COMUNE DI PRADALUNGA         Provincia di Bergamo
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Le pietre coti di Pradalunga

Le pietre coti di Pradalunga La storia di Pradalunga è indissolubilmente legata a quella delle pietre coti. E se oggi il nome della cittadina può vantare d'essere giunto un po' in tutto il mondo, senz'altro questo si deve all'inarrivabile qualità delle aquariae cotes cavate dal monte Misma e lavorate per secoli dai pradalunghesi. La fortuna del commercio di queste pietre, un tempo considerate indispensabili per dare un buon filo ad arnesi quali falci e roncole, non conobbe in passato alcuna concorrenza. Testimonianze documentarie della loro estrazione, lavorazione e relativo commercio arrivano a sfiorare l'inizio dell'era cristiana. Trovano voce persino nell'Historia Naturalis di Plinio il Vecchio (morto a Pompei nel 79 d.c.) il quale riferisce di 'pietre coti che con sola acqua danno un taglio eccellente'.
Sebbene Plinio non citi mai esplicitamente il paese di Pradalunga, v'è da supporre che non abbia potuto conoscere tali pietre altrimenti che nel nostro paese, data la sua documentata frequentazione della valle Seriana. Bisogna arrivare al secolo XIII per trovare, attraverso gli statuti dell'epoca, menzionato il paese di Pradalunga riferendosi alla produzione di pietre coti. Vengono fissate le prime sanzioni atte a punire i commercianti di 'coti false'. Si succedono poi numerosi documenti che attestano l'assoluta qualità delle pietre di Pradalunga che varrà al paese un vero e proprio ruolo d'assoluto primato nel commercio in tutta Europa del manufatto. Per molti secoli la miglior parte della forza lavoro di Pradalunga e paesi limitrofi venne investita nell'estrazione, nelle varie cave discolate sulle pendici del monte Misma, della pietra arenaria necessaria per tale produzione. Molta fu pure adibita all'attività di modellazione. Fu così che tale commercio divenne fiorentissimo portando al moltiplicarsi dei marchi di produzione. La prima di copertina del libro raffigurato qui a lato ne espone i più diffusi e blasonati. Copertina del libro di Franco Nicefori sui marchi di Pradalunga
Immagine degli anni '60 di lavoratori delle pietre coti Tale industria conosce il suo periodo più fiorente nel corso della seconda metà del XIX secolo, quando ben il 50% dei coscritti dell'anno 1860 risulta impiegato in tale attività. Rimane pur florida all'inizio del XX secolo, resistendo anche alla crisi economica degli anni '30. Sarà dopo la II guerra mondiale che la situazione cambiarà drasticamente: l'economia comincierà a volgere il proprio interesse altrove e il declino dell'industria delle pietre coti diverrà inesorabile quanto rapido.
Minatori in una cava di pietre agli inizi del secolo scorso A tutt'oggi due sole aziende continuano tale produzione, se pure a carattere artigianale: una a Pradalunga; l'altra a Nembro. Tra le varie ditte storiche pradalunghesi specializzate nel settore meritano d'essere menzionate: Piccinini, Chiodelli e Gavazzi.

Qui a fianco un immagine storica di cavatori di pietre coti. Sopra, una delle ultime industrie artigianali impegnate negli anni '60 nel proseguimento della tradizione.

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