano stanchi ho detto a loro di disegnare il
personaggio principale che avrebbero voluto vedere nella loro storia.
Quando me ne sono andata i bambini mi sembravano contenti e
soddisfatti del lavoro svolto.
IL MIO RAPPORTO COI BAMBINI
Ho notato che con me, i bambini si affezionano
molto, si divertono, sono aperti e si esprimono liberamente, però prendono troppa
confidenza e quando gli dico di stare tranquilli, non sempre mi
obbediscono
LA MAESTRA
Sembra che abbia instaurato un rapporto “odio,
amore”
con i bambini, riesce a farsi voler bene e allo stesso tempo a farsi
rispettare, anche se secondo me limita in un certo senso la vivacità e
la creatività dei bimbi; l’ ho notato dal fatto che per farsi
rispettare grida molto ed è molto rigida verso il rispetto delle
regole, anche delle più banali.
IL CONFRONTO TRA NOI PICCOLE MAESTRINE…
Abbiamo condivise l’idea che è stata
dura, imbarazzante, stancante ma allo stesso tempo anche piacevole e
soddisfacente!
Secondo incontro
Lo scopo di questa giornata era di inventare una storia
sulla base dei personaggi disegnati la volta precedente. Abbiamo
sfruttato l’idea della matita, della fatina, della contadina,
dell’orso del principe e della principessa.
Questa volta non ero da sola,
infatti con me hanno lavorato
anche Alessandra e Letizia, con la conseguenza che c’erano molti più
bambini e molta confusione! Con l’aiuto dell’Oliva e con la saltuaria
partecipazione di Pina abbiamo steso la trama di due storie:
Il principe bruno e La mucca pazza.
Terzo incontro
Il programma consisteva nella
produzione dei burattini. Abbiamo potuto lavorare con una sola classe
perché l’altra doveva ultimare i lavoretti pasquali. Pina non
c’era, ma in compenso abbiamo avuto la fortuna di avere una supplente
molto disponibile e abile nel lavoro, infatti ci ha aiutato e suggerito
tecniche di lavoro utili e divertenti! Abbiamo usato molto materiale,
anche quello portato dai bambini: cartone, lana, matite, forbici,
gessetti colorati, stoffa…
Ognuna di noi aveva 3 bambini con cui fare la
marionetta; io avevo un
gruppetto composto da 2 femmine e 1 maschio, e insieme abbiamo costruito
la fatina!
Abbiamo iniziato facendo il
cappello a punta della fata che abbiamo colorato con la polvere grattata
dei gessetti, poi abbiamo bucherellato la punta e abbiamo inserito nei
buchi, dei nastri di lana colorati che si sono divertiti a ritagliare!
In
seguito abbiamo ritoccato la ”bacchetta-matita” che Corrado aveva
disegnato ritagliandola per mimetizzare le sbavature! Dopo abbiamo preso
un foglio di cartone bello grosso e abbiamo disegnato la faccia di
“Stella”, l’abbiamo poi colorata e fatti i buchi sulla testa
abbiamo
fatto passare i fili biondi dentro per fare i capelli. Infine abbiamo
unito la matita alla fatina con un ferma campione e abbiamo concluso la
nostra marionetta.
All’uscita, tutte e 3
condividevamo un sentimento di grande allegria, infatti quest’incontro
è stato, a detta di tutte, il più divertente in assoluto!
CREAZIONE
DEI BURATTINI
IL
PRINCIPE
BRUNO
La realizzazione del principe Bruno è stata piuttosto
lunga e faticosa. Il corpo è stato costruito da me con l'aiuto
provvidenziale di mia nonna che ha contribuito cucendo a macchina il
corpicino rosa che poi ho riempito con l'ovatta.
La testa è di porcellana e mi è stata data dalla
professoressa Oliva, ma...... era di una bambola! Così ho disegnato il
pizzetto ed ho ispessito le sopracciglia...et voilà...UN PRINCIPE!
Ho attaccato la testa al corpo con la colla e ho cucito il
mantello rosso di raso alla pellicciotta marrone, per poi applicarlo al
corpicino. Allora ho riciclato degli inserti di pelle (presi dai
pantaloni accorciati da mia mamma) e ne ho fatto un pantalone da
principe.
La cintura è un nastrino dorato, cucito sui
pantaloni. E' stato divertente è soprattutto molto soddisfacente. Spero
che per i bambini sia lo stesso!
Quarto
incontro
Siamo arrivate con le migliori intenzioni in classe,
armate di "BARACCA E BURATTINI" ma le classi erano deserte...
Abbiamo pensato ad un rapimento, ma i bambini erano in gita
come ci ha poi riferito un'operatrice scolastica. Ci siamo comunque
messe subito all'opera per completare burattini e scenografie con
l'aiuto della professoressa Oliva.
Finito il lavoro siamo tornate a casa un po' deluse.
Quinto
incontro
Questa volta, nonostante ogni nostra tragica previsione, i
bambini hanno lavorato molto bene.
Li abbiamo divisi in 3 gruppi da 6 ed abbiamo provato la
storia con i primi 2 capitanati dalla squadra Alessandra detta "Prööto"
- Laura "Specchietto", mentre il rimanente é stato gestito
dall'intrepida Elisa "Berta" e dalla simpatica Giulia
"Tullia". Francesca detta "Horb " e Letizia "Le
tunz" sono rimaste in panchina per infortunio.
Il primo gruppo era abbastanza disinvolto e si è
impegnato a fondo, mentre il secondo (12 bambini!) ha dato prova di saper
improvvisare meglio del primo, nonostante la scarsa attenzione.
Inoltre abbiamo (tristemente) constatato che i bambini
hanno poca fantasia e soprattutto non la sanno sfruttare.
Come al solito, gli inconvenienti sono stati molti: anziché
un teatrino abbiamo trovato una cattedra e... abbandonati in un angolo un
albero ed un fungo di cartone, con un rettangolo vuoto al centro:
insomma due perfetti scenari!
Il terzo gruppo con l'aiuto della prof.ssa Oliva, ha messo
in scena l'altra storia. Lo scenario rappresentava un bosco dove i
bambini hanno improvvisato (con poca creatività) la storia inventata da
loro.
Sesto
incontro
Anche oggi abbiamo lavorato sui gruppi ed abbiamo
improvvisato. A causa dei tempi un po' ristretti abbiamo dovuto lavorare
solo con 13 bambini, suscitando l'invidia dei compagni che non hanno
provato.
Purtroppo i nostri impegni scolastici non ci hanno
consentito di organizzare la festa, anche perché il lavoro era ancora
molto, visto la scarsa attenzione dei bambini durante questo incontro.
Ad ogni modo l'esperienza è stata molto divertente ed
importante per noi "maestrine".
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