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Via dei Fori Imperiali
Benito Mussolini, dittatore attento ai problemi urbanistici, decise nel 1933 che il suo ufficio a Palazzo Venezia doveva assolutamente avere una vista sul Colosseo, anche per far colpo su Hitler, la cui visita a Roma era ormai imminente.
Così, fece attraversare il cuore della Roma antica da questo vialone lungo 850 metri e largo 30, inserito tra il Foro della Pace, i Fori Imperiali e il Foro di Traiano. A tal fine fece demolire chiese rinascimentali, palazzi e case medioevali, sollevando un enorme vespaio.
Sul lato sinistro della piazza, guardando il Colosseo, verso la metà di Via dei Fori Imperiali, poco dopo lingresso principale al Foro Romano, appese al muro del Foro stesso vi sono interessanti mappe che mostrano lo sviluppo della Roma imperiale attraverso i secoli.
Osservate la crescita di Roma da piccola città a "Caput Mundi". Piastre di ottone che rivestivano queste mappe vennero rubate da un soldato americano nel 1944, al momento della liberazione di Roma. Ritrovate di recente in una fattoria del Midwest, verranno presto restituite alla città di Roma.
Ma cominciamo dallinizio di Via dei Fori Imperiali, dalla parte di Piazza Venezia.
Lato sinistro della Piazza, guardando il Colosseo:
Foro Traiano
Progettato dallarchitetto Apollodoro di Damasco, venne inaugurato nel 113 d.C.
Attualmente è visibile soltanto una parte del vasto complesso del geniale scultore-architetto: la Colonna, il Foro, la Basilica Ulpia e i Mercati.
Non molto rimane dellantica eleganza di questo spaziosissimo luogo dincontro dove gli avvocati peroravano le cause dei loro clienti e si trattava, urlando a squarciagola, gran parte degli affari di Roma.
Originariamente, il Foro copriva unarea doppia di quella attuale: proseguiva infatti oltre Via dei Fori Imperiali, con un altro semicerchio situato dove attualmente troneggia lAltare della Patria.
Una statua dorata di Traiano ingentiliva il centro dello spiazzo, mentre pavimento e mura erano decorati con splendidi marmi.
Sul fondo cerano le due biblioteche, ricche di volumi (i testi erano infatti scritti su rotoli) in latino e in greco. La malta e i mattoni dei ripiani dove posavano i volumi della biblioteca latina sono ancora visibili su un fianco del Campidoglio. Lopera in muratura era necessaria per assorbire lumidità, dato che il marmo, usato in tutti gli altri punti del Foro di Traiano, non è poroso.
Foro Traiano
Storia
312 d.C. Quando Costantino, fino ad allora Imperatore del Mediterraneo orientale, arriva a Roma dopo aver sconfitto Massenzio - il nuovo Imperatore, che ormai possiede tutto il mondo romano - vedendo questo Foro ammette: "Non sarò mai capace di costruire nulla di simile".
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Via dei Fori Imperiali (Mappa I 6 - J 7)
Colonna Traiana
Per i suoi rilievi di grande e inconsueta profondità, che si avvolgono a spirale su per la colonna senza giunture, è considerata uno dei massimi capolavori giunti intatti fino a noi dallantica Roma.
Vi sono illustrate le vittorie di Traiano nellEuropa orientale, dove egli estese le sue mire per conquistare le miniere della Dacia.
Secondo gli archeologi, i tamburi sarebbero stati scolpiti sul posto: infatti non mostrano il minimo danno che il trasporto avrebbe inevitabilmente provocato.
In origine, le 26 mila figure, la cui collocazione venne studiata per renderle visibili dal tetto delle biblioteche, posto a metà altezza della colonna, erano dipinte a colori vivaci.
Via dei Fori Imperiali (Mappa I 6 - J 7)
Basilica Ulpia
Adiacente al Foro e parte integrante dello stesso, prende il nome dalla famiglia di appartenenza dellImperatore Traiano.
E il più grande e lultimo degli edifici del complesso, ed è interrato per la maggior parte. Nel Medio Evo i suoi marmi vennero asportati per la costruzione di chiese e case.
Via dei Fori Imperiali (Mappa I 6 - J 7)
Mercati Traianei
Per la combinazione di simmetria, bellezza, spazio e linee flessuose, ci sembra ledificio che più appaga locchio del visitatore.
Sinnalza per sei piani a semicerchio sulla collina che sovrasta il Foro. Qui, al piano dellingresso, 150 banchi distribuivano gratuitamente il grano, mentre sugli altri piani erano in vendita vino, olio, frutta e verdura e moltissimi altri prodotti provenienti da tutto lImpero.
Le taverne si trovavano ai due lati della Via Biberatica, al terzo piano - di cui esistono ancora i pavimenti - in modo che i senatori e gli altri personaggi importanti del Foro non venissero troppo disturbati dai rumori di baldoria.
Al quarto piano si vendevano spezie esotiche e pepe. Al quinto cerano invece gli uffici dellassistenza pubblica, la sicurezza sociale dellantica Roma. Al sesto due grandi vasche con pesci vivi, luna alimentata con acqua dolce da un acquedotto, laltra con acqua di mare da Ostia.
Qui finisce il lussuoso e bel complesso di Traiano.
Via Quattro Novembre (Mappa I 5)
Carcere Mamertino
Noto in precedenza come Carcere Tulliano e situato sotto la Chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami (1598), oggi chiusa.
La struttura, esistente già fin dai tempi degli Etruschi (prima del V sec. a.C.) era probabilmente una cisterna per la raccolta dellacqua. Sembra infatti unita da un collegamento sotterraneo al grande prodigio idraulico degli Etruschi stessi, la Cloaca Massima, il sistema di drenaggio che consentiva il prosciugamento dellacquitrino sottostante al Foro Romano.
Tra la fine della Repubblica e linizio dellImpero, divenne una fortezza e una prigione per nemici dello Stato, anche se molto piccola. Vercingetorige, re dei Galli, venne qui rinchiuso dopo essere giunto a Roma in catene, e da qui venne condotto alla sua esecuzione nel 49 a.C.
Il più famoso dei detenuti cristiani fu sicuramente San Pietro: in quella che si dice sia stata la sua cella cè una piccola sorgente in cui oggi i turisti gettano monete. Abbiamo visto alcuni che le ripescavano per conservarle a mo di portafortuna.
Lato destro di Via dei Fori Imperiali, dietro il Monumento a Vittorio Emanuele, e accanto al Foro di Cesare.
Via dei Fori Imperiali (Mappa I 6 - J 7)
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