Il Convento di S. Maria della Consolazione dei
Francescani Riformati fa parte, insieme al Seminario ed all'Episcopio, del complesso
monumentale situato a monte del paese ed anch'esso ha avuto un ruolo molto importante
nella storia e nella vita del paese.
La sua fondazione fu stabilita il 25 novembre 1607 e la sua costruzione si è protratta
per diversi anni, come dettagliatamente riporta il volume di Pomeo Russoniello ad esso
dedicato(1).
"[...] Dall'analisi dello stato di fatto e dalla
consultazione di foto e documenti antichi si può fare una descrizione del complesso
conventuale.
Il Convento dei Frati Minori con le sue rendite occupava buona parte della zona a monte di
S. Andrea. Si affacciava su una spianata erbosa, a mo' di terrazza, e vi si accedeva
tramite due sentieri gradonati.
Al piano terra c'erano la cucina con i depositi, al primo piano c'era il dormitorio dei
frati.
Il tutto era completato da una Chiesa, da un chiostro, da un orticello retrostante la
sacrestia e da un boschetto riservato ai frati per fare la legna.
Sotto il pronao della Chiesa c'era il cosiddetto "Calvario", cioè un insieme di
5 croci lignee che ricordavano la Crocifissione di Gesù che poi è stato trasferito alla
periferia del paese dove tuttora si trova.
Soprastante il pronao c'era la "Cantoria" con un bellissimo organo andato
perduto a cui si accedeva tramite una scala di legno posta all'interno della Chiesa.
La Chiesa, dedicata a S. Maria della Consolazione, aveva una sola navata con sei cappelle
munite di altari ed alle spalle dell'altare principale, sollevato e separato da una
balaustra, vi era un coro ligneo portato, successivamente, alla Chiesa del Purgatorio
[...](2).
Ha ospitato i Frati Riformati (Minori della più stretta Osservanza)
fino all'arrivo dei ... "liberatori" Piemontesi, che dopo l'Unità d'Italia
vollero che i Conventi e tutti i loro beni fossero incamerati dal Demanio dello Stato. Nel
1879 il Demanio lo vendette a privati e ne decretò la fine.
Significativo l'episodio riportato da Donato Cassese nella sua
pubblicazione sul nostro paese(3):
[...] A S. Andrea, due anni prima di Alfonso dei Liguori, era venuto per conferire con
l'Arcivescovo, Mons. Claudio Albini, Vescovo di Lacedonia, accompagnato dal suo servitore
Gerardo Maiella, nato a Muro Lucano il 6 aprile 1726. Egli era già conosciuto, oltre che
per la sua bontà, per l'episodio della chiave nel pozzo della Curia di Lacedonia, che da
allora prese il nome di Pozzo Gerardiello.
Mons. Albini fu colpito da una gravissima malattia mentre si trovava a S. Andrea e morì
il 25 luglio (non giugno come è erroneamente riportato in tutti i testi) del 1744 e fu
sepolto nella Chiesa del Convento dei Padri Francescani Riformati.
Il futuro Santo rimase accanto al suo vescovo per tutto il tempo e fu l'unico che lo
pianse sinceramente. [...]
Ormai non restano che pochi ruderi: gli effetti degli elementi naturali
e l'incuria degli uomini ne hanno determinato un penoso degrado. Negli ultimi anni (dopo
il terremoto del 1980) è stato oggetto di rinnovata attenzione ed è stato acquisito al
patrimonio comunale. Ne è stato proposto il recupero ma gli interventi ipotizzati
lasciano temere danni ben maggiori!
Così conclude il suo volume Pompeo Russoniello:
"Quei ruderi rivivranno? Abbiamo visto che il Comune (allora detto Università)
fu magna pars nella costruzione della Casa religiosa francescana, concepita col rogito del
1607. Abbiamo anche costatato che quando il Convento <<soffrì>> per la
politica del momento, al tempo dell'Unità d'Italia, il Comune fu inesorabile. Ci sarà il
Comune della pulizia e della conservazione almeno di ciò che avanza?
Diversamente le generazioni future, davanti alle pietre cadenti (e cadute) del Convento,
già preda anche di rovinosi arbusti, che con gli anni finiranno di coprire tutta la Casa
Francescana, potranno dire con Cesare, che, esaminando le reliquie memorande di Troia
bruciata e la sua rocca (Pergamo) ricoperta interamente di macchie di spini, pronunziò
l'amara sentenza:
ETIAM PERIERE RUINAE
Lucano, Phars. IX, 969
(Anche i ruderi sono andati in rovina)" |
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Il Convento e ... S. Gerardo
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(1) "Storia del Convento dei
Francescani Riformati a S. Andrea di Conza" di Pompeo Russoniello, Edizioni La
Ginestra, Avellino, 1998
(2) Da: "Il recupero del centro storico di Sant'Andrea di
Conza" edito nel 1989 a cura dell'Amministrazione Comunale e della
Soprintendenza ai B.A.A.A.S. di Salerno e Avellino.
(3) Donato Cassese, "SANT'ANDREA (1553 - 1896) - Vescovi,
artisti e Santi", 1995, Ed. a cura dell'autore. |