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Report Francia 21/4

di Carlo Romano (messaggio del 23 aprile 2001)
(vedi anche "1113 km nel vento..." di Aldo De Leonardi)

Ciao a tutti
Lascio ad Aldo il report del we che abbiamo fatto in Camargue, in quanto io sono di casa da quelle parti (come in tutto il resto della Francia) e quindi sicuramente lui meglio di me è in grado di raccontare al meglio quello che abbiamo fatto.
Mi limito a qualche considerazione generica.
Non che ce ne sia bisogno ma ringrazio Aldo per la disponibilità a fare quel che avevo proposto. Il viaggio è andato bene, a parte il vento in alcuni tratti veramente forte, tanto che a Salines de Giraud, ho dovuto parcheggiare la moto contromano per l'inclinazione della strada, sul cavalletto laterale, in quanto c'era il serio rischio che volasse per terra. Ma questo ha fatto si che mentre ero partito venerdì alle 18 con un tempo nero e tra Casale e Savona sono incappato un una pioggia e vento da far paura. A complicare la cosa si è
messa la riunione nazionale dei camion che credo di aver trovato tutti io in direzione di Genova che sollevavano muri d'acqua. Poi naturalmente mentre tra vento, pioggia e traffico pesante me ne andavo tra gli 80 e 90 all'ora in corsia a destra, c'era sempre qualche pirla che mi si attaccava al culo cominciando a lampeggiare.
Fortunatamente il vento forte ha tenuto lontano l'acqua e così abbiamo potuto godere di due giorni di cielo terso e sole. Per ciò che mi riguarda e dato che la conosco molto bene, vale sempre la pena di girare la Francia. Le strade sono stupende, dal nord al sud e
dall'est all'ovest e a chi dice il contrario, lo invito a citare casi reali.
Le velocità che si possono tenere sono sempre abbabstanza buone. I limiti sono nell'ordine del buon senso. 50 nei centri abitati, e 90 o 110 sulle altre strade e 130 in autostrada. Ma abbiamo visto quasi nessuno fare il cretino. In autostrada, se stai superando e sei sulla terza corsia, gli altri si tengono a distanza e aspettano che tu abbia finito. Sulle statali
si viaggia bene senza problemi di incubo autovelox o controlli esasperati.
Basta usare il cervello e non esagerare. In generale c'è molta più educzione e soprattutto rispetto per chi va in moto e poi in autostrada le moto pagano la metà ripsetto alle auto. Veniamo ad altro. A Puyloubier, un paesino alle falde di montagne sul genere carsico, c'è l'Istituzione degli Invalides della Legione Straniera. E' una tenuta enorme dove ci sono reduci e invalidi, ma anche giovani. Vengono allevati cavalli, oche, e un sacco di altri animali. Vigne a non finire e producono vino. Poi c'è il museo con tutte le uniformi e i cimeli e dulcis in fundo, il negozio dove è possibile acquistare di tutto. Dai boccali di birra ai distintivi, camicie, oggetti di uso corrente, adesivi e altre migliaia di cose. Io ho fatto man bassa di distintivi, una felpa e un kepì d'ordinanza. Al ritorno altro museo ad Aubagne che però ospita anche un distaccamento. Questo museo raccoglie, foto, cimeli armi e tante altre cose. Anche qui acquisti di magliette, altri distintivi e adesivi. Ci sarebbe da andarci con un furgone. Abbiamo anche preso dei biglietti di una lotteria della Legione. In palio viaggi a scelta per un valore di 6.000 franchi, poi motorini, televisori e altri premi. Se il biglietto vince, si viene avvisati telefonicamente dal comando. In mezzo ai due musei c'è stata la Camargue con Saintes Maries de la Mer e i dintorni. Nell'insieme è stata una bellissima gita. Ottima la compagnia.
Eravamo solo noi due, ma in futuro si vedrà. Io ho in mente altre incursioni francesi. Se a qualcuno interesseranno, ho in mente un giro a Barcelonette.
Da Cuneo, colle della Maddalena (o di Larche) visita ai forti della Linea Maginot e dintorni. Luoghi stupendi e strade da favola in moto. Poi ci sono altre località sempre abbastanza vicine a noi, ma vi farò sapere più avanti.
In anticipo vi dico che per il 6 giugno del 2004 ci saranno grosse manifestazioni e celebrazioni in Normandia per il ricorrere dei 60 anni dallo sbarco. Naturalmente io ero presente al 50ntenario nel 94 vi dico che è difficile da raccontare quello che è stato. Figuratevi se mi perdo il prossimo!
Ci fu un lancio di paracadutisti reduci della 82ma su S.te Mere Eglise che rievocarono il fatto e uno di essi con 83 anni arrivò al suolo della piazza stroncato da un infarto per l'emozione. Immaginate la cosa. Uno dei pochi sopravvissuti a quell'impresa, va a morire per l'emozione nel rifare a scopo rievocativo la stessa cosa dopo 50 anni. Io sostengo che ha fatto
(purtroppo) una bellissima morte. Il destino, da quella notte dove in pochi si salvarono, gli ha concesso ancora 50 anni per attenderlo nello stesso posto e nella stessa condizione. Robe da pazzi!
Bhè ora lascio la parola ad Aldo per il resto e devo dire che sono curioso di leggere le sue impresisoni ed emozioni per luoghi che pur conoscendoli a memoria, mi attirano sempre molto, tanto da continuare a ritornarci.

Un saluto a tutti.

Carlo Romano

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