Prima di iniziare
Fase 1
Fase 2
Fase 3
Fase 4
Fine

WebDesign by :
Matteo Vescovi

Bene, vedo che avete passato con successo i controlli della fase precedente. Allora, proseguiamo!

Le bocche della vela

Ora, posizioniamoci vicino alle bocche. Prendiamole tutte e rovesciamole sul resto della velatura. Quello che faremo ora è prendere ciascuna bocca e stenderla una alla volta. Nel farlo, cerchiamo di tenere sempre in tensione le funi (con la mano destra) e controlliamo che il bordo di attacco delle bocche sia integro e non presenti lacerazioni. Questo controllo è importante perchè la nostra vela è costruita per resistere agli strappi e alle lacerazioni, tranne quelle che si originano dalle bocche.

Otterrete il risultato mostrato nella foto. Potrebbe sembrarvi uguale a quanto esistente prima di iniziare lo stiramento delle bocche, ma in realtà ora siamo certi che le bocche sono correttamente ripiegate e nessuna è rigirata verso l'interno della vela.

Le bocche stirate
Bocche ripiegate per rallentare l'apertura

Quanto fatto finora sulle bocche garantisce che la vela si gonfi correttamente quando le bocche fronteggiano il vento relativo nella sequenza di apertura. Il fatto è che la vela è talmente ben costruita che le bocche prendono immediatamente aria e la vela si gonfia istantaneamente, causando un certo shock di apertura per la repentina decelerazione. Per minimizzare tale shock, senza pregiudicare il gonfiamento della vela, si ripiegano le bocche come mostrato in figura. Ciò rallenta l'apertura quanto basta.

L'operazione che ci aggingiamo a compiere è quella che ritengo più indicativa della bravura di un ripiegatore. Infatti, come noterete dalle foto, avrebbe potuto essere eseguita molto meglio. Ciononostante, le foto sono adeguate per esemplificare il da farsi. Seguendo la linea dei fasci funicolari che si attaccano alla parte anteriore della vela (esattamente dove inizia il risvolto dato alle bocche nell'operazione precedente), impugnamo la vela sulla sommità e teniamo in tensione. Con la mano destra seguiamo la linea immaginaria descritta dal prolungamento dei fasci funicolari che si attaccano al centro della vela e impugnamo in corrispondenza di questo prolungamento la sommità della vela. Ora, con un movimento fluido della mano destra, spostiamo tutto il resto della vela verso le bocche e poi ritorniamo indietro. Lo scopo di questo movimento è quello di sovrapporre i vari gruppi di funi e distribuire omogeneamente la velatura a destra e sinistra del prolungamento della linea uscente dalle funi sovrapposte. Fatto ciò, ricordiamoci di tirare ben fuori la prima bandina.

Adesso, ripetiamo quanto fatto prima per le funi che si attaccano alla parte posteriore della vela. Seguiamo il prolungamento delle funi (che dovrebbero rimanere dritte e tese...), impugnamo la vela in corrispondenza di questa linea immaginaria e sovrapponiamo ripetendo il movimento precedente. Poi, tiriamo ben fuori la bandina.

Il risultato delle sovrapposizioni è mostrato in figura. Come vedete, le funi sono sovrapposte e le tre bandine di destra sono già state estratte. Tiriamo ben fuori anche le tre bandine di sinistra. La prima bandina, quella che sta sotto le altre due, è la più piccola, la seconda è la più grande, mentre la terza -devo proprio dirlo?- è quella intermedia.

Qui vediamo il risultato delle operazioni di sovrapposizione con tutte le bandine estratte. E' importante che le tre bandine siano ben tirate fuori, perchè garantiranno una migliore compattezza negli stadi finali del ripiegamento. Notate che i comandi sono ancora rimasti liberi di fluttuare e le funi giacciono a sinistra del lavoro sinora fatto. La loro sistemazione sarà il nostro prossimo compito.

Il metodo di fissaggio dei comandi varia in base al modello del contenitore della vela. Non è quindi utile presentarvi delle istruzioni dettagliate. Vi mostro però delle foto dei vari passi per il fissaggio dei comandi del paracadute da scuola dell' Anpdi sez. COMO.


Comincia ora una fase laboriosa di stesura della parte terminale della vela. Questa fase, detta spicchiatura consiste nell'individuare il triangolo, che mi vedete impugnare nella foto. Per trovarlo, inginocchiatevi dinanzi al lavoro e lasciate ricadere la parte posteriore della vela dall'altra parte. Poi cercate i punti di attacco delle funi dei comandi; tra queste, dovete trovare quella si attacca più vicina a voi (nella foto, la vedete nella mia mano destra). Coll'altra mano, seguite la banda fino a che non è ben stesa. Questo è il triangolo da cui iniziare la spicchiatura.

Adesso, tenendo sempre con la mano destra la fune, bisogna prendere la prima banda e ripiegarla sul triangolo in modo che la fune della banda vada a coincidere con la fune che impugniamo. Inoltre, si deve fare in modo che la banda venga ripiegata anche nella parte alta e che l'aria in essa contenuta venga buttata fuori passandoci sopra l'avanbraccio sinistro dal basso verso l'alto.

Ripetiamo finchè non arriviamo al centro della vela. Il centro della vela è generalmente marcato da un riconoscimento (nel caso della foto, un tassello bianco, ma potrebbe anche essere una etichetta o una targhetta...). Arrivati a questo punto, ci si propongono due alternative. Possiamo spostarci dall'altra parte e ripetere la spicchiatura in modo simmetrico, oppure continuare la spicchiatura dal lato in cui ci troviamo fino alla fine e poi aprire il lavoro a metà, come un libro.

Qualunque strada abbiamo scelto al passo precedente, il risultato dovrebbe assomigliare ad un fungo, come potete vedere nella foto. La vela è simmetrica, ben ripiegata e le funi sono in tensione.

Bene, restano da eseguire i controlli per completare la seconda fase del ripiegamento. Alziamo la banda con la targhetta che marca il centro della vela per poter vedere le funicelle sottostanti. Dobbiamo ora eseguirne il conteggio: al centro, dovrò contare 10 funicelle superiori e 10 inferiori; ai lati, per ciascuna parte, ci saranno le 4 funicelle dei comandi. Le funi dovranno essere ben tese e ordinate.

Chiedete a qualcuno di rieseguire per voi quest'importante controllo, e poi passate alla terza fase