Chiesa & Arte

 

Diocesi  di Ales -Terralba

Parrocchia di "S. Pietro Apostolo"

-Terralba-


 

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Indirizzo postale della Parrocchia:
P.zza Marconi, 1  
09098  Terralba (OR)
  -  Tel. 0783.81965 

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Chiesa & Arte

S. Pietro

 

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S. Pietro apostolo in cattedra  
Statua in legno policromo
 bottega sarda, XVII° sec.
Il seggio è stato sostituito
nella prima metà del sec XX°

Tele dei quattro Evangelisti

 

Tele realizzate nel 1951

Fonte Battesimale

Il fonte è in legno policromo con base lapidea. Bottega sarda, datato 1626.

Fonte Battesimale 

Il fonte battesimale proviene da Guspini (Ca). 
Nel 1766 il Rettore di Guspini, il dott. Antonio Giovanni Carta (di Santulussurgiu) portò un nuovo fonte battesimale di marmo nella Chiesa di S. Nicolò. 

Al sacerdote Serpi, vicario di Terralba, e di origini guspinesi, preoccupava tantissimo la possibilità che l'artistico e prezioso fonte di legno, nel quale egli stesso fu battezzato, potesse andare perduto, in quanto sostituito dal nuovo fonte di marmo. Di qui la decisione di acquistare l'antico e pregiato fonte in legno policromo (per la somma di 10 lire) e la sua sistemazione nella chiesa parrocchiale di Terralba.

Pulpito in legno policromo

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Di bottega sardo-napoletana
prima metà del sec XVIII°.

Acquasantiera

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Della prima metà del sec XVII°)

L'acquasantiera poggia su un capitello composito di epoca romana, proveniente probabilmente dal vicino insediamento romano di Neapolis.

Cappella dell'Immacolata   
(prima cappella dx). 

 

La cappella prende il nome dal dipinto ad olio su tela della seconda metà del  sec.  XVIII°

L'Altare dell'Immacolata è tutto in legno intagliato e policromato (oro su bianco) in stile neoclassico, proveniente dal convento degli Scolopi di Oristano

L'Altare è stato restaurato nel 1999-2000.

 

Cappella del Rimedio
(seconda cappella dx)

 

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La statua della Madonna del Rimedio, la nicchia e il tabernacolo sono in legno policromo, di bottega sarda, sec XVIII°.

Si ritiene molto probabile che la statua raffiguri S. Anna, la quale regge sulla gamba sinistra, con la mano e il braccio sinistro, sua figlia Maria, la donna che con la sua nascita pone "rimedio" al male di Eva!

Restauro eseguito nel 1999-2000.

Prima del restauro la cappella accoglieva la statua di S. Giuseppe, mentre la statua del rimedio si conservava in sacrestia.

Cappella della Pietà  
(terza cappella dx)

 

Altare e dipinto murale sec XIX° - XX°

Il dipinto rappresenta Maria madre di Gesù (sulla sinistra), Maria Maddalena in ginocchio e Giovanni (sulla destra) alla morte di Gesù in croce; sullo sfondo, il tempio di Gerusalemme.
Il dipinto è nato in funzione del crocifisso, posto al centro della nicchia.

Nel 1933 il crocifisso fu spostato al centro del presbiterio, posto su una grande croce sopra l'altare maggiore. In seguito ai lavori di restauro, si è fatta la scelta di ricollocare (provvisoriamente) il crocifisso nella sua cappella, dove si trovava sino al 1933.

Il restauro dell'altare e del dipinto è stato eseguito nei mesi maggio-giugno 2000.

Crocifisso ligneo
Di scuola napoletana, sec XVII°

 

Il crocifisso ha le braccia snodabili, per permetterne l'uso nel rito tradizionale de "su scravamentu" (schiodamento) e della deposizione, che si svolge nel giorno del venerdì santo: il Crocifisso, una volta schiodato, viene deposto su una lettiga  e poi (dopo il tramonto) trasportato, insieme all'Addolorata, nella processione  del "Cristo morto".

Il restauro del crocifisso è stato eseguito  nel 1999-2000.

 

 

 

 

Cappella di S. Francesco  
(prima cappella sx)

 

 

S. Francesco
Mostra di nicchia in legno dorato
 sec. XIX° (restaurata nel 1999-2000)

Cappella della Madonna del Rosario
(seconda cappella sx)

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S. Giusta - sec. XVIII°
Restaurata nel 1999-2000

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Madonna del Rosario e nicchia  
in legno policromo, scuola napoletana, sec. XVII°

La nicchia si trovava nella Chiesa di Marceddì; gli architetti e i restauratori si sono accorti della sua antichità e del suo pregio, per cui è stata portata a Terralba e, splendidamente restaurata, riposta dove si trovava in origine per accogliere la statua della Madonna del Rosario.

Prima del restauro (fino al 1999), la cappella era dedicata al Sacro Cuore.

Con il restauro è stato demolito il moderno altare di marmo ed eliminate le lastre in marmo beige che rivestivano le pareti della cappella, fino all'altezza di un metro circa.

Con i lavori di restauro, è stato ricostruito un semplice altare in pietra senza mensa.

 

Tabernacolo in legno policromo
bottega sarda, sec. XVII°

Cappella del S. Cuore 
(terza cappella sx)

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Cappella del S. Cuore 
Altare in marmo policromo, prima metà del sec. XX°.

I lavori per la collocazione dell'altare cominciarono nel 24 maggio 1937. L'altare è stato costruito dal marmista Serrelli di Cagliari.

Questa cappella è nota a tutti con il nome di Cappella del Rosario, poiché accoglieva la statua del Rosario. Infatti, sul lato destro dell'altare è presente la seguente iscrizione: L'arciconfraternita della cappella del SS. Rosario fecit anno domini 1937. Il presidente Paolo Marongiu.

La statua della Madonna del Rosario fu sostituita con quella di S. Rita (fino al 1999). In seguito ai lavori di restauro della chiesa, la nicchia accoglie ora la statua del S. Cuore.

 

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