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Installare Slackware Linux
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Guida
all'installazione di Slackware Linux
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Introduzione
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Con
questo tutorial inizieremo un percorso che ci porterà
dall'installazione della distribuzione Slackware 8.1 alla sua
configurazione per un computer casalingo ma senza rifiutare accenni ad
uso più elevato. Pubblicherò quindi una sere di tutorial a questo
scopo, ognuno dei quali tratterà un argomento della configurazione,
senza trattare le parti puramente teoriche che stanno alla base di ogni
"passo" che sono prerogativa delle guide (tra le quali consiglio
indubbiamente l'ottima opera di Daniele Giacomini "Appunti di
Informatica libera", consultabile on-line all'indirizzo
http://www.appuntilinux.prosa.it). In questa prima parte, ci occuperemo
dell'installazione di questa distribuzione che può rivelarsi un po'
ostica all'inizio, soprattutto all'utente inesperto, ma che con
tutorials, howto, guide farà capire a fondo il funzionamento di Linux.
Entriamo quindi nel vivo!
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Il boot e l'avvio da
sistema dal CD
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Siete
riusciti ad ottenere un CD di questa distribuzione? Se ancora non ce
l'avete procuratevelo prima di proseguire (ovviamente, :P ). Chiedete
ad amici, scaricatelo da http://www.slackware.com, trovatelo nelle
riviste. Riavviamo il sistema con il CD (che è
bootabile) nel lettore e facciamo quindi avviare il boot da CD (tramite
BIOS). Una volta caricate le informazioni vedrete la schermata
principale in cui vi si dà il benvenuto alla Slackware 8.1 con relativo
kernel 2.4.18.
Scegliere il kernel
Già a questa calorosa accoglienza, puramente a linee di testo, il
sistema chiede quale tipo di kernel avviare per caricare il sistema di
installazione. Si suppone che si sappiano già un po' di informazioni
relative alla struttura di un sistema Linux e quindi le tralascio,
accennando solamente, per i very newbie, che si tratta del cuore del
sistema operativo, cioè quella parte che gestisce tutti gli I/O ed è
l'intermediazione tra l'utente e l'hardware (così alla buona, hihihi).
In ogni caso non allarmatevi, la soluzione molto spesso è quella più
semplice. Infatti tutto è spiegato alla meglio, anche se in inglese. Se
disponete di un sistema normalissimo e comune di tipo IDE/ATAPI e non
dovete caricare niente di particolare per l'installazione, potete
premere INVIO. Premettendo che è inutile caricare tanti drivers per
l'installazione, esistono altri kernel preconfezionati a seconda delle
varie esigenze:
- adaptec.s = inserisce il supporto per i controller Raid Adaptec e
SCSI.
- bare.i = è il kernel standard per sistemi IDE/ATAPI (basta premere
INVIO).
- jfs.i = è praticamente lo standard IDE/ATAPI con l'aggiunta del
supporto al JFS (journaled Filesystem di IBM)
- raid.s = include il supporto al maggiore numero di schede RAID in
circolazione.
- scsi.s = include il supporto al maggiore numero di controller SCSI in
circolazione.
- scsi2.s = include il supporto a controller SCSI di vecchie
generazioni ed ormai raramente usati.
- usb.i = è il kernel IDE/ATAPI con il supporto per Mouse e Tastiere
USB.
- xfs.i = anche questo ha la base del kernel bare.i con l'aggiunta del
support all'XFS filesystem.
per scegliere il tipo di kernel più appropriato bisogna scrivere il
nome del kernel al prompt, seguito da INVIO.
La maggior parte di noi userà il bare.i, quindi anche io premo
solamente INVIO (il kernel bare.i è il predefinito=).
Ricordatevi in ogni caso di scegliere un kernel leggero, con i driver
strettamente indispensabili per l'installazione, per velocizzare il
tutto.
Scegliere la tastiera
Una volta dato l'INVIO, partirà il consueto boot del sistema in cui
caricherà kernel e relativi drivers. Ad un certo punto si blocca per
chiedere quale tipo di layout di tastiera usare (vale a dire americano,
italiano, inglese, ecc...). Al prompt premete 1:
Enter 1 to select keyboard map: 1 [INVIO]
Nella lista che compare (sfogliabile con le freccette alto/basso)
scegliamo il layout querty/it.map e premiamo INVIO [OK]. Ci viene
chiesto di testare il nuovo layout e visto che penso che tutti quelli
che leggeranno questo tutorial saranno italiani, digitiamo 1 su una
riga vuota seguito da INVIO [OK]. Avremo così configurato la tastiera.
Il sistema procede quindi con le ultime fasi di inizializzazione che ci
porteranno al login.
Il login
alla schermata di login (in basso dovrebbe esserci un Slackware login:)
ci vengono dati alcuni consigli per l'installazione, che si rivelano
comunque inutili visto che servono a computer delle generazioni
precedenti. Al prompt di login ci logghiamo quindi come root:
Slackware login: root [INVIO]
e il computer ci restituirà il prompt dei comandi. A questo punto, se
siamo ancora tutti interi (penso di sì, dai), dobbiamo preparare il
disco fisso ad accogliere il nuovo sistema operativo.
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Prepapare il disco fisso
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Per
preparare il disco fisso occorre suddividerlo, tagliarlo. Questa
operazione è la creazione delle partizioni. Per creare delle partizioni
bisogna dedicarle un po' di spazio per vivere e questo spazio, nella
più frequente delle ipotesi, bisogna toglierlo da una partizione già
esistente, ridimensionandola. Per fare questa operazione, se siete
utenti Windows potete usare "Partition Magic", ottimo programma che
controlla anche che al momento del "taglio" della partizione esistente,
non si "taglino" via anche dei dati appartenenti a questa. Se siete
utenti Linux Mandrake, RedHat, SuSe potete usare le applicazioni
presenti nelle vostre distribuzioni (non so le altre, ma per Mandrake
c'è "DiskDrake"). Se invece eravate già utenti Slackware potete usare
"fdisk" o "cfdisk" indifferentemente (abbinati al comando "df" per
sapere lo spazio occupato sulla partizione da tagliare). Tuttavia anche
con l'uso di df ho riscontrato problemi in quanto pareva che avessi
tagliato dei dati dalla partizione, ma probabilmente è un problema mio,
dato che i filesystem (cioè il modo in cui sono organizzati i dati in
una partizione) di Linux li salvano in modo ordinato. Ma non entriamo
in profondità... In questa parte supporremo quindi di creare una
partizione senza togliere spazio a nessun'altra (caso in cui la
Slack8.1 sarà l'unico sistema operativo del vostro computer, o caso in
cui si dispone di più HD).
Procediamo quindi con la creazione di due partizioni:
- quella che ospiterà il sistema operativo, sarà la più grande e quella
di boot
- quella di scambio (swap). Questa partizione, come già accennato prima
è usata dal sistema come memoria RAM aggiuntiva. Praticamente quando
finiscono gli spazi sulla RAM elettrica, i dati destinati alla RAM
saranno scritti sul supporto magnetico che è l'HD. Dove? nella SWAP, in
attesa che si liberi del posto. La SWAP può avere dimensioni variabili,
ma a opinione di quasi tutti, deve avere una dimensione pari alla RAM.
Prima di partizionare bisogna avere chiare le idee: dove vogliamo
metterla questa partizione? In quale hard disk? Occorre quindi chiarire
come vengono riconosciuti gli hard disk nei sistemu Unix-like. Tutti i
dispositivi sono rappresentati da files presenti nella directory /dev .
Tutti i file dei dispositivi degli hard disk IDE cominciano per "hd",
seguito da una lettera dell'alfabeto. "a" per il primo hard disk, "b"
per il secondo, "c" per il terzo e così via (vengono riconosciuti come
hd anche i lettori cdrom e masterizzatori ide). Dopo la lettera c'è di
solito un numero che identifica il numero di partizione dell'hard disk.
Quindi se su un hard disk ci sono due partizioni queste potrebbero
chiamarsi rispettivamente hda1 hda2 o hda3 hda4.... Nel mio caso scelgo
di mettere la partizione nel secondo hard disk: /dev/hdb, ma nella
maggioranza dei casi sarà nel primo (/dev/hda). Ad ogni modo sta a voi
la scelta. Fate attenzione a essere sicuri della corrispondenza
master/slave dei vostri dispositivi IDE in modo da stabilire l'ordine
dei dispositivi. Se avete un hard disk scsi al posto di "hd" sarà "sd"
(ScsiDisk).
Facciamo quindi partire il programma che ci permetterà di dividere l'HD
in queste due parti. Questo programma prende il nome di fdisk. Il
comando deve essere seguito dal dispositivo da partizionare. Quindi al
prompt digiteremo:
>
[root@slackware..]#fdisk /dev/hdb[INVIO]
Nel caso di un hard disk primario occorrerà mettere fdisk /dev/hda. Il
concetto è chiaro?
Una volta fatto partire, il programma visualizzerà una schermata come
questa:
Command (m for help):
Premiamo quindi m per avere la lista dei comandi disponibili:
Command (m for help):m [INVIO]
Command action
a toggle a bootable flag
b edit bsd disklabel
c toggle the dos compatiblity flag
d delete a partition
l list known partition types
m print this menu
n add a new partition
p print the partition table
q quit without saving changes
t change a partition's system id
u change display/entry units
v verify the partition table
w write table to disk and exit
x extra functionality (experts only)
Per visualizzare la situazione attuale del disco hdb premiamo 'p'
seguito da INVIO. Se invece ne siamo già a conoscenza, premiamo 'd' per
eliminare una partizione esistente, 'n' per crearne una nuova. A questo
punto la spiegazione si fa difficile in quanto la situazione dei vostri
HD è sicuramente molto diversa tra loro e non posso spiegare tutta la
casistica. Mi limiterò a fare degli accenni esplicativi:
- se dal comando 'p' ottenete solo spazio vuoto, non formattato, allora
è il caso di creare una nuova partizione con 'n'
- se avete già partizioni esistenti, allora dovrete ridimensionarne una
per fare spazio a quella nuova. In questi casi userete una combinazione
di 'd' e 'n' (prima eliminando quella da ridimensionare, per poi
ricrearla di dimensione più piccola). Qui è importante specificare, per
rilassarvi, che FDISK ATTUA LE MODIFICHE SOLAMENTE DOPO CHE SI È DATO
IL COMANDO 'w'. Si può fare di tutto ma se non si dà il comando 'w' per
uscire (ad esempio con un semplice 'q') le modifiche non avranno
effetto.
- l'altro caso è che ci sia già una partizione creata, sulla quale però
volete installarci sopra la Slack8.1 senza modificarne dimensione. In
questo caso potete anche uscire e saltare direttamente alla fase di
installazione , in cui sarà chiesto di formattarle.
In questo tutorial supporremo di avere a disposizione un HD vuoto,
nuovo, ancora inviolato.
Quindi per prima cosa creeremo la partizione di SWAP (visto che gli
dobbiamo assegnare uno spazio definito):
Command (m for help):n [INVIO]
Command Action
e extended
p primary partition (1-4)
p [INVIO]
Partition number: 2 [INVIO]
First Cylinder (1-525, default 1): [INVIO]
Using default value 1
Last Cylinder or +size or +sizeM or +sizeK (1-525, default 525): +128M
[INVIO]
A questo punto avremo creato la partizione di swap che fisicamente
risiederà nei primi 128MB dello spazio disco, ma che sarà denominata
/dev/hdb2 (idealmente quindi si troverà dopo la partizione più grande,
alla quale daremo numero 1). La partizione creata è di tipo primary, in
quanto non avremo bisogno di un numero di partizioni maggiori di 4
(quelle logiche formano incapsulamenti di altre partizioni per
ottenerne un numero più elevato). Notare le specifiche del mio HD (che
per l'appunto varieranno da HD ad HD): il numero di cilindri che è 525
e la quantità di spazio assegnato alla partizione creata è pari a 128MB
(in quanto ho 128MB di RAM). Ovviamenente se disponete di più ram, ad
esempio 256MB, scriverete +256M.
Analogamente creiamo la partizione del sistema:
Command (m for help):n [INVIO]
Command Action
e extended
p primary partition (1-4)
p [INVIO]
Partition number: 1 [INVIO]
First Cylinder (18-525, default 18): [INVIO]
Using default value 18
Last Cylinder or +size or +sizeM or +sizeK (18-525, default 525):
[INVIO]
Using default value 525
La partizione creata avrà numero identificativo 1 (/dev/hdb1) e il suo
inizio sarà alla fine della partizione di swap, la sua fine alla fine
dell'HD. Diamo quindi un comando 'p' per visualizzare la situazione
creata:
Command (m for help):p [INVIO]
Disk /dev/hdb: 255 heads, 63 sectors, 525 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 bytes
Device Boot Start End Blocks Id System
/dev/hdb1 18 525 4080510 83 Linux Native
/dev/hdb2 1 17 136521 83 Linux Native
Partition table entries are not in disk order
Ecco come si presenterà il nostro hard disk. Ci sono ancora due piccole
aggiunte da fare: rendere la partizione hdb1 bootabile e definire per
la hdb2 il filesystem "Linux Swap":
Command (m for help):a [INVIO]
Partition number (1-4): 1 [INVIO]
Command (m for help):t [INVIO]
Partition number (1-4):2 [INVIO]
Hex code (type l to list codes):82 [INVIO]
Changed system type of partition 1 to 82 (Linux Swap)
Dando ancora un 'p' otterremo:
Command (m for help):p [INVIO]
Disk /dev/hdb: 255 heads, 63 sectors, 525 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 bytes
Device Boot Start End Blocks Id System
/dev/hdb1 * 18 525 4080510 83 Linux Native
/dev/hdb2 1 17 136521 83 Linux Swap
A questo punto, una volta controllata ancora attentamente la tabella
delle partizioni, diamo il fatidico 'w' per salvare il tutto e uscire:
Command (m for help):w [INVIO]
The partition table has been altered!
Calling ioctl() to re-read partition table.
Syncing disks
[root@slackware..]#
Ci avviamo quindi alle ultime fasi pre-installazione. Coraggio, la
parte più rischiosa è passata...
Attivazione SWAP
Se avete come me i 128MB di RAM o anche un po' inferiori (in questo
caso però sarete più a rischio), non avrete molto probabilmente bisogno
di attivare la partizione di swap (sì, è da attivare, non funziona se
non la si inizializza). Di solito, una volta installato il sistema,
questo viene fatto in automatico dal computer, ma in questo caso non è
ancora stata definita. Se volete seguite anche questo punto, altrimenti
passate all'"Avvio installazione". Per prima cosa dobbiamo formattare
lo spazio swap con il comando "mkswap":
[root@slackware..]#mkswap /dev/hdb2[INVIO]
Setting up swapspace version 1, size = 139825152 bytes
Adesso, una volta formattata, bisogna attivarla con il comando "swapon"
(analogamente, per disattivarla si userà il comando "swapoff"):
[root@slackware..]#swapon /dev/hdb2 [INVIO]
Swap attivata.
Avvio installazione
Prima di avviare l'installazione, se disponete di schede PCMCIA,
dispositivi Cardbus da attivare digitate "pcmcia" al prompt, o se
dovete attivare un network device digitate "network". Se invece non
dovete fare niente di tutto ciò, come molto probabilmente sarà (l'ho
detto solo per evitare discriminazioni hihihi =), possiamo fare avviare
l'installazione della Slackware 8.1 dando un altro fatidico comando:
[root@slackware..]# setup [INVIO]
Il computer visualizza adesso la vostra prima schermata a colori e un
po' più intuitiva. Proseguiremo con l'installazione nella prossima
pagina. Armatevi dunque di tempo dato che da adesso non è possibile
interrrompere l'installazione a metà, e proseguite....
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Inizia l'installazione
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Possiamo
quindi cominciare con l'installazione e vi posso assicurare che non è
così traumatica come molta gente vuole farci credere. Il tutto non
prenderà più di 1 ora e mezza (fatta bene) e anch'io, che non
installavo la slack da parecchio, mi sono riambientato subito. Il tutto
è quindi molto semplice e da prendere con lo spirito giusto. Dando il
fatidico Setup ci si presenterà una schermata tipo il vecchio DOS in
cui ci sono delle voci nella tabella al centro che possiamo scorrere
con le freccette direzionali (su e Giu). Gli unici altri due tasti
necessari durante l'installazione saranno la barra spaziatrice, che
serve per selezionare o deselezionare delle scelte, e INVIO, per
confermare. Detto questo vediamo come si presenta la schermata:
HELP ...descrizione...
KEYMAP ...descrizione...
ADDSWAP
TARGET
SOURCE
SELECT
INSTALL
CONFIGURE
EXIT
Per chi conoscesse l'inglese (unica pecca di questo sistema è che non è
tradotto in italiano), può leggersi l'HELP selezionandolo con il tasto
INVIO. Sostanzialmente dice che si sta usando un sistema multiutente e
quindi le altre console sono attivate. Per passarci usare la
combinazione di tasti ALT+Fx (dove Fx è un tasto funzione). Per chi non
conoscesse ancora le console gli basti sapere per ora che attraverso di
esse, mentre si è loggati come un utente "pico" è possibile
contemporaneamente loggarsi come utente "mirandola", senza interferire
con quello che avviene sulla console di Pico. L'HELP dice anche che
l'installazione completa non occuperà più di 1-1,5GB, e che quindi lo
spazio consigliato è di 2GB (per file personali, downloads, mp3,
ecc...).
KEYMAP serve invece per rimappare la tastiera, cioè scegliere un layout
differente (come in fase di boot). Visto che dovremmo averla già
settata correttamente possiamo andare oltre.
ADDSWAP serve per creare e attivare la partizione di swap, partizione
che abbiamo già creato in precedenza manualmente con i comandi mkswap e
swapon. In ogni caso, se non l'avete ancora fatto potete selezionare la
voce ADDSWAP con i tasti direzionali e premere OK. Veniamo ora alla
voce TARGET per cominciare veramente la nostra installazione.
Scegliere dove installare Linux
Scegliamo la voce TARGET dal menu e vediamo cosa ci chiede.
- Nella prima schermata che mostra dobbiamo scegliere la partizione in
cui installare la nostra Slackware. Il programma di setup ci offre già
una scelta di partizioni adibite a contenere Linux (è quella che
abbiamo messo come tipo Linux Native). Scegliamo, sempre con i tasti
direzionali (d'ora in avanti non lo specificherò più, supponendo che
ormai abbiate capito come usarli) la voce /dev/hdb1 Linux Native e
premiamo < SELECT>.
- A questo punto ci chiede se formattare la partizione proponendoci tre
opzioni:
1) Format
2) Check
3) Don't format (o qualcos'altro).
La prima voce formatta la partizione d'installazione (detta "di root",
o indicata con il simbolo "/") velocemente (arrecando quindi meno danno
al disco) senza eseguire nessun controllo sui settori danneggiati. La
seconda voce fà una formattazione più lenta ed esegue anche il
controllo del disco. La terza non formatta la partizione. La scelta sta
a voi ed è indiferente, ma tenete conto che la prima è notevolmente più
veloce e più sicura, mentre la seconda ha il pregio di eseguire uno
scandisk (parlando alla DOS). Premete quindi < OK> (o <
SELECT>, non mi ricordo).
- La terza schermata vi chiede che tipo di filesystem usare per la
partizione. Il filesystem è praticamente il modo in cui vengono gestiti
i dati all'interno dello spazio disco. Non basta infatti avere un
supporto magnetico per fare una memoria, se non si sa come gestire cosa
scriverci. I filesystem possibili sono di tre tipi:
1) EXT3
2) ReiserFS
3) EXT2.
La differenza tra questi filesystem è che i primi 2 vengono detti
"journaled" perchè hanno incorporato un "giornale" (un file) in cui ci
scrivono le operazioni che compiono sull'hard disk (utile in caso di
arresto brusco, per esempio per mancanza di corrente). I filesystem
journaled hanno il pregio di non dovere mai eseguire uno scandisk (o
fsck, in Linux) per controllare la situazione dopo un arresto brusco in
quanto gli basta leggere il journal per ripristinare la situazione
precedente all'arresto. Molto più veloci, quindi. Il filesystem EXT2
(predecessore dell'EXT3, tra l'altro) è ormai scarsamente usato e
obsoleto. Per questo sceglieremo la prima opzione, l'EXT3. Come mai non
il ReiserFS, allora? Bhè, semplicemente per tre motivi: il primo è che
sto usando l'ext3 da parecchio tempo e non ho mai perso un dato, il
secondo è che è molto facile da gestire e il terzo, tecnicamente
parlando, è che l'ext3 gestisce meglio files di dimensioni più grandi,
ma di questo ne parlerò magari in un altro tutorial. Scegliamo quindi
EXT3 e premiamo INVIO (< OK>).
- La quarta schermata ci permette di scegliere la densità degli Inode.
Questo è un aspetto che è fuori dagli scopi di questo tutorial, è una
questione molto profonda e quindi vi basti sapere di scegliere la voce
che riporta 4096. In pratica il filesystem assegnerà 4096 bytes per
ogni file di dimensioni minime. Premiamo ancora < OK>.
- A questo punto ci appare la schermata con titolo: Formatting
-------Formatting--------
| /dev/hdb1
| Size 4096 in 1K blocks=4080478
ecc.....
- Quando ha finito di formattare la partizione di root, il setup ci
chiede di scegliere delle altre partizioni da aggiungere al file
/etc/fstab. Che sarà mai questo fstab? Per chi non lo sapesse, è un
file del sistema in cui vengono contenute tutte le direttive per il
montaggio automatico delle partizioni. Il montaggio? E che roba l'è?
Ogni partizione presente sul vostro computer, per essere vista da linux
deve essere montata. Vedremo nel dettaglio questi aspetti in seguito.
Chi è già familiare con questi concetti e con fstab può proseguire
indicando delle altre partizioni da aggiungere al file, chi invece non
è sicuro di quello che sta facendo, può premere < EXIT> o l'altro
tasto a destra (<CANCEL> probabilmente, mi scuso se non ho preso
appunti anche su questo hiihihi :P ).
- Il sistema adesso ci mostra un avviso che chiede se vogliamo andare
avanti con l'installazione o ritornare al menu principale. Con la
Slackware infatti, dopo avere completato una voce del menu principale,
si può tornare a questo e saltare ad un altro punto dell'installazione
indifferentemente. Noi invece ci attenderemo alla sequenza logica e
quindi premiamo INVIO (< YES>).
Siamo andati così al punto SOURCE.
Scegliere il dispositivo d'installazione
- In questa parte dovremo scegliere da dove vogliamo installare la
Slack. Le opzioni sono:
1) Dal CD
2) da una partizione dell'hard disk
3)Installare via NFS
4)Da una partizione premontata.
Ovviamente abbiamo il CD e quindi ci limitiamo a premere INVIO (opzione
1).
- La seconda schermata ci chiede se il sistema deve ricercare il CD in
automatico o manualmente. Scegliamo in automatico in quanto nella
maggior parte dei casi lo trova. Se non lo trovasse lo farete
manualmente, specificando il device del lettore (/dev/hdc, /dev/hdd,
probabilmente). Abbiamo deciso per l'automatico. Premiamo OK (auto).
- Adesso ci dice di inserire il disco. Il disco è già dentro. Premiamo
OK.
- A questo punto ci mostra una finestra che ci informa che sta facendo
la scansione dei lettori CD, in cerca del famigerato CD della Slack.
Se tutto va bene, ci dovrebbe dire: "A cdrom was found on /dev/hdd" (o
hdc o altro, dipende dal computer). Premiamo O K. CI chiederà se
vogliamo continuare con il prossimo punto. Se va tutto bene (sia al
computer, che a voi ===:) premiamo OK. Scioccati? No, vero? Continuiamo
con la selezione dei pacchetti.
Selezioniamo i pacchetti da installare
Per chi fosse reduce di quel parassita di wonzoz, sappiate che in Linux
non esistono programmi, software o stronzate varie: esistono PACCHETTI!
(oddio, software e programmi sono sempre usati, ma per definire un
qualcosa da installare si usa pacchetto).
La finestra che ci si presenta ora è denominata: "Collezione dei
pacchetti da Installare". Inziamo qui ad usare lo [SPAZIO] per
selezionare o deselezionare i gruppi di pacchetti. Nello spazio qui
sotto, vengono riportati dei gruppi di pacchetti. Questi gruppi, come
dice la parola, definiscono un insieme di pacchetti che hanno scopi ed
usi comuni. Deselezionare un gruppo qui, significa non potere scegliere
i singoli pacchetti i seguito. Facciamo bene attenzione, e vediamo
insieme i gruppi:
X A Base Linux System
X AP Applicazioni che non richiedono X
X D programmi di sviluppo (C, C++, Lisp, Perl, etc.)
X E GNU Emacs
X F Lista FAQ e HOWTO
X GNOME Gnome
X K I sorgenti del kernel
X KDE Qt e KDE
X L Librerie di sistema
X N Networking (TCP/IP, UUCP, Mail, News)
X T Tex Typesetting software
X TCL TCL/TR scripting language
X X Xfree86 XWindow gdm
X XAP Applicazioni che richiedono X
X Y Giochi
< OK>
Speghiamo ora per bene cosa identificano questi gruppi:
A) Il gruppo A raggruppa tutti i componenti base del sistema Linux,
comandi fondamentali, kernels, sistema di stampa, ecc... é FONDAMENTALE
selezionarlo.
AP) Questo gruppo contiene applicazioni, programmi che non richiedono
un'interfaccia grafica (X). Niente mouse, niente colori, tutti si fanno
partire dalla linea di comando. Tra questi abbiamo utility per la
masterizzazione, databases, applicazioni multimediali, comandi
importantissimi e altro. Selezioniamo Anche questo.
D) Programmi utilizzati soprattutto per gli sviluppatori di software,
quindi compilatori, cvs, interpreti di vari linguaggi. Selezioniamo
anche questo gruppo, in quanto alcuni pacchetti, anche se non siamo
sviluppatori, ci serviranno.
E) Emacs è fondamentalmente un editor di testi. Questi editor sono
molto usati in ambiente Linux e ne esistono un'infinità. Emacs è a mio
parere uno dei più completi e facili da usare. In alternativa c'è VI,
ad esempio. In ogni caso, se siete alle prime armi con Linux,
selezioniamo anche Emacs, in modo da farvi un'idea generale.
F) é un insieme di pacchetti di documentazione. Io ho deciso di non
installarli, per magari selezionarli uno ad uno quando mi serviranno.
E' molto più facile trovare informazioni più amichevoli in internet che
lì. Ad ogni modo potete selezionarli, se vi piace l'idea.
GNOME) Gnome è uno dei tanto Window Managers, vale a dire uno dei tanti
ambienti che ti permette di usare la grafica, il mouse, le finestre, le
icone e tutto quello che potete fare con un sistema Winzoz-Like (anche
se Gnome e gli altri sono molto meglio!!!!).
Neanche a chiederlo: installiamolo!! K) Comprende i sorgenti del
kernel. Il kernel è il cuore del sistema ed avere i sorgenti serve per
poterlo modificare a nostro piacimento. Installiamo anche questi visto
che ci serviranno parecchio.
KDE) Questo gruppo contiene un altro window manager, la concorrenza di
Gnome. Anche questo è da selezionare in quanto è il mio preferito
(cioè: non selezionatelo perchè è il mio preferito, ma perchè una
compeltezza di informazione è d'obbligo!! hehehehe :)
L) Le librerie di sistema. Se siete dei programmatori sicuramente
avrete capito. In ogni caso è obbligatorio installare questo gruppo in
quanto senza di esse la quasi totalità dei programmi non funzionerà.
N) Tutto quello che gestisce le reti: PPP (connessione ad internet),
svariati servers, protocolli di rete (TCP/IP), samba, utility per
l'analizzazione delle LAN. Dato che Linux dà il meglio di sè sulle
reti, lo installiamo (anche perchè, non so voi, ma il vizio di navigare
non me lo leva nessuno!!).
T) Tex è un programma usato soprattutto per formule matematiche ma ha
anche svariati altri usi. A dire la verità non ne so molto, per questo
lo installo.
TCL) Tutto il supporto al linguaggio di programmazione TCL. X) X è la
base per gestire i window managers. Fornisce il supporto a questi di
usare al meglio il prioprio schermo. E' necessario installarlo.
XAP) Anche questo è fondamentale se avremo intenzione di usare X.
Comprende tutte quelle applicazioni a veste grafica, tra cui Browsers,
client di posta, programmi di grafica, fotoritocco, videoscrittura,
multimedia, ecc...
Y) I giochi, non li installo, in quanto so cosa mi posso aspettare da
questo pacchetto e non mi entusiasmano molto. Preferisco scaricarmeli
da solo.
Bene, spero di avervi chiarito questi concetti. Vediamo quindi come
sarà messa la situazione a X nella nostra schermata:
X A Base Linux System
X AP Applicazioni che non richiedono X
X D programmi di sviluppo (C, C++, Lisp, Perl, etc.)
X E GNU Emacs
F Lista FAQ e HOWTO
X GNOME Gnome
X K I sorgenti del kernel
X KDE Qt e KDE
X L Librerie di sistema
X N Networking (TCP/IP, UUCP, Mail, News)
X T Tex Typesetting software
X TCL TCL/TR scripting language
X X Xfree86 XWindow gdm
X XAP Applicazioni che richiedono X
Y Giochi
< OK>
Dopo avere rincontrollato le nostre scelte, Premiamo < OK>
(INVIO). Ci apparirà la solità schermata che chiede se si vuole
continuare. Ovviamente sì.
< dei
l?installazione>
Per prima cosa dobbiamo scegliere il tipo di prompt che useremo per
l'installazione dei pacchetti. Praticamente ci chiede se vorremo
selezionare i pacchetti in modalità testo one-by-one, in grafica a
gruppi, in automatico, in grafica uno per uno, ecc... Vediamo le voci:
1)Full
2) Newbie
3)Menu
4)Expert
5)Custom
6)Tagpath
7)Help.
Le ultime tre opzioni non le prenderemo neanche in considerazione. La
prima opzione, Full installa tutto il software di default dei gruppi
selezionati; Newbie permette di installare i pacchetti uno per uno
visualizzando informazioni molto esaustive (esaustiva sarà però anche
la durata dell'installazione). Menu permette di scegliere gruppi di
pacchetti da menu; mentre Expert permette di installare i pacchetti uno
per uno ma da menu interattivi, mostrando nome del pacchetto e due
parole sul suo conto. Molto più veloce. Personalmente scelgo Expert
perchè non voglio martellarmi i biiiiiiiiiippp per 3 ore. Scegliamo
quindi expert e procediamo (INVIO).
Parte quindi l'installazione dei pacchetti. Viene mostrata una finestra
che dice che si avvia a installare i pacchetti della serie A, il primo
gruppo di pacchetti. Per ogni serie che seguirà, il sistema mostrerà
una lista nome_pacchetto = breve_descrizione praticamente uguale a
quella della scelta dei gruppi. Per scegliere o deselezionare un
pacchetto useremo lo SPAZIO e per confermare i pacchetti da installare
per quel gruppo useremo INVIO (< OK>). Il sistema proseguirà
quindi all'installazione dei pacchetti selezionati per quel gruppo.
Alla fine si avvierà a caricare la lista dei pacchetti del gruppo
successivo, ripetendo la storia da capo. Visto che il tutto è ciclico,
mi limiterò, nella prossima pagina, a consigliarvi i p acchetti
fondamentali, importanti, consigliati, utili, inutili, da eliminare...
La parte che viene può sembrare la più difficile, ma è solo
un'impressione in quanto dà anche molto tempo alla mente di riposarsi e
di commettere meno sviste nella selezione. In realtà è la parte più
riposante. Fidatevi. Spero che siate riusciti a seguirmi fino a qua. Da
adesso la strada è tutta in discesa. Andiamo avanti!
|
I pacchetti
|
Siamo
arrivati alla selezione dei singoli pacchetti. Partiamo da quelli della
serie A. Ricordatevi che non vi darò informazioni su tutti i pacchetti,
ma solo su quelli più importanti. Ricordatevi quindi di leggere sempre
la descrizione del paccheto riportata a fianco del nome. Ricordatevi
inoltre che i pacchetti RICHIESTI (o REQUIRED) sono segnati con un
asterisco alla fine della descrizione. Se siete indecisi se installare
o non installare un pacchetto, scegliete la prima opzione
(installatelo), in quanto se si rivela inutile potrete sempre
eliminarlo in seguito, senza sporcare niente (non come winzoz).
Serie A
I pacchetti contenuti in questa prima serie sono praticamente tutti da
installare. Per questo ne vedrò alcuni sui quali potrete avere dei
dubbi.
Elvis
Elvis è un editor di testi. E' il clone di VI (altro editor di testi
molto potente). Potete decidere di installarlo ora e, se poi non vi
piace, potrete eliminarlo.
gpm
GPM è un'utility per eseguire le operazioni di taglia/copia/incolla con
il mouse. Dato che è sempre possibile farlo con le combinazioni CTRL+C,
CRTL+V, ecc... ho deciso di non installarlo.
kbd
KBD (che sta per "keyboard") è un'utility per cambiare il layout della
tastiera in modalità pseudo-grafica. é uguale a quella usata
alla'inizio dell'installazione. La scelta sta a voi, sapendo che in
Linux è possibile fare la stessa operazione a linea di comando con
"loadkeys"
lprng
E' il demone di stampa predefinito della slackware. Praticamente
permette l'uso delle stampanti. Lo installiamo anche se lo trovo un po'
macchinoso da gestire e neanche tanto potente (ma forse mi sbaglio). In
alternativa potremo usare CUPS, ma dovremo scaricarlo da internet a
parte in quanto non è incluso nei cd d'installazione della slack.
Quando abbiamo finito di selezionare i pacchetti possiamo premere su
OK, dopo avere dato un'altra occhiata di controllo. A questo punto il
sistema inizierà l'installazione dei singoli pacchetti. Alla fine del
processo ci mostrerà la schermata dei selezione dei pacchetti della
serie successiva.
Serie AP
cdrtools
cdrtools è un'insieme di applicazioni per la masterizzazione in Linux.
Sono quelli più amati dai Linuxiani in quanto sono semplici e potenti.
Comprende "cdrecord", "mkisofs" e "cdda2wav". Lo istalliamo se vogliamo
fare schizzare il nostro masterizzatore.
diffutils
diffutils è un insieme di applicativi per il confronto tra due o più
files. Le applicazioni di diffutils (tra cui "diff") forniscono degli
ottimi rapporti sulle differenze riscontrate. Molto usate da tutti.
Installiamolo
ghostscript
ghostscript è un visualizzatore di file PDF e altri formati vari. Lo
installiamo, non si sa mai che ci sia bisogno di trattarli. Ghostscript
è anche la base di molte altre applicazioni che compiono lo stesso
lavoro di ghostscript, ma con un'interfaccia grafica più piacevole.
hpijs
hpijs è un pacchetto molto recente, rilasciato dagli sviluppatori della
HP, la nota casa produttrice di stampanti. Questo pacchetto fornisce
una gestione ottimale delle stampanti HP in ambiente Linux, compresi
colori, carte varie, diversi formati, velocità, risoluzioni, ecc... E'
anche questo un po' macchinoso da imparare ma è tutto scritto per bene
sul sito dell'HP (o in alternativa nelle "manual pages" di questo
pacchetto). Non lo installo in quanto penso che installerò un altro
demone di stampa (CUPS, per l'appunto).
ispell
Programma per la gestione delle lingue. Comprende diversi dizionari e
vi si appoggiano una moltitutidine di programmi di videoscrittura.
Installiamolo
jed
Un altro editor di testi (decido di non installarlo)
joe
Ennesimo editor di testi (decido di non installarlo)
man
Man è un importantissimo programma. man gestisce tutte le pagine di
manuale (manual pages) di linux. le manual pages sono dei testi che
spiegano tutto sull'argomento passsato al comando "man". Una volta dato
"man mount", ad esempio, man cerca nel suo PATH un file .gz che abbia
come nome "mount". Se lo trova ti visualizza la pagina. Man richiede
"groff", un visualizzatore di testi. Visto l'uso che ne faremo, è
obbligatorio installarlo.
man-pages
Sono tutte le pagine di manuale di man. Riempie, per così dire, il suo
PATH (l'insieme delle directory dove cercherà questi file).
Indispensabile
mpg321
Un insieme di applicativi che gestiscono i file multimediali come MP3,
WAV, ecc.. Installiamolo
mysql
mysql è il più famoso database del mondo. Un database, per chi non ne
sapesse niente, è come un enorme contenitore di dati. Non fa altro che
salvare dati su dati costruendo un archivio e permette agli utenti di
visualizzare queste informazioni, ecc... Ho scelto di non installarlo
per il semplice fatto che prevedo di installarlo successivamente. Se
volete, cmq, installatelo. E' favoloso.
oggutils
Un insieme di applicazioni per gestire i nuovissimi file .ogg. Per chi
non ne fosse al corrente, i file .ogg sono file di musica (tipo MP3) ma
con una qualità superiore e che a breve, secondo molti, soppianterà il
suo fratello maggiore.
quota
Quota è un insieme di programmi per gestire le Quota. Le quota
permettono, se correttamente abilitate nel kernel, di delimitare uno
spazio disco massimo utilizzabile da un utente. Per esempio se per
l'utente "pico" la quota è a 2MB, "pico" non potrà occupare più di 2MB
di spazio disco. Se avete intenzione di usare le quota, è necessario
installare il pacchetto.
raidtools
questo pacchetto contiene i tools per gestire dischi fissi RAID. Chi
avesse queste tipo di impostazioni e i controller RAID, è bene che
installi questo paccheto.
screen
questa utility è un window manager a pieno schermo che permette di
condividere un solo terminale con più processi. DI base è installato,
ma non ne ho ancora capito l'utilità. Installiamolo.
sox
sox è usato come registratore, player, e convertiore di file
multimediali tra cui .au, .wav, .snd e .voc. Sox è usato, in
combinazione con altri programmi, per convertire file .wav in .mp3.
Installiamolo.
sudo
Sudo (SUperuser DO)permette ad un utente di prendere dei privilegi di
root in alcuni casi. Sudo è controllato dal file di configurazione in
/etc/sudo.conf, specificando quindi quali permessi e a quale utenti
darli, se richiesti. Installiamolo. E' molto più sicuro agire come un
utente con privilegi semi-root che da root direttamente.
VIM
VIM è la versione avanzata di VI, il potente editore di testi. Lo
installiamo dato che da molti è considerato come il migliore.
Passiamo ora alla serie successiva.
Serie D
autoconf
autoconf, derivato da m4, permette la creazione di semplici scripts che
permettono la configurazione automatica dei sorgenti di un programma.
Installandolo, quindi, avremo la possibilità di installare dei
programmi aggiuntivi a partire dai sorgenti (il codice a livello
utente).
automake
anch'esso usato per la compilazione dei sorgenti, è di fondamentale
importanza dato che quasi tutti i nuovi pacchetti lo richiedono. per
poterlo usare dobbiamo installare "m4" (generatore di macro) e "perl"
(il noto linguaggio di programmazione).
CVS
CVS (Concurrent Versioning System) è largamente diffuso tra gli
sviluppatori di software in quanto permette la condivisione in rete dei
sorgenti di un programma, permettendo ad ognuno di apportarci le
proprie modifiche, proponendo nuovi sviluppi del software, ecc.. tutto
sotto controllo e in sicurezza, tramite CVS. Se siete interessati allo
sviluppo di un programma in gruppo, è bene installarlo.
gcc
Bhè, che dire di gcc?! Il migliore compilatore C, C++ per Linux e Unix
in generale. Compila veramente di tutto, stabie, sicuro, mette a
disposizione un sacco di opzioni per compilare al meglio i nostri
sorgenti.
gdb
Il GNU Debugger. Usato per debuggare programmi in C, C++ e Fortran 77.
libtool
un insieme di script per il supporto di librerie generiche. Per usarlo
è necessario m4.
m4
E veniamo ad m4, necessario da moltissime applicazione per compilare.
M4 è conosciuto come un generatore di macro. Indispensabile
make
I comandi per eseguire i make dai sorgenti. Molti programmi lo usano
ancora. Installiamolo.
perl
Altro pacchetto fondamentale. Tutto quello che serve per interpretare
il linguaggio "perl". Molti programmi in Linux lo usano e lo richiedono
per svariate funzioni.
python
Altro conosciutissimo linguaggio. Questo pacchetto contiene tutto
quello che serve per interpretarlo.
strace
è un programma per il tracing di un altro programma. Controllando il
programma in questione, strace manda a schermo (standard output) tutto
quello che fa: chiamate di sistema, segnali, ecc...
Serie E
In questa serie ci sono tutti i pacchetti di Emacs, un altro potente
editor di testi, a fianco di VIM. I pacchetti necessari per farlo
girare saranno Emacs, emacs-bin, emacs-info. Passiamo oltre.
Serie K
In questa serie ci sono i sorgenti del kernel. Installiamo tutto, dato
che ci servirà per configurare a fondo il nostro sistema.
Serie KDE
Eccoci al primo Desktop Environment. Qui, tutti i pacchetti che elenco
li installeremo perchè i desktop environments sono fatti per essere
goduti, e noi non gli leveremo nessun pregio.
arts
E' il demone del suono in KDE.
kdeaddons
programmi vari di KDE.
kdeadmin
Utility per la gestione di KDE
kdebase
I file base di KDE.
kdeedu (o qlcs di simile)
programmi didattici di KDE
kdegames
i giochi di KDE
kdegraphics
i programmi di grafica di KDE
kdelibs
le librerie necessarie a KDE
kdemultimedia
programmi multimediali di KDE (lettori cd, mp3, mixer, ecc)
kdenetwork
Navigare con KDE
kdepim
KDE Personal Information Manager. Utility per la gestione delle
informazioni personali.
kdeutils
applicazioni minori di KDE.
kdevelop
Un IDE (Integrated Development Environment) per sviluppare applicazioni
per KDE (quindi in QT3). Se abbiamo intenzione di sviluppare
applicazione in KDE installiamolo, altrimenti no.
kdoc
Tutta la documentazione a riguardo di KDE. Anche se KDE è intuitivo, è
meglio installarla.
koffice
La favolosa suite di applicazioni per l'ufficio di KDE. la nuova
versione promette scintille.
Serie L
audiofile
Librerie per gestire vari formati sonori. Fondamentale per questo.
Esound si basa su questo.
freetype
glib
librerie necessarie per i programmi in GTK. Installiamole.
glibc
fondamentale per i programmi in C. Contiene tutte le librerie per
questo linguaggio di programmazione.
gtk7
i GIMP Toolkits. Necessari.
libjpeg
Librerie per visualizzare e gestire immagini in formato jpeg - jpg.
libpng
Librerie necessarie per visualizzare e gestire immagini in formati PNG.
libtermcap
Librerie necessarie per gestire i file termcap. Installiamole.
libtiff
Librerie necessarie per gestire i formati .tiff.
libungif
Librerie necessarie per gestire file .gif.
libxml
Librerie necessarie per gestire file .xml. Installiamole
ncurses
Ncurses (new Curses) sono necessarie, anche se non ho ancora capito a
cosa servano. Magari qualche anima pia me lo dirà.
mpgeg-lib
Librerie per gestire i file mpeg.
svgalib
una libreria per l'hardware grafico. Supporta la maggior parte dei
chipset e dei controller grafici.
zlib< /i>
Librerie per gestire i formati compressi .z.
Serie N
Tutto quello che riguarda la rete:
Apache
il più famoso ed usato Web Server della rete. Se avete un sito da
testare in locale o se volete agire da server web, questa è la scelta
migliore.
autofs
Permette il montaggio automatico dei dispositivi. Ad esempio,
all'avvio, può montare direttamente il cdrom o il floppy, oppure la
partizione winzoz, se ancora ce l'avete (ancora non l'avete
cancellata??)..
Bind
Il server DNS più popolare e sicuro. Se volete agire come server DNS
allora installatelo.
bitchx
Un avanzato IRC (Internet Relay Chat) client. Potete quindi chattare
online.
dhcp
contiene tutte le utility DHCP, sia client che server. Un protocollo
DHCP permette ad un host di contattare un server centrale che mantiene
una lista di indirizzi IP che possono essere assegnati ad una o più
sottreti. DHCP agisce anche da informatore: può informare un host che
lo richiede sulla situazione della nostra rete, come ad esempio dov'è
posto il name server, il tipo di host, ecc..
Fetchmail
Fetchmail è un programma molto utile, che ti scarica la posta dal tuo
server remoto di posta (ad esempio mail.inwind.it) e la inoltra ad un
utente locale o ad un utente della LAN o addirittura ad un altro utente
posto su un'altra macchina. Questo è utile per farti scaricare la posta
in automatico ogni 2-3 minuti, mentre navighi tranquillo.
htdig
è un piccolo server di indicizzazione dei contenuti. Praticamente un
motore di ricerca, accessibile dal browser, ma che si occupa solo della
LAN o della tua macchina. Non si sotituisce ai grandi motori di
ricerca. E' usato dall'help di KDE.
Imapd
Server IMAP. I server IMAP permettono ad un utente di accedere alla sua
casella di posta e di scaricarne il contenuto. A differenza del POP3,
IMAP permette la modifica delle cartelle di posta direttamente sul
server.
Inetd
Inetd si rivela utilissimo. Praticamente fa avviare tutti i server e i
vari servizi di rete specificati nel suo file di configurazione in una
botta sola.
inn
InterNetNews transport system. Un piccolo server demone per la gestione
di un server NNTP.
ipchains
Tutte le utility per settare un firewall nei kernel di generazione
2.2.x.
iptables
Tutte le utility per settare un firewall nei kernel di generazione
2.4.x.
lftp
Lftp è un client FTP molto potente.
lynx
Il migliore browser in console mai esistito!!! Se volete provare
l'ebbrezza di surfare in modalità console, questo è la scelta ideale.
links
altro browser in console. Meno famoso e potente di lynks, ma sempre
valido.
mailx
un local mailer. Usato per spedire la posta in locale.
mod-ssl
Mod-ssl è uno dei moduli di apache (estensioni) e permette di abilitare
le connessioni sicure con SSL.
mutt
Un client di posta. A opinione di molti è buono, ma preferisco Pine.
nc
un programma che fornisce le informazioni sulla rete in questione e sui
socket aperti.
nfs-utils
Le utility per gestire NFS: Network FIle System.
Nmap
Nmap è molto utile per carpire informazioni su un host in rete. In
particolare rivela le porte aperte su quell'host, identificando anche
il demone che le gestisce, trova il sistema operativo usato, ecc...
Molto utile a tutti.
nn
Mi sembra sia un News Reader, e anche bello potente. Leggete la
descrizione. Nel dubbio installarelo. Verificheremo dopo.
OpenSSH
Permette di loggarsi in una macchina remota e di eseguire dei comandi
su quella macchina. Il tutto in modo assolutamente crittato e sicuro.
Installiamolo.
OpenSSL
Tutto un insieme di programmi e librerie per la gestione degli
algoritmi di crittazione. Fondamentale per un minimo di sicurezza.
Php
Tutto quello che serve per interpretare correttamente questo linguaggio
potentissimo.
popa3d
Un server POP3. Analogamente a IMAPD, permette ad un utente di
scaricarsi la sua posta dall'account locale, ma non permette all'utente
di modicare le sue cartelle sul sever.
PPP
IMPORTANTISSIMO!!! Gestisce tutte le connessioni dial-up (le normali
connessioni ad internet, per intenderci). Se non lo installare, non
potrete collegarvi ad internet con la linea normale.
Procmail
Local Mailer. Usato per spedire la posta tra utenti locali. Su procmail
si basa sendmail, il noto server SMTP.
Proftpd
Professional FTP Demon: un potente server FTP.
Samba
Necessario per realizzare collegamente LAN tra host Linux-Windows.
Samba permette la compatibilità tra questi due sistemi, permettendo la
realizzazione di reti miste.
Sendmail
Usato per il delivery della posta. Un potentissimo server SMTP. Un po'
difficile da configurare, ma la soddisfazione di usare un proprio
server per spedire la posta è enorme. Alternative valide sono molte,
tra cui spicca Qmail e Postfix (entrambi non inclusi nei CD
d'installazione).
Sendmail-cf
I sorgenti di Sendmail, necessari se si vuole riconfigurare il server
di posta. Unica pecca di sendmail: difficile da configurare.
Tcpdump
Può essere usato per eseguire dei controlli su tutti i pacchetti che
passano per il nostro host. Utile per i servers e per la sicurezza.
TCPIP
Anche questo è FONDAMENTALE, ancora più di PPP. Questo pacchetto
installa tuti i supporti ai protocolli TCP e IP: quelli usati
dappertutto sulla rete. Senza di essi non si potranno svolgere le più
elementari funzioni della rete (e non solo internet).
Traceroute
Traceroute è un'utility per tracciare la provenienza di un pacchetto.
Attraverso traceroute si può così capire che un pacchetto è stato
spedito da New York, uno da Boston, Uno da Milano, da Londra, ecc...
Utilissimo (e divertente!!!).
Wget
E' un download manager tra i migliori, anche se funziona solo in shell
(console, linea di comando). Installiamolo cmq.
wireless-tools r
Tools per la gestione di una rete wireless, cioè senza fili, su onde
radio. Questa tecnologia si sta espandendo molto nell'ultimo periodo e
non è detto che andrà a soppiantare i cari vecchi cavi elettrici.
yptools
Comprende tutte quelle applicazione per gestire un server NIS (Network
Information Server). E' usato di solito per fornire informazioni circa
utenti, /etc/passwd, /etc/groups, ecc... attraverso la rete.
ytalk
Versione moderna dell'obsoleto "talk" di Linux. Permette di inviare
brevi messaggi tra più utenti attraverso console.
Serie T
Di questa serie, quella di TeTex, installeremo i pacchetti tetex,
tetex-bin, tetex-doc. Se questo programma si rivelerà un bidone, lo
elimineremo con comodo.
Serie TCL
Questa serie comprende tutto quello che serve per interpretare il
linguaggio TCL. Dunque installeremo: tcl, tk, tclx, tx
Serie X
per Xfree86 (comunemente detto X) installeremo Xfree86-docs, tutta la
documentazione, Xfree86-devel, per lo sviluppo, font-minor,
font-100dpi, font-scale, tutti i pacchetti con i font, Xfree86, il
cuore di X e xwfb, per l'abilitazione al framebuffer in X.
Serie XAP
I programmi che girano con X:
fvwm
Un window manager. Ad alcuni piace. Io ho scelto di non installarlo
fvwm95
E' fvwm con sembianze tipo windows95
gimp
Il migliore programma di fotoritocco in circolazione! Dovete
assolutamente installarlo.
gnuchess
GNU Scacchi.
gv
Un'interfaccia grafica di ghostscript. Permette quindi la
visualizzazione di file .PDF e Company.
imagemagick
Visualizzatore di immagini. Buono.
Mozilla
L'ultima release di uno dei migliori browser disponibili. Sicuramente
da installare.
Netscape
L'altro famoso browser per Linux. Non lo installo perchè userò mozilla,
decisamente meglio.
Sane
Sane (Scanner Access Now Easy) permette l'utilizzo degli scanner.
Fornisce i backends (drivers, impostazioni, ecc) e alcuni frontends
(programmi che usano i backends).
windowmaker
E' un altro desktop manager. Non lo installo.
xgames
GIochi che usano X, quindi la grafica.
xfractint
Un generatore di frattali. Chi si distreggia in matematica o
semplicemente per vedere qualcosa di divero, lo installi.
xlockmore
Permette di loccare lo screensaver. Quando parte lo screensaver, per
tornare a lavorare, dovrai inserire la password dell'utente.
Xmms
Il più potente player MP3, anche rispetto a WinAmp. Numerosi skins,
visualizzatori, e plugins (eco, rumori, uso del joystick...).
xpdf
Come dice il nome, visualizzatore di PDF. Anche questo si basa su
Ghostscript.
Xsane
Un frontend di Sane. Un ottimo programma in X per scannerizzare le
immagini. Si basa su Sane. (quindi è obbligatorio installare Sane per
usarlo).
xscreensaver
Una collezione di screensavers per X. Ne trovi di veramente ottimi.
xv
Altro visualizzatore di immagini GIF, JPEG, TIFF e Postscript
(necessita Ghostview).
Xvim
e' VIM usato con X. Puoi usufruire quindi anche di menu, pulsanti,
mouse e bottoni).
Serie GNOME
Gnome è per ultimo. La selezione di questi pacchetti è molto intuitiva
e quindi mi limiterò a trattare quelli più enigmatici:
Abiword
Un ottimo programma di videoscrittura. Da provare.
Bonobo
E' una libreria necessaria a GNOME per provvedere al necessario
framework di alcuni programmi per trattare con particolari documenti.
bug-buddy
bug-buddy è un client IRC che permette di collegarsi ai principali
server tra cui ICQ, AIM, MSN e altri da impostare.
control-center
Gestisce tutta la configurazione di Gnome.
enlightement
E' un window manager su cui può appoggiarsi Gnome
esound
Enlightement Sound Demon è il server sonoro di Enlightement. Permette
lo sharing audio tra più applicazioni (cioè più applicazioni possono
emettere suoni contemporaneamente).
Evolution
Il client di posta di default in questa nuova versione di Gnome.
Veramente Ottimo.
Galeon
Il browser di default di Gnome. Si basa sullo stesso motore di
rendering (quello che visualizza le pagine) di Mozilla e sta avendo un
po' di successo.
gdm
E' il gnome desktop manager. Gestisce il desktop di Gnome
gedit
Editor di testi di gnome. Niente di importante.
gftp
Un client FTP, molto INstabile, tra l'altro.
ggv
Gnome Ghostview: ancora lui. Credo che ormai abbiate capito di cosa si
tratta.
ghex
Una novità: un editor di numeri esadecimali. Ottimo per programmatori e
per uso scolastico.
gnome-*
D'ora in avanti ci sono un po' di pacchetti denominati
gnome-qualcos'altro. Di questi installeremo gnome-admin,
gnome-appletts, gnome-audio, gnome-core, gnome-gaes, gnome-libs,
gnome-network, gnome-objc, gnome-pim, gnome-print, gnome-user-docs,
gnome-utils.
Gnumeric
Tipo Excel di Microsoft. Fogli di calcolo, promette bene.
gtk-engines
Le librerie GTK, il linguaggio su cui si basa tutto Gnome. Installarle
è fondamentale.
Gtm
Gnome Transfer Manager: il download manager di Gnome. Non male, ma
meglio wget.
imlib
Velocizza la visualizzazione e il rendering delle immagini in X. E'
d'obbligo installarle.
libghttp
Gnome HTTP client Library: permette la visualizzazione delle pagine
HTTP in Gnome. Anche questo è importante.
libunicode
Attiva il formato ai caratteri unicode, quelli usati comunemente.
Installiamolo. < /td>
Nautilus
Nautilus è come l'esplora risorse di winzoz, ma mooooooooolto di più.
DI base installarlo.
sawfish
Un altro desktop manager su cui si appoggia Gnome. Fondamentale.
xscreensaver
Gestisce gli screensaver.
Xchat
Client IRC in modalità grafica. Ottimo e pieno di opzioni.
Una volta che abbiamo finito con queste serie di pacchetti, li sistema
ci chiederà di continuare, passando così alle ultime fasi
dell'installazione: la configurazione del sistema. Ma di questo
parleremo nella prossima pagina.
|
Ultime configurazioni
|
Adesso
che abbiamo installato l'installabile possiamo andare avanti e
proseguire con le fasi finali dell'installazione.
Installare il kernel Linux
La prima finestra che ci si presenta è denominata "Installare il kernel
Linux". In questa parte quindi dovremo scegliere il tipo di kernel da
utilizzare per il sistema. Nella finestra abbiamo più opzioni:
1) bootdisk = installa il kernel del disco di installazione
2) cdrom = scegli un kernel da quelli presenti sul CD d'installazione
3) floppy = scegli un kernel da un floppy
4) skip = usa il kernel di default (/boot/vmlinuz)
Se abbiamo già una distribuzione con un kernel che a noi va bene allora
possiamo scegliere di prenderla o dal CD o da un floppy. Tuttavia la
Slack 8.1 ha il nuovo kernel 2.4.18 e quindi scegliamo la quarta
opzione (SKIP). In questo modo il sistema installerà il kernel di
default, che funziona perfettamente per le operazioni di boot e le
altre operzioni basilari. Lo troveremo, al termine dell'installazione,
nel file /boot/vmlinuz. Non preoccupatevi se non possiede tutte le
caratterstiche del vostro computer, provvederemo a personalizzarlo in
seguito.
Premiamo quindi INVIO (OK). Passiamo quindi alla seconda schermata:
Creiamo il disco di boot
- Il sistema a questo punto ci chiede di creare il disco di boot. E'
sempre meglio crearlo in quanto, se il boot loader non dovesse
funzionare, potremo bootare il tutto da floppy. Le opzioni sono due: 1)
Create
2) Skip
Inseriamo un floppy funzionante, selezioniamo Create a premiamo INVIO
(OK).
- A questo punto il sistema comincia la formattazione del floppy
("Formatting /dev/fd0, 1,68MB"). Finita la formattazione ci scrive
sopra i dati:
------CREATING BOOT FLOPPY--------
|Creating SYSLINUX bootdisk for /dev/hdb1
|in /dev/fd0
A operazione compiuta dirà: Bootdisk created e a quel punto noi
premeremo su CONTINUE. Continuiamo.
Configurazione modem
CI appare una nuova schermata intitolata "Modem Configuration". Le
opzioni sono:
1) no modem = I don't have a modem (non ho un modem).
2) /dev/ttyS1 = COM1
3) /dev/ttyS2 = COM2
4) /dev/ttyS3 = COM3 (o forse qualcos'altro)
5) /dev/ttyS4 = PCI Modem
eccetera...
Se non abbiamo un modem selezioniamo la prima opzione e premiamo INVIO
(OK). Se invece abbiamo un modem dovremo scegliere una delle altre
opzioni. /dev/ttyS1 se è collegato alla porta COM1 (detta in DOS),
/dev/ttyS2 se è collegato alla COM2. Se invece è PCI le scelte vanno
dalla /dev/ttyS4 fino alla fine della lista. Non è un problema
sbagliare questo punto (anche se è sempre meglio farlo correttamente)
in quanto si può sempre rimediare. Questo magari lo vedremo in seguito.
Fatta la nostra scelta premiamo INVIO.
Scrollkeeper update
A questo punto il sistema fa un aggiornamento in automatico. Fà tutto
da solo. Alla fine di questo aggiornamento ci mostrerà il prossimo
punto.
Screen Font Configuration
- La nuova schermata chiede se vogliamo provare alcuni font per lo
schermo. Il font che useremo sarà quello usato nei terminali e nelle
shells. Togliamoci anche questo problema e premiamo INVIO (YES).
- CI viene proposta una lista infinita di fonts. Quello che vi
consiglio di scegliere è quello denominato "lat0-16.psfu.gz". E' un
insieme di caratteri comprendenti anche il nuovo simbolo dell&api¤
e in formato leggibile. E' la migliore scelta: affatica poco la vista e
contiene i nuovi simboli. Premiamo quindi su OK (INVIO).
Install LILO
- Questa è la parte più critica di tutta la configurazione: configurare
il boot loader (cioè quel programma che ti permette di avviare il
sistema). Il bootloader predefinito della Slackware è chiamato LILO
(LInux LOader) e supporta tutti i sistemi operativi attualmente
esistenti. Tramite LILO potrete configurare una scelta della partizione
(e quindi sistema operativo) da avviare. Vediamo le opzioni proposte:
1) Simple = prova ad configurare LILO in automatico.
2) Expert = modifica il file di configurazione automaticamente (il file
è /etc/lilo.conf).
3) Skip = salta la configurazione di LILO. In questo caso la si potrà
fare a sistema installato con il comando "liloconfig" o con il comando
a linea di testo "lilo".
La prima opzione è sicuramente la più veloce, ma anche la meno precisa
(in alcuni casi). La seconda opzione modifica manualmente il file di
configurazione e se siete dei linuxxiani alle prime armi può essere
rischioso. La terza opzione è attualmente la migliore. In ogni caso, se
ve la sentite potete scegliere la seconda. Noi, per ora, scegliamo la
terza, per configurarlo in seguito. La selezioniamo e premiamo INVIO
(OK).
- La seconda schermata è intitolata: "Configurare LILO per usare la
console framebuffer?". Il nome è tutto un programma. Per chi non
sapesse cosa sia il framebuffer: è una modalità che divide lo schermo
in varie parti in modo che in ogni parte si possono visualizzare cose
diverse. In LILO, se attiviamo il framebuffer, dividiamo lo schermo in
due striscie: una piccola in alto che mostrerà il pinguino di Linux, e
l'altra in basso che mostrerà tutti i messaggi della fase di boot. E'
decisamente una scelta simpatica. Quindi decidiamo di attivarlo.
Abbiamo nella lista varie opzioni.
Saltando la prima (Standard Console), le altre sono rappresentate da
una sequenza tipo: tttxyyyxzzz. Questa sequenza indica la risoluzione
dello schermo per il framebuffer e la profondità di colori. Quindi
tttxyyy può essere 800x600, 1024x768 oppure 640x480. Scegliete la
risoluzione che più vi piace. L'ultima sequenza, come abbiamo detto,
rappresenta la profondità cromatica e potrà essere 64K, 32K o 256.
Scegliete quella che più vi piace anche qui. Io ho scelto 1024x768x256.
Fate la vostra scelta e premiamo INVIO. Passiamo ad un'altra schermata.
- Questa volta ci viene chiesto quali parametri vogliamo passare al
kernel. I parametri che si passano possono essere moltissimi e servono
praticamente per definire dei valori (ad esempio la quantità di RAM, il
device del masterizzatore, i parametri della scheda audio, ecc..) che
altrimenti il kernel non rivelerebbe automaticamente. I parametri
vengono inseriti nel file di configurazione di LILO nella forma
append="parametri". Visto che ancora non conosciamo il nostro kernel e
quindi non sappiamo quali features vi sono abilitate, lasciamo il campo
vuoto e proseguiamo. Alternativamente, se prima avevate inserito un
kernel già conosciuto, potete definire i vostri parametri. Ad esempio
per definire il masterizzatore che è in /dev/hdc, scriveremo
hdc=ide-scsi... ecc.. Noi proseguiamo (INVIO - OK).
- A questo punto ci viene chiesto di scegliere DOVE installare LILO. Il
DOVE soprattutto è importante. Abbiamo tre opzioni:
1) Root
2) Floppy
3) MBR
La prima opzione installa lilo nella prima parte della nostra
partizione (in questo caso all'inizio di /dev/hdb1). La seconda opzione
lo installa su un floppy. La terza opzione installa LILO nel Master
Boot Record (altrimenti detto MBR). Il master boot record non è altro
che quello spazio dell'HD che è caricato subito dopo il BIOS. Il MBR
diventa quindi la prima cosa che viene letta dell'HD e deve contenere
delle informazioni sulla partizione a cui passare il controllo del
sistema. Se noi installassimo LILO nell'MBR, otterremmo che al boot,
dopo il BIOS, ci viene mostrata la schermata del LILO installato da
questa installazione (e quindi dalla Slack8.1) mostrandoci tutte le
opzioni di avvio (quale partizione avviare? Windows, Slack8.1, altre
partizioni, ecc...). Tra queste opzioni noi sceglieremo quella da
avviare. Ora, il problema è che se avete Windows allora è OBBLIGATORIO
installarlo nell'MBR, in quanto il bootloader di winzoz si installa lì,
ma non ammette il caricamento di sistemi multipli (o almeno non di
quelli Linux). Stesso procedimento se avete solo questo sistema
operativo nel vostro computer. Nel caso che abbiate un'altra
distribuzione installata, è meglio vedere quale delle due ha la
versione più recente di LILO, e installare quella più recente nell'MBR.
Se quindi la slack8.1 è quella recente, selezionate MBR dalla lista,
altrimenti potete scegliere Root. Nel mio caso scelgo l'MBR (in quanto
la versione di LILO della slack8.1 - la 22.2 - è più recente di quella
della Slack8.0 - la 21.7-5). Fate la vostra scelta e premiamo INVIO
(OK).
- Il sistema sta ora installando LILO. Vediamo la configurazione
successiva.
COnfigurare la rete
A questo punto ci viene chiesto di configurare la rete (il network).
Scegliamo NO, per configurarla in un secondo momento, da terminale
(molto più chiaro).
Settare l'orologio dell'hardware all'UTC
- Ci viene chiesto se vogliamo settare l'orologio di sistema all'ora
Universale (Di greenwich). Scegliamo NO.
- CI viene quindi proposta una serie di fusi orari. Dalla lista
scegliamo la voce "Europe/Rome".
Scegliere il window manager di default
1) xinitrc.kde = KDE
2) xinitrc.gnome = Gnome
3) xinitrc.e = Enlightement
4) xinitrc.sawfish = Sawfish
5) xinitrc.twm = Twm
....
Scegliamo La prima opzione (KDE). La scelta del window manager di
default non comporta che all'avvio del sistema il computer passi
direttamente in modalità grafica. Infatti mostrerà il classico login
testuale, mostrando poi il prompt dopo il login. Per attivare X
occorrerà digitare "startx". Come spieghiamo questi "xinitrc.*"? Queste
opzioni sono nomi di files. Il default window manager viene scelto
creando un link di nome "xinitrc" al file
"xinitrc.nome_window_manager". Quindi scegliendo KDE, verrà creato il
link "xinitrc" al file "xinitrc.kde". Questi file sono tutti salvati
nella directory /etc/X11/xinit. Facciamo al nostra scelta e andiamo
verso le fasi finali della configurazione.
Settare la password di root
- Il sistema ora di dice: "WARNING: no root password detected".
Dobbiamo settare la password dell'amministratore di sistema. Root
infattti, per i veri newbie, è il superuser, l'utente che può fare
tutto sul sistema (a differenza degli altri utenti che hanno permessi
limitati). Premiamo YES per settarla. - Il sistema và in modalità testo
e mostra questo prompt:
New Password:
Inseriamo quindi una password che dovrà essere segretissima, minimo 5
caratteri, massimo 127. Se la password ha dei caratteri troppo simili,
il sistema darà un WARNING dicendo che la password è troppo semplice.
In questo caso, reinserendo la stessa password, questa sarà accettata
ugualmente. Inseriamo quindi la password e premiamo INVIO:
New Password:
Retype new password:
Reinseriamo la nuova password e premiamo INVIO.
New Password:
Retype new password:
Password changed
Press ENTER to continue
Premiamo INVIO per continuare.
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SETUP COMPLETE!
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Il
setup è completato!! Complimenti, da adesso potete usare un sistema
operativo Linux Slackware 8.1 nuovo fiammante.
Premiamo INVIO (OK).
Il programma di installazione finisce, tornando in console. E' giunto
il momento di fare un reboot. Se abbiamo installato LILO nell'MBR,
togliamo eventuali floppy dal lettore e riavviamo (riabilitando l'HD
nella sequenza di boot). Se invece l'abbiamo installato nella Root o
sul floppy, riavviamo il sistema con il floppy inserito. In questo modo
partirà il boot da floppy. Anche nel caso dell'MBR, se si
riscontrassero problemi, effettuare il boot da Floppy. Per riavviare
premiamo la sequenza di tasti CTRL+ALT+CANC.
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