Fra i personaggi
importanti del nostro paese un posto di rilievo merita Luigi Limongelli, scrittore,
giornalista, e poeta di grande pregio. Nacque a S. Angelo dei Lombardi il 17/1/1888, ma a
S. Andrea di Conza, che fu il suo paese di adozione, visse la prima parte della sua vita.
Suo padre era di S. Andrea di Conza e qui segui gli studi fino al conseguimento della
maturità classica presso il Seminario Metropolitano. Fu un alunno modello e si distinse
per diligenza e per spigliatezza espressiva.
Anche se S. Andrea non gli diede i natali, tuttavia egli lo amò
profondamente e, come ha dimostrato nelle sue opere, "lo preferisce ad ogni altro
contado, forse perché quella gente unita, laboriosa, fine, anche se ha le mani callose e
il viso bruciato dal sole, gli fu maestra di affetti, maestra d'amore, maestra di
fraternità, maestra di vita".
[...]
La vita del Limongelli fu molto movimentata e amareggiata da dolori.
Partì volontario per la guerra del 1915-18 insieme ai suoi fratelli
Gerardo e Umberto: questi ultimi non fecero più ritorno. Alla memoria di Umberto dedicò
il suo primo scritto.
Finita la 1a Guerra Mondiale, rientrò a S. Andrea di Conza,
dove prese parte, con successo, alla vita politico-amministrativa: fu eletto Sindaco e
ricoprì questa carica dal 1920 al 1923.
S. Andrea, pur ricco di tanti affetti per il Nostro, non seppe
trattenerlo. Si trasferì a Bologna, dove intraprese la carriera giornalistica. Sono di
questo periodo le bellissime liriche che compongono la raccolta "LAdriaco
Mare" e il dramma "Enrichetta Castiglione". Da Bologna si trasferì a Roma,
dove, per circa trenta anni, lavorò per il giornale "Il Popolo di Roma".
Viaggiò moltissimo e toccò sia le terre dEuropa che quelle doltre oceano,
"quasi alla ricerca di sempre nuove esperienze che placassero la sua sete di sapere e
di conoscenza degli uomini", come disse di lui il giornale "La Provincia di
Como".
Al periodo romano risale la maggior parte delle sue opere, fra cui
ricordiamo: "L Italia vincerà" (una raccolta di conferenze);
"Capelli Neri" (novelle); "Pulcinella di paese"; "Fragile
Umanità" (novelle); "Filippo Strozzi"; "Pezzenti allegri";
"La Moglie" (romanzo); "Giusto de Conti;
Foglie cadute (rime); Lanima mia" (romanzo)
ed infine "Il mio destino".
Sono tutte opere di notevole valore, ma il capolavoro è, senza dubbio,
"Pulcinella di paese", che per i pregi letterari ebbe infinite lodi di critici,
di lettori e di stampa, compresa quella estera.
Il romanzo ha come protagonista un paese, S. Andrea di Conza, da lui
definito "un nido di usignolo, terra dincanto che ha generato uomini di
eccezione in ogni campo del sapere, dellaffettività, della capacità nelle officine
e nei commerci, nella pastorizia, nei campi e in ogni altra attività sociale".
Limongelli ha preso i suoi personaggi dal nulla, dalle più modeste
abitazioni, ma questa gente umile seppe vivere e lavorare con distinzione ed ebbe un
grande cuore, capace di durissime imprese.
Riportiamo il giudizio che il critico letterario Manlio Miserocchi
diede dello scrittore sulla "Gazzetta del Libro":
"Non credo al regionalismo, al separatismo, al testo dialettale, alla letteratura
di provincia, deleteri per il fronte unico di un paese nei suoi valori politici,
culturali, artistici, ma debbo darmi torto dopo aver letto "Pulcinella di paese"
del Limongelli. Son 504 pagine robuste, raccolte dallEditore Cappelli,
allinsegna di quella maschera napoletana del Pulcinella che piange e che ride,
depositario di tutti i personaggi evocati nel libro, di cui egli sembra
lannunciatore, come nel prologo dei Pagliacci ... Limongelli ha saputo rispolverare
cose e persone dellIrpinia, come se di personaggi e ambiente scoprisse ogni volta
annotazioni prese a margine di antichi registri e, nel riproporli, rispettasse gli
atteggiamenti e il costume della loro cornice.
E con tale dignità che, ad un tratto, tu avverti che
lautore sia venuto in tessendo un grande arazzo dove nessuno è eroe; la terra
irpina è protagonista...., il Limongelli riafferma la storicità rituale in cui
permangono le memorie antiche".
[...]
Tutte le opere del Limongelli sono scritte con un linguaggio limpido,
scorrevole, preciso, che rende la narrazione piacevole ed interessante. Oltre alle poesie
che compongono "LAdriaco Mare", ne scrisse altre bellissime nelle quali è
magnificato lattaccamento al suo paese, alla sua gente, alle sue virtù. Da queste
poesie traspare un certo rimpianto del poeta per il passato in cui rifulgeva la religione
dellonestà, del lavoro, della famiglia, della bontà e una grande tristezza nel
constatare che nella società attuale a questi valori si sono sostituiti lamore per
il denaro, la corruzione e la violenza.
Egli si spense nella clinica "Moscati" in Roma il 6 agosto
1972.
Tania Bellino
Rosa Iannella
Classe 3^ A |
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