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Il poeta di Tresnuraghes

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Reazione all'esperienza lavorativa in Dickens e Moretti

Per via delle inimicizie a Tresnuraghes, Moretti fu costretto all’esilio, lontano da parenti ed amici. Lavorò per diversi anni nelle miniere dell’Iglesiente, vivendo in prima persona le condizioni di sfruttamento cui erano sottoposti i minatori. Questa situazione lo portò a aderire alla battaglia socialista per l’organizzazione dei minatori sardi, con la pubblicazione del poemetto Su Gridu de su Minadore.

Un analogo evento, con conseguenze altrettanto simili, caratterizzò la vita dello scrittore inglese Charles Dickens: a soli 12 anni, per via dei debiti accumulati dal padre, fu costretto a rinunciare alla scuola per lavorare in fabbrica alcuni mesi. Questa esperienza indubbiamente lasciò un segno indelebile nella vita dello scrittore inglese: diventò, infatti, un sostenitore delle campagne per le riforme sociali, e lo sfruttamento minorile divenne il tema dominante delle sue opere.

Moretti e Dickens hanno dunque reagito allo stesso modo ad analoghe esperienze di vita; entrambi, scossi dalla traumatica esperienza lavorativa, si sono dedicati all’impegno sociale, alla sensibilizzazione dei lavoratori e dell’opinone pubblica, sfruttando il proprio talento letterario, avendo intuito che era questa, l’arma migliore di cui disponevano per combattere l'ingiustiza. In Sardegna, la poesia, che aveva sempre rivestito un ruolo di primo piano nella formazione sociale e culturale della popolazione: come ha scrive M. Pira, “l’uomo nasceva tra le rime di chi gli augurava una vita felice e moriva rimpianto dalle rime delle atitadoras”.

In Inghilterra era invece il genere del romanzo a riscuotere maggiori consensi. Dickens diventò uno dei più popolari autori della letteratura inglese: numerose espressioni contenute nei suoi romanzi sono divenute d’uso comune nella lingua inglese. La stessa cosa si può dire di Moretti: i suoi versi sono spesso ancora oggi utilizzati per descrivere una situazione, per esprimere un parere o per sintetizzare un concetto.

Entrambi gli autori riuscirono quindi a rendere piuttosto incisivo ed efficace il loro messaggio di pace, uguaglianza e solidarietà fra lavoratori. Non erano certo dei “rivoluzionari”, o quantomeno non condividevano le violente rivolte sociali, per cui, per certi versi potrebbe sembrare lecito considerarli dei “socialisti riformisti”, ma lo scrittore inglese, a differenza di Moretti, non ha mai espresso esplicitamente simpatia per una particolare dottrina politica, e tutti i tentativi di associarlo ad una scuola di pensiero, Socialista riformista o Marxista che fosse, hanno finito per distorcerne il messaggio.

Una volta Dickens disse: “La mia fiducia nelle persone che governano è tutto sommato infinitesimale; la mia fiducia nelle persone che vengono governate è illimitabile”. Nell’opera A Christmas Carol, si ha invece l’impressione che Dickens confidasse più nel “pentimento” degli oppressori che nella volontà di cambiamento degli oppressi. In effetti, il racconto si conclude con un lieto fine solo perché il personaggio che rappresenta la tirannia, Scruge, si pente delle proprie azioni malvagie. Però è fondamentale a questo proposito l’intervento dello “Spirito del Natale”, che mostrando a Scruge le conseguenze del suo deplorevole comportamento, lo spinge alla “conversione”. Per certi versi si potrebbe affermare che Dickens abbia voluto incarnare lo “Spirito del Natale”, ché rappresentando in maniera distorta ed esagerata le conseguenze dello sfruttamento, tentava di far pentire gli oppressori.

Moretti, al contrario, in Su Gridu de su Minadore, in Boghes de Sardigna e in Sa Campana Sarda, auspicava più che un mea culpa da parte de "sos ladros camurristas", (ovvero dei dirigenti politici), una maggiore consapevolezza da parte dei sardi, della forza che scaturisce dalla volontà collettiva e pacifica di cambiamento. Naturalmente, per cambiamento, Moretti non intendeva una radicale trasformazione o rivoluzione sociale, ma semplicemente “correggere e migliorare l’ordinamento economico, orientandolo con la disciplinata e cosciente organizzazione del proletario verso il principio della solidarietà umana”, servendosi " de s’arma ‘e s’ischeda elettorale" (lotta attraverso il voto). Risulta chiaro quanto Moretti sia stato influenzato dal riformismo dei dirigenti socialisti iglesienti, che con la loro opera di propaganda politica e di organizzazione dei lavoratori raccolsero nelle miniere del Sulcis vasti consensi.

Ultimo aggiornamento: 21/08/03

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