Negli anni '70 del secolo scorso si lamenta la grande distanza della scuola elementare maschile dal quartiere di S. Martino. Il fatto crea molti disagi e come si legge nei verbali del consiglio comunale di Gubbio gli scolari per strada fanno tanto chiasso e ne combinano di tutti i colori. Si lamenta anche l'inadeguatezza dei locali: gli scolari sono cresciuti di numero, le aule sono piccole, senza luce sufficiente e calde d'estate. Il sovrintendente scolastico avanza proposte per collocare le varie scuole negli edifici del centro storico e anche i consiglieri comunali ritengono che sia opportuno individuare un luogo più centrale per le scuole elementari maschili. Nell'immediato primo dopoguerra si pensa alla costruzione "di un vasto e moderno edificio scolastico" che non è possibile realizzare per motivi finanziari, perché la giunta è impegnata nell'esecuzione di opere igieniche più urgenti e pertanto la soluzione di questo problema viene rinviata. Ma un incidente in un'aula dell'edificio di S. Pietro che accoglie le scuole elementari maschili (cede il pavimento dell'aula del maestro Luigi Baldoni e grazie al granaio sottostante l'evento non ha esiti drammatici) ripropone con urgenza il problema della costruzione di un nuovo edificio.