JIM MORRISON & The Doors
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E così Jim Morrison si trovò all'UCLA in quel periodo che, successivamente, venne definito “età
dell'oro”, con maestri del calibro di Kramer, Renoir, Von Sternberg, e compagni di facoltà come Francis Ford Coppola. Jim si trovò finalmente nel suo ambiente naturale tra personaggi bizzarri e
nevrotici, ma stimolanti, con i quali poteva spaziare in divagazioni astratte e surreali ma piene di riferimenti ad una cultura comune.
La vicina spiaggia di Venice, dove Jim trascorreva spesso i fine settimana, era l'ideale vivaio di pittori, poeti, studenti, filosofi e sbandati a vario titolo, l'ambiente cui Jim anelava da tempo e che costituiva il terreno di coltura della Beat Generation.
Jim trovò un piccolo gruppo di tipi abbastanza strani da piacergli. Tra questi, alcuni divennero compagni
di sbornie e avventure, di elucubrazioni e droghe: Dennis Jakob (che sarebbe poi diventato famoso quale assistente alla regia di Francis Ford Coppola nel film Apocalypse Now,
grande lettore e, come Jim, cultore di Nietzsche), John DeBella, Phil Oleno e, successivamente, Felix Venable.
Gli interessi intellettuali del gruppo spaziavano dalla letteratura alla psicanalisi, dalla filosofia alla meditazione trascendentale, si spingevano verso ogni sfaccettatura della conoscenza che cercavano di acuire tramite l'uso di LSD (che all'epoca era ancora legale) e di alcool, per liberare i freni inibitori del pensiero.
Morrison, come sempre, riuscì a distinguersi anche nel permissivo e vario ambiente californiano per le sue
provocazioni pubbliche, come urinare in una biblioteca o schernire i reduci in sedia a rotelle o gettare i vestiti dall'alto di un monumento o di un cornicione. Il periodo dell'UCLA fu estremamente fecondo per lui nonostante - o grazie a - uno stile di vita sopra le righe e fuori da ogni canone ortodosso.
I suoi taccuini zeppi di appunti, talvolta lucidissimi, ma spesso trasognati e sconcertanti, ispirati alle teorie freudiane e ad autori come Huxley, Blake, Céline e gli amati poeti maledetti, furono la base solida da cui poi sarebbero nati i testi dei primi LP dei Doors.
Jim si impegnò a fondo anche nei corsi di cinematografia, teorizzando sul cinema quale deterrente alla paura della morte, grazie all'illusione di eternità delle immagini su pellicola. Tuttavia il suo saggio di fine anno, una serie di immagini disorganiche (“un film su un film”, come Morrison stesso lo definì), non venne apprezzato o compreso e Jim ricevette soltanto una sufficienza "di incoraggiamento”. Forse questo episodio contribuì a far maturare una decisione già in embrione, quella di abbandonare l'UCLA.
Secondo una personale tradizione ormai consolidata, Jim non era presente a ritirare il suo diploma in arti
drammatiche: si era rifugiato a Venice Beach per sfuggire alla leva e riflettere.
Le sue giornate trascorrevano nell'ozio introspettivo indotto dalla marijuana quando incontrò Ray Manzarek, uno studente dell'UCLA, chitarrista rock e conduttore del gruppo Rick & the Ravens.
Ray, in
occasione di una festa, aveva utilizzato Jim come sostituto di un musicista assente, nonostante non sapesse suonare.
Era l'estate del 1965.
Gli Stati Uniti bombardavano il Vietnam.
La portaerei comandata dal padre di Jim era nel Golfo del Tonchino.
Migliaia di giovani partivano volontari.
Altrettanti esercitavano la propria fantasia per trovare nuovi modi di sfuggire la chiamata alle armi.
Alcuni si dichiararono omosessuali.
Gli Hippies predicavano l'amore e la non violenza.
Nel mondo musicale regnavano i Beatles, i Rolling Stones, Bob Dylan.
Nascevano le prime canzoni-messaggio.
Impazzava il Rock.
Il sogno americano stava per esaurire la sua carica favolistica.
Jim Morrison e Ray Manzarek decisero di creare i Doors.
"C'è il reale e c'è l'ignoto e c'è una porta che
li separa: io voglio essere quella porta".
Così, plagiando Aldous Huxley, Jim si era riferito al nome di un complesso che avrebbe voluto costituire.
L'interlocutore era Sam Kilman, un batterista, che non aveva preso sul serio la proposta di Morrison.
Quando Jim, a Venice, recitò e canticchiò i suoi versi ad un entusiasta Ray Manzarek, il nome del
complesso era già pronto: The Doors, le porte.
Morrison, nel corso di quell'estate, aveva portato al culmine le proprie percezioni tramite un uso
compulsivo di LSD e di ogni altra sostanza da sballo.
Nella sua soffitta, a lume di candela, scrisse poesie, testi e canzoni di una genialità anarchica ma colta
che avrebbero ben presto segnato una svolta nella storia del Rock.
Tra i versi che avevano conquistato Manzarek, quelli di Moonlight
Drive.
I fratelli di Ray Manzarek, Rick e Jim, non apprezzarono il nuovo acquisto, anche per la fama di pazzoide che ormai accompagnava Jim Morrisom.
Comunque,
dopo un periodo intenso di prove il gruppo, con l'aggiunta del batterista John Paul Densmore, incise un provino che (oltre a Moonlight Drive) conteneva Hello I love You, una parte di Celebration
of the Lizard e Summer's Almost Gone.
Con questa lacca il gruppo peregrinò per tutte le case discografiche di Hollywood, collezionando una lunga
teoria di rifiuti, anche se la Columbia fece loro un pre-contratto che venne però rescisso poco prima che il gruppo raggiungesse il successo.
Mentre gli sconosciuti Doors provavano e rifinivano e Morrison acquisiva sempre più sicurezza, i due fratelli Manzarek decisero di abbandonare il gruppo, rimpiazzati dal chitarrista Robert Alan (Robby) Krieger, amico di Densmore.
Nel frattempo, Raymond Daniel (Ray) Manzarek
aveva scoperto il basso a tastiera della Fender, che gli consentiva di suonare le parti di basso con la mano sinistra e l'organo con la destra.
Jim, nel corso di quella folle e sregolata estate del ’65, aveva assunto quelle sembianze tormentate di angelo dannato che avrebbero decretato il successo dei Doors.
Aveva assunto l'immagine adeguata ai suoi testi: oscura, imbronciata, sofferta.
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