Di Marco Mastino

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Francesco Salerno 1883

Nell'estate del 1883 venne mandato ad Orune un Regio delegato straordinario, Francesco Salerno. Era segretario comunale un bittese, Stefano Delogu, che pare abbia voluto lo scioglimento del Consiglio Comunale. Il Salerno doveva rimanere ad Orune pochi mesi. Il fatto è che, poco o molto, ha lasciato un ricordo poco buono. Era stato presentato come un uomo colto, energico, capace di mettere ordine in un'Amministrazione che non funzionava certo bene. Il paese aveva bisogno di tante cose e nella popolazione esisteva un vivo malcontento nei confronti dell'autorità. Il Salerno incontrò una certa impopolarità; ad ogni modo qualcosa riuscì a farla, se, nel giro di pochi mesi si poterono fare le elezioni. Quando tenne il discorso per rendere conto del suo operato alla nuova amministrazione, dipinse Orune e i suoi abitanti a tinte fosche; non risparmiò nessuno. "Orune non ha un maestro, una maestra, un ingegnere, un medico, un avocato, un geometra, un barbiere, un sarto...
E' diffusa l'inerzia, l'ozio; al posto della tranquillità c'è il disordine, la negazione del bene. C'è l'ignoranza, lo squilibrio economico, la negazione della religione. E per quanto riguarda la religione parla di "nefasti ministri di Cristo" criticando l'operato del sacerdote Satta Musio assassinato 10 anni prima. Critica l'accentramento della proprietà in mano di pochi, causa della povertà e della miseria di molti. Critica la creazione della famiglia che, anziché essere l'istituto do ve nasce l'educazione e l'istruzione dei figli, è il nucleo primo della immoralità e della brutalità. Il Salerno non si limita a tracciare un quadro così orribile degli Orunesi; aggiunge un giudizio pessimo anche sull'ambiente geografico del paese, quell'ambiente che, agli occhi di altri estranei, era apparso meraviglioso e che i nostri poeti hanno esaltato nelle loro poesie.
da (Del Piano)