RIFUGIO PORTA

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Caratteristica fondamentale della regione è la marginalità e l’alto grado di concentrazione del suo popolamento, pur in presenza di una dimensione demografica complessiva tutt’altro che trascurabile. Lungo la fascia costiera i centri urbani sono distribuiti prevalentemente in corrispondenza di conoidi alluvionali. In Valsassina, invece, i centri più importanti sono distribuiti sul versante solatio e quindi con l’eccezione di alcuni centri minori, quali Cortenova e Parlasco, sono esterni all’area di cui ci stiamo interessando. Caratteristica comune è pure la costante tendenza ad un incremento demografico, anche se in misura non vistosa, segno di una scarsa incidenza del processo migratorio, sia positivo che negativo. All’interno dei singoli Comuni si ha però il consueto processo di redistribuzione degli abitati in favore della concentrazione nei capoluoghi.

Il centro decisamente più importante è Lecco, città che al censimento dell’81 presentava più di 51 mila abitanti. La sua funzione è quella di centro di fondovalle, per il suo ramo del Lario e per le valli che confluiscono nella sua conca, Valsassina compresa È anche centro di rango superiore per tutta la vasta e popolata regione collinare che le sta intorno, al punto che le sue aspirazioni a diventare capoluogo provinciale non hanno altra controindicazione che quella di evitare la prolificazione di questi costosi organismi. Una caratteristica morfologica della città è quella di essere sviluppata sulla sponda sinistra della via d’acqua Lario-Adda e non a cavallo di essa, come normalmente avviene.

L’espansione in direzione di Malgrate e Valmadrera è però in pieno sviluppo. Altri centri importanti sono Mandello del Lario (9900 ah.), Bellano (3600) e Calolziocorte (11000).

L’attività prevalente è quella industriale, nei rami metallurgico e meccanico. Il terziario è presente nei centri urbani ed è di buon livello (credito, istruzione, sanità, ecc.). Nei comuni a settentrione (Lierna, Varenna, Bellano, Esi­no, Lario, ecc.), così come in Valsassina, è ben consolidata l’industria turistica alberghiena. La dotazione della montagna in alberghetti e rifugi è notevole. Il "boom" delle seconde case sembra inarrestabile.