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Agosto 2004

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• Lettere ai giornali, dichiarazioni

La Nuova Sardegna

  • 31 agosto 2004
    Piazza grande e tutta alberata. Un tavolo permanente di consultazione dei cittadini. [...]
  • 29 agosto 2004
    Piazza Giovanni, nuova protesta. Domani manifestazione del comitato che difende gli alberi. "Manca un atto ufficiale che annunci lo stop dei lavori" [...]
  • 26 agosto 2004
    Vogliamo vedere il progetto che salva tutti gli alberi [...]
  • 22 agosto 2004
    • L'azzurro Franco Masia: "Il consiglio ha già deciso". I duelli lasciamoli ai film [...]
    • Cagliari. Scenderanno a nobile tenzone. [...]
  • 21 agosto 2004
    Piazza Giovanni, il parroco con il quartiere: "Si agli alberi no a quel tunnel" [...]
  • 20 agosto 2004
    Replica del consigliere comunale Meloni (Ds).Gli alberi di Piazza Giovanni "Sfido Anselmo Piras a un confronto pubblico" [...]
  • 19 agosto 2004
    Cagliari. Il caso degli alberi di Piazza Giovanni XXIII e del progetto comunale di riqualificazione di tutta l'area è approdato in consiglio regionale. [...]

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31 agosto 2004

Piazza grande e tutta alberata

Un tavolo permanente di consultazione dei cittadini.

CAGLIARI. Gli alberi di piazza Giovanni XXIII si sono conquistati un posto nella storia urbanistica cittadina: da ieri in circoscrizione funzionerà una specie di tavolo permanente dove si porteranno i progetti ufficiali e le idee adottate dalle istituzioni perché vengano discusse. La novità è che il tavolo non è una commissione interna della circoscrizione ma una sorta di forum cui partecipano i cittadini attraverso le delegazioni del comitato spontaneo nato quando si è saputo della piazza prossima a venire disboscata. «Un risultato positivo - commenta Silvano Piras, l'architetto di Legambiente che ha portato il contributo tecnico al dibattito spontaneo - perché sindaco e assessore hanno accolto le obiezioni dei cittadini».

"Dall'incontro tra le istanze dei cittadini e il Comune continua l'architetto - verrà fuori un progetto che riqualifica la piazza e i dintorni, ma non rinuncia agli alberi frondosi che fanno ombra e procurano refrigerio anche nelle estati più torride". Ci sono voluti mesi, ma alla fine la discussione avviata anche in consiglio comunale nella maggioranza ha prodotto una nuova versione del progetto. Come è noto, ieri mattina dovevano cominciare i lavori secondo la tabella di marcia stabilita con l'appalto. Una piccola manifestazione è stata inscenata dal comitato giusto per ricordare che Comune e cittadinanza avevano stretto un nuovo patto portato nel pomeriggio in circoscrizione dove si è aperta ufficialmente la stagione del dialogo.

I lavori non sono cominciati, ma per nessuno è stata una sorpresa: l'ufficio tecnico del Comune è al lavoro per correggere il progetto secondo le nuove indicazioni. Come è noto, gli alberi non verranno quasi toccati, le aiuole saranno allargate per dare maggiore spazio alle radici, il pavimento non sarà più in marmo di Orosei, materiale bello e parecchio degradabile da foglie, bacche e tutto quel che abitualmente cade da un albero e al suo posto ci sarà un altro materiale più resistente. Secondo Piras togliere 90 alberi su 180 (lecci, pini, ficus, piantati nel dopoguerra) significava cancellare il benessere trovato nella piazza dai tanti frequentatori: anziani, bambini e non solo. «Senza tutti quegli alberi che fanno un'ombra fitta - commenta Piras - la temperatura della zona per forza era destinata a salire. Inoltre, questi alberi sono lì da tanto tempo, sono ormai verde storico. Anche il celebre Siro Vannelli esperto di botanica e di alberi in particolare diceva che quei fusti si erano ambientati benissimo e facevano parte del paesaggio.

Col nuovo progetto il paesaggio è destinato a diventare anche migliore: affianco alla chiesa c'è un parcheggio auto che sarà unito alla piazza e accoglierà una fontana, altro elemento destinato ad aggiungere frescura e piacevolezza all'ambiente. Resta la grande domanda: com'è che si può pensare di tagliare 90 alberi sani (l'ha certificato l'agronomo) con l'intenzione di riqualificare un pezzo di città?

Non è il verde uno dei cardini moderni di ogni miglioramento urbano? In Europa c'è la tendenza a naturalizzare - dice ancora Piras - qui invece si lavora per ridurre il tasso della naturalità. Eppure il piano del verde andava in tutt'altra direzione». Ed ecco un nuovo mistero su cui le pattuglie ambientaliste dovranno indagare: che fine ha fatto il piano elaborato dall'architetto paesaggista tedesco Andreas Kipar per conto dell'amministrazione Delogu? Venne giudicato in modo lusinghiero da destra e da sinistra, ma non risulterebbe essere mai entrato del tutto nel piano urbanistico che il consiglio comunale ha licenziato con tanta fatica.

Tra le previsioni del piano c'era anche la ricucitura di tutti i parchi della città con percorsi verdi, percorribili a piedi e anche in bicicletta. Piazza Giovanni doveva entrare nella ricucitura tra Monte Claro, versante Villa Clara ex ospedale psichiatrico, e Monte Urpinu. Un insospettabile numero di piccole oasi verde sarebbe servito egregiamente all'operazione di ricongiungimento. Non se ne è mai più parlato. Gran peccato secondo esperti di urbanistica perché Cagliari sarebbe diventata così una città modello in Italia. Siamo ancora in tempo?

(a. s.)

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29 agosto 2004

PIAZZA GIOVANNI, NUOVA PROTESTA

Domani manifestazione del comitato che difende gli alberi "Manca un atto ufficiale che annunci lo stop dei lavori"

CAGLIARI. Il comitato per Piazza Giovanni XXIII prosegue l'azione di protesta per salvare le piante minacciate dai lavori per la sistemazione della piazza. Domani mattina, in concomitanza con l'avvio dei lavori, un folto gruppo di cittadini manifesta in piazza. Nei giorni scorsi il sindaco Emilio Floris aveva affermato che gli alberi non sarebbero stati abbattuti. «Ma le autorità comunali - replicano i rappresentanti del Comitato spontaneo sorto per salvare le piante - non hanno ancora reso pubblico nessun atto ufficiale che annunciasse l'interruzione del cantiere». La vicenda di piazza Giovanni è diventata un caso politico. Nei giorni scorsi c'era stato uno scambio di battute fra esponenti della maggioranza e dell'opposizione. La questione era approdata anche in consiglio regionale con un'interrogazione dell'esponente socialista Maria Grazia Caligaris che aveva sollecitato un intervento urgente dell'assessore regionale all'Ambiente Tonino Dessì. Anche il parroco di San Paolo, Don Gino Zedda, aveva preso posizione a sostegno dei cittadini per salvare le piante. La prossima puntata, dunque, è per domattina. Il comitato infatti ha annunciato una manifestazione di protesta per fermare i lavori del cantiere.

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26 agosto 2004

VOGLIAMO VEDERE IL PROGETTO CHE SALVA TUTTI GLI ALBERI

CAGLIARI. Quando ci si scotta una volta si è sempre più prudenti. Così il Comitato spontaneo di piazza Giovanni XXIII, se da un lato ha apprezzato le affermazioni del sindaco Emilio Floris che, dopo un sopralluogo, ha affermato di voler chiedere una modifica del progetto di recupero della Piazza al fine di salvare tutti gli alberi, dall'altro resta scettico. Per questo, come San Tommaso, vuole toccare con mano: chiede di «poter visionare e di poter diffondere le caratteristiche del progetto alternativo (…) che prevederebbe maggior rispetto della copertura arborea che costituisce un patrimonio della piazza e che la rende fruibile, soprattutto d'estate per i cittadini che quotidianamente la popolano, in maggioranza bambini e anziani». Inoltre il Comitato domanda che «venga posticipata l'apertura del cantiere dei lavori (attualmente prevista per il 30 agosto) fino a che non sarà realizzato il confronto tra l'amministrazione e i cittadini». A questo fine viene proposto al sindaco di ricevere una delegazione che possa «democraticamente» confrontarsi «con l'amministrazione comunale riguardo al futuro di uno spazio che sarebbe stravolto se fosse attivato il progetto presentato alla cittadinanza». Il tutto per esaminare e confrontarsi sulle varianti che saranno introdotte nel progetto. Per il comitato il confronto sulla soluzione per salvare tutti gli alberi è determinante, tanto che «la protesta non potrà terminare sinché queste richieste non verranno esaudite».

«Soddisfazione per le dichiarazioni del primo cittadino relative alla salvaguardia di tutti gli alberi anche da parte di Legambiente che chiede, però, «una misura concreta». Ovvero «il rinvio dell'inizio dei lavori in attesa che siano rese pubbliche le modifiche al progetto che raccolgono le richieste dei cittadini». Il sindaco Floris; da parte sua, ha ribadito di aver verificato «di persona l'utilizzo della piazza da parte dei cittadini e di considerare prioritario il livello di fruizione del bene pubblico». Da qui la sua scelta di salvare tutti gli alberi.

(Articolo non firmato)

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domenica 22 agosto 2004

L'azzurro Franco Masia: "Il consiglio ha già deciso"
I duelli lasciamoli ai film

Cagliari: Franco Masia non ci sta. Consigliere comunale di Forza Italia; Masia precisa che Meloni "mio caro amico ha evocato presunti duelli verbali col capogruppo Anselmo Piras sulle vicende della piazza. Io rispondo da presidente della commissione Lavori pubblici del precedente consiglio. Non siamo nel set di un film western per fare duelli ma siccome al collega piace parlarne, ricordo che il duello si è verificato a suo tempo nelle sedi istituzionali ed è stato vinto dalla maggioranza che ha deciso che quel progetto andasse in porto".

Però, dato che "non bisogna farsi belli - continua Masia - coi numeri, dico che chi ha vinto ha già ascoltato le voci della minoranza. E l'assessore ai lavori pubblici Raffaele Lorrai ha già comunicato di aver accolto parte dei suggerimenti della minoranza. Il progetto andrà avanti con un numero di alberi molto maggiore rispetto al progetto originario". Detto questo, "la cosa brutta, che ha scatenato la polemica è che strumentalmente si sia dipinta la maggioranza come sostituiti e altri spostati. Chi ha vinto il duello ha già accolto le istanze di chi ha perso: I duelli lasciamoli ai saloon".

(Articolo non firmato)

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domenica 22 agosto 2004

Cagliari. Scenderanno a nobile tenzone

I consiglieri comunali Anselmo Piras (capo gruppo di Forza Italia) e Piergiorgio Meloni (Ds) si affronteranno in un dibattito pubblico, all'inglese L'argomento e la posta in gioco sono gli alberi di piazza Giovanni XXII, che i lavori di recupero dell'area dovrebbero, in parte, eliminare. L'altro ieri Meloni ha sfidato Piras a recarsi in piazza Giovanni per perorare la sua causa e l'interpellato ha accettato. Ai primi di settembre i due consiglieri, armati di banchetto e favella si recheranno nel grande spiazzo per verbalmente duellare.

Piras, che considera secondario che alcuni alberi vengano sacrificati («per lo più saranno spostati  in un altro sito»), per difendere i lavori avrebbe in verità preferito una tenzone dentro il consiglio comunale; «ma - ha precisato - accetto ugualmente la sfida, da farsi a settembre, quando ci sarà più gente».

Sulla piazza, da diversi mesi, si sta consumando una sorta di braccio di ferro tra l'amministrazione comunale, titolare di un ampio progetto di recupero, e un movimento di cittadini (che ha raccolto anche duemila firme per salvare tutti gli alberi) che vuole «certamente la riqualificazione di tutta l'area ma col patrimonio di alberi attuale». i pezzi verdi presenti sono 183, di questi il piano di intervento iniziale ne avrebbe salvato un'ottantina. Poi, dopo la, protesta ne sono stati `graziati' altri 3° alberi. Ma per il comitato spontaneo (di cui fanno parte Città ciclabile, il Socialforum e Legambiente, il parroco Don Gino Zedda e tanti cittadini non impegnati in alcuna associazione) settanta pezzi di storia verde della città sono troppi: non possono essere sacrificati sull'altare di una nuova piazza.

Nei gironi scorsi la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris chiese che si bloccassero i lavori di rifacimento della piazza per verificare la fattibilità di un progetto che salvi tutti gli alberi. «Nessuno mette in discussione - ha affermato - il Pit `Cagliari-4' da cui vengono i finanziamenti per la ristrutturazione della piazza. L'obiettivo della mia interrogazione presentata all'assessore regionale all'Ambiente è duplice. Da un lato mira a raggiungere un'intesa condivisa da tutti, in modo da limitare al massimo l'abbattimento degli alberi; dall'altro punta a conoscere la valutazione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale sull'abbattimento di un numero di piante oggettivamente eccessivo».

L'altro ieri c'era stata la risposta di Anselmo Piras alla Caligaris che aveva sottolineato come l'iter dei lavori è regolare; "con tutti i permessi: compreso il parere favorevole della circoscrizione; -oltreché del consiglio comunale".

Infine era intervenuto Piergiorgio Meloni che aveva ricordato come nel dibattito che si era sviluppato in consiglio comunale c'erano tre posizioni: «Una; della maggioranza, disposta a sacrificare un certo numero di alberi; un'altra che chiedeva che questi fossero eliminati il meno possibile e che venissero spostati. Altrove - e una terza la mia e del collega Gianni Loy, che sottolineava come gli alberi e il verde siano da sempre un importante elemento di arredo urbano e che un buon architetto avrebbe potuto benissimo - se in possesso di indicazioni adeguate - progettare un intervento comprensivo di tutti gli alberi. Poi aveva lanciato la sfida: «Se il collega Piras è convinto di aver ragione andiamo entrambi in piazza Giovanni con un banchetto: ognuno perori la sua causa, vediamo se i cittadini stanno con lui o con me che voglio salvare tutti gli alberi. A settembre il duello. In piazza Giovanni ci sono, come accennato, 183 alberi d'alto fusto (gli Jacaranda; i lecci; i ficus retusa; i carrubi,e i pini) che creano microclima pregiato soprattutto in estate. In più: vi sono gli alberi interni ai cortili della scuola media; dell'elementare, del liceo Michelangelo e della chiesa. In particolare nella zona antistante la facciata della chiesa di San Paolo c'è' la concentrazione più grande di alberi con grosse ramificazioni aeree «che crea - affermano i componenti del comitato spontaneo - un abbattimento della temperatura anche di 15 gradi: in estate nei periodi più caldi, si va dai 40 gradi all'ombra, ai 25 sotto gli alberi. Il che vuol dire che se vai lì, vedi gli anziani e le famiglie coi bambini seduti a prendere il fresco. Ed è questo l'aspetto che vogliamo salvare. Ed è per questo che continua il picchetto dei volontari per impedire che gli alberi vengano abbattuti.

(Articolo non firmato)

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sabato 21 agosto 2004

Piazza Giovanni, il parroco con il quartiere

"Si agli alberi no a quel tunnel"

 CAGLIARI. Il destino di piazza Giovanni XXIII è diventato un caso politico. Dopo la replica del consigliere comunale diessino Pier Giorgio Meloni al capogruppo di Forza Italia Anselmo Piras, sulla contestata vicenda è tornato alla carica il consigliere regionale Maria Grazia Caligaris (Sdi-Su). Ieri in un'affollata assemblea pubblica nel salone della chiesa di San Paolo, anche il parroco don Gino Zedda ha preso posizione a difesa della piazza. «Non sono un tecnico e mi fido dei tecnici, vogliamo salvare tutti gli alberi possibili e non vogliamo quel tunnel». Sulla stessa linea l'esponente socialista Maria Grazia Caligaris, che nei giorni scorsi aveva sollevato la questione in una interrogazione rivolta all'assessore all'Ambiente Tonino Dessì. Ora insiste sulla necessità di rispettare la volontà popolare. «Nessuno mette in discussione il Pit "Cagliari 4" e la ristrutturazione della piazza - spiega Caligaris- l'interrogazione presentata all'assessore regionale all'Ambiente Tonino Dessì tende a raggiungere, nel pieno rispetto delle istituzioni, un duplice obiettivo. Il primo è che si arrivi a un'intesa condivisa da tutti senza alcuna imposizione della forza pubblica in modo da limitare l'abbattimento degli alberi come richiesto dagli abitanti del quartiere e dal comitato spontaneo. Il secondo é conoscere la. valutazione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale sull'abbattimento di un numero di piante oggettivamente eccessivo». «Tutto questo- conclude il consigliere Maria Grazia Caligaris senza alcun accento populista». ~ intanto prosegue senza tregua il picchetto dei volontari del neonato comitato di quartiere per impedire 'agli operai di transennare la piazza e cominciare i lavori di ristrutturazione.

(Articolo non firmato)

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venerdì 20 agosto 2004

Replica del consigliere comunale Meloni (Ds).

Gli alberi di Piazza Giovanni

"Sfido Anselmo Piras a un confronto pubblico"

CAGLIARI. Botta e risposta sui caso degli alberi di piazza Giovanni XXIII. Due giorni fa era intervenuta la consigliera regionale Maria Grazia Caligaris chiedendo che si bloccassero i lavori (di competenza comunale) di rifacimento della piazza per verificare la fattibilità di un progetto che salvi tutti gli alberi. Ieri c'è stata la risposta di Anselmo Piras (capo gruppo in consiglio comunale di Forza Italia). Oggi interviene Piergiorgio Meloni (consigliere municipale dei Ds). La storia racconta di un progetto complessivo di intervento sulla grande piazza che prevede, per il recupero, l'eliminazione di una parte degli alberi.

<<In realtà - sottolinea Meloni - nel dibattito che si è sviluppato in consiglio comunale c'eramo tre posizioni. Una, della maggioranza, disposta a sacrificare un certo numero di alberi; un'altra che chiedeva che questi fossero eliminati il meno possibile e che venissero spostati altrove; e una terza, la mia e del collega Gianni Loy; che sottolineava come gli alberi e il verde siano da sempre un importante elemento di arredo urbano e che un buon architetto avrebbe potuto benissimo - se in in possesso di indicazioni adeguate - progettare un intervento comprensivo di tutti gli alberi. Anselmo Piras, però, afferma che la cittadinanza vuole i lavori e che alcuni alberi in meno diventano secondari... «A parte il fatto che era stato stabilito una sorta di patto d'onore acchè ìl cantiere non fosse aperto in estate. Se lui è convinto di aver ragione andiamo entrambi in piazza Giovanni con una banchetto: ognuno perori la sua causa, vediamo se i cittadini stanno con lui o con me che voglio salvare tutti gli alberi.>> Intanto anche Legambiente chiede al Comune di rinviare l'inizio dei lavori di Piazza Giovanni.

(Articolo non firmato)

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giovedì 19 agosto 2004

Cagliari. Il caso degli alberi di Piazza Giovanni XXIII e del progetto comunale di riqualificazione di tutta l'area è approdato in consiglio regionale.

La consigliera Maria Grazia Caligaris (Sdi-Su) ha presentato un'interrogazione in cui ha stigmatizzato il tipo di intervento e chiesto di sospendere l'apertura del cantiere per sedersi attorno a un tavolo per modificare il progetto. Alla Caligaris risponde Anselmo Piras (capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia). "Le affermazioni fatte dall'onorevole Maria Grazia Caligaris si Piazza Giovanni XXIII - afferma Piras - hanno un chiaro sapore populista, dovuto probabilmente all'inesperienza della neo-eletta. Il progetto di recupero complessivo della piazza fa parte di un Pit ed ha già ottenuto tutti i permessi necessari: la competenza non è della Regione" Secondo Piras, inoltre, l'onorevole Caligaris dovrebbe informarsi sullo stato delle cose dai colleghi socialisti del consiglio comunale, come Pietro Comandini. L'Assessore ai Lavori pubblici, Raffaele Lorrai, titolare dell'intervento, sta realizzando il progetto dopo che questo è andato in Giunta, nella Circoscrizione competente e in Consiglio comunale. E noi lo abbiamo approvato dopo il parere della Circoscrizione". Per questo motivo, prosegue Piras "i lavori non devono essere bloccati. Si tratta di una piazza importante che va restituita ai cittadini". Sulla questione del verde pubblico, il consigliere Piras precisa "che l'assessore Lorrai, ha predisposto un'ulteriore modifica al progetto tesa a proteggere e salvare il maggior numero di alberi possibili presenti nella piazza. Nonostante le affermazioni dell'onorevole Caligaris, è tutto regolare e nell'iter del progetto si è tenuto conto delle varie sensibilità. La maggior parte dei cittadini dell'area vuole la nuova piazza. Chi è contrario si prenda le sue responsabilità verso i cittadini, oppure si candidi al Comune o alla circoscrizione. Le istituzioni vanno rispettate".

(Articolo non firmato)

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mercoledì 18 agosto 2004

Assemblea in piazza Giovanni XXIII per difendere gli alberi

In difesa degli alberi di piazza Giovanni XXIII che saranno abbattuti per il rifacimento proposto dal Comune della piazza scende ancora in campo il Comitato per la difesa del verde. Questo pomeriggio alle 18 a Cagliari è in programma un’assemblea popolare per decidere le azioni da portate avanti.

Il rifacimento ha provocato un coro di proteste da parte dei residenti del quartiere, consiglieri circoscrizionali e rappresentanti di associazioni ambientaliste, che si dicono d’accorso sul rifacimento, ma non sulla strage di piante. (cor)

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L’Unione Sarda

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31 agosto 2004

Vertice in circoscrizione sulla variante salva-alberi 

La nuova, variante salva-alberi dovrà essere pronta in tempi brevissimi per evitare che il Comune sia costretto a pagare le penali all'impresa appaltatrice. Gli operai, infatti. erano pronti ad aprire il cantiere in piazza Giovanni XXIII quando sono stati bloccati dalla protesta pacifica dei cittadini. E dopo una mobilitazione straordinaria e migliaia di firme raccolte, il sindaco Emilio Floris ha accettato di modificare l'intero progetto.

Nella circoscrizione, dove ieri sera si è tenuto un incontro proprio sulla variante, non si conoscono ancora tutti i dettagli del nuovo elaborato tecnico. Quello che appare certo, però, è che per salvare tutti i 193 alberi ad alto fusto piantati nei primi anni '60, i progettisti del Comune dovranno modificare radicalmente l'idea originaria: certa o quasi, la scomparsa del prezioso granito Orosei e dei marmi, sostituiti da una pavimentazione antiscivolo più conciliabile con le grosse radici delle piante. Incerta, inoltre, la sorte della passeggiata coperta prevista a lato della chiesa di San Paolo e contestata dai salesiani.

Oltre alle rassicurazioni del Primo cittadino sul salvataggio di tutti gli alberi, l'altra cosa sicura sono i tempi ristrettissimi per evitare le penali.

(fr.pi.)

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26 agosto 2004

Appello al sindaco da piazza Giovanni

Il comitato spontaneo "Difendiamo gli alberi di piazza Giovanni", ha inviato una lettera al sindaco Emilio Floris dove chiede che "una delegazione del comitato sia ricevuta dal sindaco per potersi democraticamente confrontare con l'amministrazione comunale riguardo al futuro di uno spazio che sarebbe stravolto se fosse attuato il progetto presentato alla cittadinanza, cioè l'unico sinora disponibile. Inoltre - si legge nelle lettera - chiede di poter visionare e di poter diffondere le caratteristiche del progetto alternativo del quale ha avuto notizia dai giornali e che prevederebbe maggior rispetto della copertura degli alberi che costituisce un importante patrimonio per la piazza e che la rende fruibile per i cittadini che quotidianamente la popolano; in maggioranza bambini e anziani".

(Articolo non firmato)

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24 agosto 2004

Il caso.
L’annuncio dopo un sopralluogo di Emilio Floris con l’assessore Lorrai
Alberi salvi in piazza Giovanni

Il sindaco: «Non taglieremo nemmeno una pianta»

Nessun albero verrà abbattuto, parola di primo cittadino. Il progetto della nuova piazza Giovanni XXIII sarà rivoluzionato per evitare l’abbattimento di novanta piante. Il polmone verde resterà intatto, ma non avrà il pregiato calcare rosa di Orosei. Blue-jeans, maniche di camicia e occhiali da sole. Ieri mattina il sindaco Emilio Floris è arrivato in piazza pochi minuti dopo le 10, accompagnato dall’assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai e con un gruppo di tecnici incaricati di modificare il progetto per la nuova piazza. Un sopralluogo a sorpresa per comprendere la mobilitazione degli abitanti del quartiere: migliaia di firme raccolte in pochi giorni per salvare le piante fino all’occupazione del cantiere. «Salveremo tutti gli alberi della piazza», ha assicurato il sindaco Floris. «Dopo aver incontrato la gente e parlato con tanti cittadini, ho deciso che il progetto dovrà essere modificato in modo da tutelare il cento per cento delle piante». Un colpo di scena, soprattutto dopo l’annuncio di un’imminente variante che avrebbe salvato al massimo una quarantina di piante. «Sono in ferie, ma sono tornato perché volevo capire le ragioni dei tanti cittadini che stanno protestando», ha detto nel pomeriggio, A convincere il capo dell’amministrazione cittadina ad accantonare il vecchio progetto, sembra essere stata la reazione dei tanti anziani presenti ieri mattina davanti alla chiesa di San Paolo, preoccupati per la sorte dell’oasi che regala ombra e refrigerio nei caldi pomeriggi estivi. «Salveremo il cento per cento degli alberi, tranne i piccoli cespugli di oleandri», ha garantito il primo cittadino, «Ma saremo costretti a modificare il progetto e cambiare il materiale pensato: lasciando intatte le piante ad alto fusto, sarebbe uno spreco utilizzare il calcare pregiato di Orosei perché rischierebbe di rovinarsi dopo poco tempo per colpa delle radici. Inoltre, modificheremo la sagoma nel lato destro della piazza, recuperando i parcheggi che perderemo». E la passeggiata coperta a fianco alla chiesa che poco piace ai salesiani e al parroco don Gino Zedda? «Anche quella», ha ribattuto Floris, «penso possa tranquillamente essere levata dal progetto». Nuovo ordine per i tecnici del Comune: dovranno tornare a lavoro per modificare radicalmente il progetto in tempi rapidi e scongiurare rischi di ritardi al cantiere che esporrebbero l’amministrazione cittadina al pagamento delle penali. «Con un po’ di sacrificio pensiamo di farcela. Ora però mi auguro che cessino anche le proteste. Piazza Giovanni resterà un polmone verde e arriveranno i giochi per bambini».

Francesco Pinna

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domenica 22 agosto 2004

Il caso.
In difesa degli alberi un comitato spontaneo blocca il mega cantiere
Il Sessantotto di piazza Giovanni
Il Comune: sarà una passeggiata come Marina Piccola

Migliaia di firme raccolte in pochi giorni scandendo lo slogan: «Salviamo gli alberi di piazza Giovanni XXIII». Poi nei giorni scorsi un blitz per bloccare l’impresa che tentava di dare inizio ai lavori: occupata la piazza con striscioni e tende, le ruspe hanno dovuto inserire la retromarcia.
Contestano il progetto di recupero e sono pronti a dare battaglia sino all’ultima pianta: agguerriti ambientalisti alleati a decine di arzilli nonnini hanno dato vita in questi giorni alla più grande mobilitazione dell’estate. Un comitato spontaneo che ha ormai raccolto centinaia di adesioni, pronto a dare battaglia per evitare l’abbattimento di metà delle 183 piante che ricoprono la piazza.
«Non è giusto toccare gli alberi che ci regalano il fresco», protesta Elena Tronci, 74 anni: «Ogni giorno in piazza vengono centinaia di persone, molte anche da altre città. Uno dei pochi spazi veramente frequentati non deve essere rovinato: gli alberi sono la cosa più bella e devono essere salvati».
I tanti anziani che ogni giorno si ritrovano nelle panchine attorno alla chiesa sembrano ringiovaniti. «È giusto sistemare la pavimentazione perché è pericolosa», dice Tommaso Nioi, 88 anni, «Qualche mese fa sono caduto e mi sono sbucciato le mani, ma potevo anche rompermi un braccio o una gamba. Colpa delle radici, però se vengono tolte le piante non ci sarà più ombra e allora diventerà perfettamente inutile venire a cercare il fresco».
E l’altro giorno alla protesta si è aggiunta la voce dei salesiani, con il parroco di San Paolo don Gino Zedda: «Chiediamo che vengano salvati il maggior numero di alberi, ma siamo d’accordo con l’amministrazione che intende sistemare la piazza».
Aggiudicati nel febbraio scorso, i lavori sarebbero dovuti partire già da qualche settimana. Il progetto è imponente: la trasformazione radicale della grande piazza (15 mila metri quadrati) e il completo rifacimento della pavimentazione, ormai deformata per colpa delle enormi radici dei ficus. Al posto dell’asfalto ci sarà un lastricato in calcare bianco di Orosei, lavorato in modo tale da renderlo non scivoloso. Bordi e cordoli delle aiuole saranno invece realizzati in calcare rosa, mentre sulla destra sorgerà una grande fontana in granito sardo e un punto ristoro. Sull’altro lato, invece, è prevista una passeggiata coperta simile a quella di Marina Piccola.
Una costruzione che non piace ai salesiani: «Siamo contrari al tunnel accanto alla chiesa», ha ribadito don Gino durante l’incontro dell’altra sera con il comitato dei cittadini.«Abbiamo già segnalato a suo tempo le nostre perplessità e chiediamo che il progetto venga rivisto».
Inutile il tentativo degli operai della Giustiniana Srl, l’impresa che si è aggiudicato l’appalto da quasi due milioni e mezzo di euro, che nelle scorse settimane volevano aprire il cantiere. Sono tornati a casa davanti alla protesta degli ambientalisti che si sono seduti e hanno occupato l’area dei lavori. «Presidieremo la piazza, vigilando che l’intervento non parta se non verranno modificati termini del progetto» hanno ripetuto l’altra sera i leader degli ambientalisti.
Nonostante le ferie estive, in Comune hanno fatto gli straordinari per studiare la variante che tra una settimana verrà discussa dalla circoscrizione. Ma il tempo stringe. Il progetto è vecchio di due anni e i lavori sono già stati consegnati all’impresa appaltatrice: una paralisi del cantiere potrebbe esporre l’amministrazione al pagamento delle penali.
Francesco Pinna

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Mercoledì 18 Agosto

Gli alberi di piazza Giovanni arrivano in Consiglio Regionale

L’abbattimento degli alberi di piazza Giovanni XXIII, contestato dagli abitanti del quartiere, approda in Consiglio regionale. Il consigliere dello Sdi-Su Maria Grazia Caligaris ha chiesto l’intervento dell’assessore dell'Ambiente Tonino Dessì per promuovere un incontro in modo da raggiungere una soluzione tra i vertici dell’amministrazione comunale, i responsabili del progetto e della ditta vincitrice dell’appalto, i rappresentanti della Circoscrizione e del Comitato spontaneo di piazza Giovanni XXIII.
L’esponente socialista, si legge in un comunicato dello Sdi - vuole anche sapere se il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione abbia potuto valutare la relazione agronomica dell’Ufficio Verde Pubblico della Divisione Ecologia del Comune e se abbia dato l’autorizzazione all’abbattimento delle piante. Nella parte introduttiva dell’interrogazione, il consigliere dello Sdi-Su richiama le numerose iniziative assunte in Consiglio comunale per manifestare contrarietà al progetto di manutenzione straordinaria della piazza che rischia di renderla invivibile.
Non la pensa nella stessa maniera Francesco Masia, consigliere comunale di forza Italia che in una lettera scrive che «ci sono tanti cittadini che desiderano che la piazza venga una volta per tutte ristrutturata e attendono soltanto che si dia il via libera ai lavori. non condividono queste proteste che rallentano il cantiere, hanno apprezzato l’intervento del sindaco di far svolgere u lavori in un periodo non estivo a giugno e luglio ma soltanto a settembre».

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Mercoledì 11 Agosto

Andrea Olla «Forse avremo qualche giorno di pace. Dobbiamo pensare a convocare un’assemblea, la gente deve farsi sentire»

Possono ingoiare l’aumento delle tasse, ma il taglio degli alberi in piazza Giovanni XXIII proprio no. Convinti delle loro buone ragioni, alcuni cittadini raccolti in comitato spontaneo difendono la trincea sotto un sole che arroventa l’aria. E scrivono al sindaco chiedendo «la sospensione temporanea dei lavori» e «un nuovo piano di riordino della piazza che preveda di salvare gli alberi». La risposta arriva per bocca dell’assessore ai Lavori pubblici: «Una corposissima relazione di due agronomi spiega perché è necessario il taglio di alcune piante».

L’impresa che ha vinto l’appalto ha scelto il pomeriggio di ieri per tentare il tutto per tutto. Voleva recintare ciò che resta del marciapiede davanti all’ingresso della chiesa. Non aveva fatto i conti con chi è pronto a sacrificare le ferie pur di vigilare sulla piazza, e pace se deve fare i conti con una temperatura che sfiora i 35 gradi. Per inciso: le stesse persone hanno già nominato un avvocato (Cristina Battarino), sia mai che della vicenda si debba occupare un giudice. Fatto sta che gli operai dell’impresa hanno dovuto desistere. Almeno fino a Ferragosto gli alberi sono salvi, poi si vedrà.

Ieri sera Andrea Olla riassumeva la situazione, lui che è un po’ il portavoce del comitato spontaneo promosso da Città ciclabile e Cagliari social forum: «Forse, e ripeto forse, avremo qualche giorno di pace. Dobbiamo pensare subito a convocare un’assemblea aperta a tutti, la gente deve farsi sentire».

Per difendere le chiome verdi che svettano su piazza Giovanni XXIII hanno stretto un patto d’acciaio persone con idee e storie personali diverse. Per dirla col professor Antonio Romagnino: «In quest’occasione i cagliaritani stanno riscoprendo che cos’è la partecipazione alla vita democratica al di là dei partiti e della politica».

Nel gruppetto che presidia la piazza c’è anche Paolo Frau, capogruppo Ds in Consiglio comunale: «Vogliono eliminare carrubi, lecci e ficus per non si capisce bene quale motivo. I cittadini facciano sentire la loro voce. Il comitato spontaneo è fatto da loro, solo così si possono salvare gli alberi sani, cioè la maggior parte».

Il Comune dice noL’assessore Lorrai è all’estero, sta viaggiando in autostrada. Qualche puntualizzazione, però, non rinuncia a farla: «Tempo fa in Consiglio mi era stato chiesto di evitare di recintare parte della piazza: risposi che sarebbe stata lasciata fuori la zona della chiesa. E così è stato». Il comitato spontaneo vorrebbe che il sindaco facesse slittare l’inizio dei lavori: «Credo che l’impresa abbia poca voglia di iniziare subito. In questi giorni di ferie ha difficoltà a comprare tutto ciò che serve per il cantiere». Quando arriva al punto dolente, l’assessore ai Lavori pubblici fa una pausa, poi riparte: «Qualcuno sostiene che tutti gli alberi sono in salute, ma gli agronomi che si sono occupati di scegliere le essenze arboree la pensano in maniera molto diversa. Detto questo, sbaglia chi pensa a una piazza spoglia. A lavori conclusi, diciamo entro un anno e mezzo, ci saranno trenta alberi in più».

Non si ritrova nel ruolo di Attila neppure il sindaco Emilio Floris: «Dovevano iniziare i lavori nella parte retrostante, questo era l’accordo. Posso capire che qualcuno tema per la scomparsa degli alberi, ma è bene sapere che nascerà una piazza con tanto verde, mica tutta cemento». Ancora: «Chi prende in consegna una città ha anche l’obbligo di risolvere i problemi di arredo urbano. In quella piazza ci sono essenze che rovinano il marciapiede e l’asfalto, e con quest’intervento impediremo che i problemi si ripetano».

I ficus di viale Merello

È sempre viva la protesta contro il progetto di sostituire i ficus con le jacaranda. L’avvocato Giorgio Pitzianti è il motore, colui che dà la linea e segnala eventuali rischi: «Non ho ancora capito cos’abbia fatto seccare quattro ficus in una notte. Forse lo chiarirà l’indagine portata avanti dai carabinieri». Sa per certo che non gli piace questa voglia di fare a pezzi gli alberi che sono lì da decenni: «Quelli di viale Merello me li ricordo dagli anni ’40, fanno parte della storia cagliaritana». Il tentativo in corso in piazza Giovanni XXIII non lo convince affatto: «Ma si rendono conto che certe piante hanno impiegato settant’anni per diventare quelle che sono. Un colpo di accetta e via, ma vi sembra il modo di pianificare il futuro di una città?».

(Articolo non firmato)

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Martedì 10 agosto

Piazza Giovanni XXIII

Protesta per gli alberi, falsa partenza dei lavori

Dovevano iniziare ieri i lavori per il rifacimento di piazza Giovanni XXIII. Invece un gruppo di residenti della zona, e le associazioni Pista Ciclabile e Social Forum di Cagliari, hanno bloccato gli operai che avevano iniziato a posizionare la recinzione della piazza. «Si è trattato di un bliz», hanno detto i manifestanti. «Il cantiere doveva partire a settembre, invece si è deciso di partire ora, quando molti cittadini sono in ferie». Nella serata gli stessi manifestanti hanno tenuto un'assemblea nella piazza cittadina.

 L'amministrazione ha fatto sapere che non concederà ulteriori sconti: «L'impresa deve eseguire i lavori», ha spiegato l'assessore ai Lavori Pubblici, Raffaele Lorrai. «Non torneremo indietro, dopo che siamo venuti incontro ai cittadini, recuperando una ventina di alberi rispetto al progetto iniziale, e non bloccando la zona davanti alla chiesa». Il cantiere non riguarderà dunque lo spazio antistante il sagrato della chiesa di San Paolo: resterà a disposizione dei frequentatori per tutto il mese di agosto, così da poter usufruire dell'ombra degli alberi. L'assessore ha ricordato che la proposta per il rifacimento della piazza è stata approvata dalla circoscrizione e dalla commissione Edilizia: «Il lavoro è stato appaltato, e proseguirà il suo iter», ha concluso. E le condizioni della pavimentazione dimostrano l'urgenza dell'intervento. (m.v.)

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 L'Obiettivo

  • 25 agosto 2004
    • PROTESTA POPOLARE E DISAGIO POLITICO [...]
    • È nato un blog per salvare con ironia gli alberi, ancora in pericolo. GLI ZAPATISTI DI PIAZZA GIOVANNI [...]

PROTESTA POPOLARE E DISAGIO POLITICO

 Cagliari - Sembra che il sindaco Emilio Floris (Fi) abbia deciso di accondiscendere alle richieste degli occupanti di piazza Giovanni XXIII e rivedere il progetto di rifacimento della piazza in modo tale da salvare tutti gli alberi. La promessa fatta dal primo cittadino è stata confermata ieri dall'assessore ai lavori pubblici Raffaele Lorrai: "Il sindaco ha detto anche a me che intende salvare tutte quante le piante. A questo punto sospenderemo l'esame della variante al progetto che avrebbe dovuto salvare la metà degli alberi destinati alla rimozione, in attesa di conoscere in dettaglio la nuova proposta. Per quanto riguarda il cantiere già aperto nella piazza, invece, non è in nostro potere interrompere i lavori: la decisione spetta ai tecnici che lo dirigono". Proprio per questo, la mobilitazione dei cittadini andrà avanti fino a quando le modifiche al progetto non saranno formalizzate sulla carta.

Se davvero il taglio degli alberi sarà scongiurato, si tratterà di una batosta politica senza precedenti per la giunta. I cittadini stanno infatti mostrando in massa un parere diametralmente opposto a quello dell'esecutivo, che invece dovrebbe poter contare sulla maggioranza dei consensi. E a nulla può servire neppure tirare in ballo le consuete frange di estrema sinistra strumentalizzate dall'opposizione: mentre quasi tutto lo schieramento di minoranza ha votato a favore del progetto che prevede l'abbattimento delle piante, basta fare quattro chiacchiere con i manifestanti che stazionano quotidianamente in piazza Giovanni per rendersi conto che gran parte di loro sono elettori del centrodestra che protestano contro una decisione del loro stesso schieramento politico. Quindi, nonostante sembri che il Comune non dovrà pagare penali all'impresa per il mancato avvio dei lavori (tra i due si sarebbe giunti a un "accordo tra gentiluomini"), Floris avrà molto di cui preoccuparsi per l'esito della vicenda. I malumori politici degli ultimi mesi hanno inevitabilmente indebolito la giunta (che, non dimentichiamo, non sta ancora operando al completo). Le conseguenze si vedono nel rapporto con i cittadini e in particolare con gli stessi elettori della Cdl, sempre più diffidenti nei confronti dell'amministrazione. E se nel caso di piazza Giovanni l'esecutivo si è trovato di fronte a una protesta spontanea e priva di contenuti politici (sia a causa di un consiglio comunale chiuso per ferie, sia per via del fatto che il centrosinistra ha sposato il progetto e quindi non può cavalcare i fatti più di tanto), cosa succederebbe se la vertenza della nettezza urbana dovesse portare all'astensione dal lavoro da parte dei dipendenti di Cagliari Ambiente? Una città invasa dai rifiuti, con i lavoratori portati in piazza dai sindacati, i cittadini in rivolta e un'assemblea civica di nuovo funzionante, con un'opposizione che pressa e una maggioranza che perde i pezzi, rischiano di segnare l'ultimo capitolo della giunta Floris. Urge correre ai ripari, ricompattando la coalizione e ricercando il rapporto diretto con í cagliaritani, se si vuole arrivare indenni al 2006.

(articolo non firmato)

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È nato un blog per salvare con ironia gli alberi, ancora in pericolo.

GLI ZAPATISTI DI PIAZZA GIOVANNI

Cagliari - "Anche questa notte abbiamo sentito il rumore dei cingoli dei carri armati che si stanno posizionando intorno alla piazza Giovanni XXIII. Abbiamo riserve di cibo per un'altra settimana. Manca l'acqua e non si prende nemmeno Rai Tre. Non abbiamo armi ma siamo determinati a resistere comunque". Firmato: subcaporalmaggiore Gigis. Il comunicato, scarno e drammatico, diramato via email dal Cagliari Social Forum lo scorso venerdì, ha rappresentato la svolta nella lotta per salvare gli alberi della piazza. Non più un numeroso ma disorganizzato insieme di liberi cittadini, bensì un manipolo di guerriglieri zapatisti pronti a tutto pur di impedire la rimozione delle piante. Il giorno dopo, è andato online il "blog" di piazza Giovanni, diario virtuale che racconta giorno per giorno le eroiche gesta e le sfibranti attese di questi insorti vagamente surreali. Il subcaporalmaggiore Gigis, il comandante Anedda con i suoi zlotl, la comandante Margarita e la compagna Estrela Do Mar fanno da guida alla truppa variopinta che spopola all'indirizzo piazzagiovanni.blog tiscali.it.

Dopo lunghe trattative riusciamo a strappare un'intervista al1'emulo cagliaritano di quel subcomandante Marcos che lotta per I'emancipazione degli Indios sulle alture del Chiapas. Ci dà appuntamento di mattina in una radura nel mezzo della selva. Immancabili il passamontagna e la pipa, il segno di riconoscimento prestabilito è il libro di Garcia Marquez che tiene in mano. Cortese e disponibile, parla volentieri sia degli amici che dei nemici. "Anedda è il capo degli zlotl, indigeni intelligenti ma dotati di una cultura particolarissima: li adoperiamo come sentinelle, ma quando abbiamo dato loro le foto segnaletiche dei nemici continuavano a rigirarle per cercare di vedere le nuche...", racconta.

Anedda è, nel gruppo, colui che desta le maggiori preoccupazioni: litiga furiosamente con gli scarafaggi, minaccia di fare a pugni con i passanti credendoli spie e ripete ossessivamente la barzelletta del cammello. Dalla notte tra venerdì e sabato, quando è stato scoperto mentre cercava di convincere un Ficus Retusa a disertare, viene tenuto sotto sedativi. Si teme che sarà lui il primo a tradire. "La compagna Estrela Do Mar vive in un mondo tutto suo: prima di darsi alla macchia faceva la ballerina. Quando il parroco della cattedrale di San Cristobal ha detto di voler salvare gli alberi, Estrela ha dato la cera sul sagrato. Ora la ronda è costretta a passare con le pattine", prosegue Gigis. La comandante Margarita non tollera le battute ironiche sul suo nome, e al minimo accenno mette tutti di corvée.

I nemici sono i governanti spagnoli: i Floris di Miraflores e quelli di Monteflores, il terribile Lorrai di Tapachula e il governatore Piras di Tuxla Gutierrez. "Floris di Miraflores e Lorrai di Tapachula si sono presentati all'alba di lunedì indossando barbe finte. Hanno detto agli zlotl di essere turisti e sono riusciti a passare", racconta sconsolato il subcaporalmaggiore. Si cerca comunque di resistere, come riportano i comunicati. "Due elicotteri sono passati in serata per i rilievi. Si preparano. Gli abbiamo fatto il gesto dell'ombrello", si leggeva sabato. "Abbiamo acquistato due casse di gassosa e siamo pronti a berle fino a farci esplodere. Non ci prenderanno vivi", assicura Gigis. Si scherza, ma non solo: "Se riusciremo a salvare gli alberi, sarà la dimostrazione che la mobilitazione popolare può davvero essere incisiva. I cittadini vogliono che la piazza resti com'è, alla fine l'amministrazione dovrà prenderne atto. Il prossimo obiettivo sarà impedire i lavori di scavo per il parcheggio coperto di piazza Garibaldi", annuncia il capa degli insorti prima di congedarsi. Mentre gli alberi scherzano, bersagliandoci con una pioggia di bacche, il subcaporalmaggiore Gigis inforca la bicicletta e sparisce zigzagando dietro un cespuglio di oleandri.

(Articolo non firmato)

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Virtualcagliari.it

 Lunedì, 16 Agosto 2004

"Il sindaco salvi gli alberi"

Il comitato spontaneo che mira a salvare gli alberi di piazza Giovanni XXIII va all’attacco del progetto redatto dall’amministrazione comunale. Durante un’assemblea pubblica tenuta venerdì è stato denunciato che «basta un esame rapido della relazione firmata dagli agronomi per scorgere tracce di superficialità nonché l’errata valutazione dei dati di fatto su cui si basa». Non finisce qui: «Concordiamo sia sull’espianto degli alberi malati che sull’eradicamento di quelli troppo vicini tra loro. È necessario, però, chiedere al sindaco che provveda immediatamente a sospendere in via temporanea e precauzionale l’inizio dei lavori, in modo da poter dare il tempo necessario per modificare il progetto salvando e conservando il maggior numero di alberi esistenti e restituendo alla cittadinanza una piazza moderna, ombrosa e utilizzabile durante le giornate del solleone».

(Articolo non firmato)

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Sardegna oggi News

Martedì 17 Agosto

Il caso “Piazza Giovanni XXIII” approda in Regione

Il problema sull'intervento da effettuare in piazza Giovanni XXIII, che dovrebbe portare all'abbattimento degli alberi, è arrivato in Regione dopo aver dato filo da torcere all'Amministrazione comunale di Cagliari. A portarlo all'attenzione regionale il consigliere dei Socialisti Uniti Maria Grazia Caligaris, la quale ha chiesto un incontro tra i vertici tra le parti in causa al fine di trovare una giusta soluzione al problema

CAGLIARI - L'abbattimento degli alberi di piazza Giovanni XXIII contestato dagli abitanti del quartiere cagliaritano approda in Consiglio regionale.

 Un intervento dell'Assessore dell'Ambiente Tonino Dessì è stato sollevato dalla consigliere dello SDI-SU Maria Grazia Caligaris. La richiesta tende a promuovere un incontro, per raggiungere una soluzione condivisa, tra i vertici dell'Amministrazione comunale, i responsabili del progetto e della ditta vincitrice dell'appalto, i rappresentanti della Circoscrizione e del Comitato spontaneo di piazza Giovanni XXIII.

 L'interrogante chiede inoltre se il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione abbia potuto valutare la relazione agronomica dell'Ufficio Verde Pubblico della Divisione Ecologia del Comune di Cagliari e se abbia dato l'autorizzazione all'eradicazione e all'abbattimento delle piante. Nella parte predispositiva dell'interrogazione, la consigliere dello SDI-SU richiama le numerose iniziative assunte in Consiglio comunale per manifestare contrarietà al progetto di manutenzione straordinaria della piazza che rischia di renderla invivibile. Sottolinea inoltre che è in via di predisposizione un referendum cittadino per impedire l'abbattimento delle piante ciascuna delle quali è stata simbolicamente adottata dagli abitanti del quartiere.

 Dopo aver ricordato che contro l'eliminazione di oltre 50 alberi di alto fusto, tra cui alcuni filari di carrubi, si è costituito un comitato spontaneo di cittadini, tuttavia non contrario ad un idoneo progetto di ristrutturazione, ed è stata presentata una petizione al Sindaco affinché i lavori siano sospesi, Caligaris precisa che "la piazza è il luogo di aggregazione sociale del quartiere e meta quotidiana di anziani, giovani e bambini. Cittadini - viene sottolineato - impossibilitati a recarsi in altre zone della città e che manifestano un forte legame di affetto con le piante, alcune della quali hanno 80 anni di vita”. In particolare i bambini le considerano parte integrante dei loro giochi.

 Espressa preoccupazione per l'ordine pubblico in seguito all'eventuale decisione di procedere comunque ai lavori, la consigliere socialista ritiene che l'intervento di riqualificazione "possa essere effettuato senza distruggere un così consistente patrimonio arboreo frutto del lavoro della natura di almeno mezzo secolo".

(Articolo non firmato)

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 Lettere ai giornali, dichiarazioni

Legambiente esprime soddisfazione per la decisione, del sindaco Emilio Floris, di salvare tutte le piante di piazza Giovanni XXIII e attende una misura concreta: il rinvio dell'inizio dei lavori in attesa che siano rese note le modifiche al progetto.

(Comunicato stampa del 27 agosto 2004)

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Grazie agli ambientalisti

Dopo aver accuratamente "ingerito" 21 copie arretrate di Unione Sarda, causa ferie e assenza di pc portatile, non posso non ringraziare tutti i miei pochi ma indomiti concittadini che con il presidio di piazza Giovanni XXIII, hanno impedito il taglio di un buon numero di piante.
Credo sfugga a molti ciò di cui è portatore anche un solo albero in città. Mai stati a Uta o Burcei? Lì sa prazza manna è un uliveto ultrasecolare, nell'altro paese è una pineta vera e propria.
Quella si chiama cultura del verde. Con i dovuti aggiustamenti sono sicuro che i nostri bravi tecnici e progettisti troveranno la soluzione migliore per Piazza Giovanni XXIII.
Grazie di nuovo agli amici degli alberi.

Giovanni Oliveri

(Lettera a L'Unione Sarda, 27 Agosto 2004)

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Piazza Giovanni XXIII° è una delle poche vere oasi della città: un polmone di verde inserito nel caotico ed inquinato tessuto urbano di Cagliari. La piazza è inoltre un punto di riferimento; un luogo d'incontro e di sosta, soprattutto per le persone anziane in cerca di un pò di rifrigerio nel periodo estivo; un area in parte ombreggiata e relativamente sicura per i giochi dei bambini; un sito pieno di ricordi, soprattutto per gli abitanti del quartiere.

Abbatterne anche parzialmente gli alberi significa mutilare irrimediabilmente la piazza, snaturandone le caratteristiche che la rendono vivibile ed amata dai cittadini, la cui volontà, per la stragrande maggioranza, è quella di salvare le annose piante da una stolta e cieca burocrazia. Oggi, se si vuole, si hanno le soluzioni tecniche, atte alla ristrutturazione della piazza senza giungere ad offendere o atterrare i suoi alberi. E' solo una questione di buona volontà da parte degli Amministratori. Se non si giunge ad un accettabile accordo occorrerà dunque mobilitarsi contro la sua degradazione, che sicuramente finirà col riflettersi sulla qualità di vita degli abitanti del popoloso quartiere.

Elio Aste - Nuoro

(Lettera pubblicata sul forum di Sardegna oggi news, 22 agosto 2004)

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[…] Incredibilmente, un giorno assolato e deserto della settimana di Ferragosto ho trovato gli operai che transennavano piazza Giovanni XXIII per l’avvio di un cantiere di ristrutturazione che prevedeva, tra l’altro, l’estirpazione di gran parte degli alberi.
Penso che in tutta Italia non esista una sola amministrazione pubblica capace di pensare impunemente un progetto di abbattimento anche di una sola pianta sana ad alto fusto (il nostro sindaco fiorentino è stato inquisito e condannato per questo). Soprattutto in una città come Cagliari l’ombra è un bene primario: determina la qualità della vita. Lo avevano capito i cagliaritani (che amavano e rispettavano più di noi la propria città) che crearono gli splendidi giardini dell’Ottocento e primi decenni del Novecento, e che non siamo riusciti a imitare. Piazza Giovanni XXIII ha già pagato in termini di interventi urbanistici devastanti (costruzione dell’oratorio), oggi può e deve essere ripensata e risistemata in funzione degli alberi esistenti, che sono la vera ricchezza della piazza.
Da cagliaritano, ma soprattutto da cittadino italiano, spero che non si compia un atto irreparabile, che questo nuovo scandalo per la città non abbia seguito, e che quei cittadini impegnati nel difendere il verde della piazza abbiano ragione della stoltezza degli amministratori, in ricordo e nel rispetto di chi, prima di noi, ha creduto e voluto una città, bella, vivibile... e civile.
Sandro Useli - Firenze

(Estratto dalla lettera all'Unione Sarda del 19 Agosto 2004)

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Quando penso alla spiaggia del Poetto mi viene da piangere.

Adesso stanno tutti a rimpallarsi le responsabilità.

Da venerdì scorso qua, in Piazza Giovanni XXIII stanno preparando i lavori che porteranno al prossimo disastro ambientale, l'abbattimento della metà degli alberi della piazza.

Non esiste alcun ragionevole motivo per farlo, gli alberi non sono malati e le radici possono essere sistemate senza abbattere le piante.

Le persone che hanno a cuore il verde troveranno qui in piazza altri cittadini che stanno preparando un'assemblea civica per il 30 agosto e, se necessario, anche prima.

Si potrà parlarne al fresco, sotto questo mare di verde.

Per non doversi lamentare dopo.

In un catino bollente.

 Anna Delogu

(Lettera all'Unione Sarda dell'11 agosto 2004)

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"In quest’occasione i cagliaritani stanno riscoprendo che cos’è la partecipazione alla vita democratica al di là dei partiti e della politica"

Professor Antonio Romagnino

(Frase riportata dal giornalista dell'Unione Sarda nell'articolo di mercoledì 11 Agosto)

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Storie di pioppi e di piazze dedicate di Fabrizio C.

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Centro Diurno partecipa alla campagna spontanea "Salviamo gli alberi di Piazza Giovanni"

Anche il Centro Diurno partecipa alla campagna spontanea “Salviamo gli alberi di Piazza Giovanni”.

Ho letto da qualche parte che Alessandro significa “salvatore di uomini”. Non avevo mai considerato di potermi trasformare in un “salvatore di alberi”. E sicuramente non lo diventerò adesso, certamente non da solo o con quei ancora pochi compagni con i quali oggi mi sono ritrovato a Cagliari in piazza Giovanni XXIII.
Oggi ho iniziato le ferie dalla mia attività di tirocinante al Centro di Salute Mentale di Carbonia, in particolare al Centro Diurno, per poter andare un po' al mare, magari solo al Poetto, la lunga spiaggia di Cagliari già balzata agli onori della cronaca per lo scempio ambientale - lo hanno chiamato ripascimento - che ha trasformato la sabbia candida in una arroventata graniglia nera e l'acqua limpida nel torbido liquido degli ultimi due anni. Ebbene, dopo quello del Poetto, anche ciò che si prefigura in piazza Giovanni XXIII rischia di diventare l'ennesimo scandalo ambientale. Il progetto di ristrutturazione della piazza prevede infatti il taglio di ben 90 dei 180 alberi, un progetto che vede i pini, i ficus e gli altri esemplari botanici come elemento di arredo più che come fonte di ossigeno e frescura.

Passare sotto quella cappa verde in giornate calde come questa regala sensi di sollievo e piacere, sedersi in quelle panchine sono le uniche ferie che molti possono concedersi il lusso di trascorrere. Eppure non erano più di una ventina di persone quelle che già ieri mattina e poi questo pomeriggio si sono opposti agli operai della ditta Giustiniana, di non so dove, che dopo aver vinto l'appalto dei lavori e aver ricevuto il mandato per l'esecuzione giusto mercoledì scorso, ha tentato di transennare la piazza per iniziare - lo ripeto - lo scempio. Scempio già, perché una delle pochissime oasi della città rischia seriamente di essere trasformata in uno specchio di marmo bianco con poche grandi aiuole e una passeggiata coperta. E' vero, le radici degli altissimi pini non hanno rispettato il manto d'asfalto e tenderanno a fare altrettanto con qualunque cosa cerchi di impedire loro di venire alla luce. Quindi meglio tagliare gli alberi, devono aver hanno pensato i progettisti, lasciando solo le specie che aggettano in profondità. Comodo, si, veramente comodo, se consideriamo gli alberi come complementi di arredo.

Ma gli alberi non sono lì perché sono belli, o comunque non principalmente: sono lì per testimoniare che l'Uomo ha bisogno degli altri componenti della natura per vivere. Quindi si è costituito un comitato spontaneo che cerca di strappare all'assessore competente la modifica del progetto che preveda il rispetto degli alberi e l'organizzazione interna della piazza non in base alle idee originali di un architetto ma nel rispetto della flora esistente. Stiamo ancora piangendo per la sabbia del Poetto, in tanti si lamentano ancora per i ficus rubati a via Amat (per far spazio al parcheggio sotterraneo dietro al palazzo di giustizia), questo è il momento per far sì che Piazza Giovanni XXIII continui a respirare. Qualcuno del comitato è sempre presente in piazza, venite anche voi a farne parte e fate girare questo messaggio. Ci capita spesso di preoccuparci per il taglio della foresta amazzonica, mentre questa “foresta” è proprio dietro l'angolo…

Anche il Centro Diurno partecipa alla campagna spontanea "Salviamo gli alberi di Piazza Giovanni" - Questo è il momento per far sì che Piazza Giovanni XXIII, a Cagliari, continui a respirare. C’è un piccolo gruppo di persone che si sta opponendo all’inizio dei lavori di ristrutturazione della piazza che prevede il taglio di 90 dei 180 alberi che in piazza regalano ossigeno e frescura. Non sappiamo quanto potremo resistere, perché alle soglie del Ferragosto siamo veramente in pochi. Eppure, chi già ieri ha letto il primo messaggio può fare qualcosa. Per esempio può venire in piazza e unirsi a noi, oppure se "costretto" dalle ferie a stare lontano può inoltrarlo a qualche amico rimasto in città. Non solo: è necessario l’interessamento di chi può politicamente fare qualcosa. Sì, perché il problema è anche politico e c’è una parte politica barrosa che si inalbera - è proprio il caso di dirlo - quando incontra ostacoli. Il comitato spontaneo chiede solo che il progetto venga modificato tenendo conto della flora esistente. Ieri un gruppo ha parlato col parroco di San Paolo, la grande chiesa salesiana posta proprio al centro della piazza. Lui ha risposto che non può esporsi a nome della comunità, perché prima dovrebbe contattare tutti i suoi 10 mila parrocchiani. Eppure ricordo certe filippiche nonché dichiarazioni di voto degli anni passati… Evidentemente lui è d’accordo col taglio oppure, più semplicemente, non può dare fastidio a qualcuno.

Pazienza, cercheremo altri appoggi. Ma il tempo corre e benché i lavori siano stati consegnati mercoledì scorso la data effettiva di inizio, quando cioè entreranno in azione le ruspe, sembra sia stata fissata al 30 di agosto. Secondo me partiranno prima, ecco perché è necessario vigilare ma anche essere molti ma molti di più. Vi aspettiamo, qualcuno del comitato è sempre presente in piazza, venite anche voi a farne parte e fate girare questo messaggio.

Alessandro Floris

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