VISTI A TEATRO di Letizia Magnani



 
Tutta casa, letto e chiesa


Il mondo visto con gli occhi di una donna è diverso. Il sesso visto con gli occhi di una donna è diverso. Le donne sono diverse. Ci hanno provato le femministe a dire che non era vero, che siamo tutti uguali. Ma le differenze di genere ci sono. E anche la parità dei diritti e dei doveri è fallace, perché come diceva Marx “Fare leggi uguali per diversi è una grande ingiustizia”. E lo donne sono diverse. Lo dimostra Lucia Vasini, degna interprete del testo magistrale firmato diversi anni or sono da Dario Fo e Franca Rame. “Tutta casa, letto e chiesa” è un testo divertente, ironico, sottile, sagace, irriverente e, soprattutto, vero. La donna è ancora e sempre di più oggetto. La donna è usata, la donna è schiava. Lo dimostra la recente storia portata tristemente alla ribalta delle sorelle afgane costrette a nascondersi dietro a teli. Il mondo occidentale, quello progredito è inorridito quando ha visto le scene in tv. Quasi come se non lo sapesse. Quasi come se in occidente, burka a parte, le cose non fossero simili. Lo dimostra l’abitudine guardona degli uomini. Lo dimostrano le continue prepotenze perpetrate in nome della potenza. Il potere è maschio. E le donne che arrivano al potere, nella contemporaneità dove finalmente vigono le pari opportunità, si comportano come gli uomini. Anche le donne ambiscono al potere. Non è questo il messaggio dello spettacolo di Dario Fo e Franca Rame, andato in scena domenica 2 dicembre al comunale di Cervia, ma sono questi i temi, che più di vent’anni fa hanno fatto scrivere questo testo, attuale e vivace dove si parla di donne, di sesso e soprattutto di ingiustizie e di violenze. Quelle silenziose, che non si avvertono e che si consumano dentro le mura domestiche, e quelle appena accennate che ogni donna vive quotidianamente anche solo camminando per la strada: perché c’è il guardone, quello che fischia, quello che fa l’apprezzamento pesante. Perché il potere sarà maschio, ma le donne hanno un potere attrattivo unico stretto in mezzo alle gambe. Parla di alienazione il testo che la Vasini interpreta. Parla delle paure e delle paranoie, dei dubbi e delle malinconie, dei desideri e dei complessi, delle angosce e delle gioie, dei piaceri e delle difficoltà quotidiane di donne normali costrette a lavorare in fabbrica, in ufficio, a scuola e poi anche a casa, a curare il marito, il cognato, i parenti, i figli. Franca Rame interpretando il testo diversi anni fa usava dire che “quando fai uno spettacolo sulla condizione della donna, finisci per parlare dell’uomo e del suo coso che ci schiaccia”. Coso, cazzo, organo, fallo, prepuzio, glande. E’ anche un testo di parole quello di Dario Fo e Franca Rame, oltre ad essere un testo che racconta senza falsi pudori la condizione femminile, dalla parte delle donne. Ed è un raffinato testo di parole. Un testo dove si sente il gusto della parola e del racconto. Un testo che serve a far ridere, perché, come diceva Moliere, i testi comici fanno allargare il viso in un sorriso e poi tutto il cervello, in modo che entrino i chiodi della ragione. Solo in questo modo si può pensare e ridere, ma si tratta sempre di un riso amaro come la vita, della condizione femminile, in oriente, così come in occidente.

Tutta casa, letto e chiesa
Con Lucia Vasini
Di Dario Fo e Franca Rame
Regia di Vito Molonari
Teatro comunale di Cervia, domenica 2 dicembre 2001

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