Di Marco Mastino

HOME | ORUNE | ETIMOLOGIA | ARCHEOLOGIA | STORIA | SU TEMPIESU | NURAGHE NUNNALE | CASA MURGIA | PERSONAGGI

 OMAGGIO A CARLO LEVI  | GRUPPO FOLK E TENORE SANTA LULLA | SPORT | CALENDARIO| LIBRO VISITATORI  |  LINK | CHAT

 

ARRIVO IN SARDEGNA DELLE GRANDI CIVILTA': FENICI, ETRUSCHI, GRECI

Nell'800 a.c. i Fenici approdarono in Sardegna e vi fondarono numerose colonie, che è difficile distinguere da quelle Cartaginesi, 1'isola, infatti, era al centro delle loro lotte commerciali. I Sardi, pur premunendosi (nuraghi a castello e federazioni di tribù) trassero dei vantaggi dal contatto coi Fenici. Nella parte tratteggiata della cartina sono indicate le sedi delle federazioni di tribù nuragiche indipendenti, che presero il nome di Corsi, Balari, Iliesi. Orune è nell'area occupata dai Balari e Iliesi. Queste popolazioni vivevano nelle montagne allo stato selvaggio cibandosi del frutto delle greggi. Questa parte della Sardegna, pur restando chiusa e arretrata, conservò la sua indipendenza, una forte diffidenza per gli stranieri e, soprattutto, il timore del mare. Intanto Roma, approfittando delle difficoltà in cui si trovava Cartagine, iniziò la conquista della Sardegna, in quanto le interessava dal punto di vista economico, militare e strategico. Le numerose campagne militari dimostrano che i Sardi resistettero a lungo. Le popolazioni sparse intorno ai nuraghi, all'arrivo dei Romani, si rifugiarono nei posti più difficili per difendersi meglio in caso di assalto da parte dei nuovi invasori.  
I Sardo-Nuragici, arroccati sui loro monti, difendono invece proprio quella libertà ottenuta con indicibili privazioni, continueranno poi la loro lotta disperata anche contro i Sardi delle pianure e delle coste. I Nuragici, spinti sempre più verso 1'interno, in una terra chiamata "Barbaria" (oggi Barbagia), erano circondati da una cintura di "mansiones" (stazioni militari), erette dai Romani. Si pensa che proprio in occasione della dominazione romana, gli abitanti di Lorana abbiano abbandonato la fonte sacra di "Su Tempiesu" (231 A.C.). Nelle varie località attorno ad Orune (Galile, Ilaila, S. Efix, S. Lulla, Nunnale), vari reperti ci parlano della presenza dei Romani nella zona: solide fondazioni di case, rottami di tegole; e ancora monete puniche e romane. I Sardi, col passare del tempo, forse stanchi delle continue lotte, cambiarono i loro rapporti con i Romani, imitandone il modo di vivere, lo stile di costruzione a pianta quadrata e, in modo particolare, la lingua. Ad Orune, ancora oggi, permangono, nella parlata dialettale, espressioni e parole derivanti dal latino.