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Inaugurazione. Strategia
del consenso del regime fascista: iscrizioni propagandistiche all'interno delle aule e
sulla facciata dell'edificio scolastico
- Nel giornale dell'epoca "Pro Gubbio" del marzo 1940 leggiamo in prima pagina,
a grandi caratteri: «Il Ministro dell'Educazione Nazionale S.E. Bottai inaugura la Casa
della Scuola "Costanzo Ciano"».
- Nell'articolo si parla dell'inaugurazione avvenuta in via Roma il 21 marzo 1940 del
"grandioso Edificio Scolastico che occupa una superficie di 3.000 mq., che č
testimonianza della generositą del Duce" presente S.E. Bottai. La cittą č in
festa: dalle finestre sventolano bandiere e gagliardetti; sui muri manifesti del Podestą
e del Segretario del Fascio "portarono il primo saluto al Ministro Ardito di Guerra
Squadrista e Legionario e in ogni angolo c'era l'espressione di gratitudine di un popolo a
Benito Mussolini". Il Ministro arriva nella nostra cittą alle ore 10,30, rende
omaggio al monumento ai caduti e passa in rassegna lo schieramento di forze in cui sono
rappresentate le organizzazioni fasciste, sindacali, scolastiche e civili. Di fronte
all'Edificio č schierata tutta la popolazione scolastica; il rappresentante del Vescovo
Mons. Chemi "dą con l'acqua lustrale la benedizione al nuovo edificio" poi, i
figli della Lupa, sulla gradinata centrale, porgono un gioioso saluto al Ministro mentre
un folto gruppo di studenti universitari invoca incessantemente il Duce. Conclusasi la
visita all'Edificio, che suscita in Bottai ammirazione per l'ampiezza e la luminositą
delle aule, dalla scalinata dell'ingresso principale il Podestą, Grande Ufficiale
Marchetti, esprime la viva riconoscenza degli eugubini per il Duce e rivolge il saluto
della cittadinanza al Ministro. A conclusione del suo discorso il Ministro dichiara che
gli č sommamente gradito inaugurare la Casa della Scuola "in questa Gubbio, centro
di civiltą e di mistica cultura". Rivolgendosi poi agli studenti li invita a formare
le loro coscienze e i loro spiriti "degni della Patria e del suo grande Capo".
Coronano il discorso del Ministro prolungate ovazioni ed egli, dopo aver ricevuto il
saluto dei Presidi e del Direttore didattico, inizia la visita della cittą. Giuseppe
Bottai nasce a Roma nel 1895 e muore a Roma nel 1959. Č uno dei fondatori dei Fasci e tra
i partecipanti alla marcia su Roma (1922). Deputato dal '24 č il teorico del
corporativismo. Nominato Ministro delle Corporazioni tiene la carica dal '29 al '32. In
seguito č governatore di Roma dal '35 al '36 e poi Ministro dell'Educazione Nazionale
fino al '43. Considerato insieme a Grandi esponente della corrente moderata e antitedesca,
č tra i promotori dell'o.d.g. del Gran Consiglio del Fascismo che in pratica esautora
Mussolini (24-25 luglio 1943). Dopo l'8 settembre ripara all'estero. Condannato a morte in
contumacia dalla RSI e all'ergastolo dalla Corte di Assise di Roma, viene amnistiato nel
novembre del 1947.
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- In numerose fotografie d'epoca abbiamo potuto rilevare come la propaganda fascista non
lasciasse liberi nemmeno i muri degli edifici o le pareti delle aule scolastiche. Tutto
questo rientra nella capillare organizzazione del consenso effettuata dal regime.
- Essa consiste in un complesso di operazioni che hanno come finalitą quella di produrre
ed estendere atteggiamenti e comportamenti di adesione nei confronti della formazione
politica, in questo caso, al potere. Nel regime fascista l'organizzazione del consenso si
esercita in maniera sistematica e continua per mezzo della stampa, del cinema, della
radio, del dopolavoro e di tutta una serie di iniziative di tipo sociale, sportivo,
ricreativo. In particolare va sottolineata l'utilizzazione della scuola, in tutti i vari
ordini e gradi, dalle elementari all'universitą: a partire dal 1930 si introduce
obbligatoriamente la dottrina fascista dello Stato e della istruzione pre-militare nelle
scuole: all'etą di quattro anni un bambino diventa "figlio della lupa" ed
indossa la sua prima camicia nera; a otto anni diventa "balilla"; a quattordici
"avanguardista"; ai ragazzi vengono fabbricati speciali moschetti finti per i
loro giochi. Anche nelle aule e all'esterno degli edifici scolastici il regime fascista
esercita la sua propaganda attraverso la trasmissione di idee-forza e attraverso un
linguaggio fortemente emotivo. Ad esempio sulla facciata dell'Edificio Scolastico
"Costanzo Ciano", verso nord, si inneggia all'Impero: "Il popolo italiano /
ha creato col suo / sangue l'Impero. Lo feconderą col / suo lavoro / e lo difenderą /
contro chiunque / con le sue armi". Nel lato sud, invece, si inneggia ai giovani
futuri soldati: "Voi siete l'aurora della vita, / voi siete la speranza della patria.
/ voi siete soprattutto / l'esercito di domani". All'interno delle aule scolastiche
compaiono delle scritte che riguardano il mito del Duce: "Dio ti manda all'Italia
come manda la luce, Duce! Duce! Duce!" o la minaccia nei confronti dei nemici:
"Ai nemici in fronte il sasso: agli amici tutto il cor"; altre hanno un sapore
didattico: "Sani e forti cresceremo"; "Rimanere buoni tutta la vita. Questo
dą la misura della vera grandezza di un'anima", Mussolini. Infine altre scritte si
riferiscono alla vittoria in guerra: " Vincere, vincere, Vincere e vinceremo in cielo
in terra in mare ". Č presente anche il grido fascista: "Eia Eia Eia
Alalą".
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