Note di Melissopalinologia |
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Il Miele
Indice
Note di
Actuo Palinologia
Note di
Melissopalinologia
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pollini molto frequenti | più del 45% |
pollini frequenti | dal 16 al 45% |
pollini rari | dal 3 al 16% |
pollini isolati | meno del 3% |
Per arrivare ad un calcolo percentuale preciso è necessario effettuare la conta su 100-1200 PK (Vergeron, 1964); in questo caso il margine di errore è circa dell'1% e si applicano i seguenti termini:
polline dominante | più del 45% |
polline di accompagnamento | dal 16 al 45% |
polline isolato importante | dal 3 al 16% |
polline isolato | meno del 3% |
La frequenza degli indicatori di melata è calcolata sul rapporto fra questi e i granuli pollinici di piante nettarifere. Un miele è considerato di melata se tale rapporto è uguale o superiore a 3.
Un miele di nettare si considera monoflora di una determinata specie se il polline di quella specie supera il 45% del totale; in assenza di un polline dominante si ha invece un miele multi flora. Non sempre tuttavia i risultati dell'analisi qualitativa sono interpretabili direttamente nel modo ora descritto; infatti questa relazione fra percentuale di polline e presenza del nettare corrisponde, se è valida per i pollini normali, va invece riveduta per i pollini iporappresentati o i iperrappresentati. Nel primo caso la quantità di nettare che effettivamente ha partecipato alla composizione del miele è superiore a quella che risulta dalla conta dei pollini; nel secondo caso è inferiore. Ad esempio il miele di Myosotis è così fortemente iperrappresentato che deve contenere nel sedimento praticamente il 100% di polline della specie per essere considerato monoflora. Il miele di Castanea deve contenerne il 90%; quello di Lotus l'80%, etc. Nei mieli provenienti da specie con polline iporappresentato è invece sufficiente a garantire la monospecificità una percentuale inferiore a quella del 45% indicata per i mieli normali; così il mieli di Lavandula è giudicato monoflora col 10% di polline della specie, il miele di Tilia col 30%, il miele di Robinia col 35%, etc. Un caso particolare è rappresentato dal Citrus, di cui esistono varietà sterili e varietà fertili; in America dove le varietà sono prevalentemente sterili, si considerano monoflora mieli col 10% di polline di Citrus, mentre nei mieli di arancio provenienti dalla Calabria tale percentuale supera il 60%.
Un altro fatto di cui si deve tenere conto è che i mieli ipo- e iperrappresentati presentano un contenuto pollinico totale rispettivamente inferiore e superiore a quello dei mieli normali. Di conseguenza, per convalidare la diagnosi, è necessario fare anche l'analisi quantitativa del campione: se alla bassa percentuale di un polline iporappresentato corrisponde un tenore assoluto basso, si può ragionevolmente affermare che il miele è monoflora; se invece il tenore assoluto è elevato si ha probabilmente un miele multiflora, e sarà comunque opportuno approfondire ulteriormente l'indagine.
In conclusione per poter definire un miele monoflora di una specie occorre conoscere, almeno orientativamente, la percentuale caratteristica che il polline in questione deve avere e il tenore pollinico assoluto per il quale tale percentuale è valida. Questi valori che non sono evidentemente fissi, bensì oscillano entro certi limiti, si ricavano attraverso l'analisi qualitativa e quantitativa di numerosi campioni di provenienza nota. Non possedendo tali dati è opportuno parlare di prevalenza piuttosto che di monospecificità.
A cura di Antonina Zizza
Con il contributo del Ministero delle Politiche Agrarie - Progetto AMA
e delle
Provincie Regionali di Siracusa e Ragusa