ESPLORAZIONI 

 
 
 
Ancora più importante dell'esplorazione sotterranea è quella che si può fare in superficie.
All'aperto ed alla luce, nei pressi di un rudere, si possono scoprire dei condotti di aerazione, delle risonanze particolari del terreno, degli ingressi ostruiti.

La presenza di alberi può garantire una discreta solidità del terreno e nel contempo le loro radici potrebbero creare cedimenti delle pareti del tunnel.


 
Sovente risulta difficile scoprire vie di accesso ad antiche costruzioni come questa. La vegetazione ricopre sia internamente che esternamente le mura ed un accurato passaggio potrebbe non essere sufficente ad identificarle.

 
Una volta all’interno del sotterraneo, dopo una panoramica generale, testare la risonanza delle mura, controllare la conformità del terreno, e ricercare vecchi passaggi. Intendo murature, nicchie, dissestamenti e sprofondamenti.
I tunnel non erano strutture statiche, ma subivano grossomodo le stesse modifiche che il sito subiva in superficie. Dei passaggi venivano murati, e altri aperti.
Controllare se i muri continuano oltre al pavimento praticando piccoli scavi contro le pareti e dopo l’ultimo gradino di un’eventuale scala.
Cercare punti di riferimento, segni sulle pareti di irregolarità della simmetria delle mura, indicando su di una cartina, anche rudimentale, la posizione e il loro orientamento.
Misurare tutto per poter ricostruire il loco nel modo più preciso possibile. In ogni caso, procedere con prudenza.

Filmato disponibile ()


 
Filmare il più possibile per documentare tutto quanto ci circonda. E' meglio sacrificare del tempo in più ma avere delle riprese più complete. Buona parte del lavoro si svolge poi nell'analisi del filmato e delle fotografie, dalle quali emergono sovente dei particolari sfuggiti e capaci di motivare un ritorno.

 
Dall'alto
Da viste e fotografie aeree lo studio della conformazione della vegetazione, può indicare resti di costruzioni ora sepolte dalla terra. Si studiano i tipi di piante e i disegni, geometrici o simmetrici, che può seguire. Anche una differenza di densità di crescita di vegetali può indicare la presenza di qualche costruzione sepolta. Addirittura un campo, tutto coltivato nello stesso modo, può mostrare colorazioni diverse da una vista perpendicolare proprio dove sotto si trova un tunnel o una cinta muraria. Nei terreni temperati è l’ortica isolata che può rivelare la presenza di un antico stanziamento, se disegna un cerchio può essere un sepolcro, il bordo di quadrato un fossato e così via. In paesi come l’America è la salvia che indica la presenza di stanziamenti precolombiani. 
Elettricamente ed elettronicamente
Anche l’uso di un misuratore di resistenza (galvanometro) e di un magnetometro (Magnetometro a protoni e gradiometro a protoni) può essere talvolta essenziali al fine di una ricerca particolarmente ardua.
Il galvanometro funziona sul fatto che la conducibilità di un terreno non è costante. Se effettuiamo un campionamento  del terreno, sotto al quale si trovano rocce, terra o argilla avremo un dato valore, se misuriamo un terreno sotto al quale esiste un muro o un fossato sepolto, ne avremo un altro. Ricostruire una mappa con queste misurazioni può sovente essere di aiuto. Oltre a questi attrezzi, adoperati molto di più nell'archeologia tradizionale, per quanto riguarda il nostro lavoro sono utilissime le microcamere, meglio se sensibili all'infrarosso, da mandare in luoghi inesplorati in modo tale da verificare eventuali rischi per le persone. A tal proposito abbiamo in sviluppo la sonda D-164 e ultimato la sonda D-169. Servono sia ad esplorare in anteprima dei locali o dei tunnel prima che vi scendiamo, ma anche per entrare in luoghi in cui l'uomo non possa accedervi, come passaggi parzialmente ostruiti da crolli e detriti o crepe e fori nei muri.

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