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.  Tutorial Slackware linux

Tutorial

Indice

1)   Come gestire gli RPM con Slackware
2)   Il comando mount e il file /etc/fstab
3)   Creare pacchetti .tgz per Slackware

4)   Realizzare una LAN mista Win-Linux

5)   Modem USB adsl

6)   X-Mame + gRustibus

7)   Boot grafico con Slackware

8)   Lopster (CVS) e Slackware

9)   Adsl set-up in Slackware

10) Man page in italiano in Slackware

11) Installazione Periferiche usb-drive

12) Swaret How-to

13) Dialog (finestre di dialogo in Slack) How-to

14) Hdparm (ottimizzazione dischi eide)

15) Convertire pacchetti .rpm in .tgz

16) Creare un mini-cd live di Slackware

17) Attivare il supporto al framebuffer

18) Compilare il nuovo kernel 2.6.0

19) Slackware Live CD HowTo


Il comando mount e il file /etc/fstab

Tutto o quasi tutto sotto linux e' un file, questo significa che il sistema operativo astrae l'hardware all'utente facendolo accedere ai vari dispositivi mediante l'uso di file. Generalmente questi file si trovano nella directory di sistema /dev (devices ndt dispositivi). La grossa distinzione che grossolanamente possiamo fare e' quella tra dispositivi a caratteri e dispositivi a blocchi, tra i dispositivi a caratteri ci sono:

Le consoles prompt da console es /dev/tty[n] dove n e' un numero che dipende dalle impostazioni del sistema. Le porte seriali es /dev/ttyS[n] dove n e' un numero che dipende dalle impostazioni del sistema. Ce ne sono delle altre che pero' non menzioniamo per concentrarci sui dispositivi a blocchi. Per andare subito sul pratico i dispositivi a blocchi che usiamo piu' frequentemente sul nostro sistema sono i dischi rigidi, i cd-rom, i floppy, i masterizzatori, zip ecc ecc.
Per accedere, e quindi avere la possibilita' di lettura/scrittura sul dispositivo e' necessario montarlo, cioe' associare il file che fa' riferimento al dispositivo, che si trova in /dev, a una directory, quindi un contenitore, presente nel nostro file-system. I dispositivi essenziali all'avvio della nostra macchina, almeno il floppy ma e' auspicabile avere anche il disco rigido, vengono automaticamente caricati all'avvio usando i valori presenti nel file di configurazione /etc/fstab . La sintassi minima di questo file e' :

dispositivo punto_di_montaggio tipo_file_system opzioni_di_montaggio dump check

per la sintassi completa digitare man fstab. Un esempio pratico di una linea del nostro file potrebbe essere

/dev/hda1 /mnt/c vfat noauto,user 0 0

Osserviamo ogni elemento della sintassi cominciando con il dispositivo. Una incompleta lista con i dispositivi piu' usati:

hda Disco rigido IDE, disco master (primo) sul controller primario (primary master).
hdb Disco rigido IDE, disco slave (secondo) sul controller primario (primary slave).
hdc Disco rigido IDE, disco master (primo) sul controller secondario (secondary master).
hdd Disco rigido IDE, disco slave (secondo) sul controller secondario (secondary slave).

Per se' non molto utili visto che ci deve essere almeno una partizione normalmente accederemo a questi dispositivi indicando il numero di partizione opportuno

hd[xn] Indica la partizione numero [n] sul disco rigido IDE indicato dalla lettera [x]
es /dev/hda1 => prima partizione del master primario
/dev/hda2 => seconda partizione del master primario
/dev/hdd5 => quinta partizione dello slave secondario

sdx Indica i dispositivi SCSI dove [x] e' una lettera
es /dev/sda primo dispositivo nella catena scsi
/dev/sdb secondo dispositivo nella catena scsi

sd[xn] Indica la partizione numero [n] sul disco rigido SCSI indicato dalla lettera [x]
es /dev/sda2 seconda partizione del primo disco SCSI

/dev/cdrom Collegamento simbolico al dispositivo CD-ROM (generalmente hdc1).
/dev/scd[n] Collegamento simbolico al dispositivo CD-ROM SCSI .

/dev/fd[n] Il dispositivo floppy
es /dev/fd0 => Il primo dispositivo floppy (ormai spesso anche l'unico).

Il punto_di_montaggio

Bisogna indicare al sistema dentro quale cartella montare il dispositivo, cioe' a quale cartella del nostro file system accederemo per leggere e/o scrivere il dispositivo. Puo' essere qualsiasi cartella, anche creata da noi, anche se sul file system c'e' una cartella apposita, la directory /mnt .Spesso e' gia' presente anche la cartella /cdrom o /mnt/cdrom, essendo questo uno dei dispositivi che piu' frequentemente montiamo e smontiamo, per cambiare il disco nel lettore CD-ROM.

Il tipo_file_system

Anche questa e' una lista incompleta dei piu' usati. Per maggiori dettagli digitate man mount. I valori che puo' assumere questa opzione generalmente sono:

auto Il sistema cerchera' automaticamente di determinare il tipo di file system (floppy disks)
ext2 Il dispositivo usa il file system Ext2, il file system nativo di Linux
ext3 Il dispositivo usa il file system Ext3, un nuovo tipo di file system "journaled"
iso9660 Il dispositivo usa il file system iso9660 che e' il file system dei CD-ROM
msdos Il dispositivo usa il file system MS-DOS (fat16)
ntfs Il dispositivo usa il file system di Windows NT
vfat Il dispositivo usa il file system di Microsoft Windows 95/98/Me (fat32)

Le opzioni_di_montaggio

Anche qui elenchiamo le piu' comuni.

auto => Monta automaticamente il dispositivo all'avvio
noauto => Non monta automaticamente il dispositivo all'avvio
user => Permetti agli utenti non root di montare il dispositivo
nouser => Permetti solo all'utente root di montare il dispositivo
ro => Permetti il montaggio del dispositivo in sola lettura

L'opzione dump

Questo valore e' usato dal comando dump per effettuare dei back-up su dispositivi con file system ext2. Se non si ha intenzione di usare il comando dump il valore deve essere impostato a 0 (zero).

L'opzione check

Questo valore e' usato per determinare l'ordine del controllo dell'integrita' del file system. Puo' assumere il valore:
0 => non controllare
1 => controlla per primo
2 => controlla in seguito
Generalmente i valori sono:
1 per la partizione di root (/)
2 per le altre partizioni dei dischi rigidi
0 per tutti gli altri dispositivi

Per montare un device elencato nel file /etc/fstab basta usare il comando mount
es mount punto_di_montaggio
per smontarlo
umount punto_di_montaggio

Se dobbiamo montare un dispositivo non elencato nel file /etc/fstab dobbiamo usare il comando mount fornendogli piu' argomenti. Per montare un CD-ROM per esempio: mount /dev/cdrom -t iso9660 /mnt/cdrom. Il contenuto del CD-ROM sara' accessibile nella cartella /mnt/cdrom. Per smontarlo
umount /mnt/cdrom
o un floppy fat32 (win): mount /dev/fd0 -t vfat /mnt/floppy
per smontarlo
umount /mnt/floppy
Se dovesse apparire il messaggio device busy accertatevi che non siate nella directory che state smontando e che nessuna applicazione vi stia accedendo. E con questo e' quanto...

pierluigi
z00keeper of www.z00.it www.slack.z00.it GPL2 2002


Come gestire gli RPM con Slackware

Cosa serve?
Avete deciso che la vostra Slack deve gestire i pacchetti in formato RPM? Si? Allora dovete cominciare a scaricare. Le componenti necessarie sono due:

1) I sorgenti di RPM
2) I seogenti di Berkley DataBase

I primi sono reperibili al sito ufficiale del progetto: http://www.comick.net/link/goto.php?url=http://www.rpm.org, i secondi invece li trovate sul sito http://www.comick.net/link/goto.php?url=http://www.sleepycat.com. Scaricate per entrami l'ultima versione disponibile; al momento in cui scrivo sono rispettivamente la 4.1 e la 4.1.24.

Compilazione
Prima di tutto vanno compilati i sorgenti di Berkley DB. Decomprimente il contenuto del file compresso in una cartelle a scelta, quindi da shell digitate

cd /cartella_di_decompressione/build_unix

per segnalare la volontà di compilare su piattaforma UNIX; ora eseguite il comando

../dist/configure

finito il check di compatibilità del vostro sistema se tutto è andato bene potete procedere con la compilazione usando il classico

make

e procedere con la copia dei binari con l'altrettanto classico

make install

Il database per la gestione dei pacchetti è ora installato e si può procedere all'installazione del gestore RPM vero e proprio:
Nulla di anomalo per la sua compilazione: estraete i flie compressi in una coartella , spostatevi nella cartella di decompressionee eseguite in successione i classici comandi

./configure
make
make install

Se non vi è stato segnalato alcun errore la vostra Slackware è pronta a gestire i pacchetti RPM alla stregua di qualsiasi altra distribuzione RPM based come RedHat o Mandrake.

Ultime considerazione
Se tutto è andato bene la vostra Slack è pronta a gestire i pacchetti RPM alla stregua di qualunque altra distribuzione RPM based come RedHat o Mandrake. Ora siete liberi di installare, creare e gestire pacchetti. KDE inoltre offre una comoda utilità grafica per la gestione degli RPM (ovvero Kpackage). Per segnalazione problemi o aiuto non esitate a contattarmi via forum e email
.

Problemi con le dipendenze
Se ora provate a installare un qualunque pacchetto probabilmente ve lo impedirà. Questo perchè ogni pacchetto ha in se delle dipendenze, che non vengono verificate nel sistema, ma nel database dei pacchetti installati. Quindi potete non essere capaci di installare un pacchetto perchè richiede glibc>=2.5(GNU C Libraries) o /bin/sh (shell). Assurdo pensare che il vostro Linux box non abbia elementi del genere. Allora occorre aggiungere un parametro al comando per l'estrazione dei pacchetti. La sintassi è la seguente:

rpm -i --nodeps

Il parametro --nodeps forza RPM a non verificare le dipendenze dei pacchetti. Quindi ora potete veramente gestire gli RPM come su una RedHat o una Mandrake. Se usate Kpackage basta installare il pacchetto disabilitando il controllo delle dipendenze.


Realizzare una LAN mista Win Linux

L'articolo e' dedicato ai principianti, a coloro che hanno un minimo
di dimestischezza con win e vogliono approfondire le conoscenze linux.


Descriveremo ora i passaggi necessari per configurare una minima rete
sia in ambiente win , sia in ambiente linux. Questo per essere chiari
verso coloro che gia' conoscono win ma non sono pratici di linux.
Nel nostro discorso ipotetico sistemeremo una rete win 9xx ed una rete linux.
Con linux useremo una distribuzione slackware. Tutte sono adatte allo scopo.
Ricordiamo che e' piu' utile studiare i concetti base dell'informatica
piuttosto che imparare a memoria un qualunque software.

Le reti utilizzanti un "hub" (moltiplicatore di porte)
necessitano di cavi di rete diversi rispetto a due pc collegati tra loro
in maniera diretta. Questo chiarimento serve per non fare confusione in seguito
ed anche per acquistare i cavi giusti.


Punto comune e' l'installazione delle tre schede
di rete e dell'unico hub necessario se i pc sono piu' di due.
Inoltre prese le misure tra i pc provvederemo a comprare il cavo occorrente.
Installare le schede di rete e' semplicissimo. Basta aprire il computer,
individuare uno slot libero, collocarvi la scheda inserendo con una spinta decisa
ma non eccessiva, fissare con la vite.

Il protocollo che useremo è il famosissimo TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet
Protocol), che viene usato anche su Internet.
Questo protocollo è molto affidabile; ora è in testing la versione 6 (IPv6),che
sicuramente sarà il futuro.
Gli indirizzi IP possono essere di varie classi:
- Classe A
- Classe B
- Classe C
Noi prendiamo in cosiderazione la Classe C,che occupa gli Ip
da 192.0.0.0 a 223.255.255.255, avendo a disposizione 256 reti Lan.

PROCEDIMENTO WINDOWS

Ora caricheremo i driver per le schede di rete. Il plug
and play dovrebbe aiutarci, rilevando subito le schede. Ma potrebbe
anche non funzionare. Dal pannello di controllo dovremmo quindi
scegliere "nuovo hardware" e seguire le istruzioni che appariranno.
Windows e' ben lungi da essere perfetto, la procedura potrebbe non
funzionare subito. Non datevi per vinti ed insistete con calma. Oppure
fate clic col tasto destro su "risorse del computer" , scegliete
"proprieta'" e poi "configurazione hardware". Anche questa
schermata potrebbe aiutarvi.
Ora che le schede di rete e relativi driver sono
a posto dobbiamo preoccuparci della rete vera e propria. Punto primo
decidiamo cosa vogliamo condividere. Condividere vuole dire "rendere
accessibile a terzi" . Propongo di dedicare un intero hard disk alla
conservazione dei dati. Questo hard disk viene condiviso in lettura e
scrittura. Vuole dire che ogni computer puo' depositare dati e
rileggerli su questo supporto. Per condividerlo eseguiamo un clic col
tasto destro sull'hard disk in oggetto e scegliamo la voce
"condivisione" . Stesso procedimento con la stampante che vogliamo
utilizzare. Attenzione alla stampante!! il relativo driver DEVE essere
montato su ogni computer, e quindi bisogna specificare il percorso di
stampa. Niente di complicato, solamente occorre un poco di attenzione.
Importante specificare bene gli indirizzi ip, che devono essere diversi
per ogni macchina.
Le reti locali hanno indirizzi ip che iniziano con 192.168 .
Attenzione anche alla subnet mask ed al gruppo di
lavoro. Spiegare nel dettaglio tutte queste cose vuole dire
allontanarci dallo scopo primario dell'articolo.
Condivisione internet: abbiamo gia' un ingresso internet di un tipo
qualunque. Una macchina quindi naviga. Dobbiamo utilizzare questa
macchina come ponte tra internet e le rimanenti postazioni
dell'ufficio. I tre computer hanno quindi un
indirizzo ip diverso tra loro. Sui due pc che devono appoggiarsi a
quello
cablato dobbiamo impostare un "gateway" , cioe' nell'aposita riga
"gateway" dobbiamo fornire l'indirizzo ip del computer con l'accesso
alla rete. Questo e' forse il passaggio piu' fastidioso poiche'
difficilmente la cosa funziona subito in prima battuta. Da esperienze
personali ho imparato che windows e le reti informatiche sono una
unione delicata. Chi avesse molti problemi puo' rivolgersi ad internet,
e cercare un software gratuito - ve ne sono dozzine - chiamato proxy.
Questo software fa' esattamente quello che vogliamo . mette in
comunicazione diversi pc e consente loro di dividere una connessione
ad internet. Questo server proxy deve essere installato sulla macchina
che accede ad internet. Le altre si appoggiano a questo proxy, cosi'
facendo possono navigare anche loro.
Per la posta elettronica non vi sono proprio problemi. Possiamo
ottenerne un numero incredibile gratis. Ci verranno comunicati i
"server" , che dovremmo inserire nella "configurazione account".
Il fatto di passare attravero un computer in piu' od in meno non e' di
minimo fastidio ad una mail.


Ora passiamo a descrivere la CONFIGURAZIONE CON LINUX.
La grandissima diffusione di windows ci ha permesso uno stile molto
discorsivo. Trattando linux saremo leggermente piu' tecnici.

Per far riconoscere le schede di rete sul pinguino siamo obbligati compilare il kernel.
Nelle distribuzioni più amichevoli come la Redhat e la Mandrake, se avete fortuna
la scheda può essere venuta riconosciuta in automatico.
Per vedere se la vostra scheda è riconosciuta digitate il comando:

dmesg |grep eth0

Se ricevete una risposta simile a:

eth0: NE2000 found at 0x220, using IRQ 5

significa che è stata riconosciuta correttamente.
Se non otteniamo nessun messaggio dobbiamo compilare il kernel attivando i supporti
per la rete.
Vi dico subito che nelle distribuzioni come Slackware e Debian siete obbligati a
configurare il kernel.
Consiglio di usare il kernel nella fascia del 2.4.
Nel kernel bisogna almeno attivare queste features:

Networking Options

Packet Socket = Yes
Network Packet filtering = Yes (se volete fare un futuro masquerade)
Unix Domain socket = Yes
TCP/IP Networking = Yes
The IPv6 Protocol = Yes (se volete non è obbligatorio)

Network Device Support
-----------------------

Network Device Support = Yes
Dummy net driver support = M
Plip parallel port support = M
PPP support = M
PPP support for async serial ports = M
PPP deflate compression = M
SLIP (serial line) support = M

Ora dovete andare nel menù Ethernet (10 or 1000Mbit) e scegliere il tipo
della vostra scheda.

Ethernet (10 or 1000Mbit)
-------------------------

Ethernet (10 or 1000Mbit) = Yes
Other Isa Cards = Yes
PCI NE2000 and clones support = Yes (supporto per schede NE2000 PCI)

Se avete una scheda vecchia ISA NE2000 dovete attivare NE2000/NE1000
Support

Alla fine della compilazione del kernel, la scheda dovrebbe essere riconosciuta,
usano quesi tutte il chipset della Realtek.


Ora che le schede sono state riconosciute, ci cimentiamo alla vera configurazione
della Lan.
In molte distro, tra cui anche la Slackware esiste un strumento molto utile chiamato netconfig.
Infatti digitando il comando netconfig si apre una finestra di dialogo dove in
pochi minuti si configura la rete.
Nella finestra di dialogo sarà richiesto l'ip da assegnare, un hostname e un eventuale gateway.

In IP assegnate 192.168.0.1 (vi ricordo che gli ip devono essere progressivi: es PC1 = 192.168.0.1 ,
PC2 = 192.168.0.2 , PC3 = 192.168.0.3 e così avanti).
Nel netmask consiglio sempre di usare l'IP 255.255.255.0
Hostname sta indicare il nome che volete assegnare al computer sulla rete.
Il gateway serve per condividere una connessione Internet.

I più esperti possono configurare la rete direttamente dal rc.d o dall'ifconfig,
senza usare netconfig
Qui sotto accenno i passi da eseguire per fare la configurazione manuale.

Per gli smanettoni editare il file /etc/rc.d/rc.inet1 o configurare la rete con ifconfig

Digitate da utente root il comando:

ifconfig eth0 192.168.0.1 up netmask 255.255.255.0

Con questo comando attiviamo l'indirizzo IP 192.168.0.1 sul server

Per controllare se sia tutto oky pingate l'ip con ping 192.168.0.1
Se risponde, la configurazione è stata eseguita correttamente

Ora, prima di terminare l'installazione, bisogna attivare la routing table
(tabella di instradamento) con:

route add -net 192.168.0.0 netmask 255.255.255.0 eth0

La vostra rete è fatta !!

Abbiamo finito !!

Ricordatevi di fare gli stessi procedimenti di ifconfig sugli altri computers,mettendo
gli IP in successione (ES: 192.168.0.1,192.168.0.2,192.168.0.3).

Se non volete digitare ogni volta il comando ifconfig, potete
creare uno script, per farlo partire al boot in automatico.

-Per il SERVER-
ifconfig eth0 192.168.0.1 up netmask 255.255.255.0
route add -net 192.168.0.0 netmask 255.255.255.0 eth0

-Per il CLIENT-
ifconfig eth0 192.168.0.2 up netmask 255.255.255.0
route add -net 192.168.0.0 netmask 255.255.255.0 eth0

Se non volete ricordare gli IP potete aggiungere un hostname:

ESEMPIO:

In /etc/hosts mettete


# For loopbacking.
127.0.0.1 localhost
192.168.0.1 server.alessandria.linux.it server
192.168.0.2 client.alessandria.linux.it client
::1 server.alessandria.linux.it server

Così l'hostname server.slackware.linux.it corrisponde all'ip 192.168.0.1 e
client.slackware.linux.it a 192.168.0.2

Ora passiamo ad editare il file /etc/hostname
Qui dobbiamo inserire il nome completo del computer, comprensivo di dominio:

Per il server:
server.slackware.linux.it
Per il client:
client.slackware.linux.it


Per condividere l'accesso ad internet esistono svariati modi.
I più comuni sono il NAT (iptables), il PROXY (buono ma limitato)
e il masquerading.
Se abbiamo già un server che fa da gateway, basta inserire
il suo ip nel tool netconfig, nella sezione gateway.
Poi ovviamente inserire i nameserver del vostro provider
internet in /etc/resolv.conf
#####
search tin.it
nameserver 194.243.154.62

Per la posta il procedimento è simile al Windows, basta inserire
gli account in un comune client e-mail.
Se vogliamo fare da server dobbiamo installare demoni come Sendmail,
Qmail o Courier


Bene, la nostra rete e' funzionante e produttiva. Probabilmente la
configurazione con linux e' stata un pochino piu' laboriosa, ma di
sicuro non e' stata impossibile.
Qualcuno dei lettori potrebbe chiedersi il perche' dell'utilizzo di
linux al posto del tradizionale windows. I motivi sono molti ed elencarli
in maniera esaustiva ci porterebbe lontano. Accenniamo solo alcuni punti

- risparmi significativo di Euro. Linux e' gratis
- maggiore sicurezza del sistema. Un utente non puo' recare danno ad altri utenti
- maggior durata dell'hardware. Linux richiede meno di windows per compiere operazioni
uguali.
- inoltre ,visto che davvero poche persone riescono ancora a mameggiare linux, nessuno
installera' giochini sul pc dell'ufficio ... niente donne nude come desktop ... niente
icq ... insomma il datore di lavoro sara' molto piu' tranquillo.
- inoltre i virus che martoriano gli ambienti win qui non attaccano.
- Linux deriva da Unix. Decenni di esperienza lo hanno reso molto solido e stabile.

 


 

Usb Modem ECIADSL driver

By: WhiteR4bbit linuxuser@email.it
Data: Luglio 2003
Testing: Driver eciadsl 0.8 ; Mandrake 9.1 (2.4.21-0.13mdk)

Fonti e link utili:
http://eciadsl.flashtux.org/index.php?lang=en
http://eciadsl.flashtux.org/download.php?lang=en
http://eciadsl.flashtux.org/tutorial.php?lang=en
http://eciadsl.flashtux.org/doc/eciadsl_install_it.html
http://eciadsl.flashtux.org/faq.php?lang=it
http://eciadsl.flashtux.org/download.php?lang=en&view=synchro

SOMMARIO:
1) Introduzione
2) Procurarsi i driver
3) Installazione
4) Configurazione
5) Connessione


1) Introduzione

Questa guida si rivolge a chi ha un modem ADSL USB basato su chipset globespan.
Ecco l'elenco dei modem che funzionano con questi driver:

- Aethra Starmodem [synch01]
- Archtek UGW-8000 [synch09]
- Askey ALE070 [synch01]
- Asus AAM6000UG [synch02, synch15]
- Atlantis Land I-Storm [-]
- Aztech 100U [synch02]
- BT Voyager [synch01]
- Cypress Globespan G7000 [-]
- D-Link DSL200 [synch01, synch03]
- Digicom Michelangelo [synch07]
- Dynalink ALE070 [synch01]
- ECI HiFocus [synch01, synch16]
- ECI B-Focus [synch01, synch16]
- Eicon Diva [synch01, synch05]
- Ericsson hm120dp [synch02]
- Fujitsu FDX310 [synch01]
- GVC BB039 [-]
- IPM Datacom Webpower [synch01]
- Siemens Santis [synch01]
- Siemens Santis (other) [synch01]
- Solwise SAR100/EA100 [-]
- Telewell TW-EA100 [-]
- Topcom Webr@cer 850 [synch00]
- Topcom XPlorer 850 [synch01, synch02]
- Turbocomm EA100 [-]
- US Robotics 8500 [synch02]
- Wisecom ws-ad80usg [-]
- Xentrix USB [synch00]
- Zoom 5510 ADSL [synch09]
- Zyxel Prestige 630-41 [-]

Tra parentesi vi è anche il synch consigliato (vedere in seguito).
Per maggiori informazioni sui modem supportati andate a questa pagina:
* http://eciadsl.flashtux.org/modems.php?lang=en


2) Procurarsi i driver

Recatevi a questo indirizzo e scaricate i due file che vi serviranno per installare il modem
e per connettervi:
* http://eciadsl.flashtux.org/download.php?lang=en

Scaricate l'ultima EciAdsl stable version e il pacchetto tar.gz con i Synchro files.
Questa guida si basa sulla versione 0.8 in formato rpm.


3) Installazione

Mettete i file su un floppy e spegnete il PC, staccate il modem, e avviate il PC con Linux.
Inserite il floppy con i driver, se necessario montatelo ed entrateci come root:
# mount /mnt/floppy
# cd /mnt/floppy

Da qui procedete con l'installazione dell'rpm, e successivamente copiate e scompattate
l'archivio dei synch nella directory di eciadsl:
# rpm -i eciadsl-usermode-0.8-1.i386.rpm
# cp eciadsl-synch_bin.tar.gz /etc/eciadsl
# cd /etc/eciadsl
# tar -xzvf eciadsl-synch_bin.tar.gz

Ora, sempre da root, dovrete disabilitare il modulo dabusb; per farlo, digitate
(o copiate) la seguente stringa per intero, e date invio:
# modprobe -r dabusb && rm -f $(modprobe -l | grep dabusb) && depmod -a


4) Configurazione

Una volta installato il tutto, passiamo alla vera e propria configurazione della
connessione: lanciate il tool apposito digitando -sempre da root-
# eciconf.sh

Nelle finestra che vi si apre inserite i dati della vostra connessione (username,
password, provider e modello del modem) lasciando inalterati tutti gli altri campi.
Premete il primo tasto, "create config!", e quindi quit.
Lanciate di nuovo
#eciconf.sh

E premete il tasto "change synch .bin file (only if driver hangs up)"; questo ci permetterà
di scegliere uno fra i 35 synch (file di sincronizzazione per il modem)
presenti nel pacchetto eciadsl-synch_bin.
Siccome probabilmente uno solo fra questi sarà quello che farà funzionare il vostro
modem, potreste dover fare un po' di prove... è consigliabile in ogni caso iniziare
selezionando lo 05 o lo 08.
Dopo aver scelto il synch, premete il terzo tasto, "change synch .bin", quindi close.
Premete ancora "create config!", e quindi quit.
Iniziate a incrociare le dita.


5) Connessione

Collegate il modem, le luci dovrebbero restare spente, se si accendono digitate ancora
# modprobe -r dabusb && rm -f $(modprobe -l | grep dabusb) && depmod -a

Ora digitate
# startmodem

e inizierete a connettervi (dovrebbero accendersi i led del modem,
prima rosso poi verde).
Se vi capita qualche errore tipo "Authentication failed" ridigitate
#eciconf.sh

e ricontrollate bene i settaggi.
Se vi esce un errore tipo "timeout" (e lampeggia la luce verde) dovete scegliere un altro synch sempre da
#eciconf.sh

(stessa procedura di prima).
Se dovete provare più synch, tra l'uno e l'altro dovrete spegnere il modem (scollegatelo
e ricollegatelo alla presa USB).
Assicuratevi di provare TUTTI i synch prima di dire "non funziona"; nel caso ancora non
funzionasse, potete crearvi da soli il vostro synch.
Questa parte esula però da questo HOWTO, e vi rimando a una guida dettagliata su
come fare, e a una pagina contenente i file necessari:
* http://eciadsl.flashtux.org/doc/eciadsl_install_it.html#Creazione%20.bin%20di%20sincronizzazione
* http://eciadsl.flashtux.org/download.php?lang=en&view=synchro


 


 

X-Mame + gRustibus Linux

Fonti e link utili:
http://x.mame.net
http://x.mame.net/download/
http://x.mame.net/gamelist.html
http://grustibus.sourceforge.net
http://grustibus.sourceforge.net/download.shtml
http://grustibus.sourceforge.net/screenshots.shtml
http://gxmame.sourceforge.net/

SOMMARIO:
1) Introduzione
2) Procurarsi X-Mame e gRustibus
3) Installazione
4) Configurazione


1) Introduzione

X-Mame è la versione per i sistemi unix-like del MAME, il Multiple Arcade Machine Emulator.
Trattasi di un emulatore di vecchi giochi da bar, distribuiti su internet sottoforma di rom
di dimensioni variabili tra pochi KB e decine di MB. Ovviamente il tutto è illegale a meno
che non possiedate l'originale... ma questa è un'altra storia. Qui vedremo come
effettivamente installare, configurare e far funzionare con successo X-Mame sulla nostra
fidata linuxbox.
Quello che ci serve è ovviamente il programma stesso, più un frontend, un'utility grafica
che ci semplificherà di molto la vita; ce ne sono diversi ma qui trattiamo solo gRustibus,
che è tra l'altro uno dei migliori (se usate KDE potete provare GXMame).
X-Mame viene aggiornato molto spesso, e qui è stata testata una versione un po'
vecchiotta; ciònonostante l'installazione dovrebbe essere identica anche per le nuove
release, senza contare che cambia veramente poco tra una versione e l'altra (qualche
gioco in più supportato, su migliaia...).


2) Procurarsi X-Mame e gRustibus

La versione su cui si basa questa guida è la 0.61.1 e potete scaricarla a questo link:
* http://x.mame.net/download/xmame-0.61.1.tar.bz2

In alternativa potete recarvi nella pagina download di x.mame.net e prelevare l'ultima
release (il peso è in ogni caso di ~10M):
* http://x.mame.net/download/

Per gRustibus invece non dovrebbero esserci problemi, dato che è un progetto fermo
dal 2001; qui trovate la pagina dei download e il link al download dell'rpm per mandrake.
* http://grustibus.sourceforge.net/download.shtml
* http://prdownloads.sourceforge.net/grustibus/grustibus-0.43-1.i386.rpm


3) Installazione

Per prima cosa installiamo gRustibus; un semplice urpmi o rpm -ivh vanno benissimo.
Loggatevi quindi come root, entrate nella cartella dove avete scaricato i file, e date:
# urpmi grustibus-0.43-1.i386.rpm

Ora dovrete installare X-Mame. Scompattate l'archivio ed entrate nella directory:
$ tar -xjvf xmame-0.61.1.tar.bz2
$ cd xmame-0.61.1

E' il momento di editare il makefile in modo da compilare X-Mame secondo le vostre
preferenze; aprite dunque il makefile.unix con un qualsiasi editor di testo, ad esempio
Kate, dopo averne fatta una copia per sicurezza:
$ cp makefile.unix makefile.unix.old
$ kate makefile.unix &

Le parti commentate spiegano come editare e sono abbastanza chiare, in ogni caso
vediamo un paio di sezioni che potreste voler modificare:

-------
ifndef PREFIX
PREFIX = /usr/local
endif
BINDIR = $(PREFIX)/bin
MANDIR = $(PREFIX)/man/man6
-------

Questo significa che X-Mame si installerà a partire da /usr/local (quindi ad esempio il suo
eseguibile sarà in /usr/local/bin); potreste voler cambiare la directory ad esempio in
/usr/games o in /usr/local/games.
L'impostazione di default va comunque benissimo.

-------
XMAMEROOT = $(PREFIX)/lib/x$(TARGET)
-------

Questo è il path della dir delle rom; scritto così significa che di default sarà in
/usr/local/lib/x-mame. Se avete già una cartella con delle roms potete inserire qui il suo
path (al posto di "$(PREFIX)/lib/x$(TARGET)"), in ogni caso potete comodamente
cambiarlo in seguito, dopo l'installazione, ed è la scelta che vi consiglio di fare.

-------
# *** uncomments any joystick types which you want to use, which one is
# actually used can be selected runtime with the -joytype switch.
# X Input Extensions based joystick, this is known to not work right now ;|
# JOY_X11 = 1
# On iX86 based OS's, if supported, you can use standard joystick driver.
# JOY_I386 = 1
# Linux FM-TOWNS game PAD joystick emulation support, thanks to Osamu Kurati.
# JOY_PAD = 1
# NetBSD/FreeBSD USB joystick support.
# JOY_USB = 1
# PlayStation2-linux native pad support.
# JOY_PS2 = 1
-------

Se avete un joypad e volete utilizzarlo con X-Mame, dovete compilare il programma con
il supporto per il joypad giusto. Generalmente si tratta di "JOY_I386" (io ho un
sidewinder USB e funziona compilato con quest'opzione). Decommentate quindi la riga
che ne setta la variabile relativa come attiva:

# On iX86 based OS's, if supported, you can use standard joystick driver.
JOY_I386 = 1
# Linux FM-TOWNS game PAD joystick emulation support, thanks to Osamu Kurati.

Bene, ora salvate il file.
Tornate alla vostra fidata shell e date i comandi per installare X-Mame:
$ make -f makefile.unix
$ su -c "make install"

Digitate la password di root e tutto sarà portato a termine a buon fine... ci mette un po'
di tempo durante l'operazione di make, almeno 5 minuti, ma non preoccupatevi e
attendete con pazienza.


4) Configurazione

E' arrivato il momento di lanciare e configurare la nostra interfaccia grafica, gRustibus, in
modo da avere qualcosa di carino per far partire i nostri giochi. Lanciamo dunque:
$ grustibus &

e vediamo cosa settare:
Nel menu "Vista" vi consiglio di togliere la spunta da "show missing roms", altrimenti vi
troverete sommersi di nomi e farete fatica a localizzare i giochi che effettivamente
possedete.
Andate poi in Opzioni->Preferenze (o cliccate semplicemente sul pulsante Preferences);
nella sezione "Default game settings" potete spuntare il fullscreen se siete soliti giocare
a schermo intero. Togliete invece la spunta da "Scanlines". Se avete un buon PC
spuntate anche le opzioni per l'Antialiasing e la Translucency.
Se usate un joypad, spuntate la voce "use windows keys" e selezionate nel menu a
tendina 'joystick type' la voce "i386 style joystick driver".
Nella sezione "List settings" delle preferenze potrete modificare a vostro piacimento i
colori della gamelist.
Nella sezione "path settings" invece dovrete inserire i percorsi alle directory desiderate:
iniziamo a inserire il percorso del nostro eseguibile, indispensabile per giocare:
/usr/local/bin/xmame.x11

Non badate al warning e date ok.
Ora cambiamo tutti gli altri percorsi, a partire da quello delle roms. Se avete
un'installazione del Mame32 su windows, potete sfogliare fino alla cartella relativa e
tenere le stesse directory. Cercate in ogni caso di scegliere delle dir esistenti, almeno vi
evitate una decina di warning.
Date 'OK' chiudendo così la finestra delle preferenze.
Ora andate su Opzioni->Save Preferences, è indispensabile per non dover rifare tutto
ogni volta :)

A questo punto siete prontissimi per giocare: doppio click sul nome di una rom rilevata,
tasto TAB per settare i tasti di ogni gioco, e buon divertimento.

Potete creare un'icona sul desktop a X-Mame settando come percorso /usr/bin/grustibus
L'icona la trovate invece in /usr/share/pixmaps col nome di grustibus.png
 

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