Galleria Artanda
di
Carmelina Barbato
ACQUI TERME,
VIA ALLA BOLLENTE 11
TEL. 0144/325479
CELL.380/2922098
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LE MOSTRE PERSONALI
1982 Nizza Monferrato (At)
Palazzo Baronale Crova
1983 Acqui Terme (Al)
Palazzo Robellini
1987 Asti
Sala Mostre della Provincia
1988/89 Alessandria
Galleria d'Arte "Clio"
1991 Asti
Galleria d'Arte "La Giostra"
1992 San Remo (Im)
Casinò Municipale
1994 Vignale Monferrato (Al)
Palazzo Callori
1996 Torino
Galleria d'Arte "Fogliato"
1997 Tagerwillen
Steinbock Gasthof
1998 Asti
Galleria d'Arte "Il Platano"
1999 Alba (Cn)
Galleria d'Arte "Il Bandolo"
2000 Aosta
Galleria d'Arte "La Botteguccia"
2001 Ginevra
Galleria d'Arte "Les Salons"
2002 Aosta
Galleria d'Arte "La Botteguccia"
2003 Torino
Galleria d'Arte "Fogliato"
2004 Asti
Galleria d'Arte "Il Platano"
2005 Mombaruzzo (At)
Galleria d'Arte "Battifoglio"
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Si inaugurerà sabato 14 aprile 2007 alle ore 16.30
la terza tappa di "Incontri d'artista 2007" con l'artista
monferrino
Massimo
Ricci
e presentazione critica del prof. Arturo
Vercellino. Nella giornata di sabato oltre a potere ammirare alcune
delle sue opere sarà anche possibile avere un incontro diretto con
l'Artista che si renderà disponibile alla descrizione delle tipologie
esecutive che contraddistinguono lo spirito delle sue opere.
L'inaugurazione sarà accompagnata da un calice di
Brachetto d'Acqui gentilmente offerto dal Consorzio.
La mostra durerà fino al 29 di aprile con il seguente orario: tutti i
giorni (lunedì escluso) dal martedì alla domenica dalle 16.30 alle
19.30.
Per info: Galleria Artanda tel. 0144/325479 EMAIL:galleriartanda@email.it
Arturo Vercellino è anche autore de "
Il Santo della Piazzetta"
Il Profilo
dell'artista
Massimo Ricci
La
ricerca di una piena rispondenza tra l'anima dell'artista e l'anima
delle cose, e quindi la sensazione di sentirsi vicino alle radici della
propria terra, è motivo antico e moderno della pittura del paesaggio.
Per questa via si incontra il miglior Massimo Ricci.
Egli si pone di fronte alla natura in modo inconsueto, certo non per
ricercarne il contatto immediato; ghermire un istante non vuol dire
cogliere il reale ma prelevarne solo la patina luminosa.
Ricci non ha simili propositi: disarmato davanti al soggetto, allettante
pretesto per le sue orchestrazioni cromatiche, si lascia attraversare
per poi farlo rivivere più in là, quando, avendone la memoria trattenuto
solo le qualità più sottili e persistenti, brilla in tutto il suo
splendore nell'aria tersa del ricordo. Il capovolgimento operato da
Ricci in pittura rammenta quello realizzato da Proust in letteratura: il
soggetto del romanzo cessa di essere il tempo esteriore degli
avvenimenti per diventare il tempo interiore del romanziere.
Ed è proprio lo scarto temporale tra l'osservazione del luogo e la
raffigurazione dello stesso a consentire all'artista di rielaborare e
alimentare la materia preziosa dell'atto creativo. Ricci è, comunque, un
pittore diretto dai tratti che si distinguono per la fantasia briosa ed
esprimono liberamente quella che è la sintesi metabolizzata nella
coscienza delle emozioni.
I suoi acrilici (su tavola) superano ogni dato veristico per
un'organizzazione panica dello spazio, in cui la luce rende palpabile
l'atmosfera, suggerisce odori e plasma liricamente il paesaggio,
avvalendosi di un linguaggio singolare, al quale l'artista affida la
vocazione allo sfaldamento dei contorni, a vantaggio di una resa
pittorica vaporosa e satura del rapporto cielo-terra.
Del
resto Massimo fa del colore, affrancato, come dicevo, da ogni servitù
meramente riproduttiva, l'autonomo protagonista della sua opera. Un
colore che splende di luce propria perché è un aspetto che la luce
stessa ha preso nel suo divenire. Eppure non c'è astrazione; al
contrario la realtà appare vivida, come se vi passasse sopra l'umore
luminoso della vita. Una vita come luce, una luce che si esprime in
colore.
Le avventure del nervo ottico (così P. Bonnard definiva l'arte di
dipingere) dell'artista monferrino affrontano anche altri ricorrenti
temi, altrettanto avvincenti. In numerose occasioni, infatti al centro
della scena recitano giovani donne, come personaggi isolati nei propri
pensieri, nel mezzo di un universo non di meno rigoglioso. Le modelle,
desiderabili e seducenti, sembrano ignorare ciò che le circonda, eppure
i colori pullulano attorno a loro […].
Anche qui Ricci arriva alla più gremita ricchezza di pigmento cromatico,
sia nella resa delle figura che nell'ambiente, esplorato in diversi
particolari […].
Sottile è la poesia di tale vagabondare, solo apparentemente svagato,
tra gli oggetti tinti degli affetti quotidiani, del tono della memoria.
Ogni cosa, ogni ambiente, ogni gesto sono ritrovati nella durata del
sentimento: questo fa di Massimo un pittore che, all'evasione dal
proprio presente, preferisce il fascino faticoso e inebriante del
mistero della vita.
Arturo Vercellino
Arturo Vercellino è anche autore de "
Il Santo della Piazzetta"
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