Ipotesi di ricostruzione del monumento di
1876 - Ipotesi del prof. Barnabei
Il prof. Barnabei, direttore del Museo Nazionale Romano, poiché gli furono offerti in vendita i marmi rinvenuti a Tor di Quinto, ipotizzò che quei cinquanta grandi blocchi potessero ricomporre un monumento di circa 15 metri di diametro e proponeva che il monumento fosse ricostruito in sito; ma dato che il livello della campagna a Tor di Quinto era cresciuto di 4 metri, la ricomposizione del monumento sarebbe stata molto complicata.
Ipotesi di ricostruzione di un monumento di circa 15 metri di diametro
1896 - Ipotesi dell'Ufficio Tecnico locale degli Scavi
L'ipotesi che il monumento originario avesse le dimensioni ipotizzate dal prof. Barnabei fu smentita dal rilievo dell'Ufficio Tecnico Locale degli Scavi, che, in base alla curvatura dei massi rinvenuti, asserì che il diametro era poco superiore ai 6 metri.
Ipotesi di ricostruzione di un monumento di poco superiore ai 6 metri di diametro
1965 - Restituzione grafica di Lorenzo Quilici
Lorenzo Quilici, nel 1965, ha proposto una restituzione grafica di ricostruzione del monumento di Tor di Quinto. Ha ipotizzato un monumento costituito da un alto basamento parallelepipedo a pianta rettangolare, sormontato da due tamburi gemini. (L.QUILICI, Per la restituzione di un monumento della Flaminia: il sepolcro a tamburi gemini di Tor di Quinto, in BArte I,1965, p.88 ss.)
Prospetto e sezione longitudinale
Pianta e sezione trasversale
Dicembre 1989 - Ripresa dello scavo
La breve ripresa dello scavo, oltre alla individuazione della strada e di due piccoli monumenti funerari sul lato opposto di essa, ha portato al recupero di una delle lastre del parapetto merlato e di alcuni frammenti di un ampio pannello, con resti di iscrizione: ad andamento curvilineo, esso va riferito ad uno dei tamburi ed è verosimile che si ripetesse sull'altro. Contrariamente alle aspettative non si è rinvenuto, né in sito né fuori posto, alcun blocco di rivestimento del basamento parallelepipedo(soltanto quattro, poi dispersi, erano stati del resto rinvenuti nello scavo ottocentesco: tale disparità nella spoliazione di blocchi curvilinei e rettilinei, può forse spiegarsi con la maggiore facilità di recupero e di reimpiego dei secondi). Sulla base degli elementi noti è ipotizzabile una ricostruzione del monumento leggermente diversa rispetto a quella proposta da Quilici: si può riportare più opportunamente l'altezza del basamento a quella constatata dal Boni, m.4; due pannelli con iscrizione vanno collocati sui due tamburi in corrispondenza della fronte sulla strada; ma soprattutto il coronamento è più logicamente da immaginare costituito dall'alternanza di cippi e lastre. (G. Messineo, "La via Flaminia da Porta del Popolo a Malborghetto", Roma - Via Flaminia - Archeologia, Ed. Quasar, Roma, 1991)
Proposta di ricostruzione grafica del mausoleo a tamburi gemini di
Tor di Quinto (G. Tilia).