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02.06.2000
a cura di Luigi

CELLA DI PELTIER
-pagina 2-

 

ESPERIENZE PERSONALI CON LE PELTIER:

Ho cominciato ad usarle qualche mese fa, anche se ne conoscevo l’esistenza da qualche anno, mi ha sempre affascinato la loro capacità di pompa di calore, e per sfruttarle al massimo ho impiegato mesi a studiare e a costruire sistemi di raffreddamento ad aria, che hanno l’indubbio vantaggio di una costruzione ed un funzionamento più semplice rispetto al liquido, senza trascurare l’importantissimo fattore sicurezza derivante da una possibile perdita di liquido dal dissipatore. Ho costruito con l’alluminio dissipatori di generose dimensioni, compatibilmente con lo spazio interno del case disponibile, raffreddati anche con 2 ventole da 8x8 12V, ma non ho ottenuto risultati incoraggianti, sia perché l’attrezzatura in mio possesso non mi permetteva di ricavare da un blocco di alluminio un dissi tradizionale con le alette, ma soprattutto per il poco spazio a mia disposizione all’interno del case. Ho utilizzato poi dissipatori tradizionale per socket 7 di grosse dimensioni, ne ho affiancati 2 sulla stessa peltier, dopo averli lappati e riportati in piano, ed usato un velo di pasta termoconduttiva, ma anche in questo caso ho avuto l’effetto contrario: infatti se no si raffredda adeguatamente la superficie calda della cella, questa tende a cedere calore anche sulla parte fredda, vanificando il lavoro della pompa di calore in questione. Un minimo di risultato l’ ho ottenuto alimentando la peltier con 5V(quello degli h.d.), ed usando un dissi tradizionale per socket 7. Con questa tecnica riuscivo a mantenere un k6 300 @ 350 Mhz a 24-26 °C con cpu-idle attivo e case aperto, abbassando di 7-10 °C la normale temperatura d’esercizio della cpu. Certo che era solo una tecnica sperimentale, non ha senso sfruttare la peltier ad 1/3 della sua potenza se si vogliono ottenere risultati di un certo spessore. A questo voltaggio non ho ottenuto condensa il dissi posto sulla superficie calda non si surriscaldava al tatto. Sempre alla ricerca di un buon compromesso tra utilizzo di peltier e suo raffreddamento ad aria, ho costruito un variatore di tensione a controllo elettronico (schema elettrico) con range 0-11V e 0-7 A, alimentato da una tensione d’ingresso di 12V proveniente da un alimentatore esterno. Dopo aver graduato la corsa del potenziometro del regolatore con l’aiuto di un tester, ho cominciato a variare la tensione della peltier partendo dai 5 V  precedenti. Volevo testare fino a che voltaggio il dissi usato sino a quel momento riusciva a dissipare calore, ed il punto di pareggio di è stabilizzato intorno ai 7,5-8 V, tensione oltre la quale il dissi in alluminio standard andava in crisi, non dissipando più il calore prodotto dalla superficie calda della cella e riscaldando a sua volta la superficie fredda. Il kit di montaggio del circuito in questione è normalmente reperibile in qualsiasi negozio di elettronica, ne sconsiglio l’utilizzo a causa delle correnti assorbite in gioco, infatti il transistor di potenza munito di un esagerato dissipatore di calore, lo rendeva incandescente dopo pochi minuti di funzionamento, per chi volesse in ogni caso provare il prezzo era sulle 30-40 mila lire. Alla luce di queste prove, mi sono convinto definitivamente che per utilizzare una cella di Peltier a 12V è indispensabile accoppiarla ad un raffreddamento a liquido.

CONDENSA: Una delle insidie più subdole nell’utilizzo delle peltier a tensioni consistenti >12 V è la formazione di condensa intorno alla cella stessa, che tende a sciogliersi quando si spegne il sistema, mettendo in grave pericolo i componenti elettronici del pc. I rimedi non sono tanti, e ancora meno sono quelli che realmente funzionano, l’ideale sarebbe quello di creare il vuoto intorno alla cpu-peltier; un altro buon sistema è quello di usare della schiuma ad espansione, o meglio del polistirolo sagomato e ritagliato intorno al gruppo processore-peltier-dissipatore.

ALTRE REALIZZAZIONI :

A titolo di informazione riporto a grandi linee le esperienze fatte da altri appassionati di peltier e non:

 -Una nota rivista del settore mesi fa riportava un articolo di una ditta italiana che ha costruito un sistema alimentato da doppia peltier raffreddate ad aria, con 2 generosi dissipatori sormontati da 2 grosse ventole, il kit mi sembrava ben fatto, solo che per utilizzare un raffreddamento ad aria le peltier erano alimentate ad una tensione ben inferiore ai 12 V, ricollegandosi a grandi linee a quanto da me sperimentato.

-Un frequentatore di chat ha costruito un ingegnoso sistema a liquido, senza peltier, a circuito chiuso ovviamente, ma utilizzante le tavolette ghiacciate da campeggio per raffreddare il liquido, ciò gli garantisce una autonomia di utilizzo del sistema di circa 6 ore prima dello scongelamento  delle tavolette.

 

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