Senzasolditooit kennytesta sx.gif (3614 byte)

Capitolo1

Home ] Su ]
Pagliaccio.gif (1566 byte)

Il manuale dell'animatore del Reddito Vitale

La politica oggigiorno

 

Noiosi babbioni

Per anni siamo stati convinti che "politica" significasse parlamento, partiti, "nella misura in cui" e Andreotti. Per anni fare politica significava: o far carriera o farsi del male. Per un sacco di tempo abbiamo scansato questa cosa come la lebbra. Con il nostro ragazzo e le cose belle della vita centrava come Cossiga con la sinistra.

Ebbene avevamo completamente torto!

Ma la cosa bella e che avevamo anche tremendamente ragione. Insomma un casino. E adesso ci ritroviamo in questa scalognata situazione. Però ci siamo salvati le cellule celebrali da una delle maggiori scassabubbolate del secolo scorso.

Ora no.

  1. Dopo i fatidici movimenti degli anni70 abbiamo compreso che occuparsi della propria contentezza, dei desideri, del sesso, della medicina, della casa, dell'ambiente era contemporaneamente affare privato e pubblico. Politico.

  2. Il mondo si è sconbussolato un bel po'. Le sicurezze della società stabile, del Fordismo, del lavoro fisso, dello stato nazionale si sono andate a fare un giro. Il giro della "globalizzazione" e della "flessibilità" (ma come parlo alla moda!). Volenti e nolenti, anche se non ci fregava niente del vicino e del mondo, dobbiamo occuparci di quello che sarà dei noi. Dal mutuo per la casa alla pensione.

  3. La comunicazione modifica società e politica. Il mondo di D'Alema, Berlusconi e Fini è sempre + lontano dagli affari nostri. Quei vecchi babbioni sono così lontani dalla realtà e insicuri che può succedere qualunque cosa. Persino che diano retta alla gente "senzasoldi". Oltre che ai cobas del latte...

Allora...

massimo risultato con minimo sforzo

E' incredibile come un enorme parte della "classe politica" ci disgusti ed insieme sia così importante x noi. E anche quanto sia staccata e suscettibile agli influssi dell'"opinione pubblica" e della sua rappresentazione.

La Politica oggigiorno è condizionata da innumerevoli fattori. Azione delle lobby, sondaggi, mass media si intrecciano, affiancando i canali tradizionali di formazione delle decisioni politiche (parlamento, partiti, istituzioni)1.  In passato la lotta politica si svolgeva esclusivamente (o quasi) in piazza: comizi, cortei, manganellate. Lo scontro era frontale e faticoso.

Ora invece non ci capiscono più un ciufolo. Basta l'intervento di un'associazione, l'arrivo di qualche centinaio di fax, il titolo di un giornale per mandare al macero qualsiasi "decreto salvaladri"2. Potrei raccontarvi la storia (vera) dell'Università "La Sapienza". L'Ateneo aveva impedito la richiesta di "esonero delle tasse" a parecchi iscritti ad una facoltà. Un gruppetto di studenti (3 o 4 al max) oltre ad incazzarsi si mosse. Qualche foglio fotocopiato attaccato ai muri e qualche giorno di raccolta firme. Poche telefonate a giornalisti. Risultato: un articolo (sul messaggero) e una lettera-petizione (al rettore). Il rettore (...)  si svegliò dal rigor-mortis e sistemò tutto. In pochi giorni!

Questo idiota apologo o esipodio non vi avrà convinti. La posta in gioco e la grandezza del "nostro" problema è tutt'altro, certo. Però è chiaro come un intervento minimo può, in questo marasma, conseguire grandi risultati. Basta crederci un pochino, e mettersi insieme ("sì, ma come?"). In fondo il sussidio di disoccupazione è una realtà da anni in "Europa". Il "reddito minimo è allo studio e stanno andando già in questa direzione:

gli serve solo una spintarella!!

 

comitica

Prima di cominciare a sollazzarvi con la pratica, vorrei essere chiaro. Come si vede da queste pagine (e in questo sito) non vi propongo niente di serio. Questa, come ha detto quello, è davvero "l'ultima battaglia del Lavoro"3. L'ultimo conflitto "capitale-lavoro" o se preferite poracci-ricconi (oppure conservatori-progressisti).

Però è anche la battaglia per vivere meglio. Per smetterla di fare le battaglie. Allora nessuno "scontro" o "lotta" dura. Preferiamo gioiose feste mascherate in piazza a lunghi e pizzosi cortei. Le pernacchie ai manganelli. Una politica allegra, non ufficiale, divertente, comica. Una comitica. E come neologismo fa schifo anche a me.

Il ridere e l'(auto)ironia ha anche alcuni vantaggi pratico-strategici. Eviteremo quella stagnazione celebrale chiamata dibattito interno, dogmatismo, settarismo, conservatorismo, ismismo (l'abitudine di scrivere tutte parole che finiscono x "ismo").

Chi ride passa meglio il tempo, confronta + facilmente le proprie opinioni, becca meno manganellate, viene fotografato/a + spesso, rimorchia... tutte cose che ci sono molto utili in questo caso. Allora

  1. non abbiamo certezze e parole incrollabili (meglio tante idee che una sola).
  2. l'organizzazione (se ci sarà) è a rete ( che è anche trendy)
  3. i partecipanti sono animatori, cioè creatori di feste e inventori di giochi x fare cose importanti, e non seri ed incazzosi militanti.
  4. ognuno può fare come gli pare. Cioè nessuno è vincolato a queste idee, potete anche incazzarvi ed essere diversi da me, l'importante è il risultato:

...i soldi !!

 

Intro, Rileggiamo, Il prox Capitolo(2)

 

 

 

 

 

Note
1. Mamma mia come mi è venuta bene questa frase! Sembra quasi una citazione per quanto sa di testo stampato. Cercherò qualche riferimento... back
2. Vi ricorderete senz'altro il famoso decreto Biondi rispedito al mittente con un piccolo movimento del "popolo dei fax". back
3. Agostino Mantegna, Andrea Tiddi Reddito di cittadinanza verso la società del non lavoro. Vedi in giro. back
4.
5.
6.
 

 

 

 
torna all'inizio della pagina Novità, eventi, accadimenti... in questo numero... chi siamo, cosa facciamo e soprattutto perchè lo facciamo. Hai qualcosa da dirci o segnalarci?
Torna in cima Eventi mappa Retrobottega Posta per Kenny

Ultimo aggiornamento: 28-06-01 - webmastero: kenny - copyleft