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ARTI MARZIALI

JEET KUNE DO Nel 1987 nasce la palestra di ju jitsu guidata dal maestro Santino Armas , ed è stata successivamente seguita, nel 1993 circa, dal figlio Fabrizio, anch'egli istruttore. Nel gennaio del 1997 sono cominciati degli stages di jet kune do e l'insegnamento di questa disciplina ha progressivamente sostituito quella del ju jitsu. Gli stages, che proseguono tuttora mensilmente, sono tenuti dal maestro Angelo Sanna di Sorso referente per la Sardegna del JKD, allievo diretto di Dan Inosanto, il cui maestro fu Bruce Lee. L'insegnamento prevede l'apprendimento di tecniche del Kali e del Silat. Nell'ultimo anno sociale alcuni allievi della palestra hanno partecipato alle gare di Kali, un'arte marziale di origine Filippina che prevede l'uso di bastoni, coltelli e altri armi da taglio il cui uso, oltre a fornire un valido sistema di difesa personale, prepara alla lotta a mani nude. Il jeet kune do, che significa "la via per intercettare il pugno", è stato fondato da Bruce Lee negli anni sessanta.Prevede la rilettura e la ricontestualizzazione dei vari stili che compongono quest'arte marziale - infatti attinge da antiche discipline sia orientali (judo, ju jitsu, kung fu, kali, wing chun, pentjak silat, thai boxe) che occidentali (pugilato, scherma, lotta)- con lo scopo di innovare completamente il modo di pensare le arti marziali e la tradizione. L'intento è quello di rompere con la rigidità della tradizione, per avere un'arte "personale" e "creativa", che si adatti cioè alle esigenze di chiunque lo pratichi grazie alla sua flessibilità e alla mentalità aperta nei confronti dei diversi stili: " Il jeet kune do non è un prodotto, ma è un processo"(Bruce Lee).

TAE KWON DO Il "Club Oriental Martial" nasce nel febbraio 1996 per opera del maestro Roberto Diana(allora cintura rossa), in collaborazione con Luigi Contini e Ignazio Pittau, questi ultimi si sono successivamente separati per mettere su dei progetti autonomi. L'attuale istruttore, ora 2°Dan, ha portato i propri ragazzi ai campionati sardi di tae kwon do e di interstile (campionati a cui prendono parte atleti di diverse discipline, quali il tkd, il karate e kick boxing) raggiungendo dei piazzamenti importanti , a cui si aggiunge la partecipazione ai campionati nazionali di federazione F.I.TAE. Questa disciplina di origine coreana è nata sotto la spinta delle continue invasioni che subivano a quel tempo(…); essa è relativamente moderna, poiché unisce alla tradizione orientale delle tecniche di allenamento occidentali. Il tae kwon do è "l'arte di calciare al volo e colpire di pugno"ed è composta da tre ideogrammi:"tae"che significa "calciare in volo","kwon" ovvero "pugno" e "do" che significa "arte". Il tkd è un sistema di autodifesa che implica uno stile di vita volto alla conoscenza del proprio io, che si estrinseca attraverso un duro allenamento fisico. I movimenti sono fluidi, senza bruschi arresti, ognuno dei quali ha lo scopo di produrre il massimo della potenza in accordo con le formule scientifiche e il principio dell'energia cinetica. I movimenti devono essere facili da eseguire, armoniosi e ritmici. Il tkd è recentemente diventato disciplina olimpionica, lo abbiamo visto per la prima volta nel settembre 2000.

JUDO E' una delle prime palestre di arti marziali sorte a San Gavino, nasce infatti nel settembre 1986 col nome di "Bushi Kan Do Jo" per opera del maestro Salvatore Garau, cintura nera II Dan. Gli allievi partecipano alle gare regionali che gli permettono di accedere ai campionati nazionali di federazione, la FIJLKAM(che riunisce lo judo, il karate, la lotta e altre arti marziali), come nel 1999 a Pordenone. La palestra,che attualmente si chiama "Judo Club San Gavino" , chiude l'anno sociale con una manifestazione durante la quale i ragazzi-che vanno dai 4 ai 19 anni- danno dimostrazione delle tecniche di questo sport. La parola Judo è composta da"ju" che significa "cedevolezza" e da "do" ovvero "arte", questa disciplina deriva dal ju jitsu(dal quale è nato anche il karate). Il suo creatore, Jigoro Kano, nacque nel 1860 a Mikage, un villaggio marino in Giappone e intorno al 1880 aprì la sua prima palestra. Nel Judo i praticanti cercano, attraverso le prese al judo-ji(abito da judo)di squilibrare l'avversario per poter poi applicare una tecnica di proiezione facendolo cadere con velocità e precisione.J.kano concepì questa nuova disciplina come appartenente ad un metodo educativo completo, per l'accrescimento e il perfezionamento sia del corpo che dello spirito, una "palestra di vita", un modo per "crescere e progredire intelligentemente tutti insieme". Il judo è entrato a far parte da qualche anno delle discipline olimpioniche.


Per completare il quadro, abbiamo inserito alcune arti marziali che si praticano a San Gavino o che sono all'origine di queste ultime

JU JITSU Il ju jitsu, conosciuto anche come la"dolce arte", nasce in Giappone circa mille anni fa per insegnare ai Samurai a combattere a mani nude contro avversari armati e prende spunto da una tradizione che risale al 2.500 avanti cristo sviluppata dai monaci buddisti in India. Fu importata in Cina verso la metà del XVII secolo. Queste tecniche di lotta, che divennero solo qualche secolo più tardi un'arte marziale, insegnano ad annientare l'avversario sfruttando la sua stessa forza e spesso sono tecniche mortali. Con il rischio di sembrare troppo semplicistici, possiamo riassumere il principio del ju jitsu come "quando l'avversario spinge, tira; quando questi tira, tu spingi".

KALI Questa disciplina è stata conservata gelosamente dai Filippini per secoli e solo recentemente si sta diffondendo. Nasce nell'arcipelago delle Filippine sotto l'influenza delle culture marziali vicine e della dominazione spagnole, i quali erano particolarmente abili nella scherma. Il kali, conosciuto anche come Arnis o Esprima, prevede l'uso di bastoni, coltelli e svariate armi da taglio. Diversamente da altre arti marziali dove si usano le armi, nel kali non si comincia dal combattimento a mani nude per poi passare all'uso delle armi, ma si segue il processo inverso: questo si spiega dalle esigenze che hanno portato alla nascita di quest'arte, quella appunto di difendersi costantemente da dominatori abili e soprattutto pericolosamente armati. Il kali è quindi un'arte che si avvicina molto al combattimento reale ed è perciò un valido sistema di difesa personale.

KARATE E' originario dell'Okinawa. Il significato del suo nome è incerto: per qualcuno significa "modo cinese", per altri "mano nuda" (=senza armi). Nasce probabilmente da dei cinesi che praticavano i vari stili del Kung-Fu e che lo mescolarono a diverse mosse molto semplici e dirette, tipiche del luogo. La sua sistemazione definitiva si ha nel secolo scorso, ad opera di Gikin Funikoshi. Egli fa nascere il moderno karatè, introducendolo in Giappone da dove è divenuto famoso in tutto il mondo. Si osservano due tipi di karatè: quello di Okinawa, molto pesante, duro, diretto, "esterno". Nell'attacco tende ad essere lineare, nella difesa circolare. Il Karatè giapponese è più stilizzato, meno duro. Entrambi sono un ottimo esempio di un'arte marziale che serve altrettanto per l'attacco come per la difesa. L'esercizio si basa sulla ripetizione continua di certe tecniche e di certe forme (chiamate "kata") che costituiscono dei movimenti preordinati di difesa od attacco. I principali sotto-stili del Karatè di Okinawa con Hueki-Ryu, Goju-Rju, Shorin-Ryu, Hissin Ryu. Quelli del Karatè giapponese sono Shotokan, Shito-Ryu e Wado-Ryu.

KICK BOXING Mentre all'inizio degli anni settanta gli USA vedevano nascere il Full Contact, i thai boxer facevano una strage sui ring orientali, imponendo il loro modo di combattere contro i loro "nemici" di sempre, giapponesi e cinesi. In Giappone si pensò allora di togliere dalla Thaiboxing i due colpi più cruenti, ossia gomitate e ginocchiate. Nasceva così quella disciplina oggi conosciuta come Kickboxing. Un ramo particolare di questa disciplina, che non confluì nel Full Contact, contemplava i micidiali low kick, eredità dello stile thai.




KUNG FU E' impossibile attribuire questo nome ad una disciplina precisa, perché è dato spesso a qualunque tipo di arte marziale che proviene dalla Cina. La sua storia è molto controversa, probabilmente si affonda nella storia millenaria della Cina, forse è una lotta che è stata inventata per far fronte alle invasioni barbariche presso i confini. Si hanno le prime testimonianze attorno al V secolo, quando vengono descritte delle mosse di lotta ispirate a quelle degli animali. Vi è una leggenda secondo cui un monaco Buddista chiamato Ta-Mo partì dalle montagne del Tibet e arrivò alla corte Imperiale, dove l'Imperatore lo mise a capo di un monastero nell'Oman (il monastero di Sai-Lim) dove egli insegnò ai monaci le mosse della lotta. Il nome Kung-Fu significa letteralmente "abilità e sforzo", e presuppone che la persona che lo esercita si dedichi con grande impegno ad acquisire le sue tecniche. Oggi il kung-Fu è un grande insieme di stili e di tecniche, che comprendono sia tecniche esterne che interne, sia combattimenti prevalentemente a mani nude che l'esercizio con un grande numero di armi differenti. Data una così rande varietà di stili, è del tutto naturale che anche le tecniche e l'esercizio siano molto dissimili tra di loro. In particolare gli stili esterni prevedono un grande numero di esercizi fisici, che condizionano la struttura dei muscoli e del corpo, che aumentano i riflessi, la flessibilità, prontezza, ecc. Gli stili interni sviluppano maggiormente l'agilità e sopratutto la concentrazione.

SILAT E' un insieme di arti marziali che provengono dall'Indonesia. Se ne contano centinaia di varianti, qualcuno è arrivato a contarne fino a 400. Non vi è un'arte marziale specifica, per cui con il nome di Silat si coprono molte tecniche diverse. Nel suo insieme pare che queste tecniche abbiano comunque una storia millenaria. In generale appaiono una mescolanza di tecniche locali, di tecniche cinesi e altre indiane, come il Kalaripayt. Si tratta di tecniche che bilanciano gli aspetti difensivi e quelli di attacco, e che danno grande importanza alla stabilità e all'azione dei piedi. Non è solo una disciplina esterna, poiché chi si esercita oltre i livelli bassi si dà a varie forme di spiritualità. Gli allievi chiamano "guru" i maggiori esperti.

TAI CHI CHUAN Considerato il "Padre" degli stili interni, il Tai Chi Chuan (o Tai Ji Quan) è totalmente imperniato nella cultura e nella filosofia taoista, tanto che per molti esperti è considerato come la massima espressione del pensiero filosofico taoista, che non trovando più nell'astrazione discorsiva una giusta dimensione espressiva, fa del movimento del corpo la più alta modalità di linguaggio ed espressione filosofica. Nato durante la dinastia Sung, intorno al XIII sec. d.C., dal monaco Tzang San Feng, considerato al pari di Ta Mo nel Buddismo. Egli s'ispirò all'I King, mettendo in relazione il continuo fluire degli eventi e degli elementi naturali, rappresentati dai 64 esagrammi, con movimenti prestabiliti ed azioni concatenate.



WING TSUN Lo stile WingTsun (primavera radiosa) è anche conosciuto come VingTsun, Wing Chun, Ving Chun a secondo della scuola di appartenenza. Il Wing Tsun Kung Fu, fu ideato ed avviato da una donna, una monaca buddista di nome Ng Mui. Caratteristica di questa disciplina è la ricerca costante del contatto fisico. Nel W.T. si cerca di lanciare una miriade di attacchi (calci, pugni, gomitate, ginocchiate, testate) diversi l'uno dall'altro per infastidire l'aggressore, rendendolo quindi vulnerabile al colpo decisivo e definitivo.


BRASILIAN JU JITZU Si tratta del sistema da combattimento che tra origini dal Jiu Jitsu nipponico, si evolve in continuazione adattandosi pienamente a quelle che sono le esigenze di tantissimi individui che cercano in una disciplina soprattutto efficacia e semplicità. Alcuni nomi che hanno reso grande questo tipo di Jiu Jitsu sono le famiglie Gracie e Machado. In Brasile spopolano le palestre di Jiu Jitsu, e da qui il sistema si sta espandendo in tutto il mondo.

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