significato culturale del Mobile

 | Home Page | Schede Tecniche | Forum | Consulenze | Invia un Commento |


 

Queste pagine sono curate da

Simone Beneforti

 

 

Significato Culturale del Mobile

Valore Culturale

Valore Storico

Valore Artistico

Valore Sociologico

Valore Simbolico



 

Approfondimenti

Principi di Restauro

Carta 1987 del Restauro degli oggetti d'Arte e di Cultura

Il Documento sul Restauro del Mobile Antico

Coscienza del Restauro

 

 

Sommario della Sezione:

Principi di Restauro

Il Laboratorio

Schede  tecniche

Ricettario

Glossario

Valore storico del Mobile

"Qualsiasi attività umana e qualsiasi destino umano di cui si sia conservata testimonianza o  notizia, ha diritto, senza eccezione alcuna, a  reclamare per sè un valore storico."

 Alois  Reigl, Il culto moderno dei monumenti.

Possiamo considerare questo aspetto del mobile da due punti di vista: quello del suo valore  come documento storico e quello del valore  intrinseco che il fatto stesso di essere antico  attribuisce a tutti gli oggetti del passato  rivestendoli di un'aura speciale. Nel primo caso, il valore di documento trova  fondamento nei dati concreti che il mobile  apporta alla storia dell' uomo: ogni mobile è  specchio dell' epoca in cui è stato costruito e  delle successive fasi che ha attraversato per  giungere sino a noi; ossia è testimone oculare  di tutti gli accadimenti storici occorsi durante  il suo . Strumenti di indubbio valore per lo studio e la  conoscenza del nostro passato, i mobili, come  afferma Alvar Gonzàlez-Palacios,. Così il mobile è testimone delle tecniche  artistiche o artigianali del momento in cui è  stato creato, tecniche che a loro volta  riflettono la realtà scientifica e tecnologica  del loro tempo e degli stili artistici  corrispondenti ad ogni momento storico. A tale  proposito citiamo ancora Gonzàles-Palacios:. L'altro punto di vista è quello che ci porta  alla percezione , nel mobile antico, di un  valore storico meno concreto. E' senza dubbio la  sua capacità di accumulare memoria che gli  conferisce quella indefinibile forza  immateriale, evocatrice del passato, che  alimenta il nostro spirito senza che si possa  descrivere con esattezza il piacevole stato  emotivo che provoca in noi. Indefinibile, però  nono irreale, posto che di fatto l'"antico" gode  di per sé di un naturale prestigio culturale.  Forse l'accettazione spontanea degli oggetti  antichi, tradizionalmente legata alla coscienza  collettiva, si basa semplicemente sulla  necessità spirituale dell'uomo di mantenersi  unito al ciclo della storia, alla memoria  collettiva, nel suo desiderio, come dice Isao  Hosoe, "di camminare nella continuità del  Certo è che la contemplazione degli oggetti del  passato provoca in noi un sentimento che va  oltre i canoni estetici del momento ed i gusti  personali di ognuno. Non mancherà certo chi  consideri questo concetto come una sorta di  feticismo derivato dal desiderio nostalgico e  romantico di evocare e recuperare il passato. A  tale proposito sottoscriviamo senz'altro il  pensiero di Gillo Dorfles, il quale lungi dal  considerare il mito "come una malattia, come  qualcosa di negativo che rende difficile la vita  degli uomini", lo vede come "un fatto necessario  e positivo". E crediamo, con Walter Benjamin,  che "solo perché la storia viene feticizzata in  oggetti fisici, possiamo capirla". La stria ha conferito a questi oggetti un valore  di unicità (unicum). Sono irripetibili, proprio  perché appartengono a un'epoca precedente a  quella che lo stesso Benjamin definisce come  l'"era della riproducibilità tecnica". Da qui la  loro speciale aura mitico-poetica, che, pur non  mancando di colpire chiunque non sia del tutto "abbrutito", vale la pena sottolineare ancora  una volta. 


 

| Home Page | Schede Tecniche | Forum | Consulenze | Invia un Commento |

 Ultimo Aggiornamento: 01/12/05.