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PROGETTO  NON VIOLENZA

Anno scolastico 2001/2002

TORNA AI PROGETTI

 

PREMESSA

 Non sembra possibile, oggi, educare le nuove generazioni alla pace quando esistono, nel contempo, una visione della vita e un modo di vivere che si basano spesso sulla violenza.

Inoltre, una delle maggiori preoccupazioni di molti insegnanti scaturisce dal sostanziale dogmatismo e dall’univocità del modello culturale dominante proposto dalla società adulta, soprattutto attraverso i mass media.

Il nucleo centrale di questo modello si sintetizza nella valorizzazione dell’idea di “consumismo” e del possesso dei “beni materiali”.

Se a ciò aggiungiamo il disorientamento delle famiglie a svolgere il ruolo peculiare che devono avere nella società, si comprende la difficoltà ad educare i bambini fuorviati da tali paradigmi di disvalori che si ripercuotono negativamente a livello di rapporti umani, dominati in molti casi dalla forza e dalle ingiustizie che si scaricano sui più deboli e sui meno garantiti nella nostra realtà scolastica quotidiana; osserviamo sempre più frequentemente atteggiamenti di passività, mancanza di interesse o di capacità attentiva, unitamente a comportamenti egocentrici, nevrotici e spesso aggressivi, comportamenti che derivano dalla logica del “tutto per me”, e del “tutto dovuto”.

Tali atteggiamenti, se non saranno corretti in tempo, cresceranno con l’età, fino a diventare aspetti della personalità, modi di essere e così, come spesso succede, ci troveremo a meravigliarci di come mai degli individui apparentemente tranquilli esplodano in assurde violenze.

Se, come ha detto Maria Montessori: ”Compito dei politici è difendere la pace, compito degli educatori è costruirla”, tocca a noi proporre modelli educativi alternativi che siano validi, estensibili e che portino le nuove generazioni al superamento dell’aggressività individuale e sociale che deriva dalle incertezze, dalle paure e, di conseguenza, a credere in un futuro di vita che sia un intreccio di giustizia, certezze e valori.

Pertanto, noi insegnanti di scuola materna e di scuola elementare, in continuità, consapevoli che un progetto di educazione alla non violenza e alla pace che cominci dall’età infantile non è né utopico né velleitario, intendiamo cercare e proporre azioni interpersonali di pace e situazioni positive agli alunni, avvalendoci anche delle competenze specifiche di uno psicologo e del dialogo aperto con i genitori con i quali è necessaria un’azione congiunta e unificata per il raggiungimento del medesimo obiettivo: costruire un modello educativo concreto e coerente.

 

FINALITÀ

 Il Progetto è stato concepito con un’ asse concettuale ed operativo che si interseca e va oltre le varie aree formative e che riguarda:

 1) gli INSEGNANTI e i GENITORI, i quali, attraverso l’attivazione del CENTRO DI ASCOLTO guidato da uno psicologo, potranno vivere un’esperienza di educazione alla pace autoformativa, in azione congiunta per unificare gli sforzi delle due agenzie educative, in vista di un medesimo obiettivo;

 2) gli ALUNNI, che sono avviati alla formazione di una coscienza dei valori aperta alla conoscenza, al rispetto e alla comprensione empatica del mondo e delle diversità che in esso esistono.

  

OBIETTIVI GENERALI

Comprendere che all’interno di un sistema di relazioni interpersonali, per dare origine ad un cambiamento, è necessario essere flessibili e pronti a cambiare innanzi tutto se stessi.

 

Avviare lo sviluppo delle seguenti capacità:

- elaborare criteri per la predisposizione di interventi didattici di educazione alla pace;

- rinvenire, nelle proprie aree disciplinari, elementi per una cultura di pace;

- ricercare strumenti e repertori idonei ad organizzare l’attività didattica       secondo metodologie adeguate.

 

  OBIETTIVI GENERALI E TEMATICHE CONNESSE

 1) AVVIARE ALLA CONOSCENZA DI SE STESSI:

 - Conoscersi [corpo - caratteristiche proprie - storia personale];

 - Accettarsi e autostimarsi [valutazione delle proprie doti e dei propri limiti -

   capacità di decidere].

 2) EDUCARE AI RAPPORTI, SCOPRENDO I RUOLI, I CONDIZIONAMENTI E LE MOTIVAZIONI ETICO-RELIGIOSE CHE LI SOSTENGONO:

- Rapporti esistenti nell’ambiente umano [classe - famiglia - quartiere - città -ambiente - animali];

- Condizionamenti [mass media - religioni];

 - Saper comunicare [ascolto - esporre con chiarezza - esprimere senza            paure il proprio pensiero - recepire correttamente un discorso - sintetizzare- usare i mezzi non verbali];

 - Avere reciproca fiducia [superare i pregiudizi - cogliere gli aspetti migliori

  nell’altro - rispettare le differenze individuali];

 - Saper cooperare [decidere assieme - dividere i ruoli in un’azione comune - flessibilità dei modi di pensare - capacità di dialogo...].

 3) EDUCARE ALLA GIUSTIZIA [l’idea del nemico - violenze nella società - emarginazione - diritti umani - disoccupazione - il sistema informativo].

 4) TENDERE ALLA CONQUISTA DEI VALORI ESSENZIALI DEL VIVERE, ATTRAVERSO COMPORTAMENTI ED AZIONI CHE CI MIGLIORINO SEMPRE PIÙ.

   

METODOLOGIA

 Il Progetto va collocato all’interno di un modulo pedagogico “problematizzante”, cioè di una pedagogia della domanda e della ricerca che, attraverso il lavoro di gruppo, permetta di analizzare le differenti situazioni che si affrontano e di evidenziare ciò che è possibile fare per cambiarle in meglio: da ciò ne consegue un modo di agire e di osservare dinamico e non statico che annulla l’idea, spesso radicata, che la pace e la non violenza siano soltanto un’utopia.

Inoltre, il criterio dell’esperienza personale e dell’osservazione diretta è determinante poiché permette di far maturare una coscienza attenta, vigile e partecipativa ai problemi della comunità circostante; molti possono essere i rilevamenti e le esplorazioni territoriali attinenti all’educazione alla pace e alla non violenza, naturalmente se questi vengono proiettati nel contesto di più ampi rapporti. in altre parole, imparare ad  “agire localmente per pensare globalmente”.

 Sul piano razionale, il criterio metodologico più valido, ci sembra quello che propone l’accoglienza, lo scambio e l’approccio interpersonale di natura “reciproca”, contrapposto a quello più tradizionale a carattere unilaterale (domanda-risposta/comando-obbedienza).

In più richiede l’intervento di tutte le risorse disciplinari chiamate di volta in volta a dare il loro specifico contributo, poiché l’educazione alla pace coinvolge tutta la persona umana e, quindi, tutto il suo sapere, pertanto non è riducibile ad una sola disciplina né ad un gruppo di esse.

 In conclusione, il progetto è una esperienza che segue un percorso didattico interculturale-interdisciplinare e, di conseguenza, seguirà i criteri della:

 - circolarità;

- apertura;

- trasversalità;

 avvalendosi di educatori consapevoli, disponibili, attenti e flessibili ai cambiamenti, vale a dire educatori pronti a cambiare se stessi per mantenere, all’interno della relazione, il cambiamento.

  

TEMPI

La durata complessiva del Progetto interessa il periodo che va da ottobre a maggio.

Le attività previste per le classi elementari saranno svolte durante le ore di compresenza.

 Per le scuole materne:

·      il gruppo-bambini sarà impegnato nelle attività previste dal Progetto per almeno due ore settimanali, sulla base dell’organizzazione interna dei singoli plessi scolastici.

 Le insegnanti del Circolo ravvisano la necessità di programmare collegialmente e nei singoli plessi, per un totale di 30 ore (aggiuntive di non insegnamento da finanziare con il Fondo per l’Istituzione Scolastica).

Ulteriori 10 h verranno destinate all’allestimento degli spazi in piazza e alle rappresentazioni teatrali (ore da recuperare durante il mese di giugno, quando la frequenza dei bambini sarà notevolmente ridotta).

   

FUNZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ SVOLTE DALLO PSICOLOGO

Il Progetto “TENIAMOCI PER MANO”, contro la violenza prevede, oltre alle varie attività programmate, la presenza di uno psicologo che, in qualità di esperto, gestirà un corso di formazione per insegnanti e genitori.

Il corso sarà articolato in quattro incontri della durata di 1 h e 40’ ciascuno, per ognuno dei seguenti plessi:

 - S. Andrea (scuola elementare e scuole materne vicine)

- Brecciarola (scuola elementare e scuola materna)

- Casalincontrada (scuola elementare e scuola materna).

 Le tematiche previste riguardano le maggiori problematiche relative alla violenza oggi: si partirà da un’attenta analisi delle possibili cause legate al contesto sociale in cui il bambino vive.

Ogni incontro consisterà in una lezione teorica tenuta dallo psicologo e in un successivo dibattito aperto alle richieste di un’assemblea dei genitori e degli insegnanti, in ordine agli argomenti trattati.

Si attiverà, in tal modo, un “CENTRO DI ASCOLTO” che permetterà ai destinatari del corso, di usufruire dei consigli o dei suggerimenti dell’esperto.

Oltre a ciò, settimanalmente e in base alle necessità, lo Psicologo sarà presente in ogni plesso per supportare il lavoro degli insegnanti e per quei genitori che sentiranno l’esigenza di avere contatti con lui.

  

FASI DEL PROGETTO

 Il Progetto è costituito da due fasi che non sono separate fra loro, ma l’una è il completamento dell’altra. Più precisamente:

 1) CONOSCENZA: conosciamo la VIOLENZA:

 - Esplorazione nell’immaginario del bambino sul significato di “VIOLENZA”;

 - Parliamo della “VIOLENZA” come assenza di valori;

 - Indagine e racconti su piccoli episodi di violenza nel contesto sociale in cui vive il bambino (classi - scuola - casa - quartiere - città);

 - Indagini e ricerche su episodi di violenza di varia natura, oltre il contesto sociale del bambino (Italia);

 - Riflessioni personali e collettive con produzione di testi di vario genere;

 - Lavoro sul testo: analisi dei comportamenti dei personaggi - cambi di ruoli - riscrittura di testi con diversa conclusione ecc.;

 - Realizzazione di un giornalino o di un’antologia. 

2) NOI CONTRO LA VIOLENZA:

 - Giochi di relazione;

 - Costruzione di simboli da offrire agli altri o di doni di pace;

 - Scambi di visite tra alunni di classi e di plessi diversi;

 - Ricerca di vecchie storie, proverbi, filastrocche per estrapolarne i valori;

 - Invenzione di canti e danze di pace

 - Realizzazione di un giornalino o di un’antologia;

 - Murales;

 - Centro di ascolto (genitori - insegnanti - psicologo);

 - Utilizzo di uno psicologo per supportare alunni e insegnanti;

 - Giornate della “non violenza”;

 - Mostra dei lavori e premiazione di un alunno per classe che si sia distinto per il comportamento.

   

PROGETTI DELLE CLASSI DEL PLESSO DI S. ANDREA

Classi 1^ A - B - C

Premessa

Le insegnanti delle classi 1^ A e 1^ B, dopo aver attentamente valutato le tematiche proposte nel Progetto, intendono sviluppare, sia con attività interdisciplinari che con attività specifiche, riferite a determinate discipline, gli obiettivi che meglio rispondono alle problematiche evidenziabili nelle classi.

 OBIETTIVI SPECIFICI:

1) Individuare i rapporti esistenti nell’ambiente sociale in cui il bambino vive:

    - FAMIGLIA - SCUOLA

2) Saper comunicare: imparare a dialogare esprimendo senza paura il proprio pensiero;

- valutare opportunamente le opinioni altrui, anche se diverse dalle proprie.

3) Avere reciproca fiducia: superare i pregiudizi;

- cogliere gli aspetti migliori dell’altro;

- rispettare le differenze individuali.

  

CONTENUTI

 Le insegnanti del team, in fase di programmazione delle attività interdisciplinari, concorderanno le strategie e i contenuti che esse riterranno opportuno adottare, dopo aver valutato i risultati ottenuti nelle modifiche dei comportamenti da quanto già messo precedentemente in atto.

Tale programmazione avrà cadenza quindicinale.

 

METODOLOGIA

Le insegnanti intendono utilizzare le attività che svolgeranno nei singoli laboratori per puntualizzare, discutere e chiarire le problematiche relative a comportamenti riferibili a situazioni conflittuali.

Tali situazioni possono verificarsi per tentativi di prevaricazione da parte di alcuni e a reazioni di difesa da parte di altri.

 

TEMPI

I laboratori - F...COME FIABA   (1^ A - B)

                 - FORME E COLORI   (1^ A - B - C)

                 - GUARDO, OSSERVO , RIPRODUCO    (1^ A - B - C),

 con le loro programmazioni specifiche, saranno considerati “aree di lavoro” nell’ambito delle quali gestire la conflittualità che può degenerare in atti di violenza.

Al di fuori delle “aree di lavoro”, le tematiche relative al progetto saranno costantemente attuali in ogni momento dell’attività didattica in quanto, data l’età degli alunni coinvolti, l’intervento educativo non può essere procrastinato in attesa del tempo programmato per tale attività.

  

PRODOTTO FINALE

 Il materiale prodotto nei laboratori sarà esposto, a fine anno scolastico, in occasione della socializzazione delle attività connesse ai vari progetti ed inseriti, per quanto possibile, nell’ANTOLOGIA prevista dal Progetto.

Classi 2^ A - B

 O. D. G.

- Avviare alla conoscenza di se stessi.

- Educare ai rapporti interpersonali per vivere in un clima di pace.

 O. D . S.

- Comprendere che per conoscere se stessi è necessario conoscere le caratteristiche del proprio corpo e della propria personalità.

- Comprendere che per accettare se stessi ed autostimarsi è necessario conoscere le proprie capacità e i propri limiti.

- Saper stabilire con gli altri relazioni, nella consapevolezza delle diverse personalità e dell’altrui libertà.

 ATTIVITA’

- Giochi finalizzati alla conoscenza del proprio corpo.

- La storia personale.

- Ascolto e racconto di esperienze personali.

- Giochi di relazione e di cooperazione.

- Costruzione di simboli o doni di pace da offrire agli altri.

- Ricerca di vecchie storie, proverbi, filastrocche che racchiudono messaggi di pace.

- Produzione di testi di pace.

 Classe 2^ C

 O.D.G.

1) Avviare alla conoscenza di se stessi.

2) Educare ai rapporti scoprendo i ruoli, i condizionamenti e le motivazioni che        li sostengono.

 O.D.S.

1a - Far emergere il concetto di identità personale;

1b - ricavare il proprio albero genealogico e rappresentarlo graficamente;

1c - analizzare l’aspetto fisico di ognuno e fissarlo con un disegno e/o una              fotografia;

1d - ricavare i segni particolari che permettono di identificare una persona;

1e - analizzare i diversi aspetti del carattere della persona (e delle doti e        capacità) per cercare quelli attribuibili a ciascuno ed individuare     differenze e somiglianze;

1f - confrontare fotografie scattate in periodi diversi per rilevare cambiamenti           e trasformazioni verificatisi nel tempo;

1g - classificare i cambiamenti e le trasformazioni ed individuare le “tappe” di          vita comuni a tutti i bambini.

2a) Comprendere che la comunicazione nasce da un’esigenza profonda a    mettersi in rapporto con gli altri;

2b) realizzare che per instaurare un rapporto è necessario essere disponibili           all’ascolto;

2c) comprendere che per superare il proprio egocentrismo è necessario       confrontare le proprie opinioni e conoscere le ragioni che attivano i diversi         comportamenti;

2d) saper assumere e sviluppare atteggiamenti di rispetto e accettazione        dell’altro riconoscendo il valore e la ricchezza della “diversità”;

2e) acquisire consapevolezza delle varie forme di diversità allo scopo di         individuare atteggiamenti e modi di agire liberi da pregiudizi nei confronti      degli altri;

2f) scoprire ed attuare, all’interno del gruppo-classe, modalità di aiuto, forme di collaborazione, di responsabilità, d’impegno;

2g) educare ai rapporti interpersonali non violenti mediante la conoscenza, la          fiducia reciproca e la cooperazione.

 

ATTIVITA’

 L’itinerario di lavoro prevede la ricostruzione e la conoscenza delle “storie personali” (sulla base di testimonianze, fonti materiali, fotografie e documenti), e lo studio dei comportamenti umani in relazione a bisogni e problemi specifici.

Il tutto sarà realizzato con l’ausilio di questionari, la produzione di testi descrittivi e attraverso lezioni frontali, lavori di gruppo, dibattiti di classe e attività grafico-pittoriche e manipolative.

 

 PRODOTTO FINALE

 Si prevede la realizzazione di un testo descrittivo-espositivo di sintesi del lavoro di analisi e riflessione effettuato (giornalino).

  

Classi   3^ A - B - C

 O.D.G.

 Educare ai rapporti, scoprendo i ruoli, i condizionamenti e le motivazioni etico-religiose che li sostengono.

 O.D.S.

 ·      Favorire l’acquisizione di un comportamento responsabile nell’ambiente familiare.

·      Favorire l’acquisizione di un comportamento corretto nell’ambiente scolastico.

·      Favorire lo sviluppo della capacità di affrontare e superare situazioni conflittuali.

  

CONTENUTI

 ·      La struttura della famiglia e i rapporti esistenti tra i membri.

·      Il ruolo del bambino in famiglia.

·      Il personale operante nell’ambiente scolastico.

·      diritti e doveri dello scolaro.

 

 ATTIVITA’

 Raccolta di informazioni; inchiesta; questionari; osservazioni; riflessioni.

 

PRODOTTO FINALE

 Cartelloni.

  Classi 4^   A - B - C

 O.D.G.

Acquisire il concetto di “non violenza”  e gettare le basi di una cultura della pace.

 O.D.S.

 a) Conoscere alcuni aspetti dell’organizzazione sociale nel contesto di vita     dell’alunno e riflettere sull’esigenza di osservare le regole;

b)  analizzare e comprendere alcuni articoli della “Convenzione Internazionale         dei Diritti dei Bambini”;

c) riconoscere il proprio ruolo all’interno del gruppo di appartenenza e comprendere il valore dell’amicizia, della solidarietà, del rispetto      reciproco e della tolleranza;

d) acquisire la consapevolezza che lo “star bene” è un diritto di tutti gli uomini.

 

ATTIVITA’

 ·      Conversazioni, discussioni e confronti sui sentimenti sociali positivi di solidarietà, simpatia, aiuto, responsabilità, equità e sui sentimenti negativi di conflitto, inimicizia, violenza, razzismo;

·      inchieste e relativi grafici;

·      giochi di relazione;

·      creazioni di slogan di pace;

·      questionari;

·      illustrazioni concernenti l’argomento;

·      schede di regole e regolamenti;

·      conversazioni su diritti e doveri dei bambini;

·      lettura e commento della “Dichiarazione Universale dei Diritti del Bambino”;

·      lettura e commento di alcuni articoli della nostra Costituzione;

·      stesura di cronache utilizzando articoli di giornale sull’argomento;

·      reperimento di testi;

·      lettura ed analisi di varie tipologie testuali che evidenziano i valori;

·      realizzazione di cartelloni;

·      ascolto di brani musicali;

·      canti corali;

·      visione discussione di film.

  

PRODOTTO FINALE

 Composizione di testi e messaggi poetici di pace

Classi  5^   A - B - C

 O.D.G.

 Educare alla giustizia.

 O.D.S.

 ·      Acquisire la consapevolezza che nell’ambiente umano esistono rapporti nei quali bisogna muoversi con comportamenti “giusti”;

·      acquisire la consapevolezza che il senso del giusto deve avere una dimensione universale e non soggettiva;

·      conoscere e individuare nell’ambiente umano le violazioni della giustizia con particolare riguardo al mondo dell’infanzia.

  

ATTIVITA’

 ·      I bisogni dell’infanzia

·      i bisogni rispettati e negati;

·      i diritti universali del fanciullo;

·      le condizioni dell’infanzia nella nostra società;

·      le condizioni dell’infanzia in una società multietnica: emarginazione, sfruttamento minorile, ecc....;

·      rispetto dell’infanzia e negazione di esso nei mass-media;

·      i bambini propongono....

 

TEMPI

 Saranno dedicati a tale percorso progettuale le ore di compresenza e tempi che  volta a volta le insegnanti riterranno idonei.

 

PRODOTTI  FINALI

 Saranno realizzati: cartelloni esplicativi del percorso didattico, testi di diversa tipologia (argomentativi, poetici, mappe concettuali, grafici,...) che verranno inseriti nell’antologia prevista.

   

PLESSO DI CASALINCONTRADA

 Tema: LA DIVERSITA’ COME RISORSA PER LA CRESCITA UMANA E                CULTURALE.

 AUTONOMIA COMPETENZA
 

OBIETTIVI LINGUISTICI - Conoscere il reale attraverso la produzione                                                      letteraria;

                                         - riconoscere le strutture linguistiche nella fiaba;

                                        - usare le strutture narrative in contesti diversi;

                         - Produrre testi “creativi” con tecniche narrative   diverse.                                          

OBIETTIVI FORMATIVI - Scoprire la propria identità attraverso esperienze                                             fantastiche;                         

                                        - elaborare paure, frustrazioni, sentimenti                                                      ambivalenti, attraverso esperienze raccontate/lette;

METODOLOGIA - circolarità - trasversalità - ricerca.

 PRODOTTO FINALE: meta-testi di fantasia.

 ATTIVITA’: analisi di fiabe - 1° ciclo “IL BRUTTO ANATROCCOLO”

                                              2° ciclo  “IL GOBBO DI NOTREDAME

I testi prodotti dagli alunni delle varie classi verranno inseriti nell’Antologia che raccoglierà i lavori realizzati da tutte le classi del Circolo.

  

PLESSO DI BRECCIAROLA

TEMA: La conoscenza di se stessi per vivere in armonia col proprio ambiente            naturale e sociale.

 OBIETTIVI : Avviare alla conoscenza di se stessi;

 - conoscersi (corpo - caratteristiche - storia personale);

 - accettarsi e autostimarsi (valutazione delle proprie doti e dei   propri limiti - capacità di decidere);

Educare ai rapporti con gli altri e con l’ambiente.

                    - rapporti esistenti nell’ambiente umano (classe - famiglia -                              frazione - ambiente - animali);

                   - condizionamenti (mass-media);

                   - saper comunicare (ascolto - esporre con chiarezza - esprimere                    senza paure il nostro pensiero - recepire correttamente un                             discorso - sintetizzare - usare mezzi non verbali);

                    - saper cooperare (decidere insieme - dividere i ruoli in un’azione                   comune - flessibilità dei modi di pensare - capacità di dialogo...)

 

METODOLOGIA: Circolarità e Trasversalità - Ricerca.

 PRODOTTO FINALE : cartelloni con disegni, foto, storie illustrate contro la  violenza.

  

SCUOLE MATERNE

 PREMESSA

 Le insegnanti di Scuola Materna del gruppo “Ambiente e Salute”, impegnate nella realizzazione del progetto “Una città da favola”, intendono inserire nella stesura di questo progetto il tema della violenza visto nelle varie manifestazioni e particolarmente riferito ai bambini della prima età, soggetti passivi di ogni forma di abusi.

Con riferimento ai contenuti della Dichiarazione Universale dei diritti dell’infanzia che pone l’impegno al riconoscimento del diritto del bambino ad aiuti ed assistenza particolari, le insegnanti intendono portare all’attenzione dell’opinione pubblica una realtà spesso sommersa e poco considerata. Come sancito dalla Convenzione Universale dei diritti: ogni bambino ha diritto alla vita e ad un armonico sviluppo; ad un adeguato livello di vita; alla sicurezza sociale, servizi e strutture per l’infanzia; ad essere protetto contro ogni forma di sfruttamento e di violenza. Tutti questi riconoscimenti possono essere vanificati da una continua voluta ignoranza che spesso si trasforma in violenza fisica e psichica nei confronti dei piccoli: In tale visione emerge la necessità di una saggia prevenzione.

 

         OBIETTIVI

 ·      Ascoltare e comprendere storie

·      Comprendere messaggi formali e informali

·      Scoprire e conoscere “mondi” diversi attraverso le fiabe

·      Analizzare le caratteristiche dei personaggi

·      Rappresentare graficamente una storia

·      Essere disponibile ad interagire e a relazionare con gli altri e con gli adulti

·      Drammatizzare una storia

·      Scoprire il significato della parola “violenza”

·      Scaricare momenti di aggressitvità nel gioco

·      Scoprire la necessità di costruire e rispettare regole di comportamento

  

CONTENUTI

 Ogni plesso di Scuola Materna interpreta una storia o una fiaba finalizzata all’acquisizione dei valori della non violenza e della tolleranza.

  

PRODOTTO FINALE

 Rassegna di spettacoli teatrali distribuiti in più giorni e inseriti nel calendario del MAGGIO TEATINO.

 

ORGANIZZAZIONE

 Al Progetto partecipano tutte le classi della Scuola Elementare e della Scuola Materna del 5° Circolo.

Le tematiche previste saranno suddivise tra le varie classi di ogni plesso, in base al grado di difficoltà degli argomenti da trattare: ogni plesso di Scuola Elementare però, svilupperà complessivamente tutto il progetto e realizzerà, al termine dell’anno scolastico dei prodotti finali e stenderà una relazione conclusiva.

Durante la giornata della “non violenza”, prevista in coincidenza con quella dei “Diritti Umani”, il 16 Novembre, tutti gli alunni del 5° Circolo sfileranno uniti nelle vie di Chieti, per dare voce alla loro protesta contro ogni forma di violenza.

 

VERIFICHE E VALUTAZIONI

 Partendo da un’attenta analisi delle situazioni iniziali, le verifiche saranno effettuate in itinere, attraverso osservazioni sistematiche e al termine del progetto, per rilevare i comportamenti, gli atteggiamenti e i modi di pensare acquisiti dagli alunni attraverso le attività.

La valutazione sarà espressa in una relazione finale.

  

                                                                  L’Insegnante Nunzia D’ADDETTA

                                                                       coordinatrice della Commissione

                                                                                  “Educazione all’ambiente e alla salute”

                                                                                   e la Commissione:

                                                                                  Inss: BORRA Luana

                                                                                            DE LELLIS Annamaria

                                                                                             MITOLI Ida

                                                                                              PETRONE Marisa

                                                                                             RICCIUTI Lucia

                                                                                              DE NICOLA Marinella

                                                                                              DI TIZIO Gigliola

                                                                                              GASBARRI Lidia

                                                                                              GENTILE Rosalba

                                                                                              RADICA Rosanna

 IL DIRIGENTE SCOLASTICO

    Dr. Aniello CRISCUOLO

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