IL13Agosto2003 è
stato presentato il Piano Cave Provinciale, che individua nel
territorio del Comune di Fara Gera d'Adda un giacimento di sabbia e
ghiaia con una estensione di 1.000.000 mq e con una potenzialità
estrattiva di 43.000.000 m3.
Sebbene
l'individuazione di un giacimento non determini necessariamente la
realizzazione di una cava, l'Amministrazione Comunale, in relazione alla
specifica morfologia dei terreni indicati nel Piano, ha predisposto una
analisi approfondita dell'impatto e dei danni ambientali che tale
intervento potrebbe causare al nostro territorio.
A tale
scopo l'Ufficio Tecnico, avvalendosi dei dati del recente studio
geologico relativo al territorio di Fara d'Adda ed alle conoscenze
specifiche dell'area interessata, ha formulato una serie di
osservazioni, che sono state condivise dalla Giunta Comunale e trasmesse
nei tempi previsti agli organismi preposti della Provincia, chiedendo
espressamente lo stralcio del giacimento dal Piano Cave Provinciale.
Le
principali ragioni presentate, prevalentemente di ordine tecnico e
ambientale, sono:
1) la zona
interessata dal giacimento (posta a nord e a est rispetto alla cascina
5. Andrea) è caratterizzata da una elevata vulnerabilità di falda, ciò
significa che l'acqua di prima falda si trova mediamente ad una
profondità inferiore a 4 metri: infatti, è a causa di questo vincolo
idrogeologico che le Norme Tecniche di Piano Regolatore nella zona di
Badalasco vietano espressamente da anni ogni realizzazione di opere
interrate o seminterrate;
- i
terreni interessati al giacimento hanno una quota media di 3-E-5 metri
superiore alla quota dell'abitato di Badalasco ed il flusso della falda
ha direzione prevalente nord-sud, verso l'area dove si trova il pozzo
dell'acquedotto pubblico. Per queste ragioni, è evidente che l'eventuale
escavazione avverrebbe necessariamente in falda e comporterebbe
l'intercettazione dell'acqua di prima falda e
successivamente
dell'acqua di
|
seconda
falda, che alimenta direttamente la bocca di presa dell'acquedotto di
Badalasco, con conseguente inquinamento dello stesso;
2)
inoltre, l'escavazione in falda avrebbe, come conseguenza, la
formazione di un bacino idrico con
superficie
potenzialmente pari all'estensione dell'intera area, con conseguente
impossibilità, alla fine della escavazione stessa, di ripristinare lo
stato dei luoghi. Ciò modificherebbe irreparabilmente l'aspetto naturale
del territorio, alterando, in modo drammatico un ambito che lo stesso
Piano territoriale di Coordinamento della Provincia ha identificato come
contesto di elevato valore paesistico e naturalistico, da tutelare e
conservare;
3)
nell'area in oggetto sono inoltre inseriti cinque insediamenti civili
con destinazione residenziale, agricola e commerciale, strettamente
correlati alla vocazione agricola del territorio:
l'attività
di escavazione cancellerebbe irrimediabilmente una realtà contadina
presente da secoli, darebbe un colpo mortale alle aziende agricole che
vi operano e comprometterebbe seriamente l'attività di tutte le altre
aziende agricole confinanti;
4) oltre
a ciò, sono state evidenziate osservazioni di natura viabilistica,
logistica e di segnalazione di un vincolo determinato dalla presenza di |
due metanodotti e
del nuovo colletto-re fognario, che unisce Pontirolo a Badalasco.
Successivamente, in
data 17 Novembre, il Consiglio Comunale, interpretando il giustificato
allarme della popolazione per la situazione creatasi, ha approvato
all'unanimità un ordine del giorno che, sia in relazione al nuovo Piano
Cave sia alla possibilità che sul nostro territorio venga individuata
una cava di prestito a servizio di grandi opere, chiede espressamente
alle Istituzioni preposte ed alla Provincia di Bergamo lo stralcio dal
nuovo Piano Cave Provinciale del giacimento in territorio di Fara Gera
d'Adda, identificato come Gg 11, settore merceologico sabbia e ghiaia,
per una superficie di h. 99.90,49, oltre all'impegno che anche per il
futuro non venga autorizzata nessuna attività estrattiva e l'impegno
ad esprimere parere negativo qualora Enti superiori individuino nel
nostro territorio cave di prestito.
Il Consiglio ha
inoltre demandato al Sindaco, alla Giunta e alla Conferenza dei
Capigruppo di intraprendere tutte le azioni ritenute opportune al fine
di ottenere lo stralcio dell'individuazione del giacimento, anche con
il coinvolgimento della cittadinanza e delle associazioni, tenendo
periodicamente informato il Consiglio.
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