anonimo, “Cangiante”: una mostra e un volume di acquarelli e poesie (“Il giorno”, 25 febbraio 1992)

Una mostra e un delizioso volumetto edito da Vanni Scheiwiller per un sodalizio denso di suggestioni fra un pittore, Carlo Nangeroni, e un poeta, Giancarlo Majorino. "Cangiante" s'intitolano le poesie e gli acquarelli, esposti allo Studio Reggiano di Via San Gregorio 27 fino al 20 marzo. Cangiante come un prisma mobile, capace di evocare relazioni sotterranee.

"Ci conosciamo da tempo e già nel '79 avevamo fatto insieme una cartella composta da 4 xerigrafie e da una poesia. Una lunga consuetudine di amicizia e di attenzione che è sfociata in questo nuovo lavoro -spiega Giancarlo Majorino- Certo, le mie poesie sono più sanguigne e terrestri, mentre gli acquarelli sono più aerei ed eleganti. Eppure c'è un legame. Nangeroni ha lavorato su alcuni miei componimenti inediti: dall'affinità antica e dal lavoro preciso su ogni poesia è poi nato il segno. Credo che abbiamo evitato i soliti rischi del lavoro in due: le diverse forme creative restano autonome, con una forza propria, senza che l'una diventi didascalia o al contrario illustrazione dell'altra".

Ed ecco versi di Majorino come "inalterabili oblò dell'oblio" che paiono definire perfettamente i segni di Nangeroni: una forma circolare che si ripete alludendo a un'idea del tempo perpetuo, un "mosaico di ombre in cui si accende una luce, si manifesta un'irregolarità, prende vita un'eresia".

Scrive ad esempio Majorino: "Stava, con forza rara/ e sta, controcorrente/ glutine di palpiti o distese certe/ vacue strade orlo urbano sotto tangenziali/ in attesa secchi boschi d'incendio/ idem il buio pasto metropolitano/ la ragazzina fragile punta nei lobi/ astri orecchini".

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