Paola Cusumano, La teoria non esclude il "corpo" ("Il Manifesto", 7 aprile 1977)

 

Prima d'entrare nel merito: in genere si dà per scontato il significato proprio e strutturale di una rivista, spesso per sovravvalutazione. La si immagina voce di un gruppo, tendenza, specchio di un'epoca, lanterna magica per leggere il mondo, plurinterpretazione del reale. E così passa tranquilla una concezione bieca, e in più multipla, della cultura borghese: una congrega di intellettuali si mettono al centro del mondo e, in polifonia, lo giudicano.

Ma fare una rivista vuol dire anche, nei casi migliori, tentare di superare la solitudine e la separatezza dell'io, per introdurre un "noi", che può non essere soltanto congregazionale.

Una rivista può essere cannibale (divoriamo, trituriamo, inghiottiamo ed espelliamo il sapere periodicamente), o a macchia d'olio (spunto per, confronto fra); chiusa (noi la vediamo così) o aperta (tentativo di alzarsi dalla scrivania, allargare il "noi" e chiarire il "voi" e così via.

Ma, fondamentalmente, per essere asseveramento di una separatezza, privilegiata o non, oppure negazione e sforzo di superamento (spesso nella sinistra, per confusione, inadeguatezza, povertà oggettiva di strumenti diversi , o malafede, è l'una o l'altra cosa insieme).

E' uscita da poco una ristampa della rivista "Il Corpo" (1965-1968). Comprende una nota introduttiva di Giovanni Bonoldi e, completi, i sei numeri della rivista: poesie, saggi di psicanalisi, storici, filosofici, politici, sociologici, di critica letteraria e artistica. I redattori sono: Luciano Amodio, Sergio Caprioglio, Elvio Fachinelli, Giorgio Dolfini, Giancarlo Majorino.

A cosa può servire procurarsi questo libro piuttosto costoso, e leggerlo? Cosa vuol dire esaminare oggi un passato così prossimo, e complesso, e di difficile lettura, attraverso la lente piccina di una rivista, diciamo politico-culturale, polidisciplinare, redatta e scritta da un poeta, uno psicanalista, un filosofo, uno storico (con pochi e pesati contributi altrui) che vivevano tutti a Milano, alcuni decisamente fuori dai centri di potere culturale; altri un po' più dentro o tendenti ad entrarci, una rivista che usciva in cinquecento copie, male distribuita, con finanziamenti di fortuna? Queste non sono note di colore, ma rappresentano un certo scorcio di cultura a sinistra -fuori dal Pci degli anni '60, caratterizzata da: volontarismo, illusione neocapitalista di poter sciogliere il reale nella scrittura; tensione ad una comunicazione, pur parcellizzata, ma totale; che bastasse accostare il problema degli armamenti alla poesia per far emergere le contraddizioni di un mondo che cominciava allora a mostrare le rughe della disgregazione, l'instabilità. Una specie di eterna adolescenza politica dell'intellettuale sciolto, fastidio della categoria - condizione, e immaginazione della fine della separatezza, ma sempre interno, nella cultura.

Ma anche caratterizzata da tensione al rigore e alla complessività che passa attraverso il vissuto, il corpo, per cogliere tutt'intero il momento astrattivo:è interessante confrontare per questo due testi che, diversissimi, attraversano la materia con quella stessa tensione: "Miniera Kafka", di Majorino, e "Nota su un dibattito in <Annales>", di Luciano Amodio: una fuga dagli aristocratici e sprezzanti esperimenti dell'avanguardia degli anni '60 verso un lento, costante nei numeri (che non solo tengono, ma aumentano di valore e intensità dal primo all'ultimo) spostamento all'infuori, che esce dall'anima intellettuale - marxista - nella - lotta - di - classe di "Ragionamenti" e "Officina", per indagare in un'area di maggiore movimento, o meglio dove già si sente il "movimento": il coraggio infine di abbandonare la coperta della serietà per un non - serio - più - serio, che non è prendersi troppo sul serio come categoria, per essere attenti a quello che succede fuori: Illusioni e intuizioni si intrecciano, come vecchio e nuovo, essere in e andare verso. Ma tutto in modo trasparente, senza giochi e furbizie.

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SEZIONE: critica   STATUS: completo   TEMPI DI LAVORAZIONE: 11/2002 - 4/2003

 

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