" Ritrattistica di Stato" 


Genovesino Ricci Movimento

 

 

 

Caravaggio

Testa di Medusa (1603)
Firenze 
(Galleria degli Uffizi)

Caduta ormai la visione rinascimentale dell’uomo "misura di tutte le cose" cui anche la natura si adeguava, l’uomo del ‘600 viene indagato nella sua verità terrena, parte integrante della natura che è oggetto primario di speculazioni scientifiche e filosofiche.

In pittura, l’occhio disincantato di Caravaggio esplora il mondo materiale in modo lucido e istintivo: il suo realismo esprime l’accentuazione rassegnata e cosciente di una realtà cruda e la volontà di raccontarla nella sua verità, dando vita ad un’arte violenta e ribelle, che non disdegna di raffigurare anche la malattia.

Il filone a cui appartengono i due quadri della galleria è quello della ritrattistica ufficiale. Ritratti maestosi, su sfondi magnifici, con pose ed abiti ora austeri, ora leggiadri. Soprattutto in Lombardia, la ritrattistica ebbe grande rilievo, sia nel filone più sfarzoso e autorevole (alla Van Dyck), sia in chiave più realistica, affine al naturalismo caravaggiesco.

Caravaggio dipinse ritratti, quando giovanissimo frequentava a Milano la bottega del Peterzano. La mediazione fra naturalismo lombardo e luminoso colorismo veneziano fu determinante per il pittore, la cui rivoluzione figurativa lascia una traccia fra i pittori lombardi. 
Sul nascere del '600 l’orientamento prioritario è di ricercare il dato naturale, con crudo realismo ed intento provocatorio.

 

Principali esponenti:

  • Michelangelo Merisi, detto il "Caravaggio"
  • Rembrandt Harmenszoon van Rijn
  • Anton Van Dyck
  • Pieter Paul Rubens
  • Carlo Francesco Nuvolone
  • Carlo Ceresa
  • Gian Lorenzo Bernini
  • Guido Cagnacci
  • Battistello Caracciolo
  • Fede Galizia

 

 

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