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Hero Paradiso

Hero Francesco Paradiso nasce a Santeramo in Colle il 24 Maggio del 1912 da Bartolomeo e Teresa Ruck di origine austriaca. Deve il suo originale nome ad un episodio avvenuto a New York e che Hero ama ricordare con orgoglio. Il padre mentre una sera passeggiava per la “Quinta avenue” in compagnia del tenore Caruso, fu assalito da alcuni malviventi. Con grande coraggio Bartolomeo riuscì a disarmarli, assicurandoli alla giustizia e ricevendo le lodi di Caruso per il suo eroismo. Fu in quel momento che pensò al nome Hero (eroe) da dare a suo figlio di cui la moglie era in attesa a Santeramo. La carriera artistica di Hero Paradiso abbraccia un arco di tempo molto lungo: dagli anni ’20 ad oggi. E’ ovvio perciò che la sua produzione artistica presenti innumerevoli varianti a seconda dei periodi e degli ambienti con i quali egli è venuto a contatto (anche se v’è da dire che gli sbalzi linguistici sono frequenti all’interno delle esperienze degli artisti meridionali). Si potrebbe perciò tentare di suddividere la sua opera in diverse fasi. Del resto lo stesso Hero ricorre spesso a delle sigle nelle sue tele per indicare un primo, un secondo e un terzo periodo.
Tali periodi si identificano rispettivamente con gli anni giovanili, il soggiorno americano e gli anni successivi al suo ritorno a Santeramo. Nelle prime opere di Paradiso si sente molto forte il legame con la pittura napoletana, filtrata attraverso le esperienze di suo padre e dei maestri Netti e Irolli. I soggetti sono dunque quelli della campagna pugliese e dei suoi cittadini. Le ambientazioni alquanto scarne e desolate, tipiche dei nostri campi, non mancano però di una loro intensa liricità. Il periodo americano segna una svolta nel suo linguaggio che acquisisce una maggiore raffinatezza e una gamma cromatica molto più brillante. I paesaggi pugliesi lasciano dunque il posto ai grandiosi paesaggi americani, le nature morte assumono una maggiore eleganza sia dal punto di vista compositivo che coloristico.In particolare riscuote molto successo in questi anni l’uso da parte di Paradiso della tecnica “ a spatola” che conferisce ai numerosi vasi di rose una forte plasticità e allo stesso tempo un che di irreale. Dopo il ritorno a Santeramo Hero tornerà a dipingere il paesaggio pugliese. Questo periodo costituisce uno dei momenti più alti nella sua carriera artistica. Dalle opere quali: “L’ultimo cantastorie”, Il pianino”, traspare la maturità pittorica raggiunta dall’artista ed in secondo luogo si evidenzia il profondo affetto che lega Paradiso alla sua terra.Il suo linguaggio aderente in apparenza alle cose è in realtà più suggestivo che realistico. Dagli anni ’80 circa la sua pittura perderà in parte la freschezza originaria.

                           
    
                              Visione
                                                                 


Funzione religiosa (1977)


Hero al lavoro


 La filatrice (1939


 Paesaggio con neve (1989)

  

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