OMAGGIO A LUIGI BELLINI A 10
ANNI DALLA SUA MORTE
Luigi Bellini nasce a Sant'Andrea di Conza il 22 febbraio 1912, nella casa del nonno
materno Giuseppe posta in via Sotto Chiesa, da Michele, un modesto muratore, e da
Mauriello Maria Giovanna, contadina; è secondogenito di cinque figli dopo Grazia. Nel
1917 muore la sorella Maria all'età di tre anni; nel 1918 gli viene a mancare l'affetto
del padre; nel 1920 la famiglia si trasferisce nell'abitazione in Piazza Umberto I°; nel
1924 muore il fratello Pompeo all'età di sei anni. Da fanciullo manifesta già una viva
passione per l'arte. Possiamo dedurlo da un episodio accadutogli all'età di nove anni. Un
giorno a scuola preferì disegnare la sua maestra con il fidanzato invece di seguire la
lezione. Scoperto dalla maestra viene costretto a fare il giro per le classi con un
cartello sulle spalle su cui c'è scritto "asino". È molto ricercato dalle
ricamatrici per gli arazzi che disegna sui corredi nuziali delle ragazze di Sant'Andrea.
Nel 1924 il pittore Metallo lo incoraggia a raggiungere Napoli per iscriversi
all'Accademia delle Belle Arti. Qui comincia a maturare l'interesse per l'arte,
soprattutto dopo essere stato allievo di Ezechiele Guardascione e Davide Forte. A sedici
anni riporta il suo primo successo alla mostra di disegno al Maschio Angioino con
l'esposizione di dodici nudi a matita: una medaglia d'argento con diploma. Si trasferisce
al Nord, a Bergamo e a Milano dove, per guadagnarsi da vivere, fa il decoratore negli
ospedali e nelle chiese. Ma poiché ritrae volti di gente del popolo per rappresentare
scene religiose suscita controversie con gli ecclesiastici. Contemporaneamente frequenta
la scuola serale di Belle Arti ed è discepolo prediletto del grande Maestro Luigi
Brignoli dal quale impara ad usare la tecnica della luce nei suoi dipinti. Espone i suoi
quadri alla Galleria Tamanza di Bergamo dal 3 al 12 luglio 1945. Dopo alcuni anni di vita
milanese e dopo aver ottenuto molti riconoscimenti con importati opere e ritratti, fra i
quali alcuni della famiglia Baldini della Montecatini, si trasferisce definitivamente a
Sant'Andrea. Il suo carattere ribelle e irrequieto lo induce a rifiutare ogni forma di
imposizione: viene accusato di congiura contro la dittatura fascista e rischia l'esilio.
Ma poiché egli dimostra di essere un artista e non un politico viene scagionato. Con le
sue mostre al Circolo di Cultura di Ariano Irpino (15-24 settembre 1947), ad Avellino
(10-25 ottobre) dello stesso anno ed ad Atripalda, riscuote un grande successo. Dopo la
morte del fratello Giuseppe avvenuta nel 1948, all'età di 33 anni, si trasferisce a
Napoli dove, dal 15 al 25 giugno 1950, espone 42 sue opere alla Galleria d'Arte "Bleu
di Prussia". Ma è la mostra alla Galleria d'Arte del Teatro S. Carlo, inaugurata il
29 novembre 1952, che permette al Bellini di avere l'ammirazione di tutti i critici
partenopei che lo definiscono "il pittore milanese". Nel 1953, dal 19 al 31
dicembre, è alla Galleria del Pronao a Foggia. Nel 1954 è a Bari dal 12 al 25 aprile
alla Galleria d'Arte Nicolò Piccinni con 22 opere; al S. Carlo di Napoli dall'11 al 20
novembre, con una personale del bozzetto e del ritratto; all'Associazione Irpina della
Stampa di Avellino dal 16 al 31 dicembre, con 70 opere che fecero protrarre la chiusura
sino al 6 gennaio 1955 a causa delle molteplici richieste. Dal 18 al 30 giugno 1955 espone
alla Galleria d'Arte in Via Milano a Roma. È un periodo di intenso lavoro con mostre
ancora a Milano, Genova, Firenze, Cava dei Tirreni, Catanzaro, Napoli e Avellino. L'ultima
mostra ad Avellino è un poco l'arrivederci di Bellini alla sua terra natale ed
all'Italia, perché decide di emigrare per il Sud America. A Roma, il Console Canadese in
Italia, dott. Antonio Carelli, lo incoraggia a raggiungere il Canada dove si trasferisce
nel 1957, a Saint John, nel New Brunswich, ospite dell'amico Achille Tarantino. Proprio a
Saint John, mentre dipinge in una strada della città, conosce Germaine, pittrice
dilettante di origine francese, attratta dal suo lavoro, con la quale si sposa nel 1958 e
dalla quale ha il suo unico figlio Michele. Luigi Bellini impone il suo nome agli
americani del Canada, dipinge il Sindaco di Toronto Nathan Phillips il cui ritratto si
trova nella Galleria Municipale degli uomini illustri della grande città canadese. Ritrae
i maggiori uomini politici canadesi, senatori e governatori, grandi operatori economici e
noti personaggi dello spettacolo e il 10 ottobre 1962, a Toronto, inaugura una sua
personale alla presenza delle maggiori autorità canadesi.
Per scoprire nuovi soggetti da dipingere, si trasferisce a New York.
Nel 1968 muore la sua vecchia e adorata mamma. Nel 1972, il ricordo della mamma e dei
vecchi amici, lo riporta, per un breve periodo, in Irpinia ed espone dal 1° agosto alla
Galleria Lombardi-Arte di Avellino.
A Toronto, nel 1978, espone i suoi quadri che rappresentano la Toronto del 1958, dal 25
aprile al 5 maggio nella Galleria dell'Università e il 16 dicembre nei locali
dell'Irpinia Club.
Nel 1979 ritorna a Sant'Andrea ed espone nella sala della scuola elementare dal 28 ottobre
al 4 novembre, raccogliendo un grande successo e facendosi conoscere dai giovani. Dal 21
al 30 ottobre 1980 espone al Circolo Sociale della Stampa di Avellino ed ancora il 7
dicembre 1985, al Centro Arte 33. Il 25 agosto 1988, nell'ambito della XI rassegna
dell'estate ricreativa e culturale, viene inaugurata, a S. Andrea, ancora una sua
personale. Colpito da una grave malattia, ritorna nella sua Toronto, dove muore il 16
agosto 1989.
Tra le sue opere sono da ricordare: autoritratto - la venditrice di frutta - la nonnina -
al lavatoio - ultime luci - afa - sera d'autunno - rose - nevicata a S. Andrea - scarpette
rosse - vecchie case al sole - mucche all'ombra - arte in parrocchia - antico arco - luce
sul vecchio mulino - castello di Ariano - vicino al braciere - testa di bimba - casette di
Calitri - la fontana - covoni al sole.
Luigi Limongelli - noto giornalista, scrittore e poeta - santandreano verace, morto a Roma
nel 1972, di lui scrisse: "Luigi Bellini - come uomo e come artista - è stato
insofferente durante tutto il passato. Lo stato d'inferiorità (...) egli lo ha colmato
con forza di volontà e di studio. In altre parole, il Bellini avrebbe avuto altra sorte
artistica se avesse avuto la fortuna di nascere in un grande ambiente ...".
Roberta Cassese |
|
Luigi Bellini: "antico arco"
DAL 15 AL 17 AGOSTO 1999 SONO STATE ESPOSTE A SANT'ANDREA DI
CONZA 39 FOTOGRAFIE DEI QUADRI DEL PITTORE BELLINI A CURA DEL SIG. DONATO CASSESE.
LA MOSTRA ITINERANTE E' STATA INAUGURATA IN VIA GELSO ED E' STATA RIPROPOSTA IN DIVERSE
ALTRE STRADE.
A SEGUITO DI TALE MOSTRA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE HA DEDICATO A LUIGI
BELLINI LA NUOVA STRADA CHE COLLEGA VIA INCORONATA CON VIA DEL MULINO.
|
|
GRAZIE AL CONTRIBUTO DI MARIO MERLINI, AMICO E DISCEPOLO DELL'ARTISTA,
E' STATO POSSIBILE REALIZZARE UNA PICCOLA RACCOLTA DELLE
OPERE DEL MAESTRO BELLINI |
|