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Pietracamela e il Gran SassoPietracamela, m. 1005, uno dei comuni più alti della provincia di Teramo Un insediamento antico e dalle origini leggendarie, certamente attivo in età romana. Dalle prime notizie storiche si apprende che inizialmente esistevano tre villaggi distinti: S.Leucio, Plicanti e Rioruso che per eventi ignoti si fusero insieme. Il nuovo paese si chiamò forse Petra Cimmeria, dai popoli Cimmeri, o Cameria, dai Camerti, secondo Mario Montebello; ma altri pensano che il toponimo sia dovuto alla grande roccia in forma di cammello che sovrasta le case. Nel lindo nucleo medioevale e in gran parte ancora recuperabile, sono numerose testimonianze storiche ed artistiche uniche o rare, tutte di notevole importanza. Tra l'altro: la chiesa ex parrocchiale di San Giovanni (1432), sulla cui fronte spiccano il portalino inscritto, il campanile a vela, la meridiana antica e l'orologio, chiesa che ricorda un maestro Marcus de Tringiano; la chiesetta di San Rocco (1530), all'estremità più alta del paese ; la casa de li Signuritte (Signoretti o Signorotti), con le emblematiche bifore del '400 ispirate a quelle teramane dei Signori di Melatino ; la casa di Don Ioani del 1505 con lo "stemma civico"; e le iscrizioni, d'importanza storica, dei due immodesti "governatori" della Valle Siciliana, Baltasar Carvallus Hispanus (1523) e Marcellus Carlonus de Napoli (1590), l'una all'ingresso del borgo in Piazza Cola di Rienzo (che si pensa abbia avuto i natali lassù) e l'altra nella casa Perfetti subito prima della chiesa di San Rocco. E sopra il paese, tra rocce e fienili in parte trasformati in villette, resiste in ambiente montanaro - "Sopratore" e "Segaturo" - assai caratteristico, piu' volte ritratto dal pittore pretarolo Guido Montauti (1918-1979) ed affrescato sulle rocce dal suo gruppo artistico "Il pastore bianco". Verso valle, alle prime case del quartiere meno antico dominano "La Villa" , è l'odierna parrocGuido Montauti: pitture rupestrichiale di San Leucio . Ai Prati di Tivo (alcuni invece ritengono che Tivo sia una mitica divinità silvana), da m. 1450 ai 2000 dell'Arapietra dov'è la statua bronzea della Madonnina del Gran Sasso, proprio ai piedi del Gran Sasso che fu scalato laprima volta già nel 1573 dall'ingegnere bolognese Francesco de Marchi, collaboratore di Margarita d'Austria, il Corno Grande ha ricevuto in questo secolo celebri alpinisti quali Cesare Maestri, Fosco Maraini, Walter Bonatti, accompagnati tutti dall'espertissima guida locale Lino D'Angelo; e sull'impressionante Paretone si è cimentato anche il famoso "sciatore acrobata" Toni Valeruz.

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