Il Restauro del Mobile Antico

restauro comò stile Impero

 

prima parte

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Queste pagine sono curate da

  Francesca Latini restauratrice in Fabriano

 

 

Gli Argomenti

Cenni Storici

Tavolo Impero

 

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L'Impero

Quadro storico

Lo stile Impero

Il Mobile Impero

Restauro di un Como 

Restauro di un cassettone

Restauro di un Tavolo 

 

Sommario della Sezione:

 

Principi di Restauro

Il Laboratorio

Schede  tecniche

Ricettario

Glossario

 

Premessa

Lo scopo di queste pagine è quello di vedere insieme come i professionisti si pongono di fronte al restauro di "pezzi" importanti. Questo  tipo di approccio al restauro, molto probabilmente non è praticamente eseguibile per ogni pezzo che ogni buon restauratore si accinge a restaurare, vuoi per il tempo, vuoi per la finalità pratica: un comò dei primi decenni del  Novecento sicuramente non riveste oggi la stessa importanza e non sprigiona lo stesso fascino di una ribalta del Settecento. Pertanto se per il primo ci accingeremo ad un restauro coscienzioso ma di routine, per il secondo, dedicheremo senz'altro più attenzione, riservando, anche per nostro piacere personale, più tempo ad una documentazione scritta e fotografica che tenga traccia degli interventi eseguiti.

Così avviene che,  come suggerito dalle pagine  "Principi di Restauro", nella relazione che mi accingo a proporvi,  si passa dall'analisi del manufatto, inquadrandolo nella sua epoca storica e quindi datandolo e attribuendogli uno stile  alla  verifica  dello stato di conservazione attuale individuando gli eventuali interventi di restauro in precedenza eseguiti.  Si passa poi ad elencare in un possibile ordine cronologico gli interventi necessari, ed infine si effettua il restauro vero e proprio riportando il  mobile al suo originario splendore, non rinnovandolo o volendone cancellare i segni del tempo, ma armonizzandoli e valorizzandoli, così che al termine del nostro lavoro abbia riacquistato la dignità e il fascino di un grande Vecchio.

 

"Relazione sul Restauro di un comò in stile Impero"

 

Analisi del Mobile

  • Caratteristiche Generali

Comò in stile Impero, databile intorno alla metà dell'Ottocento in noce e pioppo.

Restauro di un comò Impero: Prima del Restauro

Il comò si presenta in un pessimo stato di conservazione e con un evidente deterioramento. Ha subito inoltre qualche tentativo di restauro poco appropriato. La struttura portante è in massello di noce.

Il comò ha tre cassetti, di cui il primo, più piccolo, fa parte del fascione superiore che è in aggetto rispetto al resto del corpo del mobile.

Questa è una tipologia propria dello stile Impero in quanto richiama la costruzione tipica dei templi romani, formati da colonne che sorreggeva l'architrave. Ai lati dei due cassetti inferiori andrebbero infatti due lesine a forma di mezza colonna che purtroppo sono andate perdute nel corso del tempo.

Le gambe posteriori sono semplicemente quadrate. E, come appunto i canoni dello stile, non vi sono parti mosse o appena morbide, bensì forme estremamente delineate, rigorosamente perpendicolari e squadrate ad esclusione delle colonne da reintegrare che danno al mobile quell'eleganza sobria , ma imponente, che ispirano potenza, fermezza, risoluzione, rispetto ed un senso di interezza distaccata che sublima e sottomette lo spettatore alla sua presenza. E' un mobile estremamente elegante, che esige la lucidatura alla francese per dare sfoggio della bellezza della noce da cui nasce e che non è destinato ad essere semplice contenitore di biancheria, bensì per dare orgoglio ai suoi possessori e padroni.

Restauro di un Comò Impero: Fianchi a specchi rientranti

I fianchi sono a specchi rientranti, inglobati attraverso dei canali alla struttura portante. Il piano formato da varie tavole è montato in senso trasversale, così come sono composte in verticale le lastronature dei cassetti inferiori. Nel primo cassetto la noce è montata in senso longitudinale. Ciò crea un gioco di contrasti che donano un effetto particolare ed un pregevole aspetto al mobile. La patina è originale. Ad un esame tattile, il legno risulta di una durezza e di una levigatezza che solo il tempo può donare; la venatura è compatta e chiusa e non è avvertibile sotto le dita. Battendo il legno con piccoli colpi, se se  ricava un suono secco e sordo. Il colore è biondo scuro dato dalla gommalacca ormai ingiallita ed è leggermente tendente al rosso. Si nota, inoltre, una massiccia presenza di insetti xilofagi che infestano il mobile, contribuendo al degrado in cui versa.


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 Ultimo Aggiornamento: 10/07/02.