LE COLICHE GASSOSE
Il pianto inconsolabile del lattante
Dal 10 al 60% dei lattanti nei primi 3 mesi di vita presenta crisi di pianto parossistiche, che sono inspiegabili; non dipendono cioè da mal d'orecchie o altro. Questi bambini sono per il resto in buona salute e crescono regolarmente.
Quando queste crisi di pianto possono essere definite coliche gassose vere e proprie?
Quando i bambini piangono in totale più di tre ore al giorno per almeno 3 giorni alla settimana. Sono definite coliche gassose perché spesso i lattanti durante il pianto emettono aria dal sederino. Le coliche gassose colpiscono sia i lattanti alimentati al seno sia quelli alimentati con formula adattata (latte artificiale). Fortunatamente nella maggioranza dei casi le coliche cessano quando il bambino raggiunge i tre mesi di vita.
Qual' è la causa delle coliche?
Nessuno la conosce con certezza. Esistono perlomeno tre ipotesi:
- Le coliche avrebbero origine a causa di una inadeguata interazione mamma-bambino. Questa ipotesi, suggerita da Illingworth nel 1954, ha perso molti dei primitivi consensi.
- Le coliche sarebbero una manifestazione allergica. In particolare alla base delle coliche vi sarebbe un'allergia alle proteine del latte vaccino (che sono tra i costituenti delle formule adattate) ma che, in minima quantità, sono presenti anche nel latte umano quando la mamma assume latte o latticini con la dieta.
- Le coliche dipenderebbero da una "immaturità" del tratto gastrointestinale.
Che le coliche gassose possano avere come origine un'allergia alimentare è accettato già da anni anche dalla Accademia Americana di Pediatria. Non che tutte le coliche gassose abbiano una sicura origine allergica. Circa il 25% dei lattanti con coliche gassose sta meglio se la mamma che allatta non assume latte o latticini o, nel caso il bambino non sia allattato al seno, se viene alimentato con una formula a base di caseina altamente idrolizzata.
In uno studio pilota, in doppio cieco, condotto a Firenze in collaborazione con i pediatri di famiglia, studio non conclusivo che dovrebbe essere allargato ad un'ampia popolazione di bambini con coliche, si è evidenziata l'utilità della somministrazione orale di Lactobacillus casei GG. La preparazione deve contenere lattobacilli vivi. Questa somministrazione, fatta a lattanti sani, non comporta rischi e può essere di utilità.
Cosa fare quando il bambino ha le coliche?
Ci sono due possibili approcci al problema: farmacologico e fisico
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Approccio Farmacologico
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Il Mylicon®,simeticone, utilizzato nel meteorismo gastro-intestinale, è di scarsa o nulla utilità nel pianto inconsolabile del lattante. L'Alginor®, cimetropio bromuro, è più efficace ma va utilizzato dietro prescrizione del proprio pediatra. Recentemente è stato proposto, in casi selezionati, l'uso della cisapride (Alimix®, Cipril®, Prepulsid®), un farmaco che aumenta la motilità gastrica, che però non ha tra le sue indicazioni il trattamento delle coliche gassose. Inoltre presenta alcuni effetti collaterali potenzialmente pericolosi e non deve essere somministrato quando vengano assunti macrolidi (antibiotici tipo eritrocina).
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Approccio Fisico
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E' stato inventato un sistema che fa dondolare il bambino. Questo sistema sembra efficace almeno quanto cullare il bimbo o tenerlo in braccio. L'andare in auto sembra avere un effetto taumaturgico, ma non sembra il metodo ideale soprattutto quando il lattante inizia a piangere disperato nel cuore della notte.
Alcuni pediatri raccomandano di mettere un sondino nel sederino dei bambini per aiutarli a emettere aria. Non vi è nessuna dimostrazione scientifica della validità di questo metodo né è dimostrato che le coliche cosiddette "gassose" siano dovute in realtà a un eccesso di aria nell'intestino.
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