Le tredici Are

Welcome to Rotary Club of Pomezia

Il Gagliardetto del Club

 

CONTENUTI

L’esordio

Le attività del decennio

Il Territorio del Club: brevi cenni

 

 

L’esordio di Mario Modugno

Aprire questa pubblicazione, che vuol ricordare i primi dieci anni di vita del Rotary Club Pomezia Lavinium, mi dà tuttora una certa emozione e mi fa tornare alla mente l’entusiasmo e le energie che nacquero forti in me e nei soci fondatori del Club, al momento del suo avvio. La profusione degli sforzi comuni fece sì che il nostro Club si evidenziasse subito all’attenzione del Distretto e fosse portato ad esempio di dinamicità e spirito rotariano.

Nel ripercorrere gli esordi del Club vorrei, innanzitutto, ricordare che iniziò, a partire da quegli anni, una campagna da parte del Rotary International finalizzata all’incremento dei soci e alla creazione di nuovi clubs, onde arrivare velocemente al numero di 1.000.000 di rotariani in tutto il Rotary International. In quello spirito, il compianto Governatore Tonino Tranquilli dette incarico ad Alfredo Gnudi, allora presidente della Commissione Distrettuale per lo Sviluppo del Rotary, di organizzare un nuovo club nei territori del comune di Pomezia, Ardea, Aprilia, Anzio e Nettuno.

A quell’epoca, io ero socio del Rotary Club Roma Eur ed un giorno, portando mia figlia dal pediatra, che era per l’appunto l’amico Alfredo Gnudi, ricevetti da questi la proposta di dargli una mano per organizzare un nuovo Club nell’area di Pomezia, in quanto gli avevo appena raccontato di aver aperto da poco un ufficio in quella cittadina.

Non mi lasciai certo scappare l’occasione che mi si offriva per esprimere la mia rotarianità, per cui accettai e mi misi subito a lavoro, tenendo informato degli sviluppi Alfredo e cogliendo i suoi preziosi consigli. Fin dai primi passi il mio lavoro fu coadiuvato dal rotariano Omero Prampolini, dal futuro fondatore del Club di Aprilia-Cisterna, Claudio Mosca, e dall’amico Remo Renzi, il quale mi presentò non pochi fra i futuri soci fondatori e mi fu vicino con il suo supporto durante tutto il periodo della sua permanenza nel Club. Dopo svariate centinaia di telefonate, durante circa un mese, riuscii a fissare il primo incontro informale con 15 imprenditori dei comuni di Pomezia, Ardea ed Aprilia il 6 dicembre 1984 all’Hotel Selene. A quei convenuti spiegai cosa fosse il Rotary per sommi capi e, nonostante la mia presentazione impacciata, dovuta al trovarmi di fronte a persone a me sconosciute, ebbi un’adesione totale per l’apertura di un club a Pomezia. Infatti, bruciando i tempi, dopo soli tre mesi dall’incarico ricevuto dall’amico Gnudi, l’8 gennaio 1985 convocai la prima riunione del nascente Club provvisorio. Ma, poiché tutti i grandi eventi sono accompagnati da insolite manifestazioni atmosferiche, quella riunione così importante per la nascita del Club dovette essere spostata di una settimana, per via della neve che era caduta abbondante a Roma e, gelandosi, aveva reso le strade impraticabili.

Pertanto, il 15 gennaio 1985, alla presenza del rappresentante speciale del Governatore, il compianto Luciano Paglia, ed al primo nucleo di ben 27 soci, ci trovammo a discutere non solo di Rotary, ma anche di aspetti pratici. Uno di questi fu rappresentato dal nome da dare al Club: chiamarlo semplicemente Pomezia ci sembrò riduttivo, per cui decidemmo di aggiungere il termine Lavinium, al fine di ricordare a noi stessi le nostre origini; non era infatti Lavinium (antica Pratica di Mare) la città fondata da Enea? Dunque, poiché il Club aveva il privilegio di nascere in una terra così nobile, perché non menzionarlo? Che simbolo, poi, dare al nostro club? Furono individuate tre caratteristiche del nostro territorio: i colli alle sue spalle, il mare di fronte e l’industria, quale aspetto saliente della sua economia. Ciò constatato demmo incarico all’architetto socio Margherita di tradurre le idee in proposte visive concrete e fu così che dopo dieci giorni ci trovammo a scegliere fra alcune idee, quella definitiva. In quella riunione ricordo che ci dovemmo occupare anche di acquisti, di quote associative, ecc. Un problema nacque per esempio per l’acquisto della campana. Ne ordinammo una molto bella, che poi si rivelò essere troppo piccola. Fummo peraltro informati dall’amico Alfredo che la campana ci sarebbe stata regalata dal Club Padrino, che nella logica dei fatti, sarebbero stati il Roma Eur e Roma Tirreno. L’entusiasmo spianò tutte le difficoltà , ed il 25 aprile di quell’anno, alla presenza di oltre 150 invitati, il Governatore del 208 Distretto Tonino Tranquilli, ufficializzò la nascita del Club che già dal 4 marzo aveva ottenuto la sua "Carta".

Le attività del decennio

1985/86

Mario Modugno

Il club organizza una consistente raccolta di fondi a beneficio del Villaggio S.O.S.

Viene svolta un’intensa attività socio-culturale e di affiatamento con gite ad Ercolano e Tarquinia, con la visita agli scavi di Ostia e con una interessante giornata all’Aeroporto di Pratica di Mare. Il Club organizza seminari nelle scuole medie superiori del territorio allo scopo di fornire ai giovani un adeguato orientamento professionale.

Viene istituita una borsa di studio per le scuole medie superiori.

1986/87

Modestino De Marinis

Il Club partecipa con vari soci alla Convention di Monaco.

Viene istituito il premio Targa Lavinium destinato a quelle industrie che più delle altre si fossero distinte nel territorio per la loro dinamicità e per il rispetto dell’ambiente. Nell’anno in corso, verrà assegnata alla "Sigma Tau".

Nasce il bollettino del Rotary Club Pomezia Lavinium, che prenderà appunto il nome di "Lavinium".

1987/88

Alessandro Morgantini

Viene promossa una campagna a favore del programma Polio Plus per la vaccinazione contro la poliomelite. La commissione per l’orientamento professionale edita "Progressi e Scenari". La Targa Lavinium viene assegnata alla "Fiorucci".

1988/89

Francesco Settimi

Con il patrocinio del Club padrino, si costituiscono il Rotaract e l’Inner Weel.

Il compianto Luigi Porcelli, socio del Pomezia Lavinium, tiene una interessante conferenza sul toponimo di Ardea.

Interclub del Pomezia Lavinium con il Roma Parioli. Nel corso della serata, il Dr. Luigi Abete, vicepresidente della Confindustria, svolge una interessante relazione sul tema "Mercato unico europeo del ‘92".

Il Club organizza un seminario sul tema "Igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro".

Viene riedito il "Lavinium", che negli anni immediatamente precedenti aveva subito una battuta di arresto.

La Targa Lavinium per l’industria viene quast’anno assegnata alle "Industrie Chimiche Angelini".

1989/90

Gerardo Ertman

Il Club realizza il parco di Ardea con la messa a giacitura, in un’area incolta a ridosso della Nuova Florida, di c.ca 300 piante di macchia mediterranea.

Viene istituita la prima mostra dell’Artigianato, allestita nei locali dell’Enea Hotel, dove i più rappresentativi esponenti del territorio hanno modo di presentare i loro prodotti. Il club patrocina una mostra di pittura.

La Targa Lavinium è assegnata alla "Cevip" del cav. Flavio Marinelli, che subito dopo diverrà socio del Club.

1990/91

Marcello Corradetti

Il Club dona un emoglobinometro alla sezione AVIS di Pomezia.

Il Dr. Falivena, direttore del Radiocorriere, tiene una conferenza sul tema "Dove va la televisione".

Il club organizza un forum sui "Servizi Avanzati per l’Industria".

Il brillante, oggi compianto, Prof. L. Napolitano, libero docente presso l’Università di Napoli, e accademico dei Lincei, tiene un’avvincente conferenza sul tema "Lo spazio: la nuova frontiera".

Il Club assegna la somma Lit. 5.000.000 al Centro Anziani di Torvaianica, per la realizzazione di un campo di bocce ed assegna altresì Lit. 5.000.000 al Museo Civico di Albano Laziale per l’acquisto di una vetrina.

Si costituisce la "Cooperativa di Gestione delle Attività Rotariane".

La targa Lavinium è assegnata per quest’anno alla "Vael".

1991/92

Franco Fazio

Con l’istituzione di un nuovo comitato di redazione e l’acquisizione del socio Angelo Capriotti, il "Lavinium assume una nuova e più importante veste editoriale e tipografica.

La Targa Lavinium per l’industria viene assegnata alla "Mistel".

1992/93

Antonio Cogliandro

Il Club organizza un Forum sul tema "Il suolo e le risorse idriche".

Viene istituita la visita, con cadenza mensile, alle aziende dei soci.

Il club organizza una mostra di pittura del maestro Peppino Rotondo.

In memoria del Prof. L. Porcelli, il Club patrocina il torneo di golf "1° Trofeo Città di Ardea".

Ha richiesto molto impegno, ma finalmente a Pasqua una quindicina di soci vanno in Costa Bianca a formalizzare con una solenne cerimonia, il gemellaggio con il Rotary Club di Valencia Centro.

Il Club patrocina la partecipazione di giovani del territorio al programma "Space Camp", promosso dalla N.A.S.A. per orientare gli studenti delle scuole secondarie verso le nuove professioni legate alle attività spaziali. Il patrocinio proseguirà negli anni a venire.

La Targa Lavinium viene assegnata quest’anno alla "Cereria di Giorgio".

1993/94

Agostino Santacroce

Viene dato nuovo impulso al programma di affiatamento rotariano con la programmazione di nuove gite: quest’anno si andrà a Verona, ad Urbino e a Napoli.

Si dà vita al progetto A.D.A., una serie di iniziative per la conoscenza e la prevenzione di AIDS, droga e alcool che avranno il loro epilogo in un Forum che vedrà la partecipazione del Prof. Ferdinando Aiuti.

Prosegue la visita alle aziende dei Soci.

Il Club patrocina un concerto d’organo, con la partecipazione del Prof. Pio Benedetto Nocilli, tenutosi nella chiesa di S. Michele Arcangelo di Aprilia.

Ha inizio il "Programma Ospedale", teso a promuovere la realizzazione di una struttura ospedaliera pubblica nell’ambito territoriale del Club.

Il Club organizza, ed accoglie nei locali dell’Hotel Selene, l’Assemblea Distrettuale.

Nasce, con il padrinato dei clubs di Pomezia-Lavinium e di Latina, il Rotary Club di Aprilia-Cisterna.

La Targa Lavinium per l’industria viene assegnata alla "Wellcome".

1994/95

Antonio Aquilino

Prosegue il programma di affiatamento rotariano con la programmazione di nuove attività socio-culturali. Il Club ha organizzato una mini crociera con le imbarcazioni di alcuni soci, ed è poi andato a Capri, a Caserta ed a Pompei. E’ in programma un viaggio in Polonia e la partecipazione alla Convention di Nizza per il mese di giugno.

Il Club comincia a lavorare già dal mese di ottobre per la programmazione delle attività per il Decennale. Si costituiscono le commissioni e se ne individuano gli obiettivi. Vi sarà, fra gli altri, la pubblicazione di un volume e l’apposizione di un orologio sulla torre civica.

Il Distretto richiede per il secondo anno consecutivo l’interessamento del Pomezia-Lavinium per l’organizzazione dell’Assemblea Distrettuale.

Prosegue il Progetto A.D.A., il cui interesse travalica i confini nazionali, ed il Club, su richiesta del Distretto, si fa carico di curarne la traduzione in inglese.

A dicembre il Pomezia-Lavinium riceve la visita del Rotary Club di Valencia centro.

Trova nuovo impulso il "Programma Ospedale", che riscuote i consensi del Governatore Cesare Longo durante la sua visita al Club.

 

Il Territorio del Club: brevi cenni

 

Pomezia, la terra di Enea

La pergamena di fondazione di Pomezia era ornata di fasci, di spighe e di attrezzi da lavoro; fu firmata da Mussolini e benedetta dal Vicario del Vescovo di Albano. Riposta in un astuccio fu murata in un grande blocco di marmo che, calato nella terra, costituì parte della base della torre comunale.

Era il 25 aprile 1938.

In principio pare che il nome da assegnare alla nuova città dovesse essere Ausonia. Poi si ripiegò su Pomezia, in omaggio non tanto a Suessa Pometia, città esistita in epoca remota nel territorio, ma soprattutto perché questo nome rievocava ricchezza ed abbondanza della terra: Pomezia, "città dei pomi".

Oggi Pomezia, definita "porta d’ingresso dell’Agro redento", è una evoluta e ridente cittadina che, da una connotazione tipicamente agricola, si è trasformata in un centro industriale di notevole entità.

Costituisce infatti il Polo industriale di Roma e ciò sia per la favorevole collocazione geografica rispetto alle principali vie di comunicazione, sia per essere stata inclusa fino al 1990 nel territorio usufruente dei benefici della Cassa per il Mezzogiorno per lo sviluppo industriale.

Nell’area di Pomezia esistono due località caratteristiche per la loro storia passata e recente. Trattasi di pratica di Mare e di Torvaianica. Agli inizi del secolo Pratica di Mare era annoverata come uno dei luoghi dell’Agro Pontino dove più forte era la presenza della malaria. Vi abitavano circa quattrocento persone, quasi tutti mezzadri, che lavoravano nelle terre e nelle stalle del Principe Borghese. Grazie a Padre Giovanni Trovalusci, parroco del Borgo dal 1904 al 1925, fu scoperta nel sottosuolo una enorme ricchezza archeologica, purtroppo andata gran parte distrutta dall’aratro, attrezzi agricoli e dall’indifferenza dei cittadini.

Oggi nel Borgo, oltre alla residenza del Principe Borghese, esiste un laboratorio di archeologia dell’Università di Roma, un laboratorio di ceramiche, un’azienda di latticini ed alcuni ristoranti che attirano visitatori alla ricerca di quiete a di un ambiente rurale ricco di fascino.

Poco distante è ubicato l’aeroporto di Pratica di Mare, il più vasto per estensione e il più popolato dell’Aeronautica Militare. Vi operano reparti operativi, scuole, un centro di ricerche e sperimentazioni, il reparto sperimentale di volo, il centro nazionale di meteorologia, e vari reparti di manutenzione velivoli.

Torvaianica deve il suo nome alla Torre di Vajanico , distrutta dai tedeschi nel 1944, durante lo sbarco alleato di Anzio. Già dagli inizi del ‘900 era meta in estate di alcune famiglie di Pratica per farsi bagni di mare. Bisogna arrivare agli anni ‘20 perché vi si realizzi una presenza fissa di pescatori la cui comunità si ingrandì man mano, tanto da esportare il pescato ai mercati generali di Roma. Oggi, in conseguenza di un’edificazione selvaggia e abusiva, presenta problemi di vivibilità in estate quando le presenze arrivano a circa duecentomila unità.

Ardea, la città dei rutuli

Ardea, antica città dei rutuli, fu fondata dagli Argivi provenienti da Argo (Micene) e capeggiati da Danae, figlia del re Arcisio, all’incirca 1.400 anni a.C.

All’inizio del secolo Ardea, frazione di Genzano, aveva sul suo territorio 435 abitanti che venivano praticamente isolati nelle tenute agricole.

Solo nella primavera del 1920 con l’istituzione di un servizio automobilistico con Pratica e Roma, iniziò quel processo evolutivo sociale e commerciale che ha trasformato in pochi anni la realtà ardeatina così come oggi la possiamo ammirare.

Dalla fine degli anni cinquanta, in meno di trenta anni, la mono cultura del cemento ha profondamente modificato il territorio, l’economia, la società ardeatina.

La speculazione edilizia con la sua opera di valorizzazione e distruzione delle sue bellissime risorse ambientali, l’incontrollato e massicci fenomeno della seconda casa al mare, il piccolo ma diffuso abusivismo dei residenti e dei non residenti, hanno infatti caratterizzato l’espansione del centro storico verso una sempre più estesa periferia.

Nel 1969 fu realizzato il complesso che costituisce la "Raccolta Manzù" appartenente oggi al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Obiettivo della Raccolta non voleva essere un’esposizione di opere d’arte ma un vero e proprio Centro Culturale, vivo e stimolante, per far conoscere l’opera e le tecniche di Manzù, per promuovere convegni, conferenze, visite guidate, corsi di storia dell’arte.

Oggi la Raccolta comprende 449 opere che documentano l’attività dell’artista a partire dal 1927 fino all’ultima produzione.

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