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Giancarlo
Majorino:
Sì, ho la portiera che crede che abbia un’azienda per tutta la posta
che ricevo, per lo più di poeti, quindi sia testi pubblicati, sia testi
non pubblicati. Ecco questa enorme moltitudine di persone che scrivono (ma
si potrebbe anche dire: che pitturano, che fanno attività estetica o
pressoché estetica) è enormemente cresciuta. Questo implica che
purtroppo non si riesce a seguirli. Se uno appena appena è coscienzioso
rimane male, ma... Io trent’anni fa, ma allora ricevevo poca posta,
rispondevo proprio a tutti, perché mi sembrava che fosse un tesoro intimo
di tale portata per ciascuno che non si potesse trascurarlo senza
offendere. Adesso è diventato assolutamente impossibile. Non si riesce a
leggere e a rispondere a persone che non siano o quelle che già stimi o
qualcuno che arriva proprio appoggiato a fondo da tali pareri, che tu
almeno un’occhiata gliela dai. Per cui questo crea vari tipi di
discrepanze. Può succedere che una persona molto geniale, un poeta, un
musicista, non trovi ascolto. Pubblicare per esempio in luoghi dove sai
che un po’ ti devono leggere, nelle case editrici più importanti è
diventato difficilissimo. Quindi tutte queste persone, che poi non sono
solo giovani, sono persone di 40-50-60 anni, diventano un'enorme massa,
qui si può usare davvero il termine “massa”, ma non in senso
denigratorio. Quindi spesso si arrangiano tra loro, creando piccole
riviste, piccole case editrici, ma effettivamente esiste una strozzatura.
Ci
si potrebbe domandare come mai esista questa enorme, crescente folla di
persone che scrivono, che hanno a che fare con le attività di tipo
artistico. Io credo che si possa dare una risposta sia benevola, sia
malevola. La risposta benevola è che, secondo me, ci si rende conto che
il mondo dell’arte è un mondo splendente, magico. Non solo, ma ci sono
domande inespresse, di tipo più generale, di mutamento, di una vita più
felice, di una vita più intensa, che in qualche modo le si collega a
questo. Quella più malevola è che in realtà, non potendo fare azioni
vere di mutamento e vite davvero felici, ci si accontenti a titolo di
surrogazione di queste cose. Poi ci saranno anche voglie di fruire di
benefici o di avere rinomanza, ma insomma, sai, i giri dell’arte, quando
sono davvero rigorosi, sono come sempre anticipanti, quindi non hanno mai
tanta gente intorno a sé. Riconoscimenti, magari, vanno a persone che
sono brave a metà e non vanno a quelli che stanno davvero cambiando le
cose. |
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