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Itinerario Medioevale




QUARTO DELLA CONCA

TOMBE RUPESTRI ORIENTALIZZANTI DI QUARTO DELLA CONCA
In località Quarto della Conca si possono ammirare due tombe scavate nel tufo, simili a quelle trovate presso Colle del Forno (C. N. R. di Montelibretti).

La loro presenza prova l'esistenza di un villaggio protostorico nelle vicinanze (databile tra fine VIII-inizi VII sec. e Vi sec. a. C.), troppo distante dal sito di Nomentum per poterne aver fatto parte, anche se nelle due località è attestata una fase coeva. I sepolcri di Quarto della Conca sono tombe a camera, poste l'una accanto all'altra, ricavate

nella parete a sud-est del fontanile eponimo. Quella sulla destra consiste in un ambiente pressochè rettangolare (m. 6x3.40), alto m. 2.50, con volta a botte. Sulla parete di fondo è conservata la decorazione a due arcate scolpite. La tomba presenta inoltre una banchina, posta sul lato destro. La tomba di sinistra è a pianta irregolare; l'entrata è più stretta della parete di fondo, che conserva la banchina, rispettivamente di m. 2.30 e m. 2.70 Attestazioni più antiche, databili all'età del Bronzo, provengono sempre da questa zona, dal fosso le spallette di Santa Margherita. Materiale coevo proveniente da questa zona, ma non dalle tombe in questione, si trova ora al Museo Preistorico-Etnografico L. Pigorini. Esso è stato pubblicato nel 1923 su "Notizie scavi" (1923). Questo materiale può dare un'idea del tipo di corredo che dovevano contenere queste tombe di età orientalizzante, delle quali non sono noti i ritrovamenti
Ifke Van Kampen





FONTE CONCA

Si trova nei pressi di Quarto della Conca, all'incrocio di quattro strade vicinali, tre delle quali collegano con via Selva dei Cavalieri e la quarta più a valle con via di Fonte Lagrimosa. Le notevoli dimensioni del fontanile si sposano con il paesaggio naturale, qui particolarmente ricco, e con le evidenze archeologiche tra le più antiche del nostro territorio. L'acqua proviene da un lungo cunicolo, di origine antica, che si snoda parallelamente al fondovalle. Recentemente oggetto delle cure dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Mentana, della sezione locale dell'Archeoclub e dell'Associazione Culturale Archeologica "La Meridiana", il fontanile, come l'intero piazzale precedentemente ridotto ad un acquitrino maleodorante, sono risorti a nuova vita e costituiscono uno dei punti nodali del nuovo programma di ripristino delle antiche strade rurali e di valorizzazione del patrimonio storico-naturalistico del territorio.
Alessandro La Porta





IL MONUMENTO FUNEBRE DEGLI APULEI
Inserito nel borgo medioevale di Mentana, presenta una iscrizione in latino. La persona ritratta al centro è la più importante: Lucio Appuleio figlio di Lucio, tribuno militare.

Ai lati si ritrovano Lucio Appuleio, liberto di Lucio-Asclepiades (questa parola non indica un nome ma la qualifica professionale della persona, medico, forse con qualche specializzazione, se è vero che nella zona esisteva un collegio degli Asclepiadi); dalla parte opposta Appuleia, liberta di Lucio - Sofanuba (anche questa parola indica un qualifica che aveva attinenza con la scienza medica riguardante le donne). Il Monumento funebre degli Apulei

Non sappiamo se il pater familias fosse imparentato con il Lucio Appuleio famosissimo scrittore. Comunque, sia lo scrittore che il monumento appartengono al II secolo d.C.
Alessandro La Porta



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